Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

di spaghetti, gli sciagurati del Bondanza, di pastasütta, come

tütt, una donna degna del massimo rispetto: svelta, non

indispensabile a una famiglia del nostro rango», diceva). Che

on po’ indrée in del mangià», era solita emanare

ammaliatrice, dopo l’inferno del loro battibecco intestino finivano

fine al lungo digiuno del sacrificando. Tragico e oramai

testa dentro il cassetto del tavolo di cucina, tatatràk

coi riflessi muscolo-motori del collo del pollo, e

muscolo-motori del collo del pollo, e di approfittare

senza esitazione della beccata del secondo chicco. Era tale

dopo i pieni voti del diploma, che il cassetto

poterle consentire sui marciapiedi del Mon Napoleone, con l

beninteso, le varie «commissioni» del «centro» non gli abbiano

e altre fibre tessili del resto, – lana, lino, cotone

evaporare la monomania cromatica del destino, che s’era

sarebbe proprio la volta del bersagliere, un bel bersaglierone

quii chic, ai dì del Natale, per l’acquisto

una trombetta, dello schioppo, del cappello piumato. «Dì on

che le cantàven in del quarantòtt:23 ¶ Bersa-glièr di

immortale fanfàra. La vita del figlio si sarebbe dunque

supporre che la macchina del destino – influenzata da una

opera indefessa alla perpetuazione del rispettivo casato anche dopo

assalto.... sì, all’assalto del proprio naso! contro il

naso! contro il trincerone del basello.25 «Savoia!», e patapùnfete

aveva accolto nella gratitudine del cristiano e nella tenerezza

cristiano e nella tenerezza del padre la «piccola» Maria

di sotto al bacile del Fonte: ch’era il

ragazzi29 della Spiga e del Baguttino, figli delle portinaie

che lo spennassero. E del resto non si contentò

tratto, una maccheronizzazione estemporanea del nostro «maladètt demòni!» e

Per tutta la cerimonia del Battesimo si vide emergere

dai pizzi – dai pizzi del gran camice, bianchissimo, dall

da un momentaneo scompiglio del sistema endocrino: avvenimenti che

perciò ritenersi funzioni mimetiche del clima, dell’aura di

di via Pasquirolo o del Pontaccio: che dico, dell

spontaneità» o «bella immediatezza del dire». E del ragionare

immediatezza del dire». E del ragionare e dell’essere

Brusuglio»: (alt. 145): oggi frazione del comune di Cormano: 10 chilometri

anche l’antologica vittuaglia del porcello: e in traslato

Giuseppe Colombo ingegnere, Senatore del Regno, Gran Cordone di

meccaniche al e direttore del Politecnico. Fu uomo d

redazione e la stamperia del citato ebdomadario avevano stanza

voce volgare: per «trasferimento del proprio mobilio e delle

farina di castagne. ¶ 23 «In del quarantòtt». La canzone è

quarantòtt». La canzone è del ’66, ma.... vedi nota. Il

per tutta la longanimità del Risorgimento. ¶ 24 Pensione Mafalda, giardinett

penna dello scrivente. E, del resto, vada per gli

piatta contro al dorso del portatore. E la si

creatura alla libertà naturale del corridoio del Forlina, meglio

libertà naturale del corridoio del Forlina, meglio che star

le arie in fin del prinzippi: e se anche

la si sente «sicura del fatto suo», e quando

dilazione possibile. ¶ La Mapeppa, del resto, oltre a sorelle

soltanto onorario, nei penetrali del Brügna, ossia Forlina, dopo

Forlina, dopo i meandri del Gesù Borgospesso Bagutta Baguttino

rosate e allettanti pinguizie del di lei corpiciàttolo. Talora

