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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

concordanze di «dei»

nautoretestoannoconcordanza
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almeno nella maggior parte dei casi), perché, per fortuna
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lanciato, lasciando il ramo dei divorzi al suo più
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conta molteplici loschi figuri dei Quartieri, dei Vergini, e
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loschi figuri dei Quartieri, dei Vergini, e di Forcella
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vip fra i corridoi dei palazzi di giustizia e
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sapevo ingraziarmi le simpatie dei cancellieri. Ma non ero
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fra i colleghi, alcuni dei quali, a ragione, lo
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di uno stabile fatiscente dei Quartieri mi apparisse più
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anche una fan sfegatata dei neomelodici, che ascolta a
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male, solo rincorrendo uno dei suoi tanti progetti strani
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aria frizzante, il caos dei vicoli, l’odore di
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finestra aperta, le risa dei ragazzi, tutto, stamattina, sembra
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e i compari buzzurri dei quali si circonda, che
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menarla con la storia dei fiori e di cambiare
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possibile ascoltare il cinguettio dei passerotti che ci ricordano
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i tacchi che sembrano dei trampoli, truccata come una
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ricorda: Gargamella, il cattivo dei Puffi. Sì, è proprio
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sulla quale i vicoli dei Quartieri si riversano uno
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inevitabilmente, i movimenti contrari dei corpi portano gli occhi
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la natura, nel corso dei millenni, ha pensato bene
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la disposizione sul campo dei singoli soldati. Quelli inginocchiati
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di Madonna al posto dei famosi cuscinetti. Ricordo che
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e i gridolini eccitati dei bambini, carica il fucile
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fare qualcosa, in fin dei conti l’uomo sta
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sguardo e di quello dei passanti che si fermano
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che ne sai tu dei rami?” chiesi divertita. ¶ “Fai
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famiglia normale, e con dei figli da crescere. Mi
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uno di quegli avvocati dei film americani, alla Tom
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forti per i diritti dei più deboli. Invece mi
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in tutti i vicoli dei Quartieri. E sui miei
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a ingurgitare ogni pomeriggio dei beveroni contenenti non so
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scompare, inghiottita dall’ombra dei vicoli. Dovrei andarle dietro
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giocano, e parlano solo dei loro figli, e quanto
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che nemmeno si accorge dei miei movimenti alle sue
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indice fra le dita dei piedi. Gli passo accanto
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telefono nella tasca posteriore dei jeans, e mi avvio
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po’, che il tempo dei giochi è ormai finito
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in cucina a prendere dei tovaglioli e quando torno
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Una notte si sentirono dei colpi e la mattina
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di analizzare le feci dei felini per controllare l
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fotografia, nonostante il sorriso dei due ancora impresso sulla
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altre, anche la ricetta dei famosi “biscotti di nonna
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tempo appresso alle richieste dei ragazzi, anziché balbettare poi
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ai balconi, le facciate dei palazzi dipinte con il
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fotografie dello stadio e dei calciatori, che all’epoca
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una intelligente, perché, consapevole dei propri limiti, ha da
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po’, perché in fin dei conti non sai nulla
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gli occhi color mare dei Caraibi che mi trapassano
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facendomi diventare del colore dei puparuoli che friggeva mia
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essere infuriata, in fin dei conti Manuel ha ammesso
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mio posteriore non è dei migliori, eppure la frase
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sussurrarmi che, in fin dei conti, una nottata con
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può pagare le colpe dei tuoi rancori e dei
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dei tuoi rancori e dei tuoi buchi non riempiti
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ripasso di possibili guai dei quali Antonio non mi
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Roma per un concerto dei Metallica e non diede
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Be’, sì, in fin dei conti ti sono servite
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delle scritte colorate e dei cuoricini.” ¶ “E infatti non
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cura di te e dei tuoi figli? A me
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scelgono un sottotetto schifoso dei Quartieri? Se fossi un
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verità non siamo proprio dei maestri di felicità in
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suo abbigliamento aggressivo: indossa dei pantaloni color oro arricciati
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ed è l’eco dei suoi trampoli sul marmo
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il permesso. ¶ La scatolina dei ricordi belli ¶ Kevin cammina
