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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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2017
adira, ¶ non tiene conto del male ricevuto, ¶ non gode
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2017
sconosciuta compariva ai piedi del suo letto fissandolo con
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e il volto diafano del fantasma svaniva. ¶ «Mamma» sussurrava
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famiglia sopravvissuta al bombardamento del ’43, aveva il sonno leggero
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solita atteggiarsi a diva del cinematografo. Ancheggiava provocante sui
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cercava tra le bancarelle del mercato. Il grande amore
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discussioni erano all’ordine del giorno e spesso sfociavano
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concludeva affari all’ombra del serbatoio dell’acqua, un
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le canzonette, i fiori del suo giardino, i profumi
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presto per i vicoli del quartiere, senza una meta
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la cupola della chiesa del Carmine brillava di giallo
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guerrieri vegliavano sulla incolumità del conte Ruggero, diretto discendente
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feste, saltando sugli arabeschi del prezioso pavimento in ceramica
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quale scorrevano le acque del fiume Kemonia. Mario di
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si misero al servizio del potente Don Ciccio Rizzo
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su per le scale del palazzone semidiroccato. ’U Prufissure
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Potevo fare la figura del garruso?» ¶ L’uomo era
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lingue diverse, a testimonianza del fatto che Palermo è
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pagare persino i conti del macellaio o del droghiere
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conti del macellaio o del droghiere. Comprare un paio
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All’oratorio delle dame del Giardinello si fermarono. Mario
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fermava proprio sul limitare del collo, scoprendo la fossetta
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collo, scoprendo la fossetta del giugulo. Un velo le
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impenetrabile. ¶ Fu un segno del destino o un colpo
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l’aria. ¶ Nella saletta del bar Mazzara si trovarono
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dal gruppo degli avventori del bar. ¶ «Auguri e figli
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in disparte alla testa del binario, seguendo con lo
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salutò con un cenno del capo e il dito
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Ninetta, perciò si stupì del risentimento che affiorava guastandogli
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fu convocato nella stanza del maresciallo Avella. ¶ «Guagliò, sì
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memoria: la luce trasparente del cielo sopra al campanile
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importunasse la giovane sposa del loro amico. ¶ Le vicine
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via Garibaldi, il vicolo del Cedro, la via della
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Melina e i battiti del suo cuore innamorato. ¶ A
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non trovi la strada del ritorno» lo ammonì zia
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sbagliare convoglio. Gli italiani del Sud e quelli del
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del Sud e quelli del Nord viaggiavano a velocità
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un riflesso argenteo. Più del risucchio di Scilla, Mario
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onde e lo sferragliare del treno lo trascinarono in
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convoglio non era ancora del tutto fermo. La luce
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tutto fermo. La luce del primo sole lo accolse
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Osservò emozionato le piante del suo giardino: le foglie
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che avrebbe dovuto essere del marito, seduta tra i
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liscia arrestandosi in prossimità del sesso, non sapeva cosa
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spalle contro la testiera del letto. Rimasero disorientati in
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sull’orecchio. ¶ Ci volle del bello e del buono
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volle del bello e del buono perché lui potesse
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sornione tra i pini del Gianicolo. Zia Ninetta lo
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aveva trovato la quadratura del cerchio. ¶ * * * ¶ A primavera Mario
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fessure allungate nelle pieghe del viso congestionato, e lo
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ma non poteva raccontare del figlio in arrivo senza
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tra amicizia e senso del dovere. ¶ «E se Dio
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aveva reagito alla repressione del governo con scioperi e
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agli occhi le macerie del suo quartiere, nelle orecchie
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al Nord. Il 2 luglio del 1960, a Genova, medaglia d
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e camalli, alla fine del comizio di Sandro Pertini
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aveva anche le chiavi del cancello. Gliele aveva date
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Aveva perso il controllo del suo corpo e si
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viola melanzana per colpa del cordone attorcigliato attorno alla
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quando, smaltita la fatica del lungo travaglio, Melina si
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strapazzo. Dalle il tempo del risetto.» ¶ «Me lo fa
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vitamina. Con l’aiuto del Signore ce la farete
