Gian Pietro Lucini, Nuove revolverate, 1913

italiano, e, col favor dei piroscafi postali, si seppero

per esempio, il Carme dei Sepolcri, differenza ideologica prima

ballate e delle sirventesi, dei rondò e delle canzoni

delle lettere concessa a dei sudditi poveri. A parte

poter convenire in molti dei comma del bando; ed

attendo, anche dalli errori dei miei amici prossimi, la

che s'inturgidano come dei tumori di carne violacea

di carne violacea e dei funghi sanguinolenti, dovranno essere

per ribellione, e sono dei primitivi a cui giova

rapporto armonico col resto dei fenomeni. Desiderosi di felicità

coscienza, preserviamola dal contatto dei nostri imperativi categorici, che

alle ulceri delle malattie dei dispensarii: già avete accolto

Ercoli da un soldo, dei Clowns, delle bardasse, dei

dei Clowns, delle bardasse, dei pagliacci, delli psilli, delle

pericolo per la stia dei capponati dal coltello episcopale

specialmente per la notorietà dei principali poeti del gruppo

vendere a tutto profitto dei terremotati di Sicilia e

riabilitazione in calme società dei delinquenti, che pur sfoggiarono

gesta; industriate colla musica dei rumori le sinfonie imitative

di broda lo stomaco ¶ dei botoletti costituzionali: ¶ ed essi

compera ¶ la Bilancia vera. ¶ Dei Pitocchi si fermano a

che sbasisce ¶ all'orlo dei jupons ¶ second-émpire e

Italie, ¶ illuso dai croquis ¶ dei falsi Gavarny. ¶ È colui

Carmen, saluta! ¶ LA FOLLA DEI BIANCHI ¶ In alto, in

della piruetta! ¶ LA FOLLA DEI BIANCHI ¶ Vola, vola; ¶ erta

e siderali! ¶ LA FOLLA DEI ROSSI ¶ Noi ti abbiamo

lercia quadrantaria, colla carne dei figli assassinati. ¶ UNO CHE

pari ¶ o, potentissima feminilità! ¶ Dei fiori, dell'incensi per

gozzuto precede la schiera dei liberi in arme. ¶ Costei

imbertonato. ¶ È la stagion dei bagni; ¶ jodio e solfo

per i severi compianti dei Cugini. ¶ Danza sul lutto

cose eterne nel giro dei giorni: ¶ perché ritorni il

le molte manine irrigidite, ¶ dei bambini che passan tra

numerarti i piedi nudi dei bimbi, ¶ nelle pozze di

s'abbatte alla chiostra dei denti; ¶ la lingua gavazza

come il piú fortunato dei borghesi. ¶ Chi tracanna di

marito ¶ discalotta i cervelli dei passanti ¶ al giuoco letterario

e reticente, ¶ tu Strega dei Sobborghi ch'io amerò

rasi, ingialliti e meschini ¶ dei Parchi de' pitocchi, ¶ tirchi

lui. ¶ Spavento il predire dei bimbi, ¶ sulle enormi parole

frasche; ¶ dentro lo scalpiccio dei piedi, ¶ sulla ghiaja, dove

di battaglione ¶ sulle strida dei corni e il reboar

festa, ¶ la santa festa dei Lavoratori, ¶ stuolo morigerato, greggie

avvisa che il ciclo dei vagiti aulici non è

esultanza. ¶ Vi sono intanto dei saggi curiosi, che dividono

pallidi sorrisi di verbena; ¶ dei sorrisi violacei che disfiorano

coltri leggiere, e figlia. ¶ Dei ladri molto ricchi ci

una biscia. ¶ Le budelle dei morti di fame le

sospetti ed il terrore ¶ dei tribunali, ¶ delli osceni giudizii

divini: ¶ in sulle cime dei boschi sacri mediterranei, ¶ ricorrono

li ulivi al motivo dei venti, ¶ s'arrampica la

occhio sereno: ¶ il gasco dei capelli, protetto da un

mani posano sull'arco dei fianchi. ¶ Salve, medioeval Varato

pingui, incurvati ¶ al peso dei frutti, poma squisite e

la Giustizia sulle case dei Re: ¶ trascegli i migliori

in fascio! ¶ Oh, datemi dei fiori, questi fiori, per

rivivere, ¶ tutti i fiori dei campi e delle siepi

campi e delle siepi, dei giardini e delli orti

fiori raccolti, sulla terra dei morti, per questo morto

d'assedio. ¶ Ma datemi dei fiori, dei fiori bianchi

Ma datemi dei fiori, dei fiori bianchi, azzurri e

alla vendicazione; ¶ non abbiamo dei fiori di pace, non

detrito e la melma dei commercii; ¶ per tutti questi

voi. ¶ Va, tra li Dei del Pantheon, ¶ meritata ironia

peccato della dedizione irragionata dei padri entusiasti: ¶ siamo chi

ti pregarono: ¶ ed ancor dei bimbi, a raccorre li

e la sceda irridente dei passanti! ¶ Oh, per quei

Villa; ¶ passeggiò pel viale dei Platani abbaziali, ¶ sgranando, pastorella

Affacciatevi tutti: i marmi dei gradini fioriscono di sangue

tra il viscido strisciar dei serpentelli, ¶ cosí, com'è

d'una drogheria, Parco dei Cervi incognito, ¶ attinser dalle

Dateci tutti i fiori dei giardini; i bei fiori

tra i cippi suburbani dei cimiteri incolti, ¶ questa messe

Carmen saluta! ¶ LA FOLLA DEI BIANCHI ¶ In alto, in

dalla caduta? ¶ LA FOLLA DEI BIANCHI ¶ Vola, vola! ¶ Erta

o imperiale! ¶ LA FOLLA DEI ROSSI fischia ¶ Noi ti

lercia quadrantaria, colla carne dei figli assassinati. ¶ L'ESEGETICO

marmorea, perché si nutre dei vostri figliuoli, e li

terrena, ¶ o potentissima feminilità! ¶ Dei fiori e delli incensi

nome; ¶ delli incensi e dei fiori ¶ alli splendori della

gozzuto precede la schiera dei liberi in armi. ¶ Costei

farina ¶ con il sangue dei signori. ¶ Carmagnola; ¶ danza calda

fiamma, ¶ sopra al rombo dei cannoni, ¶ Carmagnola; ¶ Carmen sta

fra i bruniti fucili dei Gendarmi, alle Galere patrie

imbertonato. ¶ È la stagion dei bagni; ¶ jodio e solfo

trascinare dall'ardente mania dei subiti mutamenti che fa

hanno avuto e hanno dei rivoluzionari, ma bisogna ricercarne