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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «dei»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
e i ciliegi selvatici dei giardini, dietro le ringhiere
2
1983
perché. Mi piaceva udire dei suoni, quali che fossero
3
1983
cupole delle chiese e dei campanili. Giovani donne col
4
1983
zibellino posavano sulla neve dei marciapiedi i loro stivaletti
5
1983
che stavano alle porte dei monasteri. Per la prima
6
1983
potevo rivolgere a chiunque dei miei simili e raccontargli
7
1983
di calamitarmi. Il colore dei miei capelli, simile alle
8
1983
Siberia era la terra dei deportati e dei villaggi
9
1983
terra dei deportati e dei villaggi di legno, sepolti
10
1983
di mettere al mondo dei figli, che un giorno
11
1983
No, no. Se avessi dei figli, un simile abbandono
12
1983
avevo sempre considerato uno dei migliori alleati, il tempo
13
1983
alte. Udivamo il martellio dei picchi verdi contro i
14
1983
del mondo, alla fine dei nove cieli, ma dentro
15
1983
la sentivo come quella dei nonni e dei bisnonni
16
1983
quella dei nonni e dei bisnonni che mi avevano
17
1983
della volpe, lo sparo dei cacciatori, lo strido altissimo
18
1983
cuccioli delle volpi o dei lupi, che lasciano la
19
1983
figure degli astri e dei sogni. Perché le famiglie
20
1983
alle pareti. Gli insegnanti dei ginnasi di loro iniziativa
21
1983
disposta anche ad accettare dei sacrifici in più dei
22
1983
dei sacrifici in più dei tanti cui era costretta
23
1983
lontano, molto più lontano dei soliti luoghi dell’emigrazione
24
1983
delle sale di uno dei suoi molti palazzi. Infatti
25
1983
ed era in aspettativa dei suoi effetti, col cuore
26
1983
il caso dell’ultimo dei suoi sudditi. Ma bisognava
27
1983
che tutto il seguito dei miei comportamenti avesse lì
28
1983
più lungo e tenace dei precedenti. Le nuove nevicate
29
1983
Ogni tanto si udivano dei colpi secchi, spari di
30
1983
tutto funzionava nel migliore dei modi. Erano benessere e
31
1983
Transcaspiana, vedere le tribù dei kirghisi, che vivevano sotto
32
1983
se i rumori confusi dei cantieri ci fossero stati
33
1983
moto il mio gusto dei segni e delle metafore
34
1983
confini degli anni e dei calendari… ¶ Ci organizzammo. Comprammo
35
1983
dovuti arrivare alle isole dei Samojedi, il luogo più
36
1983
Tutti noi, come ognuno dei passeggeri, eravamo accompagnati dal
37
1983
una casa calda e dei familiari che li aspettavano
38
1983
e nell’ondulazione brusca dei vagoni, non da quando
39
1983
delle piccole città e dei villaggi, scritti sulle facciate
40
1983
su cui gli zoccoli dei cavalli producevano un rumore
41
1983
di inquietudini, quella storia dei predoni non gli entrava
42
1983
rassicurato che si vedessero dei monti perché anche lui
43
1983
di neve. Vedemmo, lontanissimo, dei punti neri che si
44
1983
di Ekaterinburg… ¶ I visi dei soldati asiatici mi sembravano
45
1983
svelava le attrazioni segrete dei luoghi. ¶ Tutta la nostra
46
1983
di Irina di avere dei figli, perché un giorno
47
1983
lasciavo avvolgere dal tintinnio dei campanelli o dalle risa
48
1983
campanelli o dalle risa dei postiglioni, accompagnate da schiocchi
49
1983
e l’odore acuto dei corpi che mi erano
50
1983
e dalla straordinaria dilatazione dei suoni. Sentii ruscellare dentro
51
1983
fossi aspettato. Ci sentimmo dei superflui, quasi dei colpevoli
52
1983
sentimmo dei superflui, quasi dei colpevoli, come fossimo noi
53
1983
paese. Al di là dei vecchi recinti v’era
54
1983
degli sterpi secchi e dei fiammiferi. Continuavo a essere
55
1983
luccicanti. Non aveva nessuno dei tratti delle donne asiatiche
56
1983
Parlava con l’accento dei russi del Baltico, che
57
1983
vivere, simile a quello dei giovani animali. Mangiava con
58
1983
in tal modo uno dei tanti morti della taiga
59
1983
tanti morti della taiga, dei boscaioli o dei cacciatori
60
1983
taiga, dei boscaioli o dei cacciatori che si erano
61
1983
Si aggiunse alla schiera dei fantasmi del bosco, i
62
1983