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aria, turbava l’armonia del visino. Un vento improvviso
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che brillava negli occhi del marito, tirò un sospiro
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con timidezza alla porta del pediatra più famoso di
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gelò quello. ¶ Sulla strada del ritorno, marito e moglie
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dare sazio alla gente del quartiere, chissà quante gliene
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sventolava nella luce morbida del tramonto. ¶ «Nicolina» disse e
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disse e l’emozione del ricordo lo travolse. ¶ Senza
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ringraziò con un cenno del capo, ma si stava
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di fedeltà, il senso del dovere e si lasciò
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spuntarono tra le pieghe del tessuto come papaveri in
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Lui perse la dimensione del tempo e dello spazio
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Maruzza, nonostante la diagnosi del medico, non sembrava né
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delle abbanniate, il fischio del vento tra i merli
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vento tra i merli del castelletto, il rombo dei
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tramonto, quando l’ombra del campanile si allungava sui
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si allungava sui fiori del giardino, la sua faccina
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di buona qualità. ¶ «Meglio del Plasmon! Guarda che sirruna
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per scaldarsi ai raggi del sole. Gli occhi velati
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I due amici discutevano del più e del meno
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discutevano del più e del meno, poi l’appuntato
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collina. Superata la scalinata del Fuga, si addentrava tra
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fiato grosso in prossimità del Gianicolo. La vista della
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Maruzza, della moglie e del suo terribile carattere. E
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attorno ai pettorali sottili del carabiniere. ¶ «A Mancu’, pari
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stuporoso, cullato dall’acqua del Tevere che ricadeva a
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guancia paffuta contro quella del padre che profumava di
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aveva paura di farle del male, di rovinare con
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distingueva quasi i lineamenti del viso, ma portava impresso
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carezze, la potenza rassicurante del respiro. Ruvida era la
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interi pomeriggi. I raggi del sole erano macchie chiare
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sguardi golosi. Il profumo del mosto e della cannella
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a scaldarsi al sole del primo pomeriggio. L’aria
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gamba appoggiata ai gradini del sagrato. Sembrava indeciso, poi
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sensuale lentezza in direzione del Foro Italico, controllando con
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scalciava contro i fianchi del suo destriero. ¶ «Tieniti forte
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si aggiustò il bavero del cappotto tradendo il suo
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di ghisa, il sole del tramonto scaldava i loro
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donna s’era meravigliata del suo nitore: “Magari nevicherà
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fondeva con il sussurro del fiume Kemonia. Antonio l
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braccia, sui muscoli tesi del torace, ebbra di piacere
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braccia modellate, la pelle del viso splendeva di una
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l’aspettavano, le piante del terrazzo che sarebbero seccate
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l’incarico di presidente del Consiglio senza il consenso
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difficoltà. Così la sera del 4 settembre, mentre tutti i
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l’aspettava all’ingresso del porto e insieme salirono
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amarono cullati dalle onde del Tirreno, poi si addormentarono
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rapidi dai frutti spinosi del corbezzolo ai fiori pervinca
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di capelvenere dalla fontana del tritone, stropicciò alcune foglioline
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pungente. L’ombra scura del colle si allungava sull
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considerò Avella dall’alto del suo pragmatismo. ¶ «Marescia’, ma
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improvvisamente copre la luce del sole, e allora le
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ho conosciuta.» La voce del carabiniere si era impennata
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rivelato particolari così delicati del suo matrimonio. E pensare
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richiesta arriva dal presidente del Consiglio in persona, perciò
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nella politica. Il 5 dicembre del 1963, a dispetto dei suoi
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sorti dell’Italia e del carabiniere Mancuso cambiarono. ¶ Capitolo
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lo condusse nella stanza del presidente. ¶ Aldo Moro gli
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altro fece il giro del tavolo, gli sfiorò una
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per favore.» ¶ «“Le città del Nord debbono anche agli
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immigrati meridionali se qualcosa del loro volto di un
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Mario diventò l’ombra del presidente. Si alzava alle
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fila, aspettava la benedizione del prete e correva ad
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come fosse il presidente del Consiglio. Si dava delle
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sua attenzione. In prossimità del castelletto dell’acqua un