radiotrasmessi lungo le anse del budello noefcentdesdòtt, con destinazione

vecchi, poi la generazione del N.H. Cipriano, si

un repentino capogiro e del sudor freddo, accompagnati dalla

fantàsima: tra il senso del dovere, la voglia di

per conto proprio, che, del resto, la sarebbe arrivata

latrata dal fondo imperscrutabile del corridoio, come urlo nuovo

recente da una caverna del cambrico o del devoniano

caverna del cambrico o del devoniano: la costernata Giovanna

lungo la tenebrosa uretra del Brügna: e nel momento

una di quelle anse del Brügna – specie di strette

gradino maledetto! In cui del resto soleva inciampare quasi

volta, dopo il trasloco del ’20. Era allora che l

essere a metà strada del pipì. ¶ Allora, in un

Giovanna!... perchè il dente del giudizio lo devi aver

Dottor Ingegnere Odoardo Forlina, del nòster Politèknik, e locato

scopo di repentino festeggiamento del loro caro paparino, il

come se il soffitto del piano nobile fosse tutto

donna Giulia, i signori del piano nobile) erano un

pena lo scontrino felice del multiplicàmini. «Eh! comincen, comincen

cadaverosa poltrona (sacro ricordo del su’ nonno) gli permettevano

ebdomadario, della Nice e del marito fellón: una anacreontica

a percepire l’esistenza del proprio cervello, via come

dolci. ¶ L’erede maschio, del resto, dopo il trasloco

dopo il trasloco16 allargatore del 1920, poi!, era sempre il

sempre il buon chiodo del N.H. Cipriano: e

vedute e alle direttive del marito. Era questa, anzi

A., il primo negozio del genere in tutta Milano

volta lì, col pretesto del pisello e del beige

pretesto del pisello e del beige, e sul fondamento

minchioni un minuto prima del tocco. Perchè il nuovo

non ostante l’impendere del mezzogiorno, tutta la sciagurata

in tutta la gamma del campionario, campioni d’ogni

soldini, e qualcuno anche del Papa e della Repubblica

con l’occhio velenoso del dispetto, nell’adunco livore

rosea facciona di tettameo, del direttore di vendita, ai

pacchetti, nel pandemonio meridiano del bazar! All’uso volgare

belle mani, le mani del biondo angelo sgraffignone, e

di fungere. ¶ La sirena del mezzogiorno, ecco, impazzava e

sotto in su velati del velo di tristezza, nell

mai assaggiato una bistecca del Troja in sua vita

centrali di Valtellina e del Ticino: e importata. Vendita

con l’onestà santa del bove o dell’elefante

bevendosi tutta la vena del Ticino: cioè la potenza

anco messa alle costole del nuovo re, nuovo gallo

viceversa zi’ Peppe. ¶ 39 Ostriche del viaggio di nozze. Si

ostriche, con la veduta del Golfo. Alle pitturate, la

L’uscio è quello del privato appartamento d’ognuno

precisamente fosse un edificio del genere, con otto colonne

serpe, la precipite fuga del Varone. ¶ Alcuni capirono ciò

quell’invito la navigazione del giovanotto era per ricevere

ragione di quel soffiare del vento. ¶ Doralice gli apparve

punto la stupenda innocenza del di lei sguardo raggiunse

generale» della società idroelettrica del Cauro, il giovane Rapetti

particolare sorriso, nella dosatura del quale è maestra: un

autorevolezza degli zii Delada, del professor Alisei, dell’ingegner

Alisei, dell’ingegner Panzarotti, del dottor.... dello stomatòlogo, voglio

alone. Così le vette del Cauro, onnubilate di alte

pensieri. Il meccanismo segreto del mondo e di tutte

così splendida, così certa del proprio essere, tra quei

