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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
1
1886
gravitare intorno al sole del matrimonio, la fanciulla si
2
1886
dà facilmente, i misteri del suo spirito restano impenetrabili
3
1886
scuola Normale, negli uffici del Telegrafo, ai balconi provinciali
4
1886
ove giunge la malinconìa del mare lontano e delle
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1886
e correggendo le stampe del mio libro, io sento
6
1886
con le mie amiche del tempo lontano. È un
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1886
un’anima: la bottega del fabbro era ancora chiusa
8
1886
ancora chiusa, la tipografia del Pungolo era sbarrata: per
9
1886
faccia in cucina: invece del caffè, che non si
10
1886
felicità intensa e profonda del riposo. E l’amarezza
11
1886
il capo alla spalliera del banco che aveva innanzi
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1886
il portico, nell’interno del cortile e servivano da
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1886
per comperare la biancheria del corredo. Quando entrava in
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1886
degnasse visitare quella casa del lavoro, una infante reale
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1886
fra le umili operaie del telegrafo. ¶ Parlavano ancora del
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1886
del telegrafo. ¶ Parlavano ancora del freddo, innanzi alla porta
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1886
ci saranno i biglietti del lotto che i salernitani
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1886
Io con quel vecchione del corrispondente non posso lavorare
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1886
il disprezzo. Queste galeotte del lavoro non si lagnavano
20
1886
pallida e taciturna, prendeva del citrato di ferro in
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1886
goletto bianco, nella cautela del passo, nella bassezza della
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1886
bigi, in certi reclinamenti del capo, per pensare. Ella
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1886
Sts! ¶ Poi, uno squillo del timbro e la voce
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1886
macchine. Nella piena luce del salone, rischiarato da tre
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1886
chi provava la elasticità del tasto. Poi, nella quiete
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1886
uomini, nè le avversità del destino, nè il medesimo
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1886
navigava allora nelle acque del Giappone e che sarebbe
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1886
a Potenza le parole del dispaccio. ¶ — Che ore sono
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1886
predicava sempre l’economia del gas. Così in quella
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1886
rende infelici tre quarti del genere umano. La discussione
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1886
che indovinava le parole del corrispondente, a udito, col
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1886
udito, col semplicissimo rumore del coltellino che fa i
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1886
in ufficio dal rumore del tasto, aveva stretta moltissimo
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1886
stretta moltissimo la vite del tasto, che così non
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1886
in un piccolo villaggio del Molise. Le augurava buon
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1886
ricordandole i bei tempi del convitto, dicendole che era
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1886
dicendole che era contenta del suo posto: pure la
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1886
in nessun posto e del Natale non te ne
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1886
le giornate alla fine del mese, come non si
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1886
ottantaquattro lire, alla fine del mese? E tutto questo
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1886
i prefetti e sottoprefetti del regno di sequestrare il
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1886
di sequestrare il numero 358 del giornale La Spira, poichè
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1886
rivolta. Subito le fiammelle del gas furono rialzate, i
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1886
a ricevere la circolare del sequestro: per cinque o