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affarone comprando da uno dei suoi tanti amici proprio
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lei che, in fin dei conti, era l’unica
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la collina, nelle viscere dei Quartieri, avevano cacciato il
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al riparo dal grigio dei pochi mobili e dallo
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Già, proprio il cavalluccio dei barbieri veri, quelli di
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anticorpi speciali nei confronti dei quali il terribile virus
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soldato artista, alle risa dei bambini, all’abbaio burrascoso
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risalta il bianco lucente dei denti. ¶ “Come ti chiami
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di prendergli le misure dei pantaloni, ma si vedeva
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loro vita per quella dei figli, salvo poi rinfacciarglielo
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luccicavano sotto il giallo dei lampioni. Alleria tirava per
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mi perdo nelle facce dei palazzi attorno a me
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nell’avverarsi di uno dei tanti desideri che porta
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il mio... al centro dei Quartieri. Costa poco e
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uno di quegli gnomi dei fantasy di Tolkien. ¶ “Sì
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non è appannaggio solo dei cristiani, anzi molti cattolici
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Luce, parlare con te dei massimi sistemi è assai
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con il numero uno dei rattusi. “Insomma, dia anche
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migliore rispetto alla media dei ragazzi del posto. Siccome
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brava, che avrei vinto dei premi importanti, avrei fatto
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a districarsi dalla morsa dei palazzi e si srotola
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a me a spuntare dei promontori, e allora me
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disorientarmi, quanto la mancanza dei tanti rumori che, come
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il rumore di uno dei tanti spilli che cadevano
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i figli sono migliori dei genitori...” ¶ Si riferisce alla
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addormentammo giocando al gioco dei rutti, a chi lo
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avesse speso gran parte dei soldi guadagnati la sera
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come il più provetto dei pescatori, io me ne
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e guardò il foglio. “Dei ricordi s’adda avé
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una certa arroganza. ¶ “Francesino dei miei stivali, non provare
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fuggono dalle responsabilità, sono dei cretini. E ora andiamo
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e a parlare come dei dementi, come già conoscessimo
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ha sempre mille aneddoti dei suoi viaggi, o che
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per quella vita, nessuno dei due la voleva davvero
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una piccola casa ammuffita dei Quartieri, e che di
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piccoli piccoli, come quelli dei criceti, e l’attimo
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che, nel frattempo, stufo dei nostri discorsi incomprensibili, si
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te”. ¶ “E avremo anche dei figli?” ¶ “Be’, non so
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quale fuoriescono spalle abbronzate, dei calzoncini di jeans chiari
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le vene nel bianco dei suoi occhi e, più
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viscere del tufo. Uno dei miei giochi preferiti consisteva
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Geppo, della moglie o dei figli. Nemmeno più quella
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E anche dallo stridio dei denti di Antonio, che
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mi appariva come quello dei cartoon, dolce, morbido e
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mezzanotte e i vicoli dei Quartieri erano bui e
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sospetto, ma nel ventre dei Quartieri Spagnoli, in piena
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parete e l’altra dei palazzi per poi imbucarsi
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si lascia andare a dei lamenti, che nella sua
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tempaccio al di là dei vetri, e un altro
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la chiamano la ‘pioggia dei funghi’, perché la condizione
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favorevole proprio alla formazione dei funghi. In Catalogna, invece
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nostri palazzi: i motori dei condizionatori. Fra un po
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volta recuperato il filo dei pensieri, “peggio ancora quando
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cedendo il passo a dei grossi nuvoloni neri che
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parlava degli esa- ¶ mi, dei problemi a casa, con
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e io le parlavo dei miei viaggi, dei posti
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parlavo dei miei viaggi, dei posti sempre diversi ma
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imparato a diffidà anche dei biondini...” ¶ Sorrido per non
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mentre avverto una lacrima dei capelli nascondersi fra le
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volevo trasmettergli un po’ dei miei battiti in eccesso
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giradischi, e la confusione dei pranzi rumorosi delle altre
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quello era proprio uno dei rari momenti nei quali
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e sta dalla parte dei figli. Sempre.” ¶ “E allora
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e spiaccicatasi sui sampietrini dei Quartieri Spagnoli, dove nel
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che insieme al verso dei gabbiani, al rumore lontano
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non ero più sicuro dei miei sentimenti, ma lei