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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «dei»

nautoretestoannoconcordanza
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addirittura il più allettante dei diversivi. Questa volta però
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neppure nel più sfrenato dei sogni. Certo, per coglierla
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dalla luce d’argento dei suoi versi che me
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uomo abituato al plauso dei critici e degli intenditori
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più sfuggente e circospetto dei modi, come se alla
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sarebbe il più splendido dei regali se lei avesse
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di limone agli angoli dei suoi occhi; ma al
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correre subito in cerca dei suoi elzeviri) e immagino
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sugli affissi gli orari dei treni. Ormai so esattamente
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solo la nuda concatenazione dei fatti, o almeno di
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almeno di quei pochi dei quali aveva potuto capacitarsi
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impressione di quel concatenarsi dei fatti, della sua ineluttabile
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abbracciarla. Sollevandosi sulla punta dei piedi (doveva avere tre
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padrona della propria voce, dei propri muscoli facciali. ¶ «Ah
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mi raggiungevano la fragranza dei croissant e l’aroma
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chiese o le facciate dei palazzi rococò. ¶ Ma ora
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di questo: stavo parlando dei suoi «tu» femminili, e
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propriamente autorizzata dalla lettera dei nostri rapporti. Una lettera
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la noia, il vuoto dei giorni, questo essere inchiodato
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la bambina, improvvisamente dimentica dei suoi doveri scolastici, aveva
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vita a prendersi cura dei vecchi, senza minimamente sognarsi
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e dai grovigli inselvatichiti dei roseti spuntavano con temeraria
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perduto una buona metà dei suoi pazienti; e quei
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ad abbandonarmi alla musica dei suoi versi: leggevo e
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irriconoscibili persino le forme dei mobili, le tinte familiari
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cosa scriveva, in fin dei conti, questo poeta? Com
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fitta ma laconica selva dei commenti materni, Sonja non
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lo è tuttora, uno dei migliori medici della città
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nostro teatro (lo stesso dei tigli e dei ciliegi
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stesso dei tigli e dei ciliegi) invece di esasperarmi
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questo faceva parte, appunto, dei doveri di Sonja, cui
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che meno; forse neppure dei libri, sebbene, a letto
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gobbo e falsamente estroso dei cavalli… Arrocco corto o
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di cartone sotto uno dei piedini; poi prese posto
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del tutto sulla posizione dei pezzi; invece il suo
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più sino alla fine dei tempi. ¶ VIII ¶ Ed eccola
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le fronde più basse dei tigli centenari. Lo ricordava
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si affolla ai tavolini dei caffè, si assiepa davanti
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assiepa davanti alle vetrine dei negozi di mode, entra
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in uso nel mondo dei vivi. Era il folle
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ombra scura e protettrice dei tigli. C’era la
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prosaicamente rappresentata dalle insegne dei negozi e dal rombo
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sull’asfalto senza curarsi dei limiti di velocità. La
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trasfigura in rimpianto… gli dèi che, presi da languore
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a casa, nello scrigno dei ricordi, e stringerne tranquillamente
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di gesso alla base dei lampadari, continuasse a dipanarsi
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richiamavano l’attenzione più dei tratti del volto o
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il brusco, rapido strappo dei denti che afferravano la
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animale, Maestro, nella vita dei suoi padroni è un
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avendo compiuto, a detta dei medici, i più incoraggianti
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minaccioso scintillio, le tele dei ragni. Non c’era
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a olio, della cassetta dei colori e della tavolozza
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irraggiungibili, nonostante la presenza dei ponti i cui nomi
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data la crescente povertà dei nostri pasti, lo sembra
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come se ancora disponessimo dei mezzi e della libertà
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alla luce la cesta dei giocattoli, che per anni
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forse addirittura ai tempi dei nonni, a quegli anni
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guerra o d’anteguerra dei quali, stranamente, non aveva
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vedere, esclusivamente sul primo dei due sostantivi. La ninfa
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forse sino alla fine dei tempi. La perfezione… quanto
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mosse e nella disposizione dei pezzi gli fosse ormai
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la sua attenzione. Parlavamo dei giochi con sua sorella
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opinioni e ai sentimenti dei nostri ex concittadini? E
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me il più vistoso dei riflettori; mi metteva, senza
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il profilo ingannevolmente familiare dei tetti cittadini. Sulla soglia
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i manuali di scacchi dei quali il vecchio possedeva
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punti esclamativi e interrogativi dei quali la madre era
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smarrisce ¶ il verde stupito dei tuoi occhi? ¶ Ti so
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neppure l’atteggiamento aggressivo dei commessi che mi fa
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pensò lei, la Notte dei cristalli: ricordava di averne
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ieri sera in uno dei nostri alberghi, il migliore
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case, gli sguardi torvi dei passanti; sarò prudente, ma
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in soffitta: gli uomini dei traslochi, o forse già
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come allora, alla musica dei tuoi versi, di lasciarmene
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uomini in divisa, uno dei quali mi interrogava in
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ma non feci parola dei rapporti che mi legavano
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qui, nella quieta villetta dei quartieri nuovi con i
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tenevo ancora il conto dei giorni, perciò posso dirti
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le sbarre al posto dei finestrini. Alle sbarre, del
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tutt’intorno dal verde dei boschi, sovrastata da un
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ufficiale della Wehrmacht, ciascuno dei quali avrebbe potuto alleviare
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neppure interrompere il filo dei suoi pensieri. Di altro
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lontananza vedevo le squadre dei prigionieri lavorare chine, avvolte
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eseguire tremando gli ordini dei soldati e della caposquadra
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come se il sonno dei suoi abitanti non si
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sguardo vacuo l’arrivo dei principi. ¶ E poi, le
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trascorrere, era la ricrescita dei miei capelli. Ormai non
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consolandomi con il pensiero dei privilegi che mi ero
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mattina, grazie alla generosità dei principi; al poter dormire
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mio corpo l’odore dei corpi estranei. Questo, Maestro
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rendevano possibile quell’afflusso dei ricordi che ogni volta
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di indagare sulla provenienza dei capi che indossa. ¶ Comunque
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serata prosegue, l’afflusso dei principi va crescendo; sempre
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viene il bello), uno dei principi si avvicina al
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nuovo il cerchio assorto dei palchi, con le colonne
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sottratto: Socrate, il Messia dei cristiani, forse quelli che
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di affrontare l’arrivo dei «principi» e lo svolgersi
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di una nuova macchina dei gelati e dalle strade
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aveva sentito il rumore dei passi di suo padre
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anima estraniandola dal mondo dei vivi. ¶ Parlava raramente, e
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che tipi sono?» ¶ «Oh… dei tipi a posto. Un
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celebrare la loro resa dei conti, ma i conti
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conti, ma i conti dei vivi… no, i conti
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vivi… no, i conti dei vivi non tornavano mai
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addobbi e il menu dei pasti festivi, aveva deciso
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l’accolse il mondo dei vivi, questo mondo a
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portato delle cose, signore, dei regali; ma come faccio
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di attirare gli sguardi dei passanti da un lungo
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era impossibile per via dei tubi, ai quali il
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simpatico, ma in fin dei conti era un uomo
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del tutto il filo dei suoi pensieri, delle sue
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da quell’avvolgente cimitero dei ricordi. È giusto, non
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saggezza, in quella noncuranza dei luoghi e delle cose
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di trame, come quelle dei film e dei romanzi
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quelle dei film e dei romanzi. Un romanzo si
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pochi metri da uno dei tanti cipressi che con
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la valigia sulla reticella dei bagagli; ma ora, da