presenza delle due tombe, dei due mariti che ormai
63
1983
di affitto. Siamo come dei cucs. Dico bene?». E
64
1983
Molto prima della liberazione dei contadini era fuggito alla
65
1983
pressi della chiesa o dei pozzi. Ogni occhiata a
66
1983
mondo era l’ultimo dei loro pensieri. Lavorare i
67
1983
all’idea di trovare dei compatrioti in luoghi così
68
1983
siete?» ¶ Barattammo i nomi dei nostri paesi. ¶ «Anche voi
69
1983
Confusamente, istintivamente, lo sentivamo dei nostri, forse soltanto perché
70
1983
Dopo finita gli uomini dei villaggi sarebbero stati più
71
1983
con ansia la conclusione dei lavori, come se la
72
1983
che con la conclusione dei lavori qualcosa di incantato
73
1983
o di un messia dei nuovi tempi. Ma Falalej
74
1983
andasse riscoprendo in sé dei riti, che non si
75
1983
rami degli abeti e dei cedri cominciavano a gocciolare
76
1983
piccoli delle rimesse e dei pozzi. Di qua e
77
1983
che il regno eterno dei lupi, delle linci e
78
1983
e il quartier generale dei quattro reggitori supremi erano
79
1983
di schierarmi dalla parte dei contadini e dei cacciatori
80
1983
parte dei contadini e dei cacciatori, che la ritenevano
81
1983
terragno come loro, uno dei tanti animali della foresta
82
1983
là della fascia breve dei cantieri. Ero intriso della
83
1983
grandi cataste, ai margini dei cantieri. Sopra di esse
84
1983
in esilio, e diverrebbero dei senzapatria e dei vagabondi
85
1983
diverrebbero dei senzapatria e dei vagabondi, un po’ come
86
1983
che tormentavano i sogni dei quattro ingegneri sovrani o
87
1983
quattro ingegneri sovrani o dei membri del comitato. Era
88
1983
con la fame gagliarda dei suoi anni, e poi
89
1983
le donne di casa, dei cui pensieri egli era
90
1983
erano sottoposti i giovani dei popoli primitivi, per mostrare
91
1983
tintinnavano come i carri dei venditori ambulanti. Qui venivano
92
1983
oggetti sacri, che erano dei talismani, un po’ come
93
1983
un salto su uno dei cavalli siberiani o tartari
94
1983
eravamo un po’ tutti dei dannati del lavoro, come
95
1983
oro trovato nelle sabbie dei fiumi, anche di quello
96
1983
gente del villaggio e dei paesi vicini, esso aveva
97
1983
licheni, e l’ululato dei lupi, che nella notte
98
1983
tendeva a diventare uno dei pensieri fissi di lui
99
1983
visita. Era sempre uno dei primi a saltar su
100
1983
essere degli stranieri e dei vagabondi sopra la terra
101
1983
silenziosa, simile al canto dei battellieri che trascinavano i
102
1983
il posto al verde dei prati e dei boschi
103
1983
verde dei prati e dei boschi. Ma ci divertivamo
104
1983
ogni progresso del lavoro dei campi, perché se gli
105
1983
rimescolio, vedendo le squadre dei falciatori che andavano al
106
1983
nord. I ventri capaci dei suoi barconi si riempivano
107
1983
e invocavano la protezione dei santi e della vergine
108
1983
e sa cosa fare dei denari.» Così cominciai a
109
1983
la dimenticava. A nessuno dei compagni parevano interessare i
110
1983
l’indomani della notte dei morti, o quella di
111
1983
dicevano una parola. Erano dei solitari riservati e taciturni
112
1983
le valli, le montagne dei luoghi dov’ero nato
113
1983
essere per Ajdym uno dei vertici dell’eleganza. ¶ Per
114
1983
colmo e nella linea dei fianchi. Gli abiti che
115
1983
mi sedevo su uno dei suoi panconi, mi pareva
116
1983
nelle jurte di feltro dei nomadi i fiori non
117
1983
ad accogliere i doni dei visitatori della casa in
118
1983
oltre che il ristoro dei sensi, un sentimento di
119
1983
aveva una storia. Nessuno dei suoi proprietari, tranne il
120
1983
giovane potesse essere uno dei tanti ribelli clandestini della
121
1983
lui appiccati alle case dei giudici corrotti e dei
122
1983
dei giudici corrotti e dei funzionari soperchiatori, e la
123
1983
soperchiatori, e la gente dei villaggi lo aveva considerato
124
1983
negligenza e l’ottusità dei suoi sottoposti, perché tra
125
1983
si elevava la muraglia dei suoi funzionari. ¶ Sul forestiero
126
1983
