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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
chiude nel marmoreo templo ¶ del saettante Apollo in sul
2
1810
l'alma, che passò del labbro il varco, ¶ chi
3
1810
chi la racquista? chi del freddo petto ¶ la riconduce
4
1810
guerra, ¶ e dell'arte del dir che fama acquista
5
1810
e un atroce imprecar del padre mio ¶ Amìntore d
6
1810
allor della sacra ira del padre, ¶ non mi sofferse
7
1810
lombi suini, a tracannar del veglio ¶ l'anfore in
8
1810
un sotto il portico ¶ del ben chiuso cortil, l
9
1810
nell'error caduto. ¶ Perocché del gran Giove alme figliuole
10
1810
spermenta lo sdegno. Esse del padre ¶ si presentano al
11
1810
Dïana uno sdegno, e del suo sdegno ¶ fu la
12
1810
sorda l'implacata Erinni. ¶ Del materno furor sdegnato il
13
1810
di Marpissa Evenina e del possente ¶ Ida figliuola, di
14
1810
cinquanta ¶ iugeri il dono, del miglior terreno ¶ di tutto
15
1810
e in voce ¶ supplicante del talamo picchiando ¶ alle sbarrate
16
1810
questo ti sta meglio. ¶ Del mio regno partecipa, e
17
1810
dell'ucciso figlio, ¶ o del fratello; e l'uccisor
18
1810
e l'uccisor, pagata ¶ del suo fallo la pena
19
1810
presenti, e dice ¶ che del come salvar le navi
20
1810
egli, ¶ giammai: la mano del Tonante il copre, ¶ e
21
1810
pensiero. ¶ Tosto che schiuda del mattin le porte ¶ il
22
1810
le stanche ¶ membra accolser del sonno il dolce dono
23
1810
il miglior consiglio, ir del Nelìde ¶ Nèstore in traccia
24
1810
ognun col nome ¶ chiama del padre e della stirpe
25
1810
in obblìo ¶ la vigilanza. Del nemico il campo ¶ non
26
1810
che lungi ¶ agli estremi del campo hanno le navi
27
1810
adirarti), e vergognarlo ¶ farò del suo poltrir, tutte lasciando
28
1810
guardie, avanti ¶ alle porte del vallo congregati ¶ li troverem
29
1810
cavaliero), ¶ non isdegnarti, e del dolor ti caglia ¶ de
30
1810
armi vestito, e fuor del padiglione. ¶ Gli dormìano dintorno
31
1810
da lungi, a simiglianza ¶ del baleno di Giove. Esso
32
1810
cavalier toccollo ¶ colla punta del piè, lo spinse, e
33
1810
prole, ¶ se pietà senti del mio tardo piede. ¶ Così
34
1810
notte vegliano amara, ognor del piano ¶ alla parte conversi
35
1810
detto, il varco ¶ passò del fosso, e lo seguièno
36
1810
fa l'altro accorto del miglior partito. ¶ Ma d
37
1810
l'Atride Menelao: chiedea del pari ¶ penetrar ne' troiani
38
1810
più grande. ¶ Così parlava, del fratello amato ¶ paventando il
39
1810
l'eletta, ¶ come scordarmi del divino Ulisse, ¶ di cui
40
1810
che l'opre mie del tuo nume proteggi, ¶ né
41
1810
ancor non doma, ancor del giogo intatta. ¶ Questa darotti
42
1810
e i corridori istessi ¶ del gran Pelìde mi darai
43
1810
in don m'avrebbe del famoso Achille ¶ dato il
44
1810
nostro ferro ¶ domi teniate del fuggir consiglio, ¶ schivi di
45
1810
ambiva il tuo cor, del grande Achille ¶ i destrier
46
1810
Gli rispose Dolon: Nulla del vero ¶ ti tacerò. Co
47
1810
che mi chiedi, ¶ nulla del campo alla custodia è
48
1810
briglie avvinti ¶ all'estremo del cocchio. Avvisto il primo
49
1810
altro audace ¶ alla guida del carro iva cercando: ¶ né
50
1810
Etón, Lampo divino, ¶ mercé del largo cibo or mi
51
1810
volate; andiamo ¶ alla conquista del nestòreo scudo ¶ di cui
52
1810
medesma salperan dal lido. ¶ Del superbo parlar forte sdegnossi
53
1810
né per le mani del crudel Troiano ¶ Consentir degli
54
1810
pugna. Allor nessuno ¶ pria del Tidìde fra cotanti Argivi
55
1810
ed ultimo giungea Teucro del curvo ¶ elastic'arco tenditor
56
1810
persona. ¶ Come carco talor del proprio frutto, ¶ e di
57
1810
saetta, ¶ più che mai del suo sangue sitibondo. ¶ E
58
1810
preghiere al cielo. ¶ Signor del campo d'ogni parte
59
1810
impeto d'un sol, del fiero Ettorre ¶ che in
60
1810
guarnìa, Giuno la figlia ¶ del gran Saturno, veneranda Diva
61
1810
cader diffuso; ed indossando ¶ del nimbifero Giove il grande
