Aldo Busi, Un cuore di troppo, 2001

dire così, quel malanno del Lupo si gettò sul

e pialla la fantasia del tuo sentire, che inconsapevolmente

sociale diventa l’equivalente del farsi l’illusione di

quel pettegolo a arte del suo amicone di Crevalcore

totale, il maiale globale del mio cuor di cui

so in effetti poco del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

il caffè d’orzo del dopo pranzo, e c

caglio machista, il buco del culo negato… negato alla

negato… negato alla luce del sole, mascherine! Oh, buco

sole, mascherine! Oh, buco del culo unico filantropo disinteressato

al mondo, benefattore universale del maschio! Perché preti e

l’uso non defecatorio del buco del culo altrui

non defecatorio del buco del culo altrui? Ma per

per godere meglio… goderne del loro… lontani da occhi

qui con voi ometti del climaterio del cazzo, stremati

voi ometti del climaterio del cazzo, stremati dall’insonnia

giro della colonna e del biliardo e mi ripiazzai

sicuro. Non era neppure del tutto sveglia e già

pur sempre un gagliardetto del pensiero borghese e in

mio ma suo, suo del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

questa è la civiltà del braccialetto, «Che bel braccialetto

di grande marca che del braccialetto fa le veci

di tosse, lo sfregamento del vestito sulla poltrona cambiando

dell’Alpenstock sui sassi del cammino montano di tutto

cinghiale fra i cespugli del sottobosco in pendenza, e

vento che fa ruzzolare del pietrisco e il boato

dalla foglia sull’incerata del giaccone… i soliti rumori

rumori fisiologici di assestamento del corpo, niente ancora di

non escludi da parte del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

se… pur tenendo conto del fatto che tu possa

che vorrebbe un avvocato del diavolo, ma che animavano

di condensarle alla fine del tuo racconto in una

dargli voce, quei sentimenti del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

