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Giacomo Leopardi, Canti, 1837

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
1
1837
come infusi e tinti ¶ Del barbarico sangue i greci
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1837
parvoli le belle ¶ Orme del vostro sangue. Ecco io
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1837
sotto, e molle ¶ Fosse del sangue mio quest'alma
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1837
Così la vereconda ¶ Fama del vostro vate appo i
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1837
onda e il turbo ¶ Del furor vostro e dell
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1837
mal che n'addolora ¶ Del tedio che n'affoga
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1837
l'onde all'attuffar del sole ¶ Parve udir su
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1837
commesso, ritrovasti il raggio ¶ Del Sol caduto, e il
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1837
viaggio ¶ Fu gloria, e del ritorno ¶ Ai rischi. Ahi
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1837
D'ignoti abitatori, o del diurno ¶ Degli astri albergo
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1837
Degli astri albergo, e del rimoto letto ¶ Della giovane
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1837
Della giovane Aurora, e del notturno ¶ Occulto sonno del
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1837
del notturno ¶ Occulto sonno del maggior pianeta? ¶ Ecco svaniro
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1837
campo all'ire inferme ¶ Del mondo. Ei primo e
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1837
SORELLA PAOLINA ¶ Poi che del patrio nido ¶ I silenzi
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1837
che l'empio letto ¶ Del tiranno m'accoglia. ¶ E
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1837
esempi a rinnovar prepara. ¶ Del barbarico sangue in Maratona
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1837
riposte faville? e che del fioco ¶ Spirto vital negli
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1837
stato saresti allora ¶ Che del serto fulgea, di ch
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1837
verserai quando ne' danni ¶ Del servo italo nome, ¶ Sotto
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1837
fera e l'augello, ¶ Del consueto obblio gravido il
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1837
e le mutate ¶ Sorti del mondo: e come prima
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1837
prima il tetto ¶ Rosseggerà del villanello industre, ¶ Al mattutino
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1837
e l'atra ¶ Face del ver consunse ¶ Innanzi tempo
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1837
PATRIARCHI ¶ O DE' PRINCIPII DEL GENERE UMANO ¶ E voi
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1837
la diritta impose ¶ Legge del cielo. E se di
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1837
detestato il parto ¶ Fu del grembo materno, e violento
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1837
gente. Agl'inaccessi ¶ Regni del mar vendicatore illude ¶ Profana
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1837
sul meriggio all'ombre ¶ Del riposato albergo, appo le
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1837
appo le molli ¶ Rive del gregge tuo nutrici e
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1837
stirpe; alle secrete ¶ Leggi del cielo e di natura
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1837
su la rupe, ¶ Nunzio del giorno; oh dilettose e
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1837
il crudo fallo emenderà del cieco ¶ Dispensator de' casi
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1837
mortal. Me non asperse ¶ Del soave licor del doglio
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1837
asperse ¶ Del soave licor del doglio avaro ¶ Giove, poi
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1837
silenzio, o il verdeggiar del prato. ¶ Anche di gloria
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1837
sepolto, ¶ Alla guardia seder del mio dolore. ¶ E l
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1837
mio loco natio, ¶ Passo del viver mio la primavera
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1837
a festa ¶ La gioventù del loco ¶ Lascia le case
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1837
augellin, venuto a sera ¶ Del viver che daranno a
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1837
te le stelle, ¶ Certo del tuo costume ¶ Non ti
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1837
e il dì futuro ¶ Del dì presente più noioso
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1837
mare. ¶ XIII ¶ LA SERA DEL DÌ DI FESTA ¶ Dolce
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1837
il noverar l'etate ¶ Del mio dolore. Oh come
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1837
capo inerme ¶ Agli atroci del fato odii sottrarre. ¶ Giovane
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1837
e nell'incerto raggio ¶ Del Sol vederla io mi
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1837
quiete antica ¶ Co' silenzi del loco si confonda. ¶ Amore
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1837
degli anni. Mi sovvien del tempo ¶ Che mi scendesti
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1837
giovanil questa infelice ¶ Scena del mondo, e gli sorride
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1837
in su l'acciaro ¶ Del pallido ladron ch'a
