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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandra Arachi, Coriandoli nel deserto, 2012

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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gocce ogni settantadue battiti del mio cuore. ¶ Non c
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a contare i quadranti del soffitto. Non ci arrivo
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Nell’intersezione delle diagonali del quarto quadrato della prima
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unghie. ¶ Incrostato nelle vene del cuore. ¶ Quando si avvicina
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una piccola chiave. ¶ È del mio armadietto, ha detto
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a riprendere il vassoio del pranzo, senza dire una
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andato oltre il perimetro del quartiere di casa mia
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che premeva il tasto del montacarichi, ma adesso non
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mentre parla: ¶ In attesa del Sole che non si
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dire cambiare il valore del suo spin. ¶ Se muta
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un marchio a fuoco. ¶ Del fuoco di quelle bombe
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ha misurato la pressione del sangue. Poi mi ha
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bello Giulio. ¶ Dall’angolo del mio banco, in fondo
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Blu elettrico. Lo stesso del camice che Lodovico indossava
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Che è molto peggio del buio. ¶ Il buio ti
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pila atomica, i tecnici del laboratorio si rivolgevano a
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un fiasco di vino del Chianti subito, in laboratorio
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torcia estratta dal taschino del camice. ¶ È sembrato soddisfatto
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agli alberi della terrazza del Pincio. ¶ “Domani mattina verranno
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prelievo per nuove analisi del sangue.” ¶ Quella sera al
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prendendo il colore vivo del Chianti, dottore. ¶ “Le preleveranno
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serve la prima urina del mattino.” ¶ Con il Chianti
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per diventare l’assistente del direttore dell’istituto di
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mi trovai sulla scrivania del Cavendish Laboratory di Cambridge
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a Vigna di Valle. ¶ Del suo cinguettare sul predellino
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guardiola, felice. ¶ I gatti del giardino condominiale mi verranno
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fasciata. ¶ C’è bisogno del pappagallo al letto 26. ¶ Sedici
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aveva mai sentito parlare del principio di Fermat, quello
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che fanno i neuroni del tuo cervello.” ¶ Ho bevuto
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il suo primo studente del suo primo corso di
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occasioni. Io la tristezza del mio quotidiano. ¶ Lui srotolò
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è importante. ¶ “Al momento del bisogno, infatti, la distanza
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Non ne conosceva altri, del resto. ¶ Lo aveva fatto
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I figli. Il tepore del focolare domestico. Non dovevo
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capire perché la mattina del suo matrimonio sono rimasto
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con tutta la storia del mio amore per Nella
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gli allievi più bravi del pianeta. ¶ Io nelle campagne
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lacrime. ¶ Ventuno ¶ Il carrello del pranzo è fermo nell
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protesta fra i malati del reparto. ¶ Vicino al mio
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le mani un sacchetto del fornaio. Lo tiene posato
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frugando dentro il sacchetto del fornaio. ¶ Si è presentata
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breve?” ¶ “Quella fatidica mattina del 22 ottobre 1934, un lunedì, davanti
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bagni nell’acqua gelata del mare d’inverno, come
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sono immaginato, il custode del mio condominio, aggirarsi sperduto
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fatto serio. ¶ I gatti del cortile del condominio stavano
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I gatti del cortile del condominio stavano tutti benissimo
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ore. Ma al posto del cucù, in quel vecchio
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Cucù. ¶ E i gatti del cortile corrono a mangiare
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per arginare la deflagrazione del fascismo? ¶ Non noi, evidentemente
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addirittura subìto il fascino del nazismo. Partito per la
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in codice. ¶ Anche Ettore, del resto, aveva la mia
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avevo nemmeno un centesimo del suo genio. ¶ Persino lui
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Adesso ride. ¶ Un auspicio del cielo, dice. ¶ Un segnale
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Mortara, unica docente donna del nostro istituto, professor Persico
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gentile? ¶ Anche il nome del mio unico amore ha
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Ha lisciato il viso del signore con i riccioli
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vetro forato sta entrando del fumo. Lo stanzone si
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è seduto sul bordo del mio letto. ¶ Mi parla
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marzo. ¶ Era l’anno del neutrone. ¶ Era uno di