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trova?» ¶ «Dall’altra parte del mondo.» ¶ «Che fai qui
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bombe riparati. Degli abitanti del quartiere, i più abbienti
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cucina con la cessione del quinto, avevano sepolto la
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stavano modificando la fisionomia del mandamento. Capitava che un
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da lui. ¶ La gente del quartiere aveva mantenuto il
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ignoranza ostacolasse la realizzazione del suo sogno e non
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come i ladri: cittadini del mondo. ¶ La domenica il
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degli immigrati, i richiami del muezzin, i salmi delle
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fino a Santa Maria del Gesù, vibravano di fede
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Di cosa ha bisogno, del resto, chi è lontano
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d’altronde le donne del mandamento, che nelle cucine
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aveva perso a causa del Burulì. ¶ In quella branda
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un buco al centro del petto. Sento un dolore
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tetto, l’umida frescura del pavimento. Amava il suo
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Capitolo 17 ¶ Quando l’atmosfera del quartiere era serena, padre
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timori con i delinquenti del quartiere. ¶ Taccitedda ce l
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sotterraneo fino alle vasche del Mikveh. ¶ «Minchia, acqua!» avevano
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manica e nella pelle del suo braccio. ¶ «Che fai
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dell’aria al centro del soffitto. ¶ Cercava un modo
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e lo incaprettarono con del ferro. Aranciu Pilusu provò
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ciondolavano davanti alla chiesa del Carmine; o mentre salivano
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di corsa le scale del castello e poi pisciavano
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poi pisciavano nelle spegnitorce del conte Ruggero. ¶ «Perché non
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immaginò l’acqua smeraldina del Kemonia. Le pozze luminose
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l’ultimo bagno purificatore. Del resto a quello serve
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riusciva ad avere ragione del loro fragile pudore. Infine
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amata come una diva del cinema. ¶ Sotto la superficie
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correva sotto le unghie del fidanzato, dell’afrore dei
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Ninetta non era preoccupata del cambiamento del suo “bambino
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era preoccupata del cambiamento del suo “bambino”, né era
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dava ai nervi, come del resto la prestigiosa clientela
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zittì lui. ¶ «Il presidente del Consiglio ha chiesto lo
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Resta» la supplicò. ¶ «Ho del lavoro urgente da finire
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operato dei Servizi e del generale Di Lorenzo!» ¶ Ferruccio
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a riferire sull’operato del governo. Momento difficile per
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politica. ¶ Mario soffriva molto del clima incerto. Provava per
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si chiuse nella stanza del centralino e chiamò Melina
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Stato democratico, lo Stato del valore umano, lo Stato
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era nata il 15 agosto del 1960. Fece il conto. «Sette
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ormai al tono educato del presidente, che costellava ogni
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stretta, dopo le mollezze del palazzo; i colleghi facevano
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finire che per colpa del tuo culo siccu io
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gambe sporgenti, al centro del soggiorno. ¶ «È delicato» disse
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tirabaci come grasse bolle del Bichat che riempiono le
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si aggrappò alla gamba del padre, scalò il suo
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con discrezione. ¶ La gente del quartiere sul far della
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Il pomeriggio, all’ora del maestro Manzi, puntuali come
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e lei, più mansueta del solito, non aveva replicato
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figlia. Limò gli spigoli del carattere e ne smussò
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spesso, ascoltò le confidenze del marito e non si
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preoccupandosi per il destino del Paese. ¶ Tanto bastò a
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approccio raccontandole i segreti del presidente, le trame dei
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con determinazione. ¶ La donna del tutto inaspettatamente inarcò la
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spiumato. ¶ * * * ¶ Nei giorni prima del Natale, Mario cercò con
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aveva consolata la madre, «del resto pure io ho
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Maruzza stringeva la mano del padre. Quando gli sposi
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le accarezzava la curva del collo. Più volte toccò
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si schierò dalla parte del padre. ¶ Capitolo 21 ¶ I coniugi
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preoccupata per la salute del marito, la si poteva
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non nella pancia. Colpa del suo carattere. Ma vallo
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tutti insieme il discorso del presidente della Repubblica: «Italiani
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più vicini, dal rallentamento del ritmo di espansione, il
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stagliava netta nel sole del mattino. Era dolce la