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1837
Consalvo; disdegnoso un tempo ¶ Del suo destino; or già
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1837
beltà famosa Elvira; ¶ Conscia del suo poter, conscia che
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1837
in quell'alma ¶ Era del gran desio stato più
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1837
voleva, ¶ Dissimulando l'appressar del fato, ¶ Al moribondo. Ma
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1837
Né già vantarmi ¶ Potrò del dono, io semispento, a
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1837
su le convulse labbra ¶ Del trepido, rapito amante impresse
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1837
il morir. Morrò contento ¶ Del mio destino omai, né
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1837
per patto ¶ In poter del carnefice ai flagelli, ¶ Alle
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1837
le valli, ove suona ¶ Del faticoso agricoltore il canto
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1837
seggo e mi lagno ¶ Del giovanile error che m
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1837
dell'imago, ¶ Poi che del ver m'è tolto
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1837
accoglie, ¶ E più vaga del Sol prossima stella ¶ T
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1837
sguardo, ¶ La più degna del ciel cosa mortale. ¶ Altri
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1837
uom negl'infiniti ¶ Campi del tutto la natura aperse
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1837
giocondo e primo ¶ Dono del ciel, ma grave, amaro
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1837
benigna ¶ Di natura e del ciel, fecondamente ¶ A noi
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1837
che la caduca ¶ Virtù del caro immaginar non perde
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1837
serbare eterna ¶ La gioventù del cor diedero i fati
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1837
affetto, ignoto e strano; ¶ Del mio solo conforto allor
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1837
il vero. E se del vero ¶ Ragionando talor, fieno
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1837
mi dorrò, che già del tutto il vago ¶ Desio
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1837
ma di fortuna ¶ E del fato e d'amor
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1837
affanni, i teneri ¶ Moti del cor profondo, ¶ Qualunque cosa
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1837
antico affetto: ¶ Nell'intimo del petto ¶ Ancor viveva il
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1837
Invan sonò la valle ¶ Del flebile usignol. ¶ E voi
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1837
Desiderato il termine ¶ Avrei del viver mio; ¶ Ma spento
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1837
non sa. ¶ Che non del ben sollecita ¶ Fu, ma
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1837
in su i veroni del paterno ostello ¶ Porgea gli
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1837
umane genti? ¶ All'apparir del vero ¶ Tu, misera, cadesti
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1837
al viver mio! ¶ Ignaro del mio fato, e quante
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1837
che la pura ¶ Luce del giorno, e lo spirar
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1837
dell'ora ¶ Dalla torre del borgo. Era conforto ¶ Questo
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1837
dolor sottentra ¶ Il pensier del presente, un van desio
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1837
presente, un van desio ¶ Del passato, ancor tristo, e
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1837
volta agli estremi ¶ Raggi del dì; queste dipinte mura
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1837
tutto ¶ Consolarmi non so del mio destino. ¶ E quando
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1837
indarno, e la dolcezza ¶ Del dì fatal tempererà d
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1837
soleva ogni lontano accento ¶ Del labbro tuo, ch'a
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1837
tristi e cari ¶ Moti del cor, la rimembranza acerba
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1837
tua vita ¶ La vita del pastore. ¶ Sorge in sul
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1837
non sei, ¶ E forse del mio dir poco ti
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1837
morir, questo supremo ¶ Scolorar del sembiante, ¶ E perir dalla
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1837
e vedi il frutto ¶ Del mattin, della sera, ¶ Del
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1837
Del mattin, della sera, ¶ Del tacito, infinito andar del
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1837
Del tacito, infinito andar del tempo. ¶ Tu sai, tu
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1837
sonagli; il carro stride ¶ Del passeggier che il suo
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1837
vana, ch'è frutto ¶ Del passato timore, onde si
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1837
risana. ¶ XXV ¶ IL SABATO DEL VILLAGGIO ¶ La donzelletta vien
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1837
campagna, ¶ In sul calar del sole, ¶ Col suo fascio
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1837
giorno; ¶ E novellando vien del suo buon tempo, ¶ Quando
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1837
