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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Zavattini, Totò il buono, 1943

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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1943
vedova da parecchi anni del signor Lolotta, viveva in
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Usanda le ultime parole del signor Lolotta morto durante
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quattro foglie d’insalata del suo orto che era
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dal sole sinché spariva del tutto dietro l’orlo
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muri, il rosso chiaro del cancello che dava nei
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Carlo ma un nome del genere di Totò in
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diceva che il garzone del lattaio era stato udito
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coi ritagli dei calzoni del fu signor Lolotta conservati
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ora. Ma gli occhi del bambino nel cercarla si
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per il latte. Questo del latte era un guaio
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egli vedeva nel pentolino del latte fatti straordinari, prima
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su per le pareti del pentolino, tra fumo e
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all’assalto degli abitanti del sottosuolo. ¶ Un giorno la
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e non sapeva niente del mondo illuminato dal sole
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di giorno. I palazzi del centro erano molto alti
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verde e nero quello del famoso Mobic, un uomo
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di sottecchi. Appena fuori del centro della città il
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a rintracciare l’ombra del carro. ¶ Il giorno dopo
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nascita e la quantità del suo denaro. I nemici
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suo denaro. I nemici del signor Mobic giuravano che
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Gaetano “per il fallo del 17 aprile dello scorso anno
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verità con la targa del proprio nome sull’uscio
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essere stato il primo del baraccamento a usare lo
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appartenenza al circolo, come del resto fanno i nobili
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per tutto l’oro del mondo. ¶ E aveva ragione
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rubata lui. Totò faceva del suo meglio per toglierlo
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In attesa di correggerlo del tutto egli aveva trovato
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Rap aspetta nell’anticamera del signor Mobic. ¶ Era bello
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piedi di un albero del suo parco, una perla
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si iniziasse la costruzione del monumento. Già le gambe
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monumento. Già le gambe del signor Mobic erano uscite
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Forse sapete già abbastanza del signor Mobic e avete
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in anticamera. ¶ L’anticamera del signor Mobic era sempre
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fosse possibile per consolarsi del non poter mai giungere
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non essendo il sedere del signor Carlit, ma di
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tante domande. Qualcuno dubitava del talento del signor Mobic
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Qualcuno dubitava del talento del signor Mobic perché notoriamente
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testa che sull’importanza del petrolio si esagerava, che
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purtroppo si era dimenticato del cappello duro che ruzzolò
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non si accorse neppure del cappello duro di Rap
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mano. ¶ “Il terreno è del signor Mobic, bisogna sgombrare
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luminosa si sentivano certi del domani mentre i compagni
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la vacca forse ignara del prossimo pericolo; quando giunse
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suoi compagni sui misteri del cielo: ¶ “Ecco,” diceva “il
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il cielo, ogni metro del cielo è gremito di
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neanche la miliardesima parte del numero dei miliardi di
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stelle che un miliardesimo del cielo contiene… Neanche se
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era soltanto al principio del suo dire, dovette smettere
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lo appendo alla spalliera del mio letto.” ¶ Elio cominciò
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avreste immaginato: nella bottega del suo nemico. Non solo
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ma dentro il corpo del suo nemico. ‘Ora uscirà
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Caddeo. Invece l’anima del padre stette lì. Chi
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Chissà in quale parte del corpo era andata a
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nel momento più acuto del loro male; un altro
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Rap prendeva la direzione del baraccamento. ¶ Anche i poveri
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i bambini alla ricerca del maggior numero possibile di
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era giunto all’orecchio del signor Mobic che lo
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madri quando l’eco del primo sparo durava ancora
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bellicoso e la fretta del capitano Gero. “Ora sferro
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camera secondo l’ordinazione del dottore Ampellius e fare
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come un vitellino e del testamento non se ne
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che permetterà lo sfruttamento del prezioso liquido evitando spese
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Carmelo aveva molta soggezione del suo principale pur facendo
