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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «dei»

nautoretestoannoconcordanza
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1934
quella parte del Viale dei Colli fino al Piazzale
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1934
più benevolo e cortese dei passanti ha per lei
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o nel più fortunato dei casi della dama di
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preparare le lunghe file dei cavoli e dei carciofi
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file dei cavoli e dei carciofi, le insalate, le
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fa pensare a quello dei conventi, convento laico questo
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giardino, negletto, in cui dei vecchi tigli non tolgono
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mole, e su taluno dei quali è disteso un
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si affievolisce la luce dei sole, e che durante
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apparizione a quel cancello dei sacerdoti e delle beghine
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ammirano sotto i vetri dei musei e delle gallerie
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passare davanti a ciascuno dei suoi visitatori inginocchiati in
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1934
a Niobe ormai esperta dei misteri della vita e
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Qual era l’argomento dei loro discorsi? Per qualunque
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giro lo straripante rigoglio dei bei vent’anni, così
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si è che pronunziavano dei nomi mascolini incalzanti: Guglielmo
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magari degli occhi solamente, dei denti, dei capelli, della
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occhi solamente, dei denti, dei capelli, della voce, la
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non era precisamente quello dei cavoli e delle carote
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che amministrava; a seconda dei giorni o delle lune
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una forma puerile; avevano dei buoi un terrore irragionevole
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mondo che con quello dei contadini non aveva nulla
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Nutrivano per il Santo dei poverelli una particolare tenerezza
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svanite; fra i barrocci dei brigidini e dei lavori
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barrocci dei brigidini e dei lavori in paglia, i
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non incominciavano ad esalare dei flebili sospiri, riaprendo gli
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selvaggina percependo il frusciare dei passi, il clamore delle
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generalmente le prime note dei canti, giacché i soldati
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padrone di sé e dei propri sguardi, e avresti
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l’ampiezza del torace dei cannonieri, la quadratura delle
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minore, osservando il passaggio dei militari come una specie
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facile dimenticare le parole dei moribondi né le nostre
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Santa Maria avrebbe trovato dei compagni per giuocare, figlioli
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fece risentire la presenza dei polmoni nel petto atrofizzato
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sempre ignota. ¶ L’operazione dei cestini colmò questa lacuna
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alla sfuggita al modo dei ragazzi si lasciava baciare
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e assalita dalla tenerezza dei grandi momenti lo strinse
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i piedi per quella dei baci che la irritavano
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del contadino come quelli dei pigionali, dovevano dargli del
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Materassi”. Ma la gente dei paesi e delle borgate
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risposta della sorella segnando dei “sì” che andavano dal
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Finché al primo decrescere dei rigori invernali il ragazzo
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diveniva impenetrabile. Alle ore dei pasti, quasi per incanto
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e trepida, coi fiori dei mandorli e dei meli
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fiori dei mandorli e dei meli, dei peri soffici
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mandorli e dei meli, dei peri soffici e candidi
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colline; e quelli rosei dei peschi che già si
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lontano, per riprendere possesso dei luoghi e, avresti detto
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suoi “sì” non erano dei “sì” qualunque, ma pesati
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la direttrice lasciò cadere dei “no”: “no… no, no
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1934
parlare delle loro abilità, dei loro successi, conosceva le
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a esso erano sempre dei fiori e un piccolo
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1934
vivaci, rumorosi, turbolenti, spesso dei veri e propri demòni
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si era nel 19) con dei biscottini e delle tartine
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talare, ci dovevano essere dei mutandoni da prete, di
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ne aveva baciati solo dei molto più giovani di
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più giovani di lui, dei bambini fino ai cinque
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o gli avesse offerto dei confettini da sgranocchiare. Più
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avversario, e insieme quelle dei parenti che avevano incominciato
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Remo che all’ora dei pasti era uso apparire
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modo alcuno; si scambiavano dei monosillabi più che parole
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si spogliavano a lato dei due lettini bianchi fra
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avrebbe potuto diventare amico dei figlioli del conte giovinetti
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1934
era necessario per nessuno dei due discutere, bastava fare
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1934
con l’accanimento proprio dei luoghi dove la vita
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inflessibile volontà approfittando felice dei mezzi di cui poteva
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valore. Questo le dava dei brividi e una vertigine
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nel più remoto cantuccio dei propri pensieri, non appena
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naturalezza e la giocondità dei fantocci nei bersagli umoristici
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spettatori, è un’illusione dei sensi, della vista principalmente
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altro che il crollo dei sogni e delle fantasie
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1934