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1886
a Napoli, il numero del telegramma, il titolo del
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1886
del telegramma, il titolo del giornale, il suo numero
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1886
poltroncine, riprendendo il filo del loro discorso o dei
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1886
Morra, dopo il telegramma del sequestro: ¶ — Valeva la pena
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1886
alle sette, l’ora del suo pranzo: vi ritornava
50
1886
giù, sotto i portici del cortile, per non dare
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1886
quel suo abbrancare improvviso del registro, del tasto, dei
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1886
abbrancare improvviso del registro, del tasto, dei dispacci fermi
53
1886
per indossarlo alla fine del servizio; ma, ora, il
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1886
sotto il peso plumbeo del raffreddore e respirava profondamente
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1886
per vincere l’oppressione del petto. Le ausiliarie si
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1886
colpite. ¶ III. ¶ L’editto del direttore, in forma di
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1886
ore, oltre le sette del servizio ordinario: che tutte
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1886
ministeriale: un semplice decreto del direttore generale, revocabile da
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1886
servizio completo dalle sette del mattino alle nove della
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1886
sarebbero venute dalle sette del mattino a mezzanotte, chiedevano
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1886
Poi una circolare politica, del Ministero dell’interno, l
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1886
i prefetti e sottoprefetti del regno, in cifra, quattrocentosettantadue
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1886
avrebbe guastato il senso del dispaccio: e per ogni
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1886
di scetticismo. Alle tre del pomeriggio l’accesso febbrile
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1886
con certi colpi potenti del piede diritto, i capelli
66
1886
corrispondente dava la firma del suo dispaccio, Peppina Sanna
67
1886
a leggere, la trasmissione del corrispondente di Catanzaro, una
68
1886
al suolo: sulla spalliera del divano di tela russa
69
1886
quel cioccolatte vi era del mattone pesto. Questo incidente
70
1886
e paste; alla fine del mese, quando essa presentava
71
1886
da amiche, dava loro del tu, di che esse
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1886
manifestava subito dal buongiorno del corrispondente che Napoli non
73
1886
le dita il metallo del tasto: potreste prendere una
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1886
reofori, o il manico del tasto, o un bottoncino
75
1886
vi mancasse: i rocchetti del filo, l’agoraio, le
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1886
secondo che il contenuto del cestino le sembrava ordinato
77
1886
era passato nella cintura del suo vestito di seta
78
1886
a sè la cesta del lavoro che era più
79
1886
a sè il cestino del lavoro, dove marcava di
80
1886
veniva subito dopo quella del Re, a Palermo, che
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1886
sono le nemiche naturali del nostro matrimonio. Troppo giovani
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1886
ever, insieme alla iniziale del suo nome: ai vestiti
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1886
caccia, o al tiro del piccione o alle corse
84
1886
ora raccoglieva il premio del suo amore; e Maria
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1886
oro partì dalle ombre del porto, descrisse una parabola
86
1886
sotto la voragine nera del mare: esse sospiravano di
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1886
giovanotti, essi preferivano fare del colore locale, accovacciarsi in
88
1886
passo incerto, il passo del marinaio, e domandavano ogni
89
1886
me! ¶ Eva, al braccio del suo cavaliere, Innico Althan
90
1886
che nei grandi fatti del cuore. Egli certo sentiva
91
1886
quasi nulla, nella dolcezza del suo ebetismo, ma era
92
1886
ammiraglio, intorno alle tavole del buffet era un gran
93
1886
golosità delle adolescenti, prima del salmone alla maionese, poi
94
1886
castagne giulebbate e bevevano del consommé, tutte colorite e
95
1886
maestro e il ponticello del comando. Qualche coppia amorosa