62
1810
muti ¶ della terra e del mar confini estremi ¶ andar
63
1810
né il superno raggio ¶ del Sole, né di vento
64
1810
la splendida cadea lampa del Sole ¶ l'atra notte
65
1810
l'ombra notturna. ¶ Fuor del campo navale Ettore allora
66
1810
in su la riva ¶ del rapido Scamandro, ed in
67
1810
i Greci ¶ non prendano del mar su l'ampio
68
1810
stessi. Al primo raggio ¶ del nuovo giorno in tutto
69
1810
sì, dimani, all'apparir del Sole. ¶ Così immortal foss
70
1810
ed onorato ¶ foss'io del par che Pallade ed
71
1810
tra le navi e del Xanto le correnti ¶ sotto
72
1810
eran le veglie. Intanto ¶ del gelido Terror negra compagna
73
1810
Il piacimento è questo ¶ del prepotente nume, che già
74
1810
di plauso un grido, ¶ del Tidìde ammirando i generosi
75
1810
scolta ¶ vegli al fosso del muro, e questo sia
76
1810
le tende hai tu del buon lïeo che ognora
77
1810
che de' cibi ¶ e del bere in ciascun tacque
78
1810
unico germe a me del miglior sesso ¶ ivi s
79
1810
d'ammansar quel fiero. ¶ Del risonante mar lungo la
80
1810
argento, e spoglia era del sacco ¶ della città d
81
1810
Patròclo ¶ aspettando la fin del bellicoso ¶ canto in silenzio
82
1810
rispettosi sostar. Alzasi Achille ¶ del vederli stupito, ed abbandona
83
1810
maggior cratere, ¶ e mesci del più puro, ed apparecchia
84
1810
care. ¶ Disse; e Patròclo del suo dolce amico ¶ alla
85
1810
crepitanti rami, e già del tutto ¶ queta la fiamma
86
1810
gli schidion vi stese; ¶ del sacro sal gli asperse
87
1810
assalir. Giove co' lampi ¶ del suo favor gli affida
88
1810
sue forze altero e del suo Giove, ¶ terribilmente infuria
89
1810
caro, i saggi avvisi ¶ del tuo padre Pelèo, quando
90
1810
ogni mal Contesa. ¶ Questi del veglio i bei ricordi
91
1810
rive, ¶ tu genero sarai del grande Atride, ¶ e in
92
1810
cara dovizia al par del suo ¶ unico Oreste. Delle
93
1810
vile usurpa ¶ l'onor del prode, e una medesma
94
1810
ritolse almeno. Io sol del mio ¶ premio fui spoglio
95
1810
solo; egli la donna ¶ del mio cor si ritiene
96
1810
ha d'uopo ¶ ei del mio braccio? Senza me
97
1810
città custode, ah tu del fiero ¶ Tidìde l'asta
98
1810
di Prìamo stesso e del maggior fratello ¶ risplendenti soggiorni
99
1810
alle rupi infranta, ¶ o del mar nell'irate onde
100
1810
irate onde sommersa ¶ pria del bieco mio fallo! E
101
1810
e per la colpa ¶ del tuo fratello. Ahi lassa
102
1810
corso sentier, fende diritto ¶ del grand'Ilio le piazze
103
1810
ti perderà: nessuna ¶ pietà del figlio né di me
104
1810
che perpetuo pianto? ¶ Orba del padre io sono e
105
1810
d'Ecuba stessa, né del padre antico, ¶ né de
106
1810
fia che qualche Acheo, ¶ del sangue ancor de' tuoi
107
1810
pasciuto, ed a lavarsi ¶ del fiume avvezzo alla bell
108
1810
se' prode. ¶ Ma, colpa del voler, spesso s'allenta
109
1810
Arna abitatore, e figlio ¶ del portator di clava Areitòo
110
1810
ma udir vuoi tu del tuo fratello il senno
111
1810
elle soffermârsi tutte. ¶ Soffermârsi del pari al riverito ¶ cenno
112
1810
Ettorre. ¶ Eccovi i patti del certame, e Giove ¶ testimonio
113
1810
troiane spose ¶ m'onorino del rogo. Ov'io lui
114
1810
nel sacro ¶ Ilio, e del nume appenderolle al tempio
115
1810
rizzossi Menelao, nell'imo ¶ del cor gemendo, ed in
116
1810
Svolse il saggio parlar del sommo Atride ¶ del fratello
117
1810
parlar del sommo Atride ¶ del fratello il pensier, che
118
1810
quando in riva ¶ pugnâr del ratto Celadonte i Pilii
119
1810
Fea verso le chiare ¶ del Jàrdano correnti? Alla lor
120
1810
d'Arëitòo ¶ indosso avea, del divo Arëitòo ¶ che gli
121
1810
gli risponda. E voi del campo acheo ¶ i più
122
1810
l'elmo la gitta del maggiore Atride. ¶ La turba
123
1810
scorrendo ¶ squarciò sei giri del bovin tessuto, ¶ e al
124
1810
Aiace; e trepidanti ancora ¶ del passato periglio alla cittade
125
1810
Ma l'immenso tergo ¶ del sacro bue donollo Agamennóne
