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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Tassoni, L'Oceano, 1622

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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amico sopra la materia del mondo nuovo ¶ Signor mio
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ha mandati due canti del suo poema, i quali
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trattano questa benedetta materia del Mondo Nuovo, che non
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poema epico la navigazione del Colombo a l’India
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essi, avevano nondimeno più del fiero e combattevano con
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tali; onde esce apertamene del verisimile e l’intelletto
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Europa diversa da quella del Colombo che combatta con
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imprese gloriose ed eroiche del Colombo, io mi restringerei
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parti su le navi del Colombo, io l’ho
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un poco d’abbozzamento del primo canto, che contiene
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d’Italia, il re del Ciel diede in governo
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vi conduco a solcar del mondo fuora, ¶ acciò che
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Colombo ha la via del nostro mondo? ¶ Dunque d
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audacia oppressa ¶ e sommersa del mar nel cupo fondo
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mostrò ch’a lui del suo crudele impero ¶ toccassero
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dormian sovra l’arene ¶ del mar, ruppero i ceppi
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spaccia; ¶ Euro al fondo del mar corre e s
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vento. ¶ Né provveduto ancor del tutto ei s’era
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gesta ¶ da la faccia del ciel torbida e nera
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la tua legge e del tuo regno, ¶ perdona a
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non han colpa, ¶ e del soverchio ardir me solo
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incolpa. ¶ Ma se questi del mar fieri contrasti ¶ vengono
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ali a i piè del Redentore. ¶ Mirolla e ʼl
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inique schiere ¶ e cacciarle del ciel visibilmente ¶ veduto fu
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sentier volgea ¶ dove parean del vento esser sospinte. ¶ Eran
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può l’ira mai del vento audace ¶ la cheta
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costei, ch’a vendicarse ¶ del temerario ardir fosse restata
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de la luna e del sol si ritenea; ¶ ed
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l’appetito guerra. ¶ Così del gusto il puro fonte
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fuor ch’in questa del mondo unica terra, ¶ che
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de la gloria sua, del suo periglio ¶ fosser consorti
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se venisse a lui del suo consiglio ¶ da morte
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lido ¶ le speranze antepor del mare infido. ¶ Ond’ei
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ancore svelse e uscì del porto presto ¶ e le
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figli abbia guidati ¶ fuor del nido in non secura
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de’ vicini aguati, ¶ o del periglio lor sospetta in
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tornar facea disegno. ¶ Ma del Settentrion la rabbia avversa
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nembo folto ¶ e frenasti del mar l’impeto rio
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fu la luce sua del tutto estinta, ¶ ombra caliginosa
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tuono ¶ de’ lampi, or del furor de la marea
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Né le sembianze lor del tutto vane ¶ erano a
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lui tutti i vapori ¶ del luogo e, fuor d
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dipartir rinfrescamenti; ¶ e veggendo del mar già queti i
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II ¶ Vagheggiata dai rai del sol nascente ¶ l’Aurora
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e puro, ¶ e tacevan del mar l’ire e