tasche della giacca e dei calzoni, dava un colpo
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possibile seguirne la teoria dei movimenti, lo guardavi vestito
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1934
ora dopo alla società dei Canottieri, alla Rari Nantes
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poteva tollerare la vista dei pantaloni, il loro contatto
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1934
rimasto bambino alla mercé dei venti, che non aveva
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macchina e il fragore dei suoi gagliardi stantuffi; e
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può vivere tranquilli avendo dei ragazzacci sguinzagliati per il
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stato o, a seconda dei venti, erano scese insieme
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a lungo lo sguardo dei ribaldi, per darsi un
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1934
fino alla fine. Nessuno dei giovani si sarebbe arrischiato
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sbocciavano con l’incanto dei fiori su quelle vecchie
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1934
quello, dopo le incertezze dei primi giorni, accettava senza
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i maschi per parlare dei comuni argomenti; informarsi, portare
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macchine magnifiche, una villa, dei domestici, e conduceva una
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avevano preso il posto dei pensieri profondi, delle indagini
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1934
il corpo all’altezza dei seni e alla sommità
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era finito il tempo dei catorci da due o
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due uomini che parlano dei loro affari e dei
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dei loro affari e dei loro interessi che vanno
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è tutto nelle mani dei vecchi”. Non disse altro
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farlo passare in quelle dei giovani. Palle lo guardò
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1934
come la fonte indispensabile dei guadagni. Prima si sarebbero
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1934
ricuperare con la vicinanza dei corpi il calore sottratto
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1934
la testa all’attaccatura dei capelli, giro giro, atto
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il braccio al modo dei fanciulli che quando hanno
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non conosceva il nome dei fiori e li chiamava
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accompagnato il discorso con dei “già”, dei “sì, è
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discorso con dei “già”, dei “sì, è vero, si
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cui solo la cocciutaggine dei contadini poteva far perdere
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sante, prese a segnare dei grandi “sì” col capo
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distratta e rispondeva con dei: “già…”, dei: “sì…”, col
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rispondeva con dei: “già…”, dei: “sì…”, col pensiero chi
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al padre; vi erano dei fratelli maggiori che potevano
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giovanotto d’“insù”. Quelli dei dintorni immediati, delle prime
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proprio come le dame dei primi posti per indicare
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1934
già prendeva l’aspetto dei castelli delle fate. Le
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1934
tutti i giorni quelle dei creditori che non riuscendo
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o comico, a seconda dei casi, proprio nel momento
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in musica come quelle dei melodrammi. ¶ Se n’era
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bisogna finirla col fare dei debiti che non possiamo
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finirla con la storia dei debiti, ha durato anche
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soldo, non abbiamo che dei debiti e le case
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Sarà finita la faccenda dei debiti… non ne faremo
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senza errori la potenza dei suoi bicipiti, spingendole fuori
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delle canzoni, delle storie, dei melodrammi, delle tragedie. Davanti
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la chiave dalla tasca dei pantaloni, deciso e rapido
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porta, ballonzolava sulla punta dei piedi fino in fondo
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difenderle. “Veniva il rendimento dei conti per tutti e
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cartoline con parole affettuose, dei saluti gentili alle zie
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una merce all’ingrosso, dei commestibili di pura necessità
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qualche vecchia scarpa con dei soldi.» ¶ «E in poco
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porta, simili a quelli dei gatti nell’oscurità: aveva
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colpi d’occhi maligni, dei risolini velenosi: “ora tocca
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di dire che erano dei pappagalli o delle scimmie
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Oh! incantevole”, alla vista dei monti a catene. Descrisse
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un piccolo vassoio con dei bicchierini, e un piattino
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cuore.» ¶ «Moglie e buoi dei paesi tuoi» concluse Teresa
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Ci mancavano i banchi dei brigidini e le sonnambule
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camminare. Avevano nei capelli dei mazzettini di fiori d
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provandosi a rispondere con dei sorrisi di grande nobiltà
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l’altro facevano partire dei lampi: “pflam!” che sbalordivano
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fotografi prestigiatori dall’alto dei loro cavalletti ancora una
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e dare a tutti dei baci o almeno dei
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dei baci o almeno dei confetti, anche a quelli
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avevano fatto cenno reciprocamente dei loro progetti e delle
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si pone la scatola dei cerini dopo averla prestata
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vi sarebbero riuscite. Taluno dei giovani andava loro a
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si occupavano di loro, dei loro interessi, delle loro
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cenere… Sopra la cenere dei fantasmi lontani e inafferrabili
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per prendere, per valersi dei loro prodigi che potevano
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quelle sbarre, l’eccitazione dei nervi era giunta al
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può fare ingrandire uno dei piccoli, ci vuol poco
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quello che volessero rappresentare, dei luoghi e delle persone