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era malinconica quella notte del 14 gennaio 1968, mancavano pochi giorni
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pochi giorni alla partenza del padre; forse era questo
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speranza di godere ancora del calore della madre, si
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Chigi, il silenzio ovattato del Parlamento. Ogni tanto allungava
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e, sarà stata colpa del gelo, gli scappò da
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facciata posteriore dell’edificio del Bazzani tornò al proprio
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rimpiangere la solenne pacatezza del presidente Moro. ¶ Corri a
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gli fece eco qualcuno del battaglione. ¶ L’aria era
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convalescenza fu più lunga del previsto, ché gli era
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che non abbia saputo del mio incidente?” si chiedeva
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Mancuso seguì i lavori del congresso in tv e
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Quando il viso gonfio del presidente occupò lo schermo
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ad agevolare l’assolvimento del compito urgente e importante
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Avella all’altro capo del filo. «E non è
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libertà, della giustizia e del progresso del popolo italiano
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giustizia e del progresso del popolo italiano». ¶ * * * ¶ A Cortile
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le faceva pena, come del resto la cagnetta Lola
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notte, sento il rumore del tuo cuore e, con
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rispetto parlando, anche quelli del tuo culo: più confidenza
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altro. ¶ Seduto sui gradini del castelletto, Roton fumava tranquillo
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sul suo futuro, come del resto sul destino di
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casa era più pulita del solito, ché Melina nelle
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Ci pensò un’amichetta del vicinato a svelare a
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per niente le porte del bagno e della camera
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serrate. ¶ L’amica, incurante del suo imbarazzo, continuò la
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afferrò per il bavero del cappotto. ¶ «Che fai qui
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vita e la circolarità del corpo. Aggiunse infine un
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aveva perso il controllo del corpo, che da quel
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avanti la cupola ottagonale del Santissimo Salvatore proiettava un
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una signorina, le corde del collo tese, che sembrava
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incamminate per le vie del centro tenendosi per mano
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non succedeva dai tempi del terremoto. ¶ L’aria era
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2017
il piede.» ¶ Sulla strada del ritorno Maruzza si annacava
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In quel triste maggio del 1972 c’era Mario in
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molto invecchiato; la responsabilità del ruolo, i piccoli compromessi
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sguardo rabbioso in direzione del pubblico, un disagio evidente
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stracciò sotto il naso del parroco: «Io vasate a
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a farsene una ragione, del suo isolamento. Si era
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2017
erano comparsi nei pressi del mercato. Facevano finta di
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non ne poteva più del protrarsi delle indagini, temeva
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Maruzza notò nell’espressione del padre una muta disapprovazione
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aveva mai provato nulla del genere per la figlia
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case sembravano ghermirle, nemmeno del senso di solitudine e
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volessero accarezzarla. Gli aghi del rosmarino le punsero le
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Mario, dolce agli inizi del loro fidanzamento e poi
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l’aria si riempiva del fumo dei comignoli, di
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occhi vuoti, il contorno del viso drappeggiato in tante
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una carezza sulla testa del bambino. I capelli erano
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più rumorosa e numerosa del quartiere. Venivano dal Camerun
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spacciandosi per un cugino del festeggiato. Anche quel legame
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più trasparente l’indaco del cielo. ¶ Le sarebbe piaciuto
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sussurrò poi all’orecchio del figlio e corse in
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2017
piccolo strusciò la punta del piede avanti e indietro
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soddisfazione. Tutti i fluidi del suo piccolo corpo si
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come tuoni nella cappa del camino, scendevano dal soffitto
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capolino tra i cuscini del lettone. Micetta era lì
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oratorio sembrava il centro del mondo. Erano vicine nella
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una ragazza a casa del vecchio Mimì Cudicino. La
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non si accorgono mai del tempo che passa» replicò
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chiesa ortodossa nei pressi del castello a mare, dove
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orientarsi tra i vicoli del quartiere. ¶ Il giorno di
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2017
nell’abitacolo alla ricerca del documento. Qualcosa però lo
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2017
aveva lo stesso colore del bosco della sua infanzia