volontà nella folla immensa dei lavoratori della linea siberiana
127
1983
confusa che eravamo tutti dei forzati. Forse lo sapevano
128
1983
latitudine, non erano che dei forzati della vita, e
129
1983
spronandoli con i tacchi dei valenki e facendoli correre
130
1983
di fuoco nel ventre dei cavalli, che erano abituati
131
1983
e fresche come quelle dei ragazzi, perché Ajdym era
132
1983
rumore e dal movimento dei lavori. Mi avevano indicato
133
1983
indiano? Forse si sentono dei forestieri nell’uno e
134
1983
Ci ricordammo del passaggio dei migratori nell’autunno precedente
135
1983
cantiere e la direzione dei lavori era l’ingegnere
136
1983
primitiva della taiga e dei cantieri, lui si sentiva
137
1983
Credevo che i pensieri dei pezzi grossi, burocrati o
138
1983
risultava dai rapporti falsificati dei burocrati. Ordini e rapporti
139
1983
stavamo noi, gli operai dei cantieri, per i quali
140
1983
quando tiravano le corde dei barconi sulle alzaie lungo
141
1983
dubitare degli ingegneri e dei capi supremi, ed era
142
1983
attirati dall’odore forte dei cavalli. Bisognava tenere i
143
1983
Quando udivamo l’ululato dei lupi, di notte, stando
144
1983
peggio della taiga e dei suoi acquitrini. Correva voce
145
1983
ferrovia? Che l’azione dei roditori e dei ribelli
146
1983
azione dei roditori e dei ribelli, come quello che
147
1983
mendicante di Dio, girovago dei pianeti e delle stelle
148
1983
grandi mucchi ai lati dei sentieri e contro le
149
1983
palizzate. Era difficile trovare dei lavori da fare, oltre
150
1983
di molto dalla zona dei lavori, al massimo di
151
1983
scuri e le voci dei boscaioli, perché v’era
152
1983
un riparo alla violenza dei continui temporali. Un’altra
153
1983
risonante del rumore ritmico dei suoi zoccoli, che nella
154
1983
Gli animali pregarono gli dèi della terra che salvassero
155
1983
a spiare il corso dei venti e delle nuvole
156
1983
possibile passare senza urtare dei rami o della neve
157
1983
giri delle aquile e dei falchi. Marco si mise
158
1983
del tutto delle tracce dei lupi, urtando contro i
159
1983
d’estate dalle carovane dei mercanti che scendevano verso
160
1983
nella notte il riflesso dei loro occhi gialli. In
161
1983
Cominciò il lungo periodo dei nostri quartieri d’inverno
162
1983
quelle fantasie, come parlasse dei carnevali del villaggio, o
163
1983
te ne accorgi? Solo dei disperati come noi potevano
164
1983
mutamenti nella tranquilla gente dei villaggi. ¶ «Tutta la storia
165
1983
di nuovo, a ritroso dei secoli, come i loro
166
1983
scatti e degli entusiasmi dei suoi coetanei, come incastrato
167
1983
Da bambino aveva visto dei campi di girasoli, e
168
1983
Mi sembrò che uno dei modi per evitarlo fosse
169
1983
si realizzasse la previsione dei pessimisti che ne avevano
170
1983
essere degli esuli e dei forzati e, come sempre
171
1983
muffe e gli spurghi dei tristi pensieri. Il villaggio
172
1983
treno in corsa e dei fischi della locomotiva. Zio
173
1983
curva sotto il peso dei regali ricevuti. Sulla porta
174
1983
e le carni scivolose dei serpenti. Qualcuno moriva d
175
1983
quel viaggio a cavallo, dei bivacchi e dei riposi
176
1983
cavallo, dei bivacchi e dei riposi notturni sotto la
177
1983
mira straordinaria, di re dei cacciatori di tutta la
178
1983
Voi siete il primo dei cacciatori, e nessuno vi
179
1983
del suo spirito, gli dèi più antichi della sua
180
1983
che risaliva il corso dei grandi fiumi siberiani, e
181
1983
fiumi, o a quella dei salmoni, che facevano invece
182
1983
che lei avrebbe passato dei giorni a guardarle, anche
183
1983
che Allah, o gli dèi più antichi della sua
184
1983
il colore della taiga, dei prati, della steppa. Lei
185
1983
rami delle betulle e dei ciliegi selvatici. ¶ Lentamente, perdendo
186
1983
al sole negli angoli dei cortili. Fino al villaggio
187
1983
crepitio e il rombo dei blocchi di ghiaccio, che
188
1983
con il martellio eterno dei segmenti di tronchi sollevati
189
1983
intervalli regolari. L’andirivieni dei carri e dei cavalli
190
1983
