Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

potrei ricordare il nome dei cavalli preferiti che ho

Partimmo al trotto veloce dei due grandi sauri che

distratti le figure sghembe dei passanti, che si premevano

fortuna. Ho la superstizione dei fiori. ¶ Diedi le carte

battuto con quel signore dei mazzi di rose. Bravissimo

rinasce su l'orlo dei labbri un ambiguo sorriso

con rapidità nell'ingombro dei marciapiedi; provavo la gioia

modi continui la vitalità dei loro muscoli e dei

dei loro muscoli e dei loro pensieri. ¶ Eppure una

per dirmi che uno dei cavalli s'era azzoppato

gelido silenzio - che uno dei cavalli zoppica. Dopo colazione

portati lì dal palazzo dei Materdomini, che avevo dovuto

mia trisavola (Agnese Caterina dei Guelfo di Materdomini), la

poco una certa ipoteca dei Rossengo di laggiù; rimedio

dalle cornici, dalle7 borchie dei mobili, suscitando qualche onda

un sudicio taccuino. - Ipoteca dei Rossengo di Terracina, 28 gennaio

inviterò a darmi ragione dei loro commenti. ¶ - Via, non

ostenti, perchè «in fin dei conti, un uomo come

le vetrine, le chiostre dei lampioni, e lontano tutte

aver penetrato ancora nessuno dei suoi molti segreti. Le

nell'ascoltare i discorsi dei domestici, ch'era stato

bisogno urgeva, le tesi dei medici ed i memoriali

malati, rispose agli annunzi dei giornali, si trascinò per

a ginocchi, nel camposanto dei poveri, dinanzi a quella

e tenne seco uno dei due figlioli. Circa un

crepuscolo, su le arcate dei ponti a guardare i

varie, con il coraggio dei vent'anni, con l

della miseria, il vangelo dei diseredati. S'innamorò di

instabilità seguendo l'alea dei nomadi, e senza perdere

rumorosa, per i viali dei grandi parchi, simili a

filosofi ed i cenciaiuoli dei quarti piani». ¶ - Te ne

basiliche, Roma la regina dei secoli, che brilla e

Torre Guelfa, la rocca dei Materdomini, difesa un tempo

armi, per gli ozi dei loro ben custoditi castelli

ed anche le cornici dei quadri mostrassero, fra le

radi soggiorni al tempo dei raccolti. ¶ Il giardino era

vasto, invaso dall'esuberanza dei fiori selvatici, tra le

sotto le dense capigliature dei rami; l'acqua corrente

intorno, su la vetta dei rami e nel loro

fogliame, pendevano dalle congiunture dei rami, si addensavano entro

sole, il convento francescano dei Frati Zoccolanti, e d

passavamo per la zona dei canali, attraverso una specie

l'arrivo, il chiasso dei vetturini per offrirci le

interrompersi, tra i viluppi dei fili elettrici, sotto la

i mercanti. ¶ - È uno dei Rossengo, - spiegai ad Elena

e indietro, il gruppo dei campagnoli, con il Rossengo

bestemmiando contro i ritardi dei treni e la canzonatura

un giudice molto imparziale dei vostri amori, - disse al

dell'Epitaffio, la Torre dei Confini, il villaggio di

mano una grossa treccia dei capelli che le cadevano

Fondi è la Festa dei Fiori. Si fa un

grande per la benedizione dei raccolti. La costumanza è

in pieno la stagione dei fiori, si fanno mazzi

Chiesa per la intercessione dei frutti. Le donne vengono

al meriggio le meraviglie dei lor mille colori, vidi

che celebrava la Festa dei Fiori. ¶ Fin dalle primissime

del mattino le compagnie dei villaggi, di valle o

portando in braccio gli Dei Lari della sua terra

fluenti, ricchezza ed allegrezza dei raccolti futuri; andavano a

ancora sopraggiungere le compagnie dei borghi alpestri, alle quali

del fiume, dalle case dei villaggi, dalle fattorie disperse

su le recenti orme dei pellegrinaggi, mentre ancora talune

mentre ancora talune comitive dei più lontani contadi sbucavano

tenace rinnovava i simboli dei padri venerando la secolare

lunghi veli, al convento dei Frati Domenicani per ascoltar

moltitudine, attraeva lo sguardo dei lanciatori di mazzi, che

giù per la curva dei rami le sue lunghe

selve, divelto dall'argine dei fiumi, nel grembo delle

Viminale e il Colle dei Giardini. Seminude, le danzatrici

dionisiache alla concorde musica dei flauti e delle arpe

i colori, le belledonne dei semplici e le araldiche

e le araldiche insegne dei gigli fiorentini. ¶ Tutti questi

aria circostante i riflessi dei loro infiniti colori, aspirando

che ha l'Iddio dei Fiori in suo aiuto

speranza è nell'Iddio dei Fiori. ¶ «Il suo Regno

Vergine Maria! Immacolata Vergine dei Fiori!» - cantava il sacerdote