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che ornavano il petto del signor Mobic suscitavano la
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era diventato il segretario del signor Mobic. Un giorno
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stato proposto di abolirli del tutto da un consigliere
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rapidi raggiunse la porta del suo dipendente; suonò, corse
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apparso davanti ai vetri del balcone del signor Mobic
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ai vetri del balcone del signor Mobic e aveva
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ciminiera o sui fili del telegrafo. Mobic gridò ad
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di giungere allo sbalordimento del signor Mobic davanti agli
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a palline azzurre, opera del nostro Totò, come avrete
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non riuscivano a capacitarsi del perché Totò le indicasse
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andò con la scusa del mal di testa. Una
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pompe i baracchesi. Invece del fuoco avrebbe adoperato l
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subito dopo il sorgere del sole. I baracchesi approfittarono
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passeggiare per i vialetti del baraccamento continuava a dirsi
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di trallaratone come quella del signor Mobic quando vide
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Totò trasformò i sassolini del sentiero in meravigliose rose
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che egli avrebbe usato del permesso divino soltanto a
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a difendersi dall’assalto del capitano Gero con il
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gambali e la visiera del cappello non brillavano più
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ancora. Forse a causa del cappello duro a qualcuno
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Con una bella voce del resto e sull’aria
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ancora assestato sulla groppa del cavallo che dalle baracche
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mia impazienza, all’inizio del capitolo. ¶ … una pompa strisciando
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di riconquistare la simpatia del Governatore. Mobic pagò in
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a colpire la fronte del capitano Gero. Questa scarpa
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egli dedicava a meravigliarsi del potere ricevuto anziché a
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naturale. ¶ Approfittando della immobilità del nemico, Totò si era
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Era possibile? Le ombre del crepuscolo rendevano di velluto
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Lolotta. Occupava buona parte del cielo. Fu un attimo
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dai cespugli. Senza bisogno del solito tac, egli aveva
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di Totò i ricordi del loro primo incontro. Ma
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l’uomo più cattivo del mondo, invaso dallo spirito
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statua. “Voglio la fine del mondo,” gridò. ¶ Gli uccelli
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grissini faceva un rumore del diavolo, chi beveva faceva
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dell’occhio le persone del tutto estranee alla presente
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cosa: il discorso annuale del signor Mobic ai suoi
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che urlavano. Il colore del cielo (chissà come) fece
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una lettera sotto dettatura del signor Mobic cominciò ad
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per terra la bottiglia del latte, aveva non solo
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faceva piovere dal naso del figlio qualche moneta e
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volte tra le risate del pubblico il quale aveva
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egli conosceva il carattere del suo carceriere piccoso orgoglioso
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Lo insediarono nel palazzo del Governatore dove trovò tutto
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la biografia, molto interessante, del suddetto impiegato. Perché tutte
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che raccontano i casi del signor Giuliano tanto bene
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cittadina. Come? Nominandolo presidente del Comitato delle Onoranze a
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accese fino alla fine del banchetto. Insomma le feste
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scelta, compresi i membri del Governo. Davanti alla reggia
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Quando a Totò parlarono del monumento egli cercò di
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parevano lontani i tempi del baraccamento, allorché Eleuterio fermava
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di Mobic, si davano del tu, nel complesso essi
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il giorno dello scoprimento del monumento a Totò avvenne
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trave cadde dall’alto del baldacchino sulla testa del
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del baldacchino sulla testa del nostro Totò. La folla
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in mezzo alle macerie del palco governatoriale crollato sotto
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da Ditirambis l’offerta del posto offerto a Mobic
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c’erano delle sillabe del nome di Mobic. ¶ Il
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di Totò. I cordoni del carro erano tenuti da
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dalle più lontane parti del mondo. La folla non
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i vessilli di fuoco del tramonto: sotto le sue
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stato sulla schiena fumosa del toro non avrebbe sentito
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Erano le ore venti del diciotto giugno. Il signor
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quiete delle ore venti del diciotto giugno? No certo