andirivieni dei carri e dei cavalli durava tutta la
191
1983
grida e gli incitamenti dei carradori ai piccoli cavalli
192
1983
che riguardava l’insieme dei lavori, e alla conoscenza
193
1983
servizio, per il trasporto dei materiali, mentre in realtà
194
1983
se soltanto il tintinnio dei rubli potesse provocarne il
195
1983
attendevamo la lunga fila dei carri che trasportassero i
196
1983
totale. Forse l’impresario dei nostri cantieri riceveva delle
197
1983
che impedivano l’arrivo dei cassoni? Dovevano essere portati
198
1983
per facilitare l’arrivo dei materiali. ¶ Ma in tal
199
1983
servizio fosse una favola dei pessimisti, quando l’ingegnere
200
1983
per davvero anche noi dei forzati e dei deportati
201
1983
noi dei forzati e dei deportati. La cosa più
202
1983
la giornata a picchiare dei pali con le mazze
203
1983
ad essere al vertice dei pensieri del popolo, e
204
1983
a formarsi un’idea dei sacrifici e delle fatiche
205
1983
vita o della morte dei suoi lavoratori e dei
206
1983
dei suoi lavoratori e dei suoi soldati, delle lacrime
207
1983
recuperare stranamente, nel fondo dei loro cuori, i lineamenti
208
1983
esalava come i lamenti dei cani e i bramiti
209
1983
le carestie, le ingiustizie dei potenti, i campi infecondi
210
1983
della guerra, l’ingordigia dei possidenti, che si sarebbero
211
1983
ancora impadroniti delle terre dei poveri… ¶ Per loro le
212
1983
era alternativa. Noi eravamo dei forestieri, delle formiche inserite
213
1983
a scavare le fondamenta dei piloni. Ci dette una
214
1983
strana lavorare all’interno dei cassoni, sentendo l’acqua
215
1983
forza di ricominciare. Nessuno dei compagni pensava a protestare
216
1983
eterno le grida sgangherate dei caporali e dei sergenti
217
1983
sgangherate dei caporali e dei sergenti delle caserme, che
218
1983
la condizione di spirito dei compagni inclinava sempre maggiormente
219
1983
qualcosa. Non siamo più dei giovinotti. Bisogna tenerci quello
220
1983
orso. Udimmo le urla dei due sventurati con le
221
1983
può impedire. Mica siamo dei forzati…» ¶ E invece Arrigo
222
1983
di essere soltanto uno dei settantamila operai della ferrovia
223
1983
di mia moglie e dei miei figli. Certe volte
224
1983
volta tornati, fossimo come dei foresti per quelli di
225
1983
anzi quasi il capofila dei suoi spaventi stralunati. Non
226
1983
era stato in fin dei conti un rapinatore e
227
1983
capricci di spiriti ignoti dei fiumi, della taiga, dei
228
1983
dei fiumi, della taiga, dei laghi, delle steppe, delle
229
1983
lungo tutto l’arco dei lavori. Padre Nichanor era
230
1983
parte alcun segno né dei cantieri né di presenza
231
1983
attorno al pelame grigio dei mustacchi. Bastiano, con la
232
1983
accentuarsi del colore verdastro dei tronchi dalla parte del
233
1983
di sentire l’ululato dei lupi, che probabilmente già
234
1983
resistenza del vento e dei vortici di neve, che
235
1983
di vedere l’arrivo dei treni ci aveva perduti
236
1983
per diventare anche noi dei fantasmi della taiga. Per
237
1983
la taiga era uno dei modi di morire, entrato
238
1983
né locomotive, ma soltanto dei binari. Avevamo rischiato la
239
1983
argomento imbarazzante e pesante dei suoi occhi danneggiati. ¶ «Io
240
1983
si occupano delle cose dei vecchi?» ¶ «Si può curare
241
1983
rivolto. Non parlò più dei suoi occhi, come ritenesse
242
1983
oro delle chiese e dei conventi, e altre di
243
1983
a vedere lo scintillio dei rami e i colori
244
1983
rami e i colori dei tappeti dentro il bazar
245
1983
libertà, prima della liberazione dei contadini. Lo zar Nicola
246
1983
Così la banda accumulava dei soldi che non aveva
247
1983
se non quando ognuno dei componenti andava a far
248
1983
la passavano sul dorso dei cavalli, sempre in fuga
249
1983
volte fasciavano gli zoccoli dei cavalli con stracci per
250
1983
imprendibili perché gli abitanti dei villaggi stavano dalla loro
251
1983
anche fra le tribù dei kirghisi ogni cosa ed
252
1983
per nascondervi il resto dei suoi giorni. ¶ Dopo essersi