126
1810
segno al vincitor guerriero. ¶ Del cibarsi e del ber
127
1810
guerriero. ¶ Del cibarsi e del ber spento il desìo
128
1810
estinse ¶ di molti prodi, del cui sangue rossa ¶ fe
129
1810
lo significa. Pel campo ¶ del consueto cibo si ristauri
130
1810
cittade ai Teucri, già del suo ritorno ¶ impazienti e
131
1810
già dal queto ¶ grembo del mare al ciel montando
132
1810
il senno ¶ non consentìa del pianto a' suoi lo
133
1810
la funerea fiamma ¶ consumati, del mar preser la via
134
1810
di questo paventar. Ma del possente ¶ Enosigèo la gloria
135
1810
par dell'almo ¶ raggio del sole splenderà per tutto
136
1810
l'astro s'estinse ¶ del giorno, e l'opra
137
1810
scannati giovenchi, e ristorârsi ¶ del vino che recato avean
138
1810
e qual col corpo ¶ del bue medesmo, o di
139
1810
banchettâr la notte. ¶ Banchettava del par nella cittade ¶ con
140
1810
su l'ardua cima ¶ del Gàrgaro, ove sacro a
141
1810
avrìa la vita, ¶ se del rischio di lui non
142
1810
invito. ¶ Di Stènelo e del buon Eurimedonte, ¶ valorosi scudieri
143
1810
e tosto il cocchio ¶ del Tidìde salito, in man
144
1810
l'infelice, e spira. ¶ Del morto auriga addolorossi Ettorre
145
1810
trovò: la grande asta del Nume ¶ e i veloci
146
1810
fin gli abitanti saettar del cielo. ¶ Oggi contro te
147
1810
Pergamo fra l'are ¶ del suo delubro il pose
148
1810
dell'armi il Dio del giorno, e disse ¶ Eversor
149
1810
eroe che al pari del divino Ettorre ¶ onoravamo, Enea
150
1810
onoravamo, Enea preclaro figlio ¶ del magnanimo Anchise. Andiam, si
151
1810
cosa involve, ¶ non divenghiate del crudel nemico ¶ cattura e
152
1810
imbianca la parte ove del vento ¶ lo sospinge il
153
1810
pugna il guardo tema ¶ del suo compagno. De' guerrier
154
1810
percosse de' primai, commilitone ¶ del magnanimo Enea, Deicoonte, ¶ di
155
1810
due caduti il petto ¶ del prode Menelao, che tosto
156
1810
il cor gli attizza. ¶ Del magnanimo Nèstore il buon
157
1810
cocchio. Antìloco nel pieno ¶ del cubito il ferì con
158
1810
sabbion; finché i destrier del tutto ¶ lo riversâr calpesto
159
1810
Ilio il menò confederato ¶ del re troiano e de
160
1810
ferro, ¶ e nell'imo del ventre si confisse. ¶ Diè
161
1810
e quindi il figlio del Tonante Iddio, ¶ Tlepòlemo primiero
162
1810
giorno ¶ a via menar del re Laomedonte ¶ i promessi
163
1810
distrusse, e la scempiezza ¶ del frigio sire il meritò
164
1810
sottrassero l'eroe che del confitto ¶ telo di molto
165
1810
il camminar: tant'era ¶ del salvarlo la fretta e
166
1810
il porre a morte ¶ del gran Tonante il valoroso
167
1810
argento e d'ôr del cocchio anco le cinghie
168
1810
Giuno di zuffe e del rumor di guerra, ¶ gli
169
1810
Ore a cui commessa ¶ del gran cielo è la
170
1810
di molesto sudor, tergea del negro ¶ sangue la tabe
171
1810
E al tuo fianco del pari io qui ne
172
1810
più, no, la prole del pugnace Enìde. ¶ Ti riconosco
173
1810
fluir sotto la mano ¶ del presto mescitor; presta del
174
1810
del presto mescitor; presta del pari ¶ la peonia virtù
175
1810
superbo si ripose. ¶ Repressa del crudel Marte la strage
176
1810
tornâr contente alla magion del padre ¶ Giuno Argiva e
177
1810
Tidìde, al fianco cadde ¶ del suo signore, e con
178
1810
Nàiade gentile Abarbarèa. ¶ Bucolïon del re Laomedonte ¶ primogenito figlio
179
1810
Ablero atterra, ¶ Élato quella del maggiore Atride, ¶ Élato che
180
1810
e quivi ¶ al piede del timon spezzato il carro
181
1810
Atride; e largo prezzo ¶ del mio riscatto avrai. Figlio
182
1810
prestante indovino Eleno, figlio ¶ del re troiano, non volgea
183
1810
pria che, con riso del nemico, in braccio ¶ si
184
1810
salga la rocca, e del delubro ¶ a Minerva sacrato
185
1810
mar s'ascose, ove del fero ¶ minacciar di Licurgo
186
1810
contento. ¶ Siede nel fondo del paese argivo ¶ Efira, una
187
1810
non valse a crollar del saggio e casto ¶ Bellerofonte