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scusato, cautamente. Era nuovo del reparto, ha detto guardando
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ricoverato. ¶ L’infermiere nuovo del reparto le ha fatto
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portasse via il paziente del letto 21. Non sapeva come
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mietere glorie. ¶ Era merito del suo naso, secondo Lalla
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ero posto il problema del mio naso, prima di
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una passeggiata nella terrazza del Pincio... ¶ Ho chiesto all
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aveva davanti. La cocca del direttore, Max Planck. Non
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pensiero per la nascita del piccolo Hanno. ¶ Chissà se
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Otto si è impossessato del laboratorio nucleare più prestigioso
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laboratorio nucleare più prestigioso del momento. ¶ Ma non gli
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Lorenzo, raggiungeva le tombe del cimitero del Verano. Cercava
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le tombe del cimitero del Verano. Cercava posto per
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di azione. ¶ Le bombe del 19 luglio erano state programmate
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dell’ospedale. ¶ I raggi del sole sono stati coltellate
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Avevo bisogno dell’ombra del mio letto 23. ¶ Non si
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Mi rimane la compagnia del giornale. ¶ Sul quotidiano di
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Herbert Marcuse, il dinamitardo del pensiero, è arrivato a
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bene che la mattina del 22 ottobre 1934 lui doveva bombardare
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ciechi davanti alla scoperta del neutrone. ¶ Si è messo
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edificio. Un corto circuito del sistema elettrico, evidentemente. ¶ Quaranta
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è seduto sul bordo del mio letto e mi
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di marzo, nell’anno del neutrone, davanti al Tempio
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in faccia il portone del bordello di via Capocci
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avuto neanche l’alibi del suo genio. ¶ Nemmeno il
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sui quotidiani, il giorno del mio quarantacinquesimo compleanno. ¶ C
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cadaveri in quel porto del Giappone? ¶ Quarantatré ¶ “Ho parlato
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è Aldo?” ¶ “Il primario del reparto, Enrico.” ¶ “Ah, Aldo
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nel deserto. ¶ Già. ¶ Alle 5.28 del 16 luglio 1945, nel deserto di
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ha capito la fissione del nucleo di uranio. ¶ Enrico
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sempre bevuto soltanto vino del Chianti, da quel giorno
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mi regala un po’ del suo respiro. ¶ Mirella è
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in mano il sacchetto del fornaio, come sempre. ¶ Tommaso
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lei che l’errore del numero di letto corrisponda
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forse è l’attrito del macigno che preme sullo
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a moltiplicare l’intensità del piacere. ¶ Mi assecondavi. Ho
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Non c’è traccia del dobermann. ¶ Il dottore giovane
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Non gli dico nulla del macigno. Non voglio disturbare
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C’è la luce del neon. ¶ Non voglio dispiacergli
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nelle orecchie gli auricolari del fonendoscopio. Mi appoggia la
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che verso la fine del 1942 abbiamo costruito a Chicago
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quel pomeriggio. ¶ La mattina del 22 ottobre 1934 l’idrogeno della
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dentro la fontana circolare del giardino Rasetti avesse impiantato
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i fossili. I trilobiti del Cambriano. ¶ Anche Paul Adrien
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immaginato nulla dell’eccidio del Giappone. ¶ Proprio come delle
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che sono un alfiere del progresso tecnico che ha
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Mi parla. ¶ I gatti del cortile mi aspettano. Cominciano
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lato opposto a quello del televisore, lontano anche dalla
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elettrico. Mondo. ¶ La mattina del 22 ottobre 1934, nel laboratorio di
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le undici e quindici del 22 ottobre 1934. ¶ Non riesco più
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Indugiare davanti all’orbita del nucleo con la speranza
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spento completamente le luci del neon nei dodici quadrati
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neon nei dodici quadrati del soffitto sopra di noi
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mandare avanti la gestione del suo laboratorio. ¶ La soma
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sostanza che gli uomini del Duemila avrebbero usato per
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deve aumentare il flusso del liquido. ¶ È ancora sveglia
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terzo martedì di giugno del 1969. ¶ Il 17 giugno. ¶ Nemmeno due
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sessantanove anni. ¶ I medici del reparto Malattie infettive e
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Malattie infettive e tropicali del Policlinico di Roma non
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primo sabato di luglio del 1988. ¶ Il 2 luglio. ¶ Aveva compiuto
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ultima domenica di novembre del 1954. ¶ Il 28 novembre. ¶ Aveva compiuto