253
1983
sua vita sulla schiena dei cavalli, ne comprò uno
254
1983
Ma ora il tempo dei cavalli era passato per
255
1983
volto né il nome dei fratelli e degli altri
256
1983
ghiaccio per l’abbeverata dei cavalli, o perché le
257
1983
selvatici e le betulle dei cortili. Ma parlava anche
258
1983
la mercanzia sui ripiani dei due carri, assieme al
259
1983
miniere e le sabbie dei fiumi avevano cominciato a
260
1983
sciogliendo per la foga dei movimenti. Spesso mi era
261
1983
sole e gli odori dei pollini e dei fiori
262
1983
odori dei pollini e dei fiori che ricoprivano a
263
1983
muggiti delle vacche e dei tori, che parevano invocazioni
264
1983
parlato dell’oppio e dei suoi effetti, e gli
265
1983
e non servissero neppure dei vendicatori come Ghircik il
266
1983
anni degli abeti o dei cedri più grossi della
267
1983
aiuto e la connivenza dei compagni, per nascondere Falalej
268
1983
nascondere Falalej alla burbanza dei capisquadra ed alle guardie
269
1983
della segheria, delle pale, dei picconi, delle mazze, le
270
1983
ci vedesse. Dalla molteplicità dei suoni e dalle voci
271
1983
sanno vivere di nulla, dei mendicanti, dei monaci, dei
272
1983
di nulla, dei mendicanti, dei monaci, dei filosofi, dei
273
1983
dei mendicanti, dei monaci, dei filosofi, dei profeti… Ma
274
1983
dei monaci, dei filosofi, dei profeti… Ma intuivo, al
275
1983
Le donne più belle dei villaggi lo ospitavano nella
276
1983
acque profondissime. Nessun operaio dei cantieri si sarebbe svegliato
277
1983
volpi. Pensa all’ululato dei lupi, di notte. Non
278
1983
era tirato dalla parte dei vecchi contadini, di Anataj
279
1983
giocattolo dell’Imperatore e dei suoi ministri.» ¶ «Che cosa
280
1983
meno. Noi friulani siamo dei dannati al lavoro. Dannati
281
1983
fatto il nido come dei topi, e da lì
282
1983
Kirkovsk. La piena fangosa dei suoi rimorsi gli impediva
283
1983
Gli sciamani ¶ Passarono ancora dei mesi di lavoro. Sempre
284
1983
implicavano ormai l’arrivo dei binari. Senza i binari
285
1983
e dalle famiglie. Eravamo dei forestieri, degli esuli riuniti
286
1983
aveva unito le tribù dei pastori ebrei, disperse in
287
1983
una solitudine che conoscevano dei confini, che riuscivamo a
288
1983
L’ansia trovava sempre dei motivi per affiorare, per
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presiedeva il comitato, o dei quattro ingegneri supremi. Il
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certi, al di là dei dubbi, dei crolli della
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di là dei dubbi, dei crolli della speranza che
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avevano oltrepassato la soglia dei cinquanta, e continuavamo a
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ritornare, ritrovare la casa dei miei, da cui si
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confronto a loro come dei veterani che avessero partecipato
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che della naia e dei suoi rituali non sapevano
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a cancellare il ricordo dei due mongoli che erano
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casa di Ajdym portando dei regali. Mi veniva spontaneo
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per lei venivano quelli dei villaggi che stavano sulle
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sua fiducia negli sciamani dei villaggi mongoli era una
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sia Allah che gli dèi più antichi della sua
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Falalej non si fida dei discorsi di una femmina
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la conchiglia e uno dei suoi fucili, e ad
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la civetta. Rispondeva con dei sì o dei no
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con dei sì o dei no alle infinite domande
