Luigi Pulci, La confessione, 1484

nazarena ¶ che la porta del Ciel, per noi serrata

religata ¶ per quel peccato del primo parente, ¶ onde Idio

e pone ¶ e così del Diluvio e la santa

la gran superbia atterra ¶ del gigante Nembrot e della

dir non erra. ¶ So del grande arrogante Donosorre, ¶ di

e Persïana. ¶ Però, donna del Ciel, s'io ben

onorato sia il nome del tuo figlio, ¶ e per

psalmodia ¶ e la porta del Ciel vedere aperta. ¶ E

come a Dio piacque, ¶ del gran tiranno el sanguinoso

giusta, ¶ quando e' cacciò del tempio alcun ribaldo ¶ che

o morali. ¶ Lazzero tratto del suo monimento, ¶ quatridüan già

ch'io temo pur del suo flagello, ¶ benché spirto

per zelo e fervor del suo Gesùe, ¶ come giusto

contumanzia, ¶ che le porte del Ciel non fien mai

che sendo appellato Marïano ¶ del tuo nome segnato e

volo, ¶ che gli è del tempio suo sola colonna