nella turba, le mani dei coltivatori, aduste, incallite nella

verso le ineffabili armonie dei paradisi cristiani. ¶ E quando

A Fondi, alla Festa dei Fiori. ¶ - Bene, ma vediamo

iniziarmi alle intimità profumate dei loro salotti, se gli

splendere, nè dagli amici dei teatri, dei Circoli e

dagli amici dei teatri, dei Circoli e degli ippodromi

il grande scudo marmoreo dei Materdomini, con il bel

vis, Domine. Ed ognuno dei nati nella mia gente

semplicità fresca e nuova dei primi tempi, che ricordavo

mistero. ¶ Oltre la soglia dei quarant'anni, alto e

si scatenavano le ire dei colpiti. ¶ Ora i bei

impazza il perpetuo carnevale dei gaudenti, e sebbene in

che rappresenta il Palazzo dei Veli nell'isola di

mordendosi con l'orlo dei denti le labbra pallide

quella che al tempo dei Re governavano le favorite

avere oltrepassata la soglia dei quarant'anni. Ma col

lampade basse, il fumo dei sigari, gli scoppi di

pareva spuntare dalla foltezza dei capelli come il delicato

ripristinato con il denaro dei Laurenzano, ancor padrone di

fra le belle adunanze dei principi romani, un'altra

un'altra volta re dei conviti, signore delle alcove

facilitate assai dal credito dei negozianti, che memori del

osando mostrarmi nei Circoli dei quali ero socio, per

immagina quanto la serie dei pregiudizi è grande. Io

Edoarda nè alla verisimiglianza dei fatti ch'egli mi

specie hanno l'occhio dei segugi e l'odorato

segugi e l'odorato dei bracchi; dal primo giorno

cielo. Roma si ripopola dei reduci dalle circostanti villeggiature

un tratto scomparse. Gli Dei tramontano. Anche Whisky, l

si perde la storia dei mio passato. Ella rimane

l'amore della famiglia, dei bimbi, della quiete, cose

le tempie, alle radici dei capelli, nel solco profondo

quali svariavano le giubbe dei cavalieri caracollanti a fianco

de' profumi, l'avorio dei pettini, le scatole, i

della fiamma, il profumo dei fiori. «Povera casa! - pensavo

gli arrivi, le partenze dei treni. Ci levammo; nell

come fiamme all'ápice dei nostri desiderii. ¶ Come una

con l'odorar forte dei giacinti selvatici, dei bianchi

forte dei giacinti selvatici, dei bianchi narcisi, che a

vivaci come le creste dei galli, che traversando l

che traversando l'aia dei cascinali s'andavano maestosamente

raccontava delle mietiture e dei raccolti, della torre a

mi bruciavano; le vene dei polsi, delle tempie, mi

come le squame *squamme"] dei pesci. ¶ In quei giorni

oscilla, mentre le vele dei navigli erratici se ne

cancelli, sovra i muricciuoli dei poderi, nel folto degli

fitti intorno alle chiostre dei lampioni, che ad intervalli

che desidero. In fin dei conti ho ancora le

e rialzando i baveri dei soprabiti, facevano ala dal

tutto che il denaro dei Laurenzano gli permetteva di

sposata una dote, e dei quali si crede, per

a pieni voti. Uno dei proponenti, s'intende, fu

Forse. ¶ Ora le carrozze dei Laurenzano erano stemmate; sul

marmoreo con le armi dei De Luca, ch'eran

domenica andava alla Trinità dei Monti con altre signore

passeggiai verso la Trinità dei Monti. ¶ Solevo portare nello

si fece bianca più dei mughetti che teneva in

Spagna? E la Trinità dei Monti? E quel canocchiale

sino al confuso inazzurrare dei monti ed il sole

a rifugiarsi nel repertorio dei teatri popolari, dove talvolta

ridendo con la bambola dei capelli di stoppa; e

itinerario ed allo scopo dei miei lunghi viaggi, te

infatti è soltanto nemica dei pusillanimi; ai forti ed

le canaglie fanno parte dei migliori circoli; questa è

apparteneva punto alla stirpe dei mariti bisbetici od importuni

cercando affannosamente la frescura dei boschi e il refrigerio

dell'antico, l'odore dei quadri che ingialliscono su

ingialliscono su vecchi muri, dei mobili che scricchiolano quando

fa pensare agli amori dei tempi andati, agli imeni

palmo dall'umor vegetale dei fiori strappati. Portava un

ed innocente, nel tremore dei sensi che riaccendeva la

le parole d'orrore dei sopraggiunti, lo squillo d

e tra la pallidezza dei lampioni, tutte le forme

nella piazza la pariglia dei De Luca, ed appena

va tu dall'amministratore dei De Luca - sai, l

che alimenta il fervore dei mistici e dei tiranni

fervore dei mistici e dei tiranni; sebbene il mio

da offrire all'ingordigia dei parassiti, lucenti sale da

Laurenzano splende l'arma dei Guelfo di Materdomini; ed