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Il vecchio gli parlò dei cacciatori di aquile mongoli
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dentro di lui. Parlò dei mercanti che incontrerebbero sui
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gli abiti orientali ricamati dei mercanti, con i grandi
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e stette alle spalle dei tre vecchi che dicevano
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insignificanti, la vera protagonista dei loro discorsi fosse la
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guaiti, perché i lamenti dei cani o dei lupi
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lamenti dei cani o dei lupi della taiga vi
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il sarma, il re dei venti della regione, a
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ai sogni d’incubo dei pescherecci nella morsa del
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perché quello era uno dei giorni più ribaldi e
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isba e gli steccati dei cortili, raggiunse lentamente la
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di tutti i capanni dei cacciatori e cercatori d
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salmoni risalgono le rapide dei fiumi canadesi. L’istinto
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avrebbe avuto il funerale dei re e dei principi
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funerale dei re e dei principi vichinghi, se ricordavo
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delle sue chiese e dei suoi conventi, né i
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né i bianchi colonnati dei suoi palazzi, né il
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suoni immobilizzava il viso dei bambini per qualche istante
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di stregone nel mondo dei suoni, mettendo mano a
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facce e nell’anima dei bambini, per segmenti di
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il gallo cedrone, ognuno dei quali aveva la propria
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mancanza delle forme e dei colori. ¶ Mi accorsi che
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cosa come una violazione dei suoi confini e della
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in sé l’immagine dei poeti antichi, dei rapsodi
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immagine dei poeti antichi, dei rapsodi e degli aedi
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piazze e sulle porte dei templi, e ripetevano i
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dentro di sé sugli dèi e sugli eroi. E
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maniera più spericolata. Nessuno dei due poli lo possedeva
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lo possedeva appieno. Nessuno dei due egli avrebbe mai
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lavoro e al passaggio dei primi treni. Pareva quasi
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piantare nella sabbia molle dei fiumi pilastri di pietra
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adesso arrivare alla conclusione dei lavori non poteva essere
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non certo l’interruzione dei lavori. Non era più
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tra la ferrovia chimerica dei funzionari e dei soprastanti
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chimerica dei funzionari e dei soprastanti di Mosca e
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che se i ricordi dei suoi luoghi si fossero
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si facevano sacrifici agli dèi perché fossero propizi con
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e distratti dalle fatiche dei vivi, ma incapaci di