188
1810
Bellerofonte la virtù. Sdegnosa ¶ del magnanimo niego l'impudica
189
1810
a lui la tèssera ¶ del genero chiedea. Viste le
190
1810
e padre il fece ¶ del bellicoso Sarpedon. Ma quando
191
1810
a tutti ¶ nelle vie del valore, onde de' miei
192
1810
suolo, ed ingoiasse ¶ questa del mio buon padre e
193
1810
di Paride l'amica ¶ del riso Citerèa lungi respinge
194
1810
mura non ti bevi ¶ del re misero il sangue
195
1810
in terra ¶ l'occhio del Sole e dell'eteree
196
1810
e perché moglie ¶ son del re degli Dei. Facciam
197
1810
si pose in traccia ¶ del deïforme Pandaro. Trovollo ¶ stante
198
1810
che dal caro volto ¶ del bambino che dorme un
199
1810
sire, adornamento e pompa ¶ del cavallo ed in un
200
1810
cavallo ed in un del cavaliero: ¶ così di sangue
201
1810
Achei vivo il desìo ¶ del patrio suolo, e d
202
1810
impresa, e il tumulo del mio ¶ prode fratello un
203
1810
troiano che superbo ¶ va del nostro dolor. Corri, e
204
1810
alla cura intenti sono ¶ del bellicoso Atride, ecco i
205
1810
all'auriga Eurimedonte, figlio ¶ del Piraìde Tolomèo; gl'impone
206
1810
la lena? E voi del pari ¶ allibiti al pugnar
207
1810
e Merïone ¶ la retroguardia. Del vederli allegro ¶ il sir
208
1810
il nappo, ¶ il tuo del par che il mio
209
1810
Teucri, e perché primi ¶ del patto violâr la santitate
210
1810
accenti rampognollo: Ahi figlio ¶ del bellicoso cavalier Tidèo, ¶ di
211
1810
molti ¶ banchettanti Cadmei trovò del forte ¶ Eteòcle alle mense
212
1810
valoroso ¶ Tidìde, e rispettò del venerando ¶ rege il rabbuffo
213
1810
ma rispose il figlio ¶ del chiaro Capanèo, dicendo: Atride
214
1810
l'uno sull'altro ¶ del mar si spinge il
215
1810
e la Fuga, e del crudele ¶ Marte suora e
216
1810
il ferendo ¶ nel cono del chiomato elmo: s'infisse
217
1810
madre partorì sul margo ¶ del Simoenta, un giorno ivi
218
1810
la riva lo lasciò del fiume, ¶ onde poscia foggiarne
219
1810
fiamma, al tremolìo ¶ simigliante del vivo astro d'autunno
220
1810
ché tra le poppe ¶ del nemico s'infisse, e
221
1810
ritiriamci, evitiam l'ira del nume. ¶ In questo favellar
222
1810
l'impetuoso Dio fuor del conflitto, ¶ e su la
223
1810
nel tergo, ¶ e fuor del petto uscir la fece
224
1810
era venuto ¶ Festo figliuol del Mèone Boro. Il colse
225
1810
rimbombar s'udiro. ¶ Prole del fabbro Armònide, Fereclo ¶ da
226
1810
freddo acciaro. ¶ Ipsènore, figliuol del generoso ¶ Dolopion, scamandrio sacerdote
227
1810
de' cavalli ¶ coprendosi e del cocchio, al suo fedele
228
1810
unqua a me fosti ¶ del tuo favor cortese e
229
1810
che grida ¶ ch'io del Sol non vedrò più
230
1810
pugna securo; ¶ ch'io del tuo grande genitor Tidèo
231
1810
e a Poliìdo ¶ figli del veglio interprete di sogni
232
1810
diritta ¶ spalla nel cavo del torace, e certo ¶ d
233
1810
che la mano udendo ¶ del consueto auriga, il curvo
234
1810
ché coll'asta ¶ io del nemico sosterrò l'assalto
235
1810
cavalli ¶ lega all'anse del cocchio, e ratto vola
236
1810
quei che Giove, ¶ prezzo del figlio Ganimede, un giorno
237
1810
destrieri ¶ vede l'occhio del Sole e dell'Aurora
238
1810
stracciò la pelle. ¶ Diè del ginocchio al grave colpo
239
1810
le bianche braccia, e del lucente peplo ¶ gli antepose
240
1810
prese, la tirò fuor del tumulto ¶ carca di doglie
241
1810
è Leontèo, marzio germoglio ¶ del Cenìde magnanimo Corone. ¶ E
242
1810
dritto filo. ¶ Il vibrator del curvo arco d'argento
243
1810
e i duci istessi, ¶ del bellicoso eroe desiderosi, ¶ givan
244
1810
Prìamo un figlio che, del piè fidando ¶ nella prestezza
245
1810
Pilèo, bellicosi ambo germogli ¶ del pelasgico Leto Teutamìde. ¶ Acamante
246
1810
Ellesponto; ed i Cicòni ¶ del giavellotto vibratori, Eufemo ¶ del
247
1810
del giavellotto vibratori, Eufemo ¶ del Ceade Trezeno alto nipote
248
1810
abitatori ¶ lungo le rive del Partenio fiume, ¶ e d
249
1810