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1886
ombra, guardando la fosforescenza del mare. E dal piccolo
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1886
certi sussulti, dalla curva del collo s’intendeva che
98
1886
segreto, neppure alle stelle del cielo e alle onde
99
1886
cielo e alle onde del mare. Tecla e Chiarina
100
1886
Maria Miradois, nella cameretta del cannone di prora: ivi
101
1886
nera, spiegava il meccanismo del colpo a quattro o
102
1886
mano, sentendo la spiegazione del cannone. E senza turbarsi
103
1886
Ma uscendo dalla cameretta del cannone, una viva luce
104
1886
raggio, nel circolo processionale del moulinet femminile comparivano, leggiadrissime
105
1886
e Giovannella, nel pallore del suo volto emaciato, pareva
106
1886
era giunta ai piedi del castello di poppa: — sulla
107
1886
di poppa: — sulla porta del buffet Elfrida Kapnist ritta
108
1886
contemporaneamente, da due bottiglie, del bordeaux e dello champagne
109
1886
applausi, fra l’entusiasmo del pubblico. Eugenia d’Aragona
110
1886
con le guancie cariche del rossetto che ella stessa
111
1886
quanta reverenza ella parlava del blasone dei Sannicandro e
112
1886
portando la cravatta colore del vestito di Eugenia, Eugenia
113
1886
mademoiselle Charlotte, la sarta del passage Verdeau a Parigi
114
1886
fosse giunta alla liberazione del suo spirito, a uno
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1886
per dissimulare la magrezza del corpo, una sciarpa folta
116
1886
spingendola verso il fondo del salone, perchè non prendesse
117
1886
tutti gli altri paesi del mondo. ¶ Ci fu un
118
1886
portone spalancato sulla via del Gesù Nuovo; deponevano gli
119
1886
laggiù, in un angolo del grande piazzale deserto, presso
120
1886
e pazientemente, nella piazza del Gesù Nuovo, sugli scalini
121
1886
duca di Mileto, fratello del duca di Muscettola, il
122
1886
accanto a una finestra del vecchio e triste palazzo
123
1886
gioventù. Così il basso del volto che tutti avevano
124
1886
altra: con la morte del sorriso, Eva Muscettola, la
125
1886
sentimenti, quella morte volontaria del cuore cristiano che aborre
126
1886
e anzichè dare spettacolo del suo dolore, si nascondeva
127
1886
si avviò alla porterìa del monastero, dove le altre
128
1886
fosse risparmiato l’anno del noviziato, la vocazione sua
129
1886
Era la lunga formula del giuramento claustrale, che ella
130
1886
di paglia all’ingresso del corridoio dove stava scritto
131
1886
donne, essendo le posseditrici del numero trentasette. Ma Eugenia
132
1886
di nuovo, più forte del rumore del mare, mentre
133
1886
più forte del rumore del mare, mentre la brezza
134
1886
ubbidendo alla voce interna del marinaio che gridava: chiamate
135
1886
sulla copertura di legno del salone di aspetto. Era
136
1886
sua madre, dal Padiglione del Divino Amore, nella vecchia
137
1886
il biglietto, come dimentiche del loro scopo: tanto che
138
1886
sventolava con un numero del Piccolo piegato a ventaglio
139
1886
erano prese dal brivido del ballo. Enrichetta Caputo crollava
140
1886
come se il resto del mondo non esistesse. Nell
141
1886
gialli come i tasti del pianoforte, dal sorriso amabile
142
1886
Doveva essere la madre del pianista: e stava presso
143
1886
faceva immalinconire le ragazze del salone. Annina Casale pensava
144
1886
vivamente in un angolo del salone; al principio della
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1886
Ecco l’orrido campo del Ballo in Maschera, e
146
1886
mio Dio, della Forza del Destino, a tutti gl
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1886
erano ripassate tutte felici del loro bagno, coi bei
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1886
danzatrici ardenti, pettegole atroci, del resto poverissime. In fine
149
1886
di Toledo, di Chiaia, del Chiatamone, fra le vetrine
150
1886
o lungo la riva del mare poetico, su cui
151
1886
cui sfrusciano i platani del Chiatamone, era un lento
152
1886
si vedono nei quadri del Giorgione, con la treccia
153
1886
E alla porta spalancata del grande giardino pubblico che
154
1886
mento appoggiato al pomo del bastone e serbava il
155
1886
con la tinta bruna del viso e gli occhioni
156
1886
parere, ella era sempre del parere di chi la
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1886
adesso un pot-pourri del Barbiere, un pezzo allegro
158
1886
la piccola, solita eruzione del Vesuvio, di cui nessuno
159
1886
della barriera Grande e del Largo Barracche si erano
160
1886
Fusco, i due Aiaci del Teatro Nuovo, erano fermate
161
1886
teatrali, facendo le disgustate del matrimonio: e la madre