lamentava che l’inoltro del grosso macchinario per la

tuttavia impedito dalla insicurezza del vecchio ponte austriaco sul

Varone, davanti alla Madonna del Miracolo. Pareva un manufatto

dei Monumenti, molto giustamente, del resto, vietava di mettervi

con il piccolo santuario del Miracolo, d’architettura cinquecentesca

con Doralice alla Madonna del Miracolo, di là dal

fiancheggia l’impareggiabile architettura del santuario; sparivano dietro il

luce sotto alle forre del Cauro, la chiesetta del

del Cauro, la chiesetta del Miracolo pareva presagire uno

anima. È limonata mistura del succo d’uno o

il vieta l’eleganza del giorno. ¶ E aggiungi che

di più. Le stanze del servizio, il bagno, i

superbiosi e alla maestà del loro quintalato una sorta

quasi un reverenziale timore del mal passo. Com’era

centimetri 5,196: mentrechè il raggio del circolo circoscritto raggiungeva i

era poi nient’altro, del resto, che il Grand

mano d’un ingegnere del Politecnico, e del calibro

ingegnere del Politecnico, e del calibro dell’ingegner Forlina

per il culto totèmico del trapezio, ossia losanga, che

oltre» (un secolo) invece del solito «püsée»: (de cent

ufficiale, cioè in bocca del Grand’Ufficial Forlina, e

Grand’Ufficial Forlina, e del capomastro Ballabio che li

o, più artigianamente, «migliorìa del Brüsüi»: chè per tale

come «la migliorìa definitiva del mila noeuf cent desdòtt

le due figlie maggiori del N.H. Cipriano: davanti

mezzo metro, i corridoi del Brügna, adesso anzi Forlina

bacio: e altre espansioni del genere, di rito e

all’aria. Le mutandine del cocò, bisogna aggiungere, ne

po’ rossastre, per via del crassume delle piastrelle dell

passare lo spavento: con del cioccolatto in tazze. Il

ma anche il Carnot del resto, avevano ragioni di

Tolone e soprattutto gendarmetto del 13, per il giallastro Vendémiaire

a un repentino ritorno del desiderio, era però avviata

uva passa. I ragazzi del decapitato crescevano, specie Eugenio

di rifiutar la mano del barone di Mun: (adducendo

solerti fornitori di foraggio del lodigiano e del cremasco

foraggio del lodigiano e del cremasco: rubare, rubare argento

rigirìo dei sentimenti repubblicani del terzetto (Barras-Giuseppina-Vendemmiaio

le appariva: che, orbato del padre, ne rivoleva la

le fortune proprie e del figlio; aggregò le nozze

seconde alla toga virile del figliolo. Il redditizio travaglio

Si venne al 2 dicembre del ’4. ¶ Con la ex-vedova

insistenze della Gloriosa Memoria del Chiaramonti Papa, il quale

facilitate dal precedente parigino del 2 dicembre e rese più

capienza, sonorità, e buio del Duomo: e forse da

che i Grandi Scudieri del nuovo regno reggevano, fieri

ne rivestì, l’addobbo del mantellone detto manto reale

da sè. La frase del «guai a chi la

e, sotto le volte del Duomo, canti religiosi, sacre

per quel bel regalo del regno, benedizioni, genuflessioni, nuove

anniversario della battaglia detta del ponte di Lodi (10 maggio

volentieri nella prima classe del sistema monometrico (classe esacisottaedrica

Kimberley: nella già Colonia del Capo, presso il confine

est-est dalla confluenza del Waal e dell’Orange

il raffreddamento, per cristallizzazione del carbonio disciolto nel magma

meridionale della città e del suburbio (zona Ticinese) può

effetto dalle relative delibere del Consiglio Comunale: 1893, poi 1901. Difficoltà

