Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

rumori e le musiche del bosco, il canto dei

e nell'isolata casa del mulinaio, e sento che

ci portò la notizia del suo ritorno. Egli scriveva

arrivò con la corriera del mattino, giacchè in quel

sorpresi in un angolo del cortile mentre si flagellava

madre diffondeva la malinconia del suo sorriso senza nè

accontentato della mia casa, del mio giardino, del villaggio

casa, del mio giardino, del villaggio e dei campi

paura. ¶ Con la vicinanza del mare, che apparve poco

tavoli gremiti. Finalmente, prima del crepuscolo, passammo la porta

dunque dinnanzi alla casa del notaio Sterpoli, che era

bambina zoppicante, in compagnia del notaio e di suo

donna sono le corna del diavolo! ¶ Sterpoli mi guardò

donna sono le corna del diavolo! Che te ne

importa dell'anima e del corpo? Che siano due

una mano all'orlo del tavolo per non cadere

a fianco. Il volto del giovane di rosso s

di piangere! ¶ Ebbi paura del silenzio che accolse la

anche con la punta del piede. — Va via! — ha

scacciano con la punta del piede, di quelli ai

E anche voi siete del numero? ¶ Si volse, sporse

cela sotto l'impassibilità del suo volto... Non si

un po' il profumo del reseda. Ebbene, quando alfine

purità, l'amorosa musica del cielo. La nostra infantile

come i grandi petali del loto... Le muove lentamente

le braccia sulla spalliera del sedile, stese le gambe

con semplicità: ¶ — Dammi pure del tu... Tutti quelli che

Tutti quelli che danno del tu a Daria possano

a Daria possano dare del tu anche a me

stato ipnotico. L'ovale del volto terminava in un

guardando fissamente i rami del salice che ci piovevano

ieri in una vetrina del Corso... Era di paglia

le grandi tese spioventi del cappello, e le sue

ricordo bene) sulla porta del triclinio. — Calpurnia, dice, il

appoggiato all'altra sponda del tavolo, a guardarmi. Mi

e spasimante al posto del cuore, un coltello che

a sedere sulla sponda del letto e mi fissò

muro, nell'oscurità fonda del corridoio, una ombra confusa

trascinò verso il fondo del corridoio e si fermò

Non ti riguarda, — risposi. — Del resto, se vuoi saperlo

volte con la punta del piede, ma sopratutto il

si abbattè ai piedi del letto, come morto. — ¶ La

che vedevo a piè del letto, un groviglio nero

cose immobili a piè del letto, su quella macchia

vuole che l'arte del romanzo e della novella

veduto brillare sulla nudità del suo collo. Quella pietra

riapparve nella precisione lucida del primo ricordo con quello

pesci, sulla banchina nuova del porto. Come ogni giorno

facevano allora le pulizie del mercato, pronti a cedere

Egle. Egle, la figlia del pescatore, aveva tredici anni

pescavano le false gemme del mare. Il suo tubino

confronto l'acqua verde del mare pareva pallida e

che fosse più bello del suo. Allora certamente Rosina

la voce più buona del mondo e sorridendo amorevole

più largo, più ricco del nastro che Andromaco aveva

fulgore la luce stessa del sole. Dio l'aveva

volle mostrarsi da meno del suo sublime benefattore, e

sul naso le falde del cappello, e così procedeva

entro cui, senza scomparire del tutto, il suo corpo

Ma aveva nel profondo del mio pensiero un nome

sono stato senza dubbio del numero: anch'io un

a quei bellissimi giovani del decimonono secolo che si

prati verso il greto del fiume. Lo seguivo mentre

dove i bei giovani del paese e di tutti

immobile sulle pietre bianche del greto. Giaceva supino, le

disteso sulle pietre nude del fiume, mentre il suo

inevitabile. Poi ragionavo anche del fatto che la morte

fosse lieve il peso del suo corpicino, quanto fosse

aperte improvvisamente le porte del suo cuore, che erano

che Silvio le fosse del tutto indifferente. Forse non

l'altra tutta colorata del più tenero verde, con

di zucca, sul bordo del ruscello, la creatura dei

Assorta nella mistica visione del paradiso, ella è l

a notte dalla porticina del frutteto, di un altro

fosse il degno complemento del fatto principale: d'avere

di fazzoletti di seta. Del resto poteva Silvina rimanere

capo, contemplava i travi del soffitto imbiancati di calce

con una piccola mossa del capo, e riattaccava i

imbruniva, e le pianticelle del garofano e della salvia

ammiro, Silvina, la forza del tuo carattere, il tuo

che manca alla grazia del tuo corpo, alla fragilità

tuo corpo, alla fragilità del tuo sesso.... ¶ E Silvina

per non perdere nulla del suo fascino, ella si

passava la maggior parte del suo tempo, quando non

che, nascondendo la calvizie del cranio, rendeva più che

calvizie, per così dire, del viso, che era gialliccio

pietra; senza l'oro del sole, senza l'azzurro

sole, senza l'azzurro del cielo, senza il verde

vincere il tremito convulso del freddo e tener sveglia

collo le morbide coltri del suo buon lettuccio, dove

e con Loreto Re del Portogal. Ogni volta che

la trovava sull'uscio del suo appartamento e doveva

alla memoria ormai lontana del suo sposo il tributo

stanco sotto il peso del capo, che era rotondo

guardava distrattamente le rose del soffitto voltò gli occhi

le mani sulla prominenza del ventre, la contemplò beata

rosa. Soltanto l'orrore del caldo era a tutte

lo trascinò impetuosamente fuori del salotto. Poco dopo, nella

rifiutò con un cenno del capo. Ma poi anche

di sole. L'azzurro del cielo sembrava un'illusione

non vi parlò mai del principe Stroztki, suo amico

con un lieve cenno del capo, s'inchinò e

allora allora il trucco del parrucchino nero che stava

un'esperienza assai estesa del mondo. Ma io vengo

ancora su molti lati del mio carattere. In ogni

di nascondere i palpiti del mio cuore; e quando

studio accurato della persona del principe, lo ascoltava con

felicità sia alla mercè del caso! Chi può non

che io avevo disperato del destino forse nel momento

questo abbandonarmi al vizio. Del resto ognuno prende un

voce la vera voce del mio cuore, la voce

a questo punto critico del suo discorso, egli si

dinnanzi allo sgabuzzino illuminato del portinaio, attraverso i vetri

cuore fu così alleggerito del peso che più lo

assai tardi. Udì, prima del rumore dei suoi passi

era sollevato sulla sponda del letto, e si sentiva

per sfuggire alla fissità del suo sguardo. A Silvio

ricordava nulla dei giorni del suo delirio; ma quella

sedette accanto sulla sponda del tetto, e, abbandonandogli le

gli raccontò: ¶ — La mattina del secondo giorno io venni

era quello dell'indomani, del modo come avrebbe risolto

potuto mutarla. Bisognava trovare del denaro, prima ancora di

fianco, all'altra estremità del letto, e non osò

rannicchiata in un angolo del letto. Silvio la guardò

perdevano nelle immense maniche del pastrano e gliele gettò

trascinò Silvina in prossimità del tavolo, e vedendo quei

una delle ampie tasche del suo pastrano nuovo, ne

e Silvina l'aprì del tutto, e io vidi

certo spostare il corso del tempo. E poichè tutti

a muoversi, a riscaldarsi del suo debole sole, a

nera com' l'orinal del re de Fransa. Dalla

Cocottina, signorina, Brigidina, angiol del paradiso, santa bestia, tutti

di buona lena, fresca del lungo riposo, la pancia

gelsi, raggiungemmo la porticina del frutteto che era, come

innanzi. Entro il recinto del frutteto, addossata al muro

lei, ai due lati del letto, come i due

ai lati della culla del bambino Gesù in certe

imbrunire. I rami spogli del frutteto erano così fitti

tazza di latte caldo, del pane e una coperta

ella impaurita dall'espressione del mio viso che doveva

volto, e nervosa sfece del tutto le sue trecce

per non destarlo prima del tempo, vidi le fessure

allorchè si sarà stancata del principe Stroztki o il

pei marciapiedi alla volta del mercato. Faceva una bizzarra

pensava così quando, alleggerito del peso della collana, uscì

era fra le braccia del principe Stanislao e con

mani magre e tremanti del gioielliere porgerle sopra un

nuovamente rinchiusa nello scrigno del gioielliere. ¶ Poco tempo dopo

scogliera, al di là del faro, Perdifiato, seduto in

Allora sentì la stretta del ginocchio mollare, e due

perciò aspettava la luce del giorno: prima di tutto

pelle aveva il colore del bronzo: era bruna e

dorata, e lucida più del metallo. Asciugò Accolito nella

fronte. Poi, senza vergognarsi del mare che la guardava

inferno aperto ai piedi del suo letto e tutti

egli invocò la Madonna del Parto, che aveva già

dell'inferno ai piedi del suo letto allargarsi sempre

anni considerarmi una vittima del destino e circondare di

ora su quella banchina del parco. Le notti erano

un cuore meno distrutto del mio, meno buio. Ma

sorprenderci in ogni momento del nostro lavoro. Egli si

asciugai in un lembo del lenzuolo e, infilato il

detto tutto? La chiave del cassetto di destra è

fronte con la manica del soprabito. Pensavo: — Come un

un lato, la chiave del cassetto di destra. Il

causa unica e sola del sacrificio che io stavo

sua pettinatura, l'espressione del suo volto avevano nulla

porti nella doppia scatola del tuo orologio, e dille

racchiude la miglior parte del suo!» ¶ Nel pomeriggio continuai

a me la consegna del suo lavoro d'ufficio

di burocrate, austero senso del dovere, che non avevo

tavolo, e il mistero del loro suicidio non sarebbe

lento, ripensando alle stranezze del caso. Esposito... La sorella

ebbi la prima sensazione del silenzio, sentii il silenzio

benedetti dinnanzi all'altare del prete che ci unì

e posate all'altezza del cuore, sotto il suo

magrezza e la povertà del suo corpo fossero indizio

a decifrare i tratti del mio viso, come per

da quella ripugnante immagine del dolore e dell'idiozia

allora soddisfatta mi sorrideva del suo sorriso buono e

intingeva appena la punta del cucchiaio, e non mangiava

maniche e i calzoni del mio abito tutto unto

per conoscere l'effetto del suo primo richiamo. Io

per me, di alleggerirmi del peso dell'esistenza sua

a guazzare nell'umidità del fango che mi riempiva

sera innanzi i soldati del genio avevano piazzato dei

tagliati fuori dai quartieri del centro? ¶ — Speriamo di no

subito al di là del ponte. La consegna era

mia, percorrendo un tratto del viale lungo il fiume

il tono più naturale del mondo, come se l

un viso più buio del solito: ¶ — Capisco, mi diceva

Paris, avete più sonno del solito... ¶ Rimetteva la sedia

sono le vere gioie del ricco! La vita è

alla nostra universale negazione del bene. Con le cose

Isacco si fece amico del cuoco di suo zio

lavoro ancora meno retribuito del mio. Mi pareva anzi

consideravo mestamente l'avarizia del suo piccolo corpo di

che è il profumo del povero, e mi si

in tutti gli angoli del mio cervello divenuto terribilmente

vestivo seduto sulla sponda del letto, ecco due tre

vittima, dall'altra quella del beneficato. Mi conoscevano male

versavo lentamente il vino del mio bicchiere nella bocca

con Isacco, alla fine del mio lavoro, presi l

pareva che il gelo del letto lo avesse lasciato

qualche minuto immobile, preoccupata del rumore che quella porta

leggiero come il rosichìo del topo. La porta s

i più pericolosi nemici del bene. Non troverete nè

le lenzuola ancora tepide del mio calore. Distese le

terra con la falda del mio cappello. Ma poco

mai in quel punto del fiume non avessero costruito

domandavo, toccandomi l'ala del cappello: — Scusi, perchè non

mi staccai dalla balaustra del muraglione e macchinalmente m

le mani tutte macchiate del suo sangue, il viso