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Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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1822
i). Con l'andar del tempo, i Longobardi dilatarono
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o estendendo i confini del regno, o fondando ducati
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assedia, e, per intercessione del papa, gli accorda un
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per tutto l'oro del mondo, non vorrebbe ritogliere
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in uno dei primi del suo regno, Desiderio fondò
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e questo fu cagione del solo dissapore che sia
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nominato re in luogo del fratello; e riunisce così
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secondare un tal disegno; del resto, disse d'esser
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Italia, e ad impadronirsi del regno, promettendogli di dargli
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parte dell'anno 773 e del seguente: non credo che
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Ansa già morta prima del momento in cui comincia
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in rifugio in casa del cavalier Peleo, il quale
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le mani in quelle del nuovo signore (xlvi). ¶ ATTO
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v. 221 ¶ Una delle formalità del giuramento presso i Longobardi
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SOLDATI LONGOBARDI; DONZELLE, SUORE DEL MONASTERO DI SAN SALVATORE
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re Desiderio, e tu del regno ¶ Nobil collega, Adelchi
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I riverenti ¶ Lunghi commiati del corteggio, e il pianto
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suo pensier non era ¶ Del vil rifiuto del suo
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era ¶ Del vil rifiuto del suo re; che vinti
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arrecar. ¶ DESIDERIO ¶ L'ira del cielo, ¶ E l'abbominio
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ADELCHI ¶ Oh prezzo amaro ¶ Del regno! oh stato, del
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Del regno! oh stato, del costor, di quello ¶ De
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è concesso, ¶ Alla faccia del sol, d'una diletta
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allor, deposti ¶ I vestimenti del dolor, dall'ombre ¶ La
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die': la vedova infelice ¶ Del fratel suo, di cui
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i figli all'ombra ¶ Del nostro soglio ricovrò. Quei
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re delle preci, ¶ Signor del Sacrifizio, il soglio a
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Questi i consigli sono ¶ Del mio figliuol? Quel mio
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spada, ¶ La vendetta ripor del nostro oltraggio! ¶ E farti
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ADELCHI ¶ Sei nelle braccia ¶ Del fratel tuo, dinanzi al
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tosto ¶ Gittata a' piè del passeggiero. Al santo ¶ Di
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mai ¶ Viste le rive del Ticin Bertrada! ¶ Non avesse
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Non avesse la pia, del longobardo ¶ Sangue una nuora
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voglia a parte ¶ Star del vostro peccato. ¶ DESIDERIO ¶ Al
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in ira, in cor del reo sovente ¶ Mette una
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guerra è il fato ¶ Del regno. ¶ INDOLFO ¶ E il
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oro! gittarlo al piede ¶ Del suo minor, quello è
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s'appressa, io spero, ¶ Del guiderdon per tutti. ¶ SVARTO
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lo sguardo? Al calpestio ¶ Del mio ronzin che solo
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mi pervenne il grido ¶ Del Pastor minacciato, io, su
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non terrò. S'io del nemico a fronte ¶ Venir
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Dell'ovil santo e del Pastor, ti veggo; ¶ E
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che nido è fatta ¶ Del Longobardo e da lui
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Più assai di quelle del mortal, risposi; ¶ E Dio
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o l'improvviso ¶ Stridir del falco, o l'aquila
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Tocchi dal sole, crepitar del pino ¶ Silvestre i coni
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suo tramonto. Incerto ¶ Pur del cammino io gìa, di
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Piero, al desiato amplesso ¶ Del gran padre Adrian giunger
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reddiva. Il riso amaro ¶ Del suo nemico e dell
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Ove nacque Ermengarda. - Oh! del tuo sangue ¶ Mondo son
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diletta, ¶ Che i signori del mondo in sen racchiude
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il nostro fuggir, sogni del tempio ¶ La scellerata preda
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Una gran parte ¶ Scorsi del vallo, esaminando; ascesi ¶ Una