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ma soprattutto nei pensieri dei vivi, che seguitavano ad
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penetrava anche il confine dei morti. Si sentiva espugnare
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l’avvicinarsi della fine dei lavori anch’io respiravo
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influenza? Forse adesso qualcuno dei miei si ammalava, e
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nascosta sotto i teli dei carri di Eroska. Lei
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dentro di me bracciate dei suoi materiali stravolti e
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dolore delle ossa e dei visceri e il caldo
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sempre attorno e parlava dei decotti e delle erbe
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esser tornato dalla parte dei sani e della vita
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passaggio era libero. ¶ Trascorsero dei giorni, e le febbri
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cose e il corso dei pensieri si deformava e
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a filare il bozzolo dei miei sentimenti nei confronti
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ero uscito dall’ospedale dei matti, ossia che la
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servivano, perché nella mente dei progettisti, dei costruttori e
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nella mente dei progettisti, dei costruttori e del popolo
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i demoni e gli dèi gelosi, cacciati dalla taiga
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di padre Nichanor e dei vecchi boscaioli e cacciatori
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vecchi boscaioli e cacciatori dei villaggi, entrarono nei tronchi
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delle situazioni umane, e dei loro puntelli che un
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e sveniva di continuo, dei calmanti per sottrarlo almeno
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c’era la frana dei pali spiritati che gli
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dormiva sotto l’effetto dei calmanti, e il suo
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degli animali, i latrati dei cani del villaggio, che
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verdastre delle chiese e dei conventi, in una giornata
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stampelle di legno. ¶ «Metà dei miei risparmi se ne
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nome di Kirkovsk e dei villaggi vicini non li
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attraversando le piccole stazioni dei villaggi. Adesso sapeva molte
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e giallastri come quelli dei vecchi che languivano in
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problemi come il collare dei cani siberiani. ¶ Marco era
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dissolte c’erano anche dei semi caduti nella terra
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sorpresa di trovarci dentro dei lupi, o una famiglia
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a malapena il fischio dei treni che andavano a
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di là delle mani, dei piedi, degli occhi, dei
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dei piedi, degli occhi, dei suoni, dei colori, di
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degli occhi, dei suoni, dei colori, di ciò che
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soltanto dopo la partenza dei compagni, ma ancora temevano
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da tempo nel mondo dei morti. Sentivo che su
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a smarrirsi nell’immensità dei luoghi e a non