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tutta al limone, preoccupata del suo animo delicato. La
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2017
le suore alle studentesse del liceo più esclusivo della
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2017
attesa. I ganci argentati del reggicalze sporgevano fuori dall
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schiena contro la sponda del letto. I capelli lunghi
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lisci, dello stesso colore del miele, si mossero con
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in due all’altezza del naso e alcuni fili
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che riguardavano una parte del corpo che avrebbe dovuto
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e l’unico padrone del suo ventre. ¶ Lei voleva
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un nodo alla radice del naso. ¶ Caterina accennò un
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Siccome è il figlio del presidente del tribunale» risposero
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il figlio del presidente del tribunale» risposero le altre
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che crescevano nelle profondità del mare. ¶ «Tenerlo è un
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a irrigidirsi alla ricerca del piacere, le braccia a
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sospeso. ¶ «A venire, voce del verbo venire!» la prese
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aveva perso i toni del dramma e si era
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letto con la borsa del ghiaccio sull’addome per
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aprì con la caduta del governo Moro. “Ben gli
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Maruzza chiese alle compagne del Collettivo di passare da
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più grandi si dà del lei” si risentì. ¶ Le
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via sotto la spinta del vapore, le vecchie regole
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dall’inizio della storia del mondo. Qualcuno parlò di
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un romanzo. ¶ Il giorno del compleanno, a Maruzza fu
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È invecchiata” pensava, “prima del tempo. Ma quanti anni
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all’oratorio delle dame del Giardinello, il primo bacio
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una figlia? ¶ Ci volle del tempo perché lui si
278
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Rotto il guscio rigido del cuore, i desideri e
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benissimo. ¶ Percorse la strada del ritorno con una nuova
280
2017
improvviso accarezzò la fronte del marito, sembrava un cane
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2017
loro crudezza: l’ansia del viaggio, la frenesia di
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2017
Parlavi solo di te, del presidente, dei comunisti. Moro
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salute e all’integrità del suo corpo. Una sorta
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una volta. ¶ Quell’agosto del 1977 fu lunghissimo per lei
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che svanivano al sorgere del sole. ¶ Talvolta, stanca del
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del sole. ¶ Talvolta, stanca del suo navigare in solitaria
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era passata dalla prepotenza del padre alla dittatura dell
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degli altri. Le compagne del Movimento l’avevano stancata
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molle di inverno, godevano del profumo delle alghe, della
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disse Maruzza sulla strada del ritorno. ¶ «Non ce l
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forte pressione all’interno del cuore; c’era qualcosa
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alla luce incerta, come del resto i sentimenti; sofferenza
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destra per la via del mare. Percorso un piccolo
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tornò indietro in direzione del porto. L’aria era
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In prossimità dell’ingresso del porto, il pulmino accostò
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lucida come le balate del marciapiede e i capelli
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come carne sul bancone del macellaio. ¶ Quelle ridevano, cantavano
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eppure tra le schiave del sesso e la suora
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capelli arruffati sulla sommità del capo, le palpebre che
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si sentiva il padrone del quartiere. ¶ Mamma Africa lo
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Trastevere e alcuni buoni del Tesoro. Zia Ninetta, per
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con l’intenzione fargli del male. Era un amico
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Clotilde fissò la data del matrimonio, Caterina andò all
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e illusioni, nell’attesa del 15 agosto, giorno in cui
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andare via. ¶ La sera del suo compleanno soffiava scirocco
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una carezza. Nell’umidità del giardino, tra il profumo
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ancora non si sentiva del tutto tranquilla. Ogni improvviso
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penna e sulle pagine del quaderno si erano fatte
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per l’ultima volta del privilegio del suo ruolo
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ultima volta del privilegio del suo ruolo. ¶ Gli immigrati
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e setosi, chiome fronzute del colore del petrolio; capi
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chiome fronzute del colore del petrolio; capi scoperti e
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loro Paese al momento del raccolto. ¶ I canti si
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della propria resistenza e del proprio coraggio. Nell’aria
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Persino i discorsi politici del presidente Aldo Moro sono
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a godersi il mondo del fantastico che talvolta illumina
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che talvolta illumina più del vero. ¶ Infine mi sento