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uno, ¶ Siccome il ferro del suo brando; e in
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i primi, ¶ I signori del suolo, e quanti a
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Della canizie mia, braccio del padre ¶ Nella battaglia, e
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fuggitivi) ¶ SCENA QUARTA ¶ (parte del campo abbandonato da' Longobardi
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famiglia ¶ Riprovata dal ciel, del solio indegna, ¶ A balzarnela
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Errato ha il labbro ¶ Del re. Questa parola ai
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l'offende, il Dio del cielo offende ¶ Nella più
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lui vedete ¶ Un amico del re. Conti, ad Eccardo
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trascinato i bianchi ¶ Capelli del lor re; l'hanno
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diverranno ¶ Invitti: il brando del guerrier pentito ¶ È ritemprato
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criniere, ¶ Le note latebre del covo cercar; ¶ E quivi
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E sogna la fine del duro servir. ¶ Udite! Quei
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guerrier. ¶ Lasciar nelle sale del tetto natio ¶ Le donne
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QUARTO ¶ SCENA PRIMA ¶ Giardino del monastero di San Salvatore
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ch'io prime respirai, del Mella; ¶ Sotto il mio
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a queste mura intorno ¶ Del Benaco i guerrieri e
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dirai ¶ Che al trono del Signor, caldo, incessante, ¶ Per
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e sia la casa ¶ Del tuo riposo tua. La
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avria ¶ Dirti l'ebbrezza del mio cor segreto. ¶ - Scacciala
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aurora ¶ Crescea la gioia del destarsi. Oh giorni!... ¶ No
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letargo) ¶ ANSBERGA ¶ O Donna ¶ Del ciel, soccorri a questa
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vita è il termine ¶ Del lungo tuo martir. ¶ Tal
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de' santi ascendere ¶ Santa del suo patir. ¶ Ahi! nelle
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spirò le vivide ¶ Aure del Franco lido, ¶ E tra
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il guerrier sovrano ¶ Scendea del campo a tergere ¶ Il
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mi vedrete al fianco ¶ Del vincitor che mi sorrida
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ostaggio; e certo ancora ¶ Del mio voler non sei
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non sei? Fermo è del pari ¶ Carlo nel suo
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questi udir farò: salvezza ¶ Del regno; e nostri diverran
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SVARTO ¶ Guntigi, ascolta. ¶ Fedel del Re de' Franchi io
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spietato assalto. ¶ Fin che del fare e del soffrir
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che del fare e del soffrir concesso ¶ Era un
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il riso ¶ Non veder del nemico; e questo peso
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Tu, brando mio, che del destino altrui ¶ Tante volte
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ceppi suoi, non tinto ¶ Del sangue sparso disperando. - E
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non voglio mutar. Tal del mortale ¶ È la sorte
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per te. ¶ DESIDERIO ¶ Re del mio regno, ¶ Persecutor del
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del mio regno, ¶ Persecutor del sangue mio, qual dono
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volta inebbriarmi ¶ Non potrei? del velen che il cor
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morir? Ma in te del cielo ¶ Io la vendetta
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i figli, i figli ¶ Del mio fratel traea, di
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di Carlo! Difensori ¶ Voi, del mio sangue, contro me
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spergiuro, ¶ L'olio versasse del Signor. Sceglieste ¶ Un pugnal
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i nemici a debellar del cielo ¶ Mi sarei travagliato
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è la sventura; ¶ Ma del par sofferente e infaticato
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tremo di vederti. Io del tuo corpo ¶ Mirerò la
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mano, ¶ Senza lamenti che del padre, e sparsi ¶ Innanzi
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Appressa; ¶ Tocca la mano del tuo figlio. ¶ DESIDERIO ¶ Orrendo
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E il pio ministro del perdon divino ¶ Han qui
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BIEMMI, Ist. Di Brescia. (Del secolo XI). - SICARDI Episc
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visse, secondo le congetture del Muratori, verso la metà
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Muratori, verso la metà del secolo XI. ¶ (xxvi) Firmis
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Agnello nella prima metà del secolo IX, e conobbe
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di Brescia, t. II. Del secolo XI. ¶ (xxxiii) ANAST