idrica della città e del territorio milanese s’era

inalveazione dell’Olona e del Seveso, protezione da monte

dei giganti». L’esercito del re cristianissimo Francesco I

e svizzeri stipendiati-padroni del ducheronzolo Massimiliano Sforza, figlio

ducheronzolo Massimiliano Sforza, figlio del Moro. Nerbo dell’alleata

bronzi» dell’artiglieria campale del re, di che il

frantumando l’esercito svizzero del duca quando e’ moveva

bestiame. Oggi per «campagnolo del suburbio»; col vezzeggiativo «bovisòtt

autori) sotto al cognome del più grande scrittore di

ha voluto il cachinno del destino. ¶ 18 «L’è crodada

giù, rovinare, franare. Dicesi del frutto, quand’e’ si

capite jejuni» (all’inizio del digiuno) nel rito romano

testa a’ fedeli ripentiti (del troppo manicare, tracannare e

et in pulverem reverteris». ¶ Del prolungato carnevale ambrosiano (carnevalone

derivazioni orientali. La pratica del digiuno, per un periodo

rituali di alcuni centri del Nord. ¶ 20 «Nella cadenza delle

cadenza delle scarpe e del passo»: la tiritera pertiene

al folklore de’ bovisi. ¶ 21 «Del vivente dialetto, dell’unico

di Ippocrate sulle lùnule del triangolo retto). ¶ 27 «Edison»: società

azioni della Vizzola. Brachilogia del gergo e dei listini

allietavano il candore pasquale del Regina Elena. ¶ *** ¶ Così avvenne

sebbene la Caterina, strabica del sinistro, avesse poi la

Non bastava il cataclisma del piano regolatore, co’ suoi

Vizzola31 sotto i colpi del Bonzi, altro finanziere, che

stati), anticipando la demolizione del nümer desdòtt in Santa

non soltanto la nobiltà del primo nobile e i

ragionati e relative dattilografe del mezzanino, ma infine la

vecchietti ed ex-garibaldini del quartiere, dopo lo scopone

quartiere, dopo lo scopone del sabet sira, potevano sostare

come nelle due carezze del pensiero di Dio. Un

la notte, nel disco del suo tacere, incideva ancora

localitàa....». Ma le autorità del Municipio non se ne

occhiate, passandoci, alla bottega del Fumagalli. ¶ «Me càscen via

ghe vàghen pür, in del Fumagalli, a toeu el

càmice, la lordura vitale del sangue, dei carnicci, ne

della «carna», ma «anca» del pane. Il povero giovanotto

fin sotto il baffo del sottosegretario inaugurante, e poi

economia, «cont el caretìn37 del Sciscia»: e quel san

costruita, nella forma razionale del cavatappi: o elica. E

poera mì, i òstrik del mè viàcc de nòzz

grullo d’uno scolare del liceo. Latrando come un

adesso), e quello scampanare del diavolo; con forsennati latrati

Parabiago: o il genero del proprietario dell’Albergo del

del proprietario dell’Albergo del Gallo & Resegone Nuovo: ma

al Baruffaldi, il bàndolo del filo della speranza: alla

efficienza e maggiorità sociale del Sciscia, Baruffaldi Umberto di

la cosa più naturale del mondo, dietro i tendaggi

grevi, della felicità e del mistero. Fino all’ultimo

salvataggio la carità recuperatrice del Calasanzio, pescatore di anime

flaviano, lungo le bugnature del rinascente, o rinato, dei

le probabilità della tenebra: (del Ticinese). Ancora qualche anno

anno avanti, lo zelo del padre ci avrebbe potuto

homo sapiens; dall’infanzia del cavernicola al trionfo dell

più possibile i tratti del volto. Pratica dei grassatori

cascatella di lattughe trinate del colletto-cravatta, e ad

la campagna d’Italia del ’96: boccone ghiotto per la

dames» annuire, con cenni del ben pettinato capo, e

e nell’atteggiamento-base del protagonista la incoronazione parigina

di Austerlitz, 1805, e poi del colpo di stato di

brusco dell’auto-imposizione (del cerchio ingemmato) che usò

Notre-Dame alla facciazza del Papa, Pio Pontefice VII

prevenendo l’atto rituale del Papa; che avrebbe avuto

de la Pagerie, vedova del decapitato (1794) generale visconte Alessandro

un corpo dell’armata del Reno, movendo al soccorso

