Egisto Roggero, Komokokis, 1902

tra i suoi cultori, dei giovani di talento che

incomincia nel romantico regno dei castelli e delle leggende

cosmopolita ed eminentemente estiva dei Campi Elisi, osservando sbadatamente

emisfero; e le fiammelle dei vari cafés-chantants occhieggiavano

loquacità spaventevole. ¶ Egli parlava dei suoi viaggi, dei luoghi

parlava dei suoi viaggi, dei luoghi innumerevoli che aveva

una pietra potete star dei giorni ad aspettarne il

casette che fanno parte dei presepi di cartoncino, che

e un ardore degni dei nostri giovani spiriti e

nella piazzetta. ¶ Vedemmo parecchi dei buoni alpigiani ch’eran

di vecchi libracci – alcuni dei quali di vero valore

sposi – la solita coppia dei tanti non meno soliti

arrivo. E le ore dei pasti eran per noi

condite dai racconti pittoreschi dei buoni alpigiani che facevamo

passavan tutte davanti, ricche dei loro ingenui e nativi

nelle più fitte ombre dei secoli. Si trattava di

comenzeremo da Yafet uno dei figliuoli di Noè, il

sole mani degli studiosi.... dei topi di biblioteca.... gente

il reciproco battere tumultuoso dei nostri cuori e uno

mare sotterraneo ci saranno dei pesci.... ¶ — Sarebbe da sperarlo

di colore a seconda dei corpi. Così egli trovò

forse appartenenti alla famiglia dei Protei, così poco diffusa

io con le cinghie dei calzoni ed Edoardo con

figliuoli? avete voi dunque dei figliuoli?... ¶ Il vecchio mi

lontano dal nostro e dei suoi abitatori. ¶ Il vecchio

s’era fatta padrona dei nostri corpi stessi, e

per abbrancare un altro dei preziosi ramoscelli, quando il

luce: altrove s’alzavan dei monticelli coperti di fiori

quello è Kamaka, uno dei quattro villaggi che fanno

bianca iridiscenza perlacea, con dei lievi guizzi di luce

Malin?... ¶ — Una buona ottantina dei vostri anni, senza dubbio

voi vestirete il costume dei vostri nuovi fratelli. Poi

del seicento – il secolo dei pazzi e dei genii

secolo dei pazzi e dei genii che prepararono le

qual modo, nelle tenebre dei tempi, alla sapienza degli

raggiunger i centosettanta anni dei nostri, senza fatica alcuna

stabilito, tutti i giovani dei quattro villaggi, fanciulli e

raccoglievano in Komokokis, sede dei saggi, dei Maestri, e

Komokokis, sede dei saggi, dei Maestri, e ivi, raccolti

riuscimmo mai ad afferrare, dei doveri della Vita.... ¶ Chè

nostre mani – la lucidezza dei sensi parve abbandonarci e

con le parole: illusione dei sensi, allucinazioni, suggestioni.... ¶ — Ciechi

chiuso nell’ampio paludamento dei giorni solenni, mormorò: ¶ — Io

far parte della vita dei fratelli di Komokokis! ¶ Io

tratto dalla prima fila dei fratelli genuflessi si alzarono

con tutta la potenza dei miei venticinque anni! che

Ah! e nell’olezzo dei fiori della terra, tra

ci attende nel boschetto dei Kamsiki, e che è

lassù, contro il divieto dei vecchi Maestri, non s

Ma occorreranno, m’immagino, dei tronchi d’alberi, delle

fare una zattera con dei funghi? ¶ — Ma perdonami, amico