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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «dei»

nautoretestoannoconcordanza
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del bosco, il canto dei rosignoli nell'ombra, il
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nell'ombra, il fruscìo dei giunchi (di seta), le
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di una lunga malattia, dei molti giorni di mare
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giardino, del villaggio e dei campi, nel limite della
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mercante di porci. Uno dei contadini diceva: ¶ — No, Obertello
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bocca, sentivo la sferza dei suoi sguardi ardenti su
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balzando viva dalla confusione dei miei ricordi. Vedevo la
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corpo molle, il tepore dei suoi abiti). — Nessuno mi
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la stanchezza s'impadronì dei miei sensi e li
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occhi sono come quelli dei gatti. La sua carne
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affetto e la dimestichezza dei giovani? Sono tristi, molto
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ridendo ironicamente. — Avrà sempre dei servitori ai suoi ordini
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la pena! È uno dei tanti sguatteri di Clauss
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precisa) e la punta dei suoi scarpini, che erano
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ali variopinte, le pieghe dei camici piene di vento
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seduto in un angolo dei giardini pubblici, dove un
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vivere la beata vita dei pesci. Daria portava un
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di vincere il tremito dei miei ginocchi, in punta
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nella più nascosta tasca dei suoi calzoni, tutti rattoppati
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una delle tante toppe dei suoi calzoni, nella quale
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e cioè al mercato dei pesci, sulla banchina nuova
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ceste umide e algose dei pescivendoli, a pesarlo morto
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ponte fumavano i fornelli dei marinai, che, sdraiati sui
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secco dietro il casotto dei doganieri, dove era aspettato
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merciaio, ne aveva veduti dei gomitoli immensi, tutti d
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a vuotare i guardarobe dei poveri, a frugare nelle
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a raccogliere i rifiuti dei morti, se poi, in
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sempre il peso vivo dei miei vent'anni m
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ricorderà mai, la piccola, dei giorni in cui mia
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poco più che infantile, dei larghi e ariosi fiori
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stranezza e la novità dei suoi modi, il suo
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Silvina, l'ingenuità fiduciosa dei miei vent'anni. Ignorava
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Vi sono ancora oggi dei giovani romantici, molte idee
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ed alzarsi sulla punta dei piedi. Finalmente sospirò e
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del ruscello, la creatura dei suoi sogni lungamente desiderata
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nè denari per comprarsi dei begli abiti di non
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e mostrandole la distesa dei tetti che non finivano
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chiese, le cupole basse dei teatri, i comignoli fumanti
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a respirare il profumo dei capelli d'oro di
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pelle bianca e liscia, dei suoi abiti che ancora
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tua volontà, la chiarezza dei tuoi pensieri! Non sai
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passeggiata la sera, o dei ladri, aggredendoli nel parco
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ozi. ¶ Appunto in uno dei tanti caffè di cui
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donne e componeva anche dei versi. Il principe portava
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l'estate. In uno dei primi giorni di novembre
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nè il tepore oppiato dei grandi meriggi estivi, nè
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cielo, senza il verde dei giardini, vedono quanto siano
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una, e Silvina udì dei nomi come Odette, Frufrù
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mise in capo uno dei suoi cappellini di feltro
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degli uomini oltre che dei fanciulli, e perciò ancora
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nuovi, dove potresti dare dei gran pranzi... Vestiti, pellicce
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all'altra, alle spalliere dei letti, rispondendo con dei
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dei letti, rispondendo con dei fiochi addii ai saluti
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Udì, prima del rumore dei suoi passi, la sua
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Egli non ricordava nulla dei giorni del suo delirio
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avvenuto di me, se dei vicini pietosi non mi
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spogliava, senti il fruscio dei suoi abiti che le
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di dosso, il rumore dei suoi pettini che ella
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sotto il più costante dei cieli. Allora Silvio aprì
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Silvina indossò il migliore dei suoi vestiti, e tranquillamente
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da sè il cartoccio dei canditi, che rotolarono qua
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tranquillizzò presto la coscienza dei medici, che rassegnati rimisero
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primi passi nelle case dei contadini; vidi i paperi
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poca luce, a riempirlo dei loro dolori e delle
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Casacca, con la spuzza dei tuoi porci petti, brutta
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e i tronchi fitti dei gelsi, raggiungemmo la porticina
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precipitate poi nelle profondità dei mari, furono dopo secoli
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fumare come le froge dei cavalli dei fiaccherai che
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le froge dei cavalli dei fiaccherai che, trascinandosi addormentati
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carretti degli erbivendoli e dei merciai aprono il loro
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Cina o al Sultano dei Turchi, e dalla loro
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spaventate delle donne e dei fanciulli, le rauche bestemmie
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passando per il quartiere dei cotonifici, gli altri in
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quartiere degli armatori e dei banchieri, e tutti andavano
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ali possenti come quelle dei gabbiani, gli aveva anche
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muta di innamorati. Uno dei sassi che Perdifiato tirava
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di pancotto, la cintola dei calzoni, e tutto scaraventò
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belle che, a braccetto dei loro innamorati, tutte accese
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ch'era il quartiere dei ladri, dove Perdifiato l
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avevano ricoverato le arcate dei portici, certi anditi fetidi
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della stanza vicina sbatacchiò, dei passi attraversarono il corridoio
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sue sottane, lo stropiccìo dei suoi abiti contro i
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sopra il più morbido dei tappeti, anzichè sopra un
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poteva importare, in fin dei conti, se qualcuno interrompeva
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non saresti rimasto. Hai dei poderi, tu. Te ne
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davvero! Finì il tempo dei poderi. Ma me ne
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sui giornali, nelle cronache dei delitti più tristi ed
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sue mani il fiore dei fiori? Ah! Esposito: se
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di sangue, ai piedi dei bastioni, il viso nella
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trasportare nel buio! Nessuno dei due aveva addosso nulla
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nulla, nemmeno all'evidenza dei miei poveri occhi di
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quel punto s'udirono dei passi frettolosi nel corridoio
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una specie di bollettino dei mercati e delle fiere
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capelli di Luisa. Erano dei brutti capelli. Mentre facevo
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avrei dovuto farle odorare dei fiori per provare se
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del genio avevano piazzato dei riflettori. E Isacco descrisse
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libri. Conosce la storia dei loro autori, l'anno
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cosa sono, in fondo, dei fiori? Sono degli stupidi
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i dolci? Siamo forse dei bambini golosi? Vogliamo credere
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ogni domenica, ci portò dei pasticcini di pasta sfoglia
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sonno fermasse il moto dei miei pensieri come avrebbe
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lasciarmi prendere nel giro dei suoi capziosi sofismi, dai
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Allora, camminando sulla punta dei piedi, scalza, si accostò