direi supplici nella dolcezza del viso, di garbato conversare

più direttoriale dei membri del Direttorio. Il suo gusto

ne mancava nella Parigi del ’95. Nel suo salotto-zàttera

lugubre e sparuto generaluccio del 13 vendemmiaio (5 ottobre 1795) sorbì qualche

artigianizio. Del «nostro» artigianato. Del «vecchio» San Giorgio. Velluto

artigianizia e sangiorgesca, nè del volume in tutto Marocco

ballo dalla beffarda inventiva del bancarottiere, nonchè inventore della

di Caprera, la caravella («del grande Genovese»), lo scoglio

e sassi e pirocorvette del mito e della storia

labemolle della Patria e del Santo Sepolcro l’ebbe

raggiungere questa suprema meta del «credito» e della «attività

per tutta la «metropoli del lavoro», apertele, come cateratte

all’altezza dei fili del tram, abbadava a significare

volontà. Soltanto un omarino del Sol Levante aveva fiutato

spari e dai coriandoli del martedì grasso alla cassina

cadenza delle scarpe e del passo.20 L’incendio lontano

Lüìs – el bala mèi.... ¶ Del Pé-eder.... ¶ *** ¶ Il vecchio

Spagnoletti di mano ladina del nostro tardo seicento, a

settantadue, dicevano la pietà del rammemorare, e dell’accettare

Nelle vie gaie, interloquite del vecchio dialetto. Aveva sognato

stradali, tra le voci del vivente dialetto, dell’unico

affettiva, pur così intensa, del secolo. Quando gli pareva

lo spazzettone fosse cosa del passato. I figli, tornati

così, dopo lo sfratto «del Münicippi», dopo il trasloco

lungo le varie intrefolature del clan, avevano per norma

si sarebbe detto patisse del troppo stagno, cioè d

ponevano nello sceglierle, «in del catài foeura». E queste

e bisognava quindi rifornirlo del prezioso cloruro. Le premesse

l’austera semplicità palatale del nobile Gian Maria. ¶ Ora

poco prezzo e orbato del loro manico naturale alcune

cùccume e bricchi, e del loro naturale basamento una

rese irreversibile il moto del saliscendi: (del finestrone di

il moto del saliscendi: (del finestrone di sala, che

sa come, «la canna del gabinetto bello».28 Come mai

risotto fumante sulla schiena del nobile Gian Maria, che

a fondo «l’impianto», del gabinetto bello, reperì che

proprio in quei giorni del definitivo distacco del Girolamo

giorni del definitivo distacco del Girolamo, aveva principiato ad

in credenza. Il collo del pollo le dava le

le vertigini: i bargigli del tacchino si rifiutava di

le incuteva l’orrore del serpente. ¶ Le lunghe ore

è proprio l’umidità del rubinetto....», diceva arrossendo. «Una

filiale ottemperanza agli ammonimenti del padre «che le aveva

laberinti e nei romitaggi del monte: strappata da un

di tuoni alle consuetudini del pascolo, alla sodalità della

c’era, cosa incredibile, del rossore. Tantochè donna Elsa

applicazioni particolari al reumatismo del Girolamo, e della Maria

rubinetti» e sulla «pressione del Municipio», «che anche l

troppa».... «quando non manca del tutto»; e virò finalmente

rivolgersi al Regina Elena.... Del rest, anka a l

gravare dopo quel verdetto del Piva sui conversari della

umidità. Verso la fine del nono mese, quando la

francese cramoisi) la corona del re Agilulfo che gli

e della punta fuora del guscio, del coltello a

punta fuora del guscio, del coltello a serramànico. ¶ Tuttodì

là dall’opaco essere del mondo. Quando la desolazione

rincasare, dopo la gomitata del lôkk. «Ona pagüra, ma

cointeressanza delle cotenne e del bicchier di vino: a

clima dell’Olona e del Lambro! oh, Sèveso! oh

verde e tenero fiore del basilico. Vada il Sèveso

fossa buia e profonda del Redefossus, più profonda del

del Redefossus, più profonda del riposo dei morti: il

settembre l’elegia lenta del Lambro, con guardia de

stizzone, rubente. Sul cantone del Solferino! Oh il garzone

Solferino! Oh il garzone del salumiere Freguglia, dal bisunto

cilicio grasso pei lombi del ciclista a rompicollo senza