l'asta ei cadde ¶ del Pelìde, quel dì che
250
1810
ancora ¶ che alla falda del Tmolo ebber la vita
251
1810
di Mileto abitanti e del frondoso ¶ monte de' Ftiri
252
1810
monte de' Ftiri e del meandrio fiume ¶ e dell
253
1810
e l'oro ¶ preda del forte vincitor rimase. ¶ Venìan
254
1810
e dai rimoti ¶ gorghi del Xanto i Licii, e
255
1810
squadron delle gru, quando del verno ¶ fuggendo i nembi
256
1810
conserto aita. ¶ Come talor del monte in su la
257
1810
cura; ¶ tale alla vista del Troian leggiadro ¶ esultò Menelao
258
1810
Teucri, ¶ l'ira temendo del figliuol d'Atrèo, ¶ l
259
1810
seduttor di donne, ¶ vile del pari che leggiadro! oh
260
1810
padre, Ettore invìa: ¶ invìa del pari il rege Agamennóne
261
1810
di Laodice ¶ che pregiata del prence Elicaone, ¶ d'Antènore
262
1810
e tu verrai chiamata ¶ del prode vincitor cara consorte
263
1810
nel cor dolce desìo ¶ del primiero marito e della
264
1810
senno Ucalegonte e Antènore, ¶ del popol senïori, che dell
265
1810
pria che l'orme del tuo figlio seguire, ¶ il
266
1810
d'Otrèo, ¶ che poste del Sangario alla riviera ¶ avean
267
1810
lor collegato, e fui del numer uno ¶ il dì
268
1810
tutto il capo ¶ minor del sommo Agamennón, ma parmi
269
1810
Agamennón, ma parmi ¶ e del petto più largo e
270
1810
sovrano ¶ degli omeri e del capo agli altri tutti
271
1810
ravviso con lui tutti del greco ¶ campo i primi
272
1810
battaglie ¶ niegan far mostra, del mio scorno ahi! forse
273
1810
bicchier. Giunto al cospetto ¶ del re vegliardo, sì l
274
1810
e strinse ¶ il cor del vecchio la pietà del
275
1810
del vecchio la pietà del figlio. ¶ A' suoi sergenti
276
1810
e in un custodi ¶ del patto che giuriam. Se
277
1810
augustissimo Giove, e voi del cielo ¶ dii tutti quanti
278
1810
il sanno. ¶ Ma contemplar del fiero Atride a fronte
279
1810
tibie. Quindi una lorica ¶ del suo germano Licaon, che
280
1810
pugno. In questo mentre ¶ del par s'armava il
281
1810
vibrando ¶ la rotella colpì del suo nemico, ¶ ma non
282
1810
venuta ne sarìa; ma del periglio ¶ fatta Venere accorta
283
1810
accorta i nodi sciolse ¶ del bovino guinzaglio, e il
284
1810
elmetto ¶ seguì la mano del traente Atride. ¶ Aggirollo l
285
1810
Ma quando all'incarnato ¶ del bellissimo collo, e all
286
1810
sublimi. Ivi l'amica ¶ del riso Citerèa le trasse
287
1810
sol essa. ¶ Ma lui del pari vincerò pur io
288
1810
ambo si stanno ¶ sol del vederlo dilettate. Intanto ¶ fida
289
1810
queste ¶ forme sul capo del gran re sospesa, ¶ così
290
1810
Tu dormi, o figlio del guerriero Atrèo? ¶ Tutta dormir
291
1810
susurra ancora. ¶ Sorge, e del letto su la sponda
292
1810
vide il sommo ¶ capo del campo. A risvegliar si
293
1810
seguìan gli altri scettrati ¶ del re supremo ossequiosi. Intanto
294
1810
i regi, ¶ udite, Achivi, del gran Dio gli alunni
295
1810
inonorato alle paterne rive. ¶ Del prepotente Iddio questo è
296
1810
Ilio le mura. ¶ Già del gran Giove il nono
297
1810
gara. Arde ogni petto ¶ del sacro amore delle patrie
298
1810
Giove, ¶ occupato non già del suo naviglio, ¶ ma del
299
1810
del suo naviglio, ¶ ma del dolor che il preme
300
1810
S'uom poi vedea del vulgo, e lo cogliea
301
1810
raro pelo. Capital nemico ¶ del Pelìde e d'Ulisse
302
1810
rechi al piede, ¶ prezzo del figlio da me preso
303
1810
con villane aringhe, ¶ né del ritorno t'impacciar, ché
304
1810
impose, onde gli estremi ¶ del par che i primi
305
1810
noi ¶ che già vedemmo del nono anno il giro
306
1810
figli anco la madre, ¶ del vorator fe' il Dio
307
1810
e muti ne lasciò del fatto ¶ la meraviglia, e
308
1810
eco ¶ rispondean, grido lodator del saggio ¶ parlamento d'Ulisse
309
1810
sia ¶ dunque che parli del tornarsi in Argo, ¶ se
310
1810
noto ¶ era il travaglio del fratello. E questi ¶ fêr
311
1810
in frotte alla pianura ¶ del divino Scamandro, e il
312
1810
terribilmente. Nelle verdi lande ¶ del fiume s'arrestâr gremiti