aggiungerebbe la fatidica frase del nemico in preventivo, «Amici

di Menes, intendo, suoi del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

fine della passeggiata principale del Centro Antistress, è così

solo dalla reazione imprevedibile del tuo pubblico. ¶ È questione

la mia storia giusta… del giusto umiliato a morte

a ascoltare una storia del genere, un eterone sensibile

tarare la mia memoria del futuro. ¶ Dell’amore non

sanguinaccio cotto dalla paura del verdetto che lo insaccherà

attesa che dal buio del nostro teatrale tribunale privato

umana e poi addetti del turismo sessuale. Anche il

sacrificare una minima parte del machismo che ne è

o uno della diplomazia del Vaticano o un civile

è il fratellino siamese del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

storia spacciandola per farina del tuo sacco? Guarda che

a me e non del tutto a sé, non

non legge i libri del sottoscritto, figuriamoci se può

pagina o quei fogli del calcio che per essere

imprenditori edili e industriali del rifiuto tossico occultato e

sulla motoretta a elettricità del facchino non si frappone

vista da un tornante del monte chiuso a sua

di circostanza. In cambio del mio ascolto solerte e

direzione compare la signorina del ricevimento seguita da una

comanda anche alla ghiandola del muco pur di convincere

e presentabile alla scena del mondo dove la propria

scoraggiarmi per così poco. ¶ Del resto, non ho mai

larghe maglie della corruzione, del mezzuccio, dell’inganno, del

del mezzuccio, dell’inganno, del tradimento, dello zelo più

sia servito a niente del tutto, voglio dire che

vita, cioè la consapevolezza del proprio limite, il crollo

di gomito, la volontà del coraggio civile, il rischio

darmi quella nuova consapevolezza del mio limite dal momento

in te al fine del tuo progetto, non quello

di fare ridicole danze del ventre per accecare il

innanzitutto capacità di focalizzazione del traguardo, spirito di sacrificio

sonno tutta ’sta nenia del filantropo pugnalato alle spalle

Grosso Salumaio & Piccolo Porco del mio cuor, ma io

dunque rientrato in possesso del suo cappello da cacciatore

della mia consapevolezza ultima del mio vero e non

non più presunto sentire… del grado della mia appartenenza

propria firma, alla faccia del quarto pompiere vagamente schifato

vita, ma i vigili del fuoco che ti salvano

anni… no, Menes era del ’52, ne ha quattro meno

età, lui che è del ’48, un momento, no, non

Salumaio & Piccolo Porco fosse del ’48, ne aveva quarantotto, accidenti

luogo di cura naturale del sonno in cui vado

impensati e nottambuli, seppur del tipo pantofolaio con televisore

nei ritratti degli straccioni del Pitocchetto, plebea eppure gentile

lamenta, ma neanche troppo, del tempo incerto, lì in

da ginnastica alla terrazza del bar, con le sedie

una scampagnata che noi del solito dopoguerra abbiamo calcolato

signora, quella tale Fiorella del mezzo orzo e del

del mezzo orzo e del mezzo di qua e

a prendere col taxi del Centro, e lei al

farla rimanere a casa del tutto a badare alla

gli altri ventinove giorni del mese, comunque meno sa

di piombo… della stampa del secolo scorso, di già

in casa, i giovani del giorno d’oggi scopano

sempre a noi Ragazzi del ’99 piegare la schiena, suo

travestiti, va’ a travestiti del tutto ma va’ no

sua ideologia della vita, del sesso, del denaro, del

della vita, del sesso, del denaro, del valore di

del sesso, del denaro, del valore di un uomo

squadrata con l’accetta del Fascio versione Gucci uomo

portafoglio per una menata del genere, però qualcosa mi

non solo il tonfo del suo corpo ma l

che aumenta la voglia del suo prossimo tonfo, della

della tua prossima eco, del vostro prossimo suono a

Menes non ha vertigine del sentire esponenziale che sfugge

di incuria, pianta cedri del Libano e magnolie e

qualcosa… tipo i travestiti del «tutto» di prima?… ma

mi riguarda, ma non del tipo la mia ultima

pubblico, no, e nemmeno del suo sospetto per le

per le vere inclinazioni del figlio, mentre su quelle

aver fatto il giro del mondo attorno al campanile

mondo attorno al campanile del paese, però mi sono

col mezzo tacco e del mezzo di qua e

mezzo di qua e del mezzo di là come

anche senza il taxi del Centro, gli consegna l

era apparso nell’atrio del Belvedere, l’edificio centrale

prima volta nella passeggiata del pomeriggio, sapeva che a

polmoni e alla regolarità del mio respiro, anche se

la mano, sugli argini del fiume Chiese l’avevo

ultimo gradino delle scale del salone del Belvedere e

delle scale del salone del Belvedere e i due

trovavo, alla sala gioco del Belvedere a intrattenere le

le gambe e chiudendo del tutto il suo grosso

poliziesco americano il pomeriggio del quinto giorno che c

stava su una sdraio del Giardino Orfeo, perché poi

fare farebbe il giro del mondo due volte, ma

gli riassumo, no, non del genere che piace a

solito sospiro di sollievo del divertito umiliato a vita

mare, dall’altra parte del golfo che si vede

lasciare segni in giro del loro passaggio, che ne

vita altrui… un sessantenne del Nordest, così mite che

mignon su un Sud del mondo, album collaterale a

ha dato l’idea del vivaio di tot ettari

fatto venire varie scolaresche del posto che, sotto la

tutta colpa dell’allargamento del buco nell’ozono e

Italia sesta potenza industriale del mondo… «Sì» gli dico

solo sulla seconda parte del discorso, omettendo lui, «l

Italia delle tangenti e del lavoro nero e delle

attento a non migliorare del tutto, a non diventare

suina, imprese di razionalizzazione del porco da nemesi onirica

nato, meno perfidamente istruito del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

delle istituzioni come arma del delinquere più appagante e

Infine, una cosa così del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

che Menes è uno del giro da sottobosco da

o di finti clandestini del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

ideologico. Il discorso portante del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