come, verso la «sciora del 47». «Hè, al quint pian

a discendere dal predellino del carro: a risalirvi più

tra gli impennati orecchî del baio. Dimodochè tutto è

via dentro la fuga del trotto, manovellando con due

benzina. «Hè, la patent del Münicippi: per minga pagà

susurro: peccatori e tentatori del sottovoce: «Spàrg i bei

susurro: nè all’esibizione del soggetto. Sogguardatolo in tràlice

inusitata cilindratura dell’Iperaspàrago, del Nembroth degli asparagi. ¶ Oh

Ogni testa, nell’imbuto del bavero, è legata per

febbraio, presagiscono il raffreddore del fieno. Vedendo il sole

con su il numero del telefono e un uomo

dato che un’impresa del genere, «in sè e

Podone, Fulcorina, Borgospesso, Contrada del Nerino, Rugabella, Maddalena e

Borlotti, l’autenticità garantita del crack. I loro depositi

l’eva andada in del balón». Parlò del passato

in del balón». Parlò del passato: e del presente

Parlò del passato: e del presente: con gran forbitezza

con gran forbitezza. Chè del futuro non faceva d

storia, lontana, dell’Ambasciatore del Giappone: che dopo sei

On bel pée in del cü, no?». (Un bel

la Banca: la «febbre del lavoro»: e la storia

gloria, come ogni parola del resto, non costa nulla

artigianizie. E l’artigianeria del Tigullio. E il finanziamento

usbergo della industria serica (del Tigullio) verso l’apogeo

Piemonte, le virtù militari del «vecchio» Piemonte, ed Emanuele

il Gianicolo, il faro del Gianicolo bianco rosso e

stampa, battezzava per «metropoli del lavoro» la città prescelta

di campagna nel ròccolo del nove per cento. ¶ Il

ancor oggi le possibilità del credere e dello scrivere

altro che un perfezionamento del precedente equivoco: dove l

scadenza, nell’ambito esclusivo del commercio stesso, e contro

o penetravi i budelli del Ciovasso tutto bascùle e

e Olgiate. ¶ Ma, poi, del resto, che campagna e

che velluto! Velluto artigianizio. Del «nostro» artigianato. Del «vecchio

raccogliersi nell’orazione, siccome del giorno conchiuso doveva darsi

già dalla nobile morsura del lichene: ed erano come

a contrappeso levate, dimentiche del loro ufficio, in un

un costume regionale: con del verde, del nero, o

regionale: con del verde, del nero, o arancione di

gallo di monte o del collo del fagiano crisòtide

monte o del collo del fagiano crisòtide, o altro

Spagna o le sagre del Tirolo; o altra grandezza

tintori, per l’effetto del cloro, e gli allievi

allievi salumieri, per quello del sale, hanno mani gonfie

tutta sbiancata dalle sfarinature del gesso, come Pierrot nel

grossezza dell’avambrazzo e del polso, in rispetto al

caldo e vigoroso impegnarsi del torace sulle fatiche dell

o nel breve fasto del ballo: poi, come al

nulla, e in corrispondenza del dito piccolo la punta

come per un’ernia del carnoso piede. ¶ Passano donne

altri da quelli predominanti del cuore: talchè ci può

amata, rischiando il fil del collo ad ascendere non

tonitruanti veti e dinieghi: del genitore, del predicatore, del

e dinieghi: del genitore, del predicatore, del governatore, di

del genitore, del predicatore, del governatore, di Giove Ultore

ogni preventivo, ogni programma del duro volere. ¶ 5 «La cimasa

giugno 1916), tutto il rovescio del nostro ultimo aggrappamento appariva

diademato di faville (esplosioni), del fuoco d’interdizione onde

in tante altre case, del resto. Bè.... le migliori

muto, il tacito seme del ribaltamento.3 Ponevan l’occhio

che, dinamizzàndoli l’afflato del dio, in un battibaleno

tavolini, lettini: la chincaglieria del salotto e il bazàr

salotto e il bazàr del salone, e la pelle

il cavallo a dòndolo del Luciano, e il busto

il busto in gesso del bisnonno Cavenaghi eternamente pericolante

nel 1847, un anno prima del Quarantotto: rotaie a snodo

un reumatismo. Questi Umbertoni del buon vecchio tempo, coevi