seco pensa al dì del suo riposo. ¶ Poi quando
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1837
picchiare, odi la sega ¶ Del legnaiuol, che veglia ¶ Nella
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1837
Terribile, ma caro ¶ Dono del ciel; consorte ¶ Ai lùgubri
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1837
intorno intorno al par del lampo ¶ Gli altri pensieri
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1837
Non fosti tu? quanto del giorno è scorso, ¶ Ch
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1837
indotta mente ¶ La gentilezza del morir comprende. ¶ Tanto alla
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1837
avanza, ¶ Se non quella del fato, altra possanza. ¶ E
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1837
divino stato ¶ L'onte del volgo ingrato ¶ Ricompensar tentai
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1837
E l'infinita vanità del tutto. ¶ XXIX ¶ ASPASIA ¶ Torna
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1837
novelli fiori ¶ Di primavera, del color vestita ¶ Della bruna
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1837
Narra che sola ¶ Sei del tuo sesso a cui
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1837
mezzo il verno, ¶ Già del fato mortale a me
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1837
ti chiama; al cominciar del giorno ¶ L'ultimo istante
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1837
nutri, ¶ Se danno è del mortale ¶ Immaturo perir, come
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1837
parve più viva ¶ Immagine del ciel. Misterio eterno ¶ Dell
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1837
fato ¶ Creder comune, e del mio mal consorte ¶ L
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1837
letizia, e le dolcezze ¶ Del destino mortal. Vidi l
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1837
e l'alto ¶ Saver del secol mio. Né vidi
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1837
certo ¶ Per l'estremo del boa. Così vedendo, ¶ E
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1837
i larghi fogli ¶ Profondamente, del mio grave, antico ¶ Errore
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1837
albergo ¶ E la face del dì non vengon meno
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1837
sotto l'ampie ¶ Vie del Tamigi fia dischiuso il
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1837
poggio, ¶ E credo anco del mar gl'immensi tratti
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1837
ritrovàr gli eccelsi ¶ Spirti del secol mio: che, non
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1837
dee, che fede inspira ¶ Del secol che si volge
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1837
te. Canta i bisogni ¶ Del secol nostro, e la
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1837
astri desioso, al canto ¶ Del secolo i bisogni omai
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1837
crescerà tutta ¶ Dalle foci del Tago all'Ellesponto ¶ Europa
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1837
ville, ¶ Vecchiezza e gioventù del par contente, ¶ E le
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1837
ville; ¶ Giunta al confin del cielo, ¶ Dietro Apennino od
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1837
Apennino od Alpe, o del Tirreno ¶ Nell'infinito seno
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1837
il confuso viatore invano ¶ Del cammin lungo che avanzar
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1837
estinta, ¶ Secche le fonti del piacer, le pene ¶ Maggiori
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1837
GINESTRA ¶ O IL FIORE DEL DESERTO ¶ E gli uomini
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1837
su l'arida schiena ¶ Del formidabil monte ¶ Sterminator Vesevo
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1837
mortali un tempo, ¶ E del perduto impero ¶ Par che
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1837
volti addietro i passi, ¶ Del ritornar ti vanti, ¶ E
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1837
Dell'aspra sorte e del depresso loco ¶ Che natura
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1837
sue, l'uomo incolpando ¶ Del suo dolor, ma dà
140
1837
fole, ¶ Ove fondata probità del volgo ¶ Così star suole
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1837
è nulla, ¶ Sconosciuto è del tutto; e quando miro
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1837
ma tutte in uno, ¶ Del numero infinite e della
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1837
volte, esplora il corso ¶ Del temuto bollor, che si
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1837
o se nel cupo ¶ Del domestico pozzo ode mai
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1837
ei chiama antiche, e del seguir che fanno ¶ Dopo
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1837
alla crudel possanza ¶ Soccomberai del sotterraneo foco, ¶ Che ritornando
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1837
ogni banda ¶ La sorella del sole, e fea d
148
1837
i collicelli intorno rivestia ¶ Del suo candor la rugiadosa
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1837
farsi oscura ¶ La sembianza del ciel, ch'era sì
150
1837
vento, ¶ Al bosco là del dilettoso loco. ¶ E si
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1837
suon cresceva all'appressar del nembo. ¶ Dentro le nubi
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1837
e quello il flutto ¶ Del pelago rapisce; altri consunto