313
1810
d'Epistròfo, incliti figli ¶ del generoso Naubolìde Ifìto. ¶ Invìa
314
1810
abitatori, e quei che del Cefiso ¶ beon l'onde
315
1810
persona egli è minore ¶ del Telamonio, né minor di
316
1810
ecco gli eroi, ¶ popolo del magnanimo Erettèo ¶ cui l
317
1810
di Mecistèo ¶ Talaionìde. Ma del corpo tutto ¶ condottiero supremo
318
1810
esultava ¶ in suo segreto del vedersi il primo ¶ fra
319
1810
sua schiera, e forte ¶ del suo proprio valor la
320
1810
vinte avrìa ¶ al paragon del canto anco le Muse
321
1810
arcade schiera dalle falde ¶ del Cillene discesa e dai
322
1810
discesa e dai contorni ¶ del tumulo d'Epito, esperta
323
1810
garzoni una caterva, ¶ che del Fenèo li paschi e
324
1810
abitanti ¶ di Buprasio e del sacro elèo paese, ¶ e
325
1810
generosa prole ¶ d'Amarincèo. Del quarto è correttore ¶ il
326
1810
i figli ebbe percosso ¶ del magnanimo Enèo, posto col
327
1810
e d'Alope e del pelasgic'Argo ¶ e di
328
1810
Tebe, a morte spinti ¶ del bellicoso Eveno ambo i
329
1810
eroe; ma il giorno ¶ del suo destarsi all'armi
330
1810
lacerava, e tutta ¶ vedova del suo re piangea la
331
1810
la guida, esimio figlio ¶ del Filacide Ificlo, che di
332
1810
torme avea molta ricchezza. ¶ Del magnanimo ucciso era Podarce
333
1810
suo stuol si strugge del desìo di lui, ¶ ma
334
1810
l'iperèe fontane, ¶ e del Titano le candenti cime
335
1810
mandâr sotto il comando ¶ del chiaro figlio d'Evemone
336
1810
Polipete, figliuol di Piritòo, ¶ del sempiterno Giove inclito seme
337
1810
primo ¶ Cantami, o Diva, del Pelìde Achille ¶ l'ira
338
1810
coturnati Achei, ¶ gl'immortali del cielo abitatori ¶ concedanvi espugnar
339
1810
scettro ¶ né l'infula del Dio. Franca non fia
340
1810
e a parte assunta del regal mio letto. ¶ Or
341
1810
comando ¶ obbedì. Taciturno incamminossi ¶ del risonante mar lungo la
342
1810
Io t'obbedisco. ¶ Ma del braccio l'aita e
343
1810
adira, ¶ reprime ei sì del suo rancor la vampa
344
1810
securo, ¶ rispose Achille, e del tuo cor l'arcano
345
1810
son l'opre tue del par che le parole
346
1810
e non la morte ¶ del popol mio. Ma voi
347
1810
vil, tu non saresti ¶ del popolo tuo divorator tiranno
348
1810
Achei che posti sono ¶ del giusto a guardia e
349
1810
a tutti, ¶ tutti gravar del suo comando. Ed io
350
1810
nel mezzo ¶ lo rinserra del cor. Per la fanciulla
351
1810
onde ¶ le sozzure, e del mar lungo la riva
352
1810
sergenti, Ite, lor disse, ¶ del Pelìde alla tenda, e
353
1810
in via li pose. ¶ Del mar lunghesso l'infecondo
354
1810
davanti al padiglion: né del vederli ¶ certo Achille fu
355
1810
Achei. ¶ Disse; e Patròclo del diletto amico ¶ al comando
356
1810
in su la riva ¶ del grigio mar s'assise
357
1810
Tonante ¶ a conforto dovea del viver breve ¶ a cui
358
1810
che ne' profondi ¶ gorghi del mare si sedea dappresso
359
1810
allora ¶ con l'infula del nume e l'aureo
360
1810
d'ogni parte ¶ sibilanti del Dio pel campo tutto
361
1810
un cogli altri ¶ congiurati del ciel porlo in catene
362
1810
andrò, ragionerò con Giove ¶ del fulmine signore, e al
363
1810
navi; e nell'ozio del tuo brando ¶ senta l
364
1810
approda. ¶ Nel seno entrati del profondo porto, ¶ le vele
365
1810
Ulisse, ed alla man del caro ¶ genitor la ponea
366
1810
onde gli sdegni ¶ placar del nume che gli Achei
367
1810
statuîr la bella ¶ ecatombe del Dio; lavâr le palme
368
1810
banchettar si diero, ¶ e del cibo egualmente ripartito ¶ sbramârsi
369
1810
egualmente ripartito ¶ sbramârsi tutti. Del cibarsi estinto ¶ e del
370
1810
Del cibarsi estinto ¶ e del bere il desìo, d
371
1810
dita ¶ la bella figlia del mattino aperse, ¶ conversero la
372
1810
re Giove. ¶ Memore allor del figlio e del suo
373
1810
allor del figlio e del suo prego, ¶ Teti emerse
374
1810
conforto ¶ abbine il cenno del mio capo in pegno
375
1810
Su l'immortale ¶ capo del sire le divine chiome
