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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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vogliono passare negli uffici del Ministro, la porta ricoperta
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giungere fino alla stanza del Giachi. Ma vi giunse
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Ma, ora, a parlare del suo sentimento gli pareva
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oggi. ¶ Il Gavinai, avvistosi del cambiamento, si sentì pieno
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delle chiese di Piazza del Popolo erano illuminate dalla
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All’angolo di Via del Lavatore, su lo spigolo
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tentazione per la ragazza del marciapiede gli paresse assurda
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i punti più vivi del passato; quando la memoria
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a posta, per dirle del sogno e delle sue
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con le due punte del petto riconoscibili. Era un
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potuto. Serbava il vestito del primo giorno che s
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che s’erano dati del tu; e, molte volte
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festone, attorno al muro del recinto; e due melograni
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mi aspetta all’Albergo del Sole. È già l
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che odiava le ambizioni del Gavinai come tutte le
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sono innamorato. Il viso del Carraresi si fece giocondo
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caso, per ora, lasciami del mio parere. ¶ — Anzi, la
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fa schifo. È degna del suo parlamento e della
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mia profonda compassione e del mio rispetto. ¶ In quel
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placò guardando le sponde del Tevere; larghe e verdi
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buchi. ¶ Sotto i platani del piazzale, vendevano i cocomeri
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vivande e dai prezzi del vino, tra i convolvoli
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Quando giunsero a Porta del Popolo, che poco prima
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sua luce al principio del Ponte Margherita; ed il
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sentito fuori di Porta del Popolo. Dario si sentiva
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mietitura. Il ventre rossastro del cavallo pareva ancora vivente
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di gerani. ¶ All’entrata del paese, un asino si
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lasciami stare. ¶ La strada del paese, che pareva una
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Non riesciva a godere del suo amore; e strinse
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torto. ¶ Tuttavia, la voluttà del giorno innanzi prendeva un
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denti, benchè lavati, erano del colore della patina. E
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a cavare dal taschino del panciotto i denari; e
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trovava più il filo del discorso. Era anche seccato
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momento aveva una cantante del Salone Margherita; innamorata di
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facesse cogliere le rose del giardino, ch’ella aveva
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passi nella strada, dove del resto non era nessuno
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colore dell’acqua e del fango. Una mandria di
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che non sapeva niente del suo animo, con la
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mettersi sotto le ruote del treno. Credette che sarebbe
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roseo; come la Chiesa del Gesù; perchè il tramonto
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Porta Pinciana e Porta del Popolo; con il desiderio
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palpitare fin nel mezzo del cielo. Si sentivano soltanto
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CAPITOLO XI. ¶ Le giornate del Gavinai erano soltanto inquietudini
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in basso, a Porta del Popolo, restava nell’aria
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lei; e osò darle del tu: ¶ — Parla! ¶ Ma ella
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se ne rendesse conto, del suo amor proprio; e
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si era sentito amico del Papi. Come più anziano
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voluto credere alla divinità del settembre. E il cuore
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viste spuntare! Il muricciolo del giardino serbava le stesse
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era scordato da vero del Giachi, e non rivedeva
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fosse. Anche il turchino del cielo variava continuamente; sopra
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sporca e come quello del piombo appena tagliato. In
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per togliere il giallume del pelo. ¶ Che ci faceva
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escì fuori, nel viale del Re, l’aria era
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soltanto la tuba nera del cocchiere, nascosto dalle ghirlande
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Nè meno gli alberi del Gianicolo schiarivano; e l
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Bartolomeo, giù nell’acqua del fiume, era grigia. ¶ Egli
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di aprire i cassetti del canterano; perchè, non spianando
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di guadagnarsi la stima del Carraresi. Si sentiva prendere
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trovare dovunque i segni del proprio pensiero; credendo di
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separato da un taglio, del quale volevano tacere. Il