162
1886
dei loro sogni teatrali, del Teatro Nuovo; per l
163
1886
vi era di meglio del matrimonio, per le ragazze
164
1886
ma povero, ella parlava del matrimonio piena di emozione
165
1886
serva, comprando la spesa del pranzo dalla finestra, con
166
1886
tutta gloriosa della magnificenza del suo innamorato. ¶ Ora, a
167
1886
vuota: e l’accenditore del gas venne, spense le
168
1886
ombra, alenava il respiro del Vesuvio, ora di un
169
1886
due steariche nei candellieri del pianoforte; ma le steariche
170
1886
rappresenta: quelle feste settimanali del sabato, in quella casa
171
1886
nuda che la pietà del governo elargiva alla vedova
172
1886
che è il padiglione del Divino Amore, la tormentavano
173
1886
ritenevano per una venduta del matrimonio. Ella sapeva bene
174
1886
silenzio, nel giudizio ingiusto del pubblico. ¶ Sulla soglia dello
175
1886
Le prime note, stridule, del pianoforte scordato, esilararono le
176
1886
era appoggiata al braccio del suo tenentino che aveva
177
1886
gonnella di lana crema, del suo vecchio corpetto di
178
1886
ballando troppo, due bottoni del suo vestito: Enrichetta dovette
179
1886
un ago, un ditale, del filo per cucire i
180
1886
Mascarpone, con la sfacciataggine del direttore di sala a
181
1886
tutti conoscevano la gelosia del vecchione. E mentre lei
182
1886
sedia, appartenente alla suocera del maggiore era stata fracassata
183
1886
aveva spezzato due corde del pianoforte, per pestare troppo
184
1886
mezzanotte, certamente, la vedova del colonnello si sarebbe messa
185
1886
facevano i primi giri del ballo, Enrichetta cercò tutte
186
1886
rodeva per quella ingiustizia del destino. Gaetanino Ceraso, portando
187
1886
Gennaro Mascarpone un cuscino del suo lettino, sottile, con
188
1886
sogguardandolo, e l’astuzia del cavaliere era d’inginocchiarsi
189
1886
in terra le ginocchia del cavaliere. Era un’ansietà
190
1886
la smorfia di collera del cavaliere, il tonfo sordo
191
1886
Cucina, al chiarore fumoso del lume di anticamera, donna
192
1886
era capitano e notabile del quartiere Porto. ¶ Per molto
193
1886
E sapendo la storia del padrone di casa, si
194
1886
si maritava, col tenorino del Teatro Nuovo, quello che
195
1886
quella sera il figliuolo del calzolaio era riuscito a
196
1886
aveva perduto un tacco del suo stivalino e se
197
1886
essere scritturato all’orchestra del Fondo, per poter fare
198
1886
la nuca: nel mezzo del circolo alcuni esitavano, cercavano
199
1886
E l’allegro furore del pubblico cresceva, donna Franceschina
200
1886
Emma Froggio, per causa del suo tacco, mancò il
201
1886
avuto, malgrado la pochezza del suo valore. Le Sanges
202
1886
la quarta una immagine del Redentore; l’ultima, infine
203
1886
il treno per casa del diavolo. ¶ V. ¶ Il rombo
204
1886
Borgo Loreto, dalla collina del Vomero alla via di
205
1886
tutta sconcertata. Nella penombra del teatro San Ferdinando, le
206
1886
personali; ma al cominciare del rombo, molto pubblico uscì
207
1886
si riversavano dalla bocca del cratere: una d’esse
208
1886
larghissimo sviluppo alle spalle del monte: essa illuminava lo
209
1886
essa illuminava lo sfondo del cielo. La seconda, in
210
1886
magnificamente per la china del monte, si allargava nell
211
1886
si allargava nell’Atrio del Cavallo, discendeva come un
212
1886
al parapetto di via del Gigante, fra la gente
213
1886
ricco, sopra un balcone del vicolo d’Afflitto, in
214
1886
montagna: ma la grandiosità del fenomeno, tutto quel fuoco
215
1886
mare, ed il senso del pericolo avevano colpito quella
216
1886
tenendo stretta la mano del suo fidanzato, chinava il
217
1886
erano riunite in casa del maestro Pantanella, che voleva
218
1886
buffo: ma la casa del maestro era al Ponte
219
1886
Galanti erano sulla riva del Chiatamone, presso l’albergo
220
1886
non veniva; nel padiglione del Divino Amore era arrivato
221
1886
le esterne già stanche del cammino fatto e della
222
1886
Amelia Bozza, una convittrice del primo corso, una sottile
223
1886
Caterina Borrelli, l’esterna del terzo corso, dal grosso
224
1886
Gabriella Defeo, una biondinetta del terzo corso, convittrice, voltava
225
1886
Carolina Mazza, una esterna del terzo corso, con cui
226
1886
perchè Giuditta Pezza, esterna del primo corso, non le
227
1886
consiglio ¶ Che nell’ora del periglio ¶ Sempre fida a
228
1886
di lezioni. Specialmente quelle del terzo corso, le maestre
229
1886
tarlati, polverosi; le quarantadue del secondo corso erano entrate
230
1886
geografiche; e le trentuno del terzo corso erano andate
231
1886
ripeteva mentalmente un brano del Passavanti; Emilia Scoppa rileggeva