376
1810
sapea ¶ Giuno il fatto del Dio; ch'ella veduto
377
1810
il core, ¶ che Teti, del marin vecchio la figlia
378
1810
vinci di Giove, ¶ vinci del padre coll'ossequio l
379
1810
lite non torni, e del convito ¶ ne conturbi il
380
1810
ch'egli ne puote, ¶ del fulmine signore e dell
381
1810
Lenno caddi col cader del sole, ¶ dalli Sinzii raccolto
382
1810
quel riso dalla man del figlio ¶ prese il nappo
383
1810
dì convitossi, ed egualmente ¶ del banchetto ogni Dio partecipava
384
1810
canto. ¶ Ratto, poi che del Sol la luminosa ¶ lampa
385
1810
Orion riguarda, ¶ dai lavacri del mar sola divisa. ¶ Ivi
386
1810
diviso era il favore ¶ del popolo fremente, e i
387
1810
divisi, o di spianar del tutto ¶ l'opulento castello
388
1810
e che tre volte ¶ del vomero la piaga avea
389
1810
come al capo ¶ giungean del solco, un uom che
390
1810
sovra un solco sedea del campo il sire, ¶ tacito
391
1810
ma le superbe fiere ¶ del tauro avendo già squarciato
392
1810
ella, ¶ co' bei doni del Dio, come sparviero ¶ ratta
393
1810
Olimpo. ¶ Libro decimonono ¶ Uscìa del mar l'Aurora in
394
1810
luce, ¶ e co' doni del Dio Teti giungea. ¶ Singhiozzante
395
1810
trattarle, vagheggiarle; e dilettato ¶ del mirando lavor, si volse
396
1810
disse: ¶ Madre, son degne del divino fabbro ¶ quest'armi
397
1810
disse: ¶ Atride, a te del par che a me
398
1810
a tutti ¶ Ate, tremenda del Saturnio figlia. ¶ Lieve ed
399
1810
Dive, ascoltate; io vo' del petto ¶ rivelarvi un segreto
400
1810
in luce un uomo ¶ del mio sangue trarrà, che
401
1810
ratta in Argo scesa ¶ del Perseìde Stènelo all'illustre
402
1810
il volle, io vo' del pari ¶ farne l'emenda
403
1810
stanchezza ¶ sol col finirsi del conflitto ei sente. ¶ Dunque
404
1810
gioisca. Indi nel mezzo ¶ del parlamento il re si
405
1810
spergiuro. ¶ Ma tempri Achille del pugnar la foga ¶ sino
406
1810
Fuor trasse ¶ il sospeso del brando alla vagina ¶ trafier
407
1810
Venere ¶ come vide Brisëide del morto ¶ Pàtroclo le ferite
408
1810
io qui mi struggo ¶ del desìo di te sol
409
1810
togliesse; ¶ indi agli eterni del potente padre ¶ soggiorni rivolò
410
1810
ma di Giove e del Fato. Se dell'armi
411
1810
navi, ¶ e i Troi del campo sul rïalto. A
412
1810
de' fonti abitatrici. ¶ Giunti del grande adunator de' nembi
413
1810
mio pensiero, ¶ Giove rispose; del chiamarvi è questa ¶ la
414
1810
Xanto e Venere ¶ Dea del riso. Finché dalle mortali
415
1810
al guardo orrende ¶ anco del ciel; cotanto era il
416
1810
le turbe in cerca ¶ del Prïamide Ettorre arde il
417
1810
favella e la sembianza ¶ del Prïameio Licaon gl'infuse
418
1810
arresta ¶ finché non passi del nemico il petto. ¶ Se
419
1810
mortali ¶ resti la cura del pugnar. Se poscia ¶ cominceran
420
1810
io spero, dal valor del nostro ¶ braccio domati, per
421
1810
sul dorso a lascivir del mare, ¶ su le spume
422
1810
la lunga ombrosa lancia ¶ del magnanimo Enea. Di mente
423
1810
a lui per certo del Pelìde il brando ¶ togliea
424
1810
o numi, d'assai del generoso ¶ Enea che domo
425
1810
nube intorno agli occhi ¶ del Pelìde diffuse, e dallo
426
1810
diffuse, e dallo scudo ¶ del magnanimo Enea svelto il
427
1810
ferrato ¶ frassino, al piede del rival lo pose. ¶ Indi
428
1810
il volo ¶ dalla mano del Dio, varcò d'un
429
1810
e all'estremo arrivò del rio conflitto, ¶ ove in
430
1810
precetto, e alle pupille ¶ del Pelìde sgombrò la portentosa
431
1810
Achille ¶ ir si promette: Del Pelìde, o prodi, ¶ non
432
1810
non ti raggiunga. ¶ Udì del Dio la voce, e
433
1810
caso occorso, la caduta ¶ del suo diletto amico ora
434
1810
teste inchine, ¶ e dolorosi del perduto auriga ¶ calde stille
435
1810
questo Automedonte, ¶ benché dolente del compagno; e a guisa
436
1810
esultante ¶ Ettore l'armi del Pelìde indossa. ¶ E a
437
1810
destrier scorgo, ei disse, ¶ del Pelìde tornar nella battaglia
438
1810