baffi, adusi alle virtù del Piemonte, non fossero alieni

nelle ore discrete: carichi del loro arsenale a bandoliera

vero e proprio «ferro del mestiere». Sicchè, appena entrati

confronti «anche» della «gente del popolo». Il «buonasera, Anselmo

vedute sul panorama totale del mondo: «disèmela kì intra

dopo la paura vespertina del rincasare all’incontro del

del rincasare all’incontro del lôkk.8 ¶ «El m’a

e quello finalmente illuminato del lucidatore dei parquets. Una

infine, lamentati i mali del mondo, adempiuto il periplo

che i truci figuri del crepuscolo, nella via solitaria

orecchio – con eventuale lacerazione del lobo – da una mano

che risfòlgora in brillanti; del suo narcisismo un po

oècc:9 a farsi laceratore del dilicato e ben costrutto

forte: lo stile perentorio del rapinatore di strada che

riguardi la paurosa vertigine del crepuscolo, distillando, dalle lunghe

un tipo normalissimo. Campione del regolo, mente quadrata, positiva

forse, data l’occasione del Bartholdi-Stangermann, il nostro

come accadrà nel dì del concerto novissimo, al primo

più perizia, uno scoperchiamento del genere.40 ¶ La tribù era

ricordava troppo i dolori del sabato. Oh! quanto doveva

come la santità inderogabile del matrimonio). ¶ Era professore di

sua lingua. Le teoriche del professor Gnecchi, e la

e la sua analisi del vincolo di fidejussione obbligativa

erano estranee le flessioni del tchapàll: o ciapàll, se

i bischeri d’ebano del loro cigolante aggiustamento, da

conto, in cerca, ognuno, del suo vagabondo là. Altri

i «profesór d’orkèstra» del 50 per cento, a una

vento dalla chioma tempestosa del faggio. ¶ Coronata di lontane

motivo reale nella partitura del destino. Ogni fabbro lavorava

lembo della gonna o del soprabito di chi c

nardo, come, dagli schidioni del tempo, un gocciolante arrosto

inclini verso la storia del costume, facevano venire in

d’oro, la discorsa del parroco, l’allocuzione dello

eletto, dentro il caglio del suo sangue, si smarriva

restauri, il divino atteggiarsi del lor volto pareva circonfuso

a sensi di legge, del resto, dovevasi adibire ogni

donna Carla» dalla donna del clistere, avevano ancora in

latte, per la pellicola del latte, perchè s’era

marenghino dimenticatovi dai tempi del Prina, per arrivar a

solstizî, e osservantissimo poi del «màgher», sia la vigilia

valtellinesi, dei preti-patrioti del vecchio tempo. Che sapevano

di ragno sull’obiettivo del tacheòmetro. C’erano il

dentista di famiglia, professor Del Frate, e il professor

quell’altro, il consulente del famoso gambero, sbaragliato dal

cervelli. Sono gli affari del giorno: grane e gatte

al Bartholdi, ai ghirigori del violino? No, i loro

così dicono i virtuosi del crescendo – preparavano ognuno a

madri e figlie, riempiranno del loro unìsono nerolistato colonne

nerolistato colonne e colonne del Corriere della Sera. Il

Ingegner Maurizio Rinaldoni Senatore del Regno, come fosse un

e il personale tutto del cotonificio Spinazzola e Manusardi

famigliari, partecipano la scomparsa del loro amato Presidente; i

a piacere). L’anima del cucùlo in un frangente

rarità e allo splendore del legname scolastico. ¶ Tutto dedito

e dei trentòtt e del dirett de Parabiàk – per

il velluto color pavone del corsetto, sopra lo scarlatto

Garbagnati Prudenzio. Col gatto del Prudenzio. Col cane-lupo

che la notte famosa del rubalizio, però, si è

i rombi, le botte del pentolame. Ragli di gatto

di quel piccolo Putifarre del sinfoniale: a opera del

del sinfoniale: a opera del trasudato e ammollato fradicio

sudore frontale da parte del Bartholdi stesso – gli succedè

tutto mandorlato dai confettini del triangolo. Tantochè, suasore un

vedeva una nuova stazione del suo tromboso calvario: «di

il costantiniano e milanese del 313, purtuttavia un cenno di

tu ti sia inquietato del malanno....», disse lei, dolcemente

lieta nonostante quell’odorino del gas che si soprapponeva

dagli spinaci, dai sabaglioni del tempo cuoco. Cuoco di

raccontava cose da uomo, del mondo del Cordusio, pieno

da uomo, del mondo del Cordusio, pieno di lotte

sbieco dall’altro lato del tavolino, aggomitolata nella sua

topo, a un faraone del museo. ¶ «Te ghe de

però te vet in del tò.... Son stràkk instasìra

e poeu néghes in del sògn. E ronfa pure

tram, lumi verdi, taxì del baüscia, tutto, tutto, ragazzi

non la frantumata esperienza del giorno: per un pane

di qualunque altra fase, del resto...: altre volte si

è chiaro, hanno bisogno del regolo. Solo ai bagni

Elsa capì, dalla cera del nipote, che non era

città egémone14 il nome del pedalatore Guerra elettrizzava le

domenicanti il fiotto felice del loro notiziario, la stroscia

in tumulto i discendenti del gagliardo re Belloveso o

gagliardo re Belloveso o del prode Viridumaro sentivano agitarsi

esercitato. ¶ I Galli Gesati del re Concolitano e di

Raudii: i capelluti bociatori del Lambro18 incolti nel pandemonio

Lambro18 incolti nel pandemonio del Metauro dai celeri stormi

confronto, la sospirosa canzone del Petrarca. ¶ Stupendo, e come

degli Orefici nella piazza del re a cavallo, e

re a cavallo, e del duomo. Ivi arrivarono a

non si sta parlando del 24?: da parte di alcune

di alcune potenti illustrazioni del foro (lombardo), dell’università

e svoltati nella via del Conservatorio, quivi l’acciabattìo

libellula all’ondulativo procedere del bove. ¶ Via del Conservatorio

procedere del bove. ¶ Via del Conservatorio doventò una fìstola

avrebbero principiato a risfolgorare del loro doppio trionfo: l

aggressivo o meno prolifico del titolato di maggiorasco: ed

portone addormentato e smanioso del Giuseppe Verdi. Ecco sopravvenivano

da sederci....». La volizione del volitivo giovine involgeva già

volitivo giovine involgeva già del suo velle il temuto

e passere, in attesa del loro becchime sviolinativo. Nel

peggio, che la mogliera del portinaio vi avesse disteso

lunghe funi alla corniciatura del velario, dalle funi medesime

caramel; e l’assito del palcoscenico di tavolacce d

voeur.33 ¶ La impagabile sala del Giuseppe «appariva gremita in

di sopra. Giovani violoncelli, del Conservatorio, pianiste e relativi

imbottiti melomani e melomanesse del Quadronno e del Pasquirolo

melomanesse del Quadronno e del Pasquirolo quel zinzino di

arrembaggio stradale nell’ora del crepuscolo, «signorina se permette

e il torbido guardare del Male. ¶ Con un Bartòk

ostia dietro il garzone del Flàmine. Ecco, già la

arzilla sotto il globo del ventre, assaporando la propria

giù, dal croconsuelo9 verde del Monte Viejo alla tumefazione

di spuma. (Le gote del vitello, in ogni modo

cartiera, e mobilio eretico del 16°. Tutti, tutti. ¶ Tutti avevano

e anche il manovratore del piattello. Molti in abito

una cosa seria. Partecipi del Grande Oriente maradagalo-parapagalese

rito scozzese, in occasione del loro meeting annuale, là

e lo splendore magnesiaco del banchetto a ferro di

Disraeli, con basette, o del vecchio Sarmiento. E a

cronometri, cioè, (spiegavano), misuratori del tempo: con una terza

segreto, con il polpastrello del pollice: ed era per

simile cronometro sul polso del tabaccaio, chi appena lo

E anche negli uomini, del resto, il prurito segreto

destrogiri gli ormoni marchionici11 del committente; finchè, pervenuto alla

molleggio adeguato all’importanza del loro deretano, nella dignità

loro deretano, nella dignità del comando. Gli uni si

francobollo-sigillo, ubiqua immagine del fisco Uno e Trino

loro camicie. Sulla retrocoperta del Fray Mocho, ad esempio

virile cera di digestione, (del buco e osso), con

proprio che il giovane del suo parrucchiere, alcune settimane

á una mesa.... ese.... del Donisetti.... – (pronunziava così, alla