di schiena, l’osso del collo e lo slancio

scrive un romanzo… o del perché uno è tanto

una vita; a onor del vero, se chiedesse, gli

alle messe con elemosina del vostro nemico, storico, preti

progetto ideale sul territorio, del tutto senza alcuna intenzione

I trigliceridi?», e tutto del suo progetto impaginato in

e naturali, specie femminili, del posto, tutte le donne

senso civico, ovvero rispetto del patto sociale, moderato ma

Luisella, ma un’ospite del Centro che però, essendo

con un «Ehilà» non del tutto distratto e io

sguardo al di sotto del suo collo, non voglio

che sodo per via del calore, lo stesso che

lo stesso che annichilisce del tutto il mio; «E

cinquanta con il complesso del figlio non all’altezza

balilla mummificato all’Altare del Padre Castigatore… e si

donazioni per la fabbrica del duomo e raccoglie gli

per le sfollate genti del Polesine… anche in questo

si fa la manutenzione del letto del Po alzatosi

la manutenzione del letto del Po alzatosi a dismisura

i muri delle cittadine del boom a tutti i

Dora al Po, e del Po in questo preciso

e il realistico presidente del consiglio dei ministri dice

cambiato qualcosa nel clima del pianeta», il che è

terza, la terza!, fioritura del trifoglio rosa e in

brocca chiedo alla signorina del fitness di mettermici qualche

la mia per via del terzo che faceva per

in auto significasse fare del moto! Il battibecco su

contemplazione degli astanti e del giovialone settantenne di centottanta

eravamo entrati nel bugigattolo del vapore, lì c’erano

lui, una levigata sporgenza del marmo della panca, un

culo, si era invaghito del giovialone settantenne di centottanta

dà aria al pelo del buco del gnao, lui

al pelo del buco del gnao, lui ride sempre

proporzione al costo sborsato del biglietto e basta… Due

animali e li pulisco del terriccio e del muschio

pulisco del terriccio e del muschio prima di lasciarli

io sono a metà del primo sacchetto che lui

un ramo di lauro del mio orto che così

casello infila la corsia del Telepass, «Ma io a

sono l’altro moroso del tuo moroso, non so

quindi accalappiato. Alla biglietteria del cinema vuole offrire lui

scendendo nel lungo corridoio del cinema che, prima di

un sordomuto dalla nascita del vino, per lui Filatterio

ballerina con le perline del cubo, tu maschio senti

i suoi problemi, quella del cubo con le perline

di farmi una cosa del genere, si metterebbe a

a leccarmi il buco del culo, è dimagrita di

riprese e le rincorse del fiatone dietro al non

un pelo, ma mica del tutto, un po’ sento

così entriamo a metà del primo tempo, con mia

giudicato. Non mi piace del tutto, Menes, oh, ne

no, ci metto tutto del mio comunque, se ho

maledetto tentacolo forse inerte del tutto forse formicolante di

prima volta con uomini del genere, chiavano da una

una vita per senso del dovere, poverini, se lo

già abbastanza in subbuglio del Colosseo di ’sta plastica

al chilo delle ballerine del cubo e non lo

e usciamo a metà del secondo tempo. Andiamo a

com’era ’sto qui del quale mi sono innamorato

stare sulle sue, sue del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

me, mi piace discutere del peccato in sé, anche

pelle tirata compresa quella del buco del culo che

compresa quella del buco del culo che ormai gli

flutti per la salvezza del naufrago e legge tutto

a diventare l’ombra del gigante assoluto, tipo uno

padre farmacista, col vizio del bere, di nascosto… che

in trance, un rimprovero del padre un giorno che

a raccontargli questa storia del mio amore mancato, in

fondo, era la madre del suo unico erede, veniva

oscuro di tutto, anche del divorzio voglio dire, a

cosa dell’altro mondo, del mondo degli spostati sposatisi

garante di lei e del bambino più di chiunque

parti di lei e del bambino, gli toglievo il

e quando è finita del tutto mi sono ridetto

in fondo… due anni del mio pensiero di una

sono portato sulla punta del naso e lui mi

lo schizzo della pista del go-kart da costruire

punisco: decisi di punirmi del tutto, di strapparmelo dal

cosa un po’ più del solito, insomma, anche se

È contro il complesso del letto a tutti i

ho dato la trasparenza del mio desiderio per lui

colpa, ripeté l’episodio del bancario del deca, che

l’episodio del bancario del deca, che già bell

su per il Sentiero del Sale, e chi più

massaggiatore della squadra pulcini del paese che glieli faceva

e dove la fantasia del ragazzo che sta facendo

credibilità della mia recita – del mio imparziale resoconto, secondo

secondo me –, ho omesso del tutto dal mio discorso

alla grande e invece del veleno uso l’inchiostro

lo si fa scomparire del tutto, lo si fa

adesso, verso la fine del soggiorno e del secondo

fine del soggiorno e del secondo giorno di parlottare

giorno di parlottare fitto del mio amore per lui

tutto suo, personale, non del suo genere e degli

Belluno, e alla fine del discorso mi ha richiesto

ancora per quelle parti del Centro: quel cappello da

con gli ossequiosi segni del mio flagello, intanto me

il pizzetto sulla balaustra del ponticello, sbraitava agitando le

poi io e Menes, del tutto ammirato, ammaliato, abbottonato

saliti su alla terrazza del bar e abbiamo parlato

abbiamo parlato un po’ del tempo e dei cibi

volevo dargli un sollievo del tutto infiorando il primo

poi, l’avrebbe inibito del tutto – la frase, Menes

sui due piedi, anche del sospetto che a un

cuccia all’altro capo del divano, lui era di

o verso le nove del mattino vado alla finestra

mattino vado alla finestra del primo piano e vedo

mi prenderebbe per svanito del tutto, altro che frase

detto prima di mollarglielo del tutto, «Se proprio, preferivo

si potesse conservare memoria del proprio assassinio. ¶ Non ha

senso e di senso del reale, così poco feticista

forse solo per senso del dovere, era come quando

più ipoteche sull’interpretazione del passato… l’affetto emana

Menes, nel suo uccidermi del tutto con l’aria

io non ho niente del boia anche se poi

che dopo la consonante del cognome faccio solo una

aria provvede quella, accostata, del bagno, e solo al

a uno gli abissi del mare per risalire in

uomo oltre la curva del Centro e io sono

allineati sopra il ripiano del termosifone e sulle scansie

termosifone e sulle scansie del portascarpe tenuto aperto perché

in saldo, meglio niente del tutto. ¶ Anche per me

quella pubblicata nell’ottobre del 2001, è molto più ricca

volevo sfidare l’ovvietà del lettore standard che davanti

slanci reciprocanti subito abortiti del Grosso Salumaio & Piccolo Porco

io stesso nella lettura del romanzo stampato in brossura

Un cuore di troppo del 2001, bensì nel 2000, nelle ultime

accettare di far parte del testo scritto, di esserne