nell'imo si sentì del petto ¶ correr la forza
439
1810
lasciate ¶ ai più prodi del morto la difesa, ¶ e
440
1810
un colpo ¶ io pur: del resto avrà Giove il
441
1810
di Menèzio; ma pur del morto eroe ¶ questo ucciso
442
1810
man colse Leìto ¶ germe del prode Alettrione, e il
443
1810
non accorrea Cerano. Ei del suo duce ¶ campò la
444
1810
portasse al grande Achille ¶ del periglio l'avviso! A
445
1810
al grande Achille ¶ nunzio del fato del suo caro
446
1810
Achille ¶ nunzio del fato del suo caro il manda
447
1810
l'uccide. E tu del pari, ¶ o da Giove
448
1810
Achille della rea novella. ¶ Del dipartir d'Antìloco dolenti
449
1810
di nuovo alla difesa ¶ del morto eroe tornasti; e
450
1810
alto il portate ¶ fuor del tumulto: frenerem da tergo
451
1810
fatica ¶ studian la via: del par que' due gagliardi
452
1810
sparvier che strage ¶ fa del minuto volatìo; con tali
453
1810
guerrier dai Teucri ucciso ¶ del Sol la luce abbandonato
454
1810
furor la gola. ¶ Udì del figlio l'ululato orrendo
455
1810
la veneranda Teti che del mare ¶ sedea ne' gorghi
456
1810
posso. ¶ Nondimeno v'andrò, del caro figlio ¶ vedrò l
457
1810
ripararsi alle navi, e del tuo braccio ¶ aver mestiero
458
1810
il misero perì, desideroso ¶ del mio soccorso nella sua
459
1810
sen necessità ne domi. ¶ Del caro capo l'uccisore
460
1810
e, Voi, soggiunse, ¶ rientrate del mar nell'ampio grembo
461
1810
nell'ampio grembo, ¶ e del marino genitor canuto ¶ rendetevi
462
1810
conceda. ¶ Disse; e quelle del mar tosto nell'onde
463
1810
Ellesponto. E non ancora ¶ del compagno achillèo la morta
464
1810
che manda ¶ ai convicini del periglio il segno, ¶ se
465
1810
primo margo s'arrestò del fosso, ¶ né mischiossi agli
466
1810
su la fronte ardea ¶ del magnanimo eroe. Tre volte
467
1810
navi ¶ l'alma luce del dì. Troppo siam lungi
468
1810
fondo, ¶ ei farà sazii del suo corpo i cani
469
1810
avviso, ¶ nessuno al saggio del figliuol di Panto. ¶ Mentre
470
1810
lioncini. ¶ Crucciato il fiero del suo tardo arrivo, ¶ tutta
471
1810
e l'orme esplora ¶ del predator, se mai di
472
1810
io qui d'Ettorre, ¶ del tuo crudo uccisor l
473
1810
Abbracciavan le vampe mormorando ¶ del vaso il ventre, e
474
1810
dato ¶ il dannaggio tramar del suo simìle; ¶ ed io
475
1810
doglie sofferto ¶ se me del mar non raccogliean nel
476
1810
non raccogliean nel grembo ¶ del rifluente Ocèano la figlia
477
1810
le voglio ¶ render mercé del benefizio antico. ¶ Tu dinanzi
478
1810
senno. ¶ Queste al fianco del Dio spedite e snelle
479
1810
sola ¶ fra le Dive del mar suggetta ei fece
480
1810
il raggio ¶ gli prolunga del Sole, ei lo consuma
481
1810
assestarla sperò. Ma quei del colpo ¶ avvistosi, e piegata
482
1810
lo miglior pensiero, ¶ che del Pelìde Achille il bellicoso
483
1810
né a quella pur del grande Achille ¶ sì più
484
1810
e l'ira ¶ schivò del nume che da lungi
485
1810
di Dimante figlio, ¶ che del frigio Sangario in su
486
1810
ben io pentirti ¶ farei del tuo riposo. Orsù, converti
487
1810
intento, ¶ Cebrïon che nascea del re troiano ¶ valoroso bastardo
488
1810
grande Ettorre, ¶ ardono entrambi del crudel desìo ¶ di trucidarsi
489
1810
teucro eroe la testa ¶ del cadavere afferra, e lo
490
1810
combattono ¶ Troiani e Dànai del fuggir dimentichi. ¶ Dintorno a
491
1810
equestri studi immemore. ¶ Finché del sole ascesero le rote
492
1810
rote ¶ verso il mezzo del ciel, d'ambe le
493
1810
un Dio, la Parca ¶ del viver tuo raccolse il
494
1810
tintinnìo, ¶ e si bruttaro del cimier le creste ¶ di
495
1810
la leggiadra ¶ fronte copriva del divino Achille. ¶ Ma in
496
1810
e l'infelice allor del tutto uscìo ¶ di sentimento
497
1810
bellicoso Menelao. Si pose ¶ del morto alla difesa, e
498
1810
fe' il dolce affetto ¶ del primo parto la fatica
499
1810
or dunque, o Menelao, del morto ¶ mio fratello la
500
1810
fratello la pena e del tuo vanto. ¶ D'una