232
1886
disse, era sulle origini del volgare, la sapeva benissimo
233
1886
essa sentiva l’antipatia del professore, si ingarbugliava. Egli
234
1886
imparare tutto un brano del Passavanti a memoria. ¶ — Così
235
1886
insegnare pedagogia alle ragazze del terzo corso egli disprezzava
236
1886
a proposito di tutto, del metodo di lettura, dei
237
1886
piccolina fosse innamorata morta del professore, si diceva che
238
1886
Teresa Ponzio, l’innamorata del sole, beveva le parole
239
1886
frasi religiose a margine del trattato di geografia e
240
1886
umide, erravano sul banco. Del resto quella piccola figura
241
1886
rappresenta misticamente il sacramento del matrimonio? ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . …Il direttore e
242
1886
era docile, compativa quelle del terzo corso, sapeva il
243
1886
rivoltarono neppure la tavoletta del banco, dove ci era
244
1886
aveva rialzata la manica del suo vestito per mostrare
245
1886
un rosarietto delle anime del purgatorio, che portava sempre
246
1886
non si danno pensiero del cucito, — continuò la marchesa
247
1886
con certi cenni altieri del capo; con certi gesti
248
1886
quasi sorridente, nella consolazione del suo cervello algebrico e
249
1886
suo cervello algebrico e del suo cuore di docente
250
1886
formole e le sottoformole del teorema. ¶ La lavagna era
251
1886
in disordine, nella sala del terzo corso esse fingevano
252
1886
piedi, che importa? Parlavano del grande divertimento estivo serotino
253
1886
giorno dell’esame orale, del diploma superiore. E l
254
1886
giardini d’infanzia, nè del sistema simultaneo… ¶ — Per me
255
1886
trova il raggio minore del tronco di cono; e
256
1886
quella materiale più urgente, del bisogno che stringeva loro
257
1886
di avere la certezza del suo errore. ¶ — Deste, Diaz
258
1886
e degli esaminatori e del diploma e di tutte
259
1886
anno nella scuola elementare del quartiere Porto, in prima
260
1886
subito sposato un impiegato del banco di Napoli, e
261
1886
alle ragazze più agiate del paese, e canta ella
262
1886
insegna nella scuola elementare del quartiere Chiaia, nella terza
263
1886
Teresina Ponzio, l’innamorata del sole, ha fatto il
264
1886
ha insegnato nella scuola del quartiere Vicaria, in prima
265
1886
potuto aspettare l’esito del concorso, è andata come
266
1886
maestra nella scuola elementare del quartiere Avvocata, in prima
267
1886
quarta classe, alla scuola del Gesù. Risultati eccezionali. Semplificato
268
1886
PIÙ! ¶ I. ¶ La piazza del Mercato, grandissima, riboccava di
269
1886
di Capua. ¶ Sulla terrazzina del Circolo Militare che aveva
270
1886
cielo. ¶ Sul balcone grande del municipio, le due ragazze
271
1886
ragazze Roccatagliata, le figliuole del sindaco, due gentiline sottili
272
1886
tre sorelle Capitella, figliuole del sindaco di Caserta, venute
273
1886
mezzo milione in casa del giovane marito, talchè il
274
1886
marito, talchè il balcone del municipio il più ricco
275
1886
gioielli. ¶ Anche il balcone del marchese Tarcagnota esponeva tre
276
1886
era il più ricco del paese, aveva la più
277
1886
era soddisfatta di sè, del suo salone rosso e
278
1886
balcone, o alle finestre del Circolo Garibaldi: poi Grazia
279
1886
la più brutta ragazza del paese, inebetita dalla sua
280
1886
Barbaro, la giovane sposa del cancelliere, venuta da un
281
1886
che fingono di burlarsi del matrimonio; Luisa Ciccarelli, la
282
1886
bene che sui balconi del municipio si portavano in
283
1886
zitellone, ostinate nel desiderio del marito: le due Caputo
284
1886
venuti da Napoli, e del vino che Vincenzino aveva
285
1886
sue amiche i confetti del matrimonio. E non volle
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grande pioggia d’oro del fuoco di artifizio, e
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Caputo, due giorni prima del matrimonio; ad un’altra
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per la tremenda avarizia del padre, come Margherita Crocco
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che formava la rimboccatura del lenzuolo e toccavano quasi
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Emma, seduta a’ piedi del letto, le parlava, sottovoce
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bene, chi si accorge del tempo? ¶ — Con Vincenzino ci
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immobile, appoggiata alla spalliera del letto, Emma, la sola
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un bicchiere, il dono del compare al bambino. Poi
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portato prima al bacio del padre, Vincