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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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tenute per condizioni indispensabili del dramma; mi giova di
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né connaturali all'indole del poema drammatico; ma sono
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della pratica più generale del teatro greco. Che se
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avendo alcuna idea teorica del verosimile dell'arte definito
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senso, cioè nell'uguaglianza del tempo fittizio attribuito all
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regole intrinseche alle arti del bello la cosa sta
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soltanto per la lettura, del pari che il narrativo
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che forma l'essenza del bello poetico, chi potrebbe
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far sentire il valore del principio. ¶ Gl'inconvenienti che
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il est possible.(6) E del rimanente, credo che una
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col fatto in favore del teatro. Mi sembra però
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Convenendo interamente sui vizi del sistema drammatico giudicato dagli
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dà un altro suscettibile del più alto grado d
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rimane a render conto del Coro introdotto una volta
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l'organo de' sentimenti del poeta che parla in
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di tutto il rappresentante del genio nazionale, e poi
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pecore, l'aria fiera del suo volto fu osservata
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condottiero. ¶ Qui la storia del Carmagnola comincia ad esser
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esser legata con quella del suo tempo: io non
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rimasto erede, in titolo, del Ducato. Ma questo Stato
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già ispirava il nome del nuovo condottiero sarà probabilmente
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la riunì agli stati del Duca. E questo, che
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fede e col valore del Conte Francesco". Venne il
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il palazzo chiamato ancora del Broletto. ¶ L'alta fama
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gli alienarono l'animo del Duca. I nemici del
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del Duca. I nemici del Conte, tra i quali
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sospetti e l'avversione del loro signore. Il Conte
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il quale, al dir del Bigli, credette meglio di
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il giorno 23 di febbraio del 1425, vi fu accolto con
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Venezia il giorno 27 gennaio del 1426. Il giorno 11 del mese
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gennaio del 1426. Il giorno 11 del mese seguente il Carmagnola
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duchesca. ¶ Comandavano nel campo del Duca quattro insigni condottieri
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seppe conoscere il carattere del generale nemico, e cavarne
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Attaccò Maclodio, in vicinanza del quale era il campo
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ogni costo. Carlo fu del parere degli ultimi; la
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si sottrassero. ¶ Un figlio del Pergola si trovò tra
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e insospettiti dal procedere del Conte; ma senza giusta
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di ricompense. ¶ Nell'aprile del 1428 fu conclusa tra i
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alle prese coi galeoni del Duca. Il Piccinino e
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di terra sulle navi del Duca. Quando il Carmagnola
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certo che la condotta del Trevisani fosse imprudente da
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all'armata, con lettere del Senato fu scritta una
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La resistenza, probabilmente inaspettata, del popolo spiega benissimo perché
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risoluta, secondo l'espressione del Navagero, di liberarsi del
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del Navagero, di liberarsi del Carmagnola, cercò in qual
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il giorno 5 di maggio del 1432, condotto con le sbarre
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moglie e una figlia del Conte (o due figlie
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che confermino la reità del Carmagnola, molte riflessioni la
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quali fossero le condizioni del tradimento pattuito; né da
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volesse imputato a perfidia del generale ogni evento infelice
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finalmente al carattere noto del Carmagnola e del Duca
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noto del Carmagnola e del Duca di Milano, e
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attivo, avido di gloria del Carmagnola. Il Duca non
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aver raccontata la fine del Carmagnola, soggiunge: "Dissesi che
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loro posto nelle mani del Conte, capitano d'un
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possanza, ed esaltata quella del Duca di Milano."(20) ¶ E
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gli onori, e sotto del quale aveva acquistata la
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fatti prigionieri nella vittoria del giorno 11 di ottobre 1427... Il
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evidenza la cattiva fede del Conte Francesco Carmagnola, che
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per ispiegare la condotta del Carmagnola in questa occasione
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usanza comune. ¶ La sorte del Carmagnola fece un gran
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che i Veneziani ebbero del segreto della lega di
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i Segretarj di Stato del Governo di Milano ai
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di Milano ai servigi del Re Luigi, andava fra
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abbondantemente vendicata la morte del Conte Francesco Carmagnola suo
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ma come un indizio del caso che si faceva
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attentato contra la vita del Carmagnola, quando in vece
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TOLENTINO, ¶ Condottieri al soldo del Duca di Milano: ¶ CARLO
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MARINO, uno de' Capi del Consiglio dei Dieci. ¶ PRIMO
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SECONDO COMMISSARIO. ¶ UN SOLDATO Del CONTE. ¶ UN SOLDATO prigioniero
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PRIMO ¶ SCENA I ¶ Sala del Senato, in Venezia. ¶ IL
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solo ¶ timor mi pesa del giudizio altrui. ¶ Oh! beato
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cammin presenta ¶ le vie del biasmo e dell'onor
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ei puote ¶ correr certo del plauso, e non dar
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malignar l'intento ¶ sguardo del suo nemico. Un altro
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mente ¶ dura il pensier del glorioso, antico ¶ viver civile
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mostri un raggio, ¶ frementi del presente e vergognosi. ¶ Ei
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a' suoi ¶ soldati ascoso, del pugnar non vuole ¶ fuor
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impresa è nella scelta ¶ del capitano. Io so che
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vuolsi egli far mallevador del Conte? ¶ IL DOGE ¶ A
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andasse. ¶ SCENA IV ¶ Casa del Conte. ¶ IL CONTE ¶ Profugo
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dono ¶ a chi saprà del braccio mio valersi? ¶ SCENA
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giorno è questo che del viver mio ¶ ferma il
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stia, ¶ come nel tempio del mio cor, rinchiusa. ¶ IL
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SECONDO ¶ SCENA I ¶ Parte, del campo ducale con tende
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io sento il peso ¶ del vostro voto; ma cangiar
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ottenerla, e dubbi sol del quando. ¶ Ebben, compagni, io
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ad aspettar la voce ¶ del condottiero, ed a fidarsi
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vidi; ¶ udii le grida del furor, le grida ¶ della
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grida ¶ della fiducia e del coraggio; e il viso
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brevi; era il pensiero ¶ del valor che si perde
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carri, ¶ onde assiepato è del nemico il campo. ¶ Se
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serrarci ¶ addosso al campo del nemico, aprirlo, ¶ e spingerci
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il cielo ¶ sul capo del nemico. ¶ PERGOLA ¶ O Fortebraccio
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no: per la fortuna ¶ del signor nostro tu soverchio
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ma che nel cor del prode ¶ muore al primo
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IV ¶ Campo veneziano. Tenda del Conte. ¶ IL CONTE, un
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a ferire? ¶ Oh terror! Del conflitto esecrando ¶ la cagione
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il villano ¶ sulla porta del cheto abituro, ¶ segna il
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vittrici ¶ copre i lai del tapino che mor. ¶ Un
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il tempio, e risona del canto; ¶ già s'innalzan
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ora, in qual parte del suolo, ¶ trascorriamo quest'aura
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TERZO ¶ SCENA I ¶ Tenda del Conte. ¶ IL CONTE e
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la gloria sua fuor del periglio ¶ uscir raggiante e
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è il nostro, e del Senato a voi ¶ riferir
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che non si giunga del nemico al trono. ¶ IL
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voti ¶ più arditi son del brando mio, più rapidi
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COMMISSARIO ¶ I prigioni escon del campo a torme; ¶ i
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figli, i miei ¶ compagni del periglio e della gioia
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ferma) ¶ O giovinetto, ¶ tu del volgo non sei; l
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CONTE ¶ Non ti doler: del capitano è l'onta
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Colui che trama, e del successo ¶ si pasce già
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di noi! Noi testimoni ¶ del suo poter, del conto
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testimoni ¶ del suo poter, del conto in cui ci
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I ¶ Sala dei Capi del Consiglio dei Dieci, in
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cenno degli eccelsi Capi ¶ del Consiglio de' Dieci. ¶ MARINO
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nel Po, le navi del nemico affronta; ¶ sopraffatto dal
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sventura, ¶ colpa è soltanto del destino... e nostra. ¶ Non
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si tentasse? Il Conte. ¶ Del popol tutto che a
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scorge! Il genio ardito ¶ del condottier; la fama sua
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non lice ¶ la lealtà del Conte; il senso almeno
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Conte; il senso almeno ¶ del nostro onor la scacci
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fu perché ai Capi del Consiglio importa ¶ di conoscervi
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voi che un decreto del Senato io voglia ¶ difender
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sovra quest'uomo è del Senato il voto; ¶ compir
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lo farete? In nome ¶ del Tribunale un ve ne
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che all'orlo ancor del precipizio; il vedo, ¶ e
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parte) ¶ SCENA III ¶ Tenda del Conte. ¶ IL CONTE e
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contento al certo. Eppur del tutto ¶ esser lieto non
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SCENA I ¶ Notte. Sala del Consiglio dei Dieci illuminata
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udiste. ¶ IL CONTE ¶ È del Consiglio il voto ¶ quello
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DOGE ¶ Sì, per punirvi ¶ del tradimento, e non vi
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è il finto volto del sorriso ormai, ¶ sia lode
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lo feci ¶ alla luce del sol; renderne conto ¶ tra
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tenebre non voglio. ¶ Giudice del guerrier, solo è il
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antico ¶ confin l'insegna del Leon si spiega ¶ su
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giunge il muto ¶ terror del vostro impero, ivi librato
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Soldati) ¶ SCENA II ¶ Casa del Conte. ¶ ANTONIETTA, e MATILDE
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passò: l'ore penose ¶ del desio più non son
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tra pochi istanti ¶ quella del gaudio sonerà. Non puote
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novella, ad ogni susurrar del volgo ¶ più non si
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lui; ¶ l'aria sonava del suo nome; e noi
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non potranno ¶ non rivocarla: del dolor l'aspetto ¶ è
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varcata ¶ l'ora solenne del dolor saria; ¶ e adesso
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abbracciamento: è un don del cielo anch'esso. ¶ Figlia
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io ti chiamai compagna ¶ del mio tristo destin: questo
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grido ¶ della vendetta e del rancor non sorga ¶ dall
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infelice orba non sia del tutto. ¶ Fuggi da questa
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un dì! Consorte poi ¶ del lor nemico, il fosti
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stare sotto un giro del sole, o di mutarne
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differente dalla Tragedia. Traduzione del Castelvetro. ¶ (2) Corso di Letteratura
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spesso quello di benemerito. Del rimanente, questo punto è
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condizione universale e naturale del dramma ciò ch'era
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Per servire alla dignità del verso, il nome di
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in Po da' galeoni del Duca di Milano ai
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giugno passato, in vitupero del Dominio, e per non