Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

Sebastiano e Nostra Signora dei Dolori. Feticci inventati per

si radicavano nella memoria dei padri dei figli e

nella memoria dei padri dei figli e dei nipoti

padri dei figli e dei nipoti: un triennio di

prete è piú illuminato dei fedeli. La sua pietà

arbusto piú scuro accennavano dei sussurri. ¶ Il prete pregava

tutto, gran parte. Restavano dei solchi, delle trame a

ragazzo trovato sulla scarpata, dei suoi occhi prima invetrati

puddinga, della stessa pietra dei muretti. Erano tre stanzette

stringere il braccio, fascia dei sogni piú miseri. Sul

in mano la scatola dei sonniferi. ¶ – Solo due, Martine

proprio letto. ¶ Si sentirono dei passi, fuori, dei ciottoli

sentirono dei passi, fuori, dei ciottoli smossi. Era gente

e magri, due saraceni dei bricchi. Gli sembrava di

bastimento. ¶ Perché il musicante dei picchi distorceva la desinenza

vedove celesti» o «fiori dei frati», fiori di petraia

sparirono dietro il poggio dei lentischi. ¶ Toccava quasi il

e poco dopo entrarono dei tipi bizzarri. ¶ Volevano parere

pericolosi, prossimi al regno dei morti... Vi sarebbe stato

donna sbucò all’altezza dei lentischi sulla strada battuta

una cupola all’altra dei mandarini. «È un lungo

Gregorio se era uno dei fortunati che potevano permetterselo

lui a un bar dei quartieri nuovi, oltre la

rendere vicina la rupe dei falchetti. In fondo al

ora! Ma la casta dei burocrati era talmente specializzata

serve andare a vedere dei dirupi, fortini diroccati e

vedere quel cancello. ¶ – Porti dei fiori sulla tomba, piuttosto

usciva nemmeno dall’arsenale dei sogni: capelli e fronte

del locale, dalla banda dei giramondo si staccò quello

di terra-grembo. ¶ Sentí dei passi sulla scorciatoia, ma

Annunciata verso il «serro dei becchi», che già si

neppure per il sentiero dei greppi marini, ingombro, a

un muro. ¶ Era uno dei neri mantelli portati un

il mare, nel lampo dei ricordi, per il paese

qualche messale – era uno dei suoi ricordi, dei suoi

uno dei suoi ricordi, dei suoi sogni, nei venti

hai viste? ¶ – Sulle pareti dei palazzoni, nei tunnel e

di stoppa, sui camici dei priori, sulle prioresse dalle

breve! ¶ Ecco il coro dei bis... ¶ La ripetevano. I

già lo sguardo perduto dei vecchi marinai. Non si

dirupi. Ma perché parli dei nostri viaggi? a quale

sul Nyon? ¶ – Piú nessuno dei due. Miguel è sul

bar che ti chiede dei tuoi. ¶ – E tu cosa

precedente lei aveva parlato dei loro viaggi per ravvivare

macchina lontano, sul poggio dei lentischi, e venire a

andiamo? Pensa, potremmo fare dei viaggi! ¶ Martine sorrise con

è già giorno? Sento dei passi. ¶ Laurence andò a

becco aperto in uno dei suoi gridi gutturali e

sua caduta, la pioggia dei giorni scorsi e quello

udire nemmeno le urla dei giovinastri. ¶ – Questo bar sgangherato

non cadere nelle mani dei tedeschi. ¶ – Lo so, lo

Arrivò fino al «serro dei becchi». Un tempo era

tanto cambiava il colore dei capelli della donna, e

strada adiacente alle terrazze dei bungalow, all’aperto, sotto

negli ubaghi, nei pressi dei ritani, aveva ancora l

un bastone. Le foglie dei limoni, lavate dalla rugiada

ad Avrigue il fragore dei marosi. C’era una

di Sospel, le voci dei «chasseurs des alpes». Avevo

lasciarmela incontrare. ¶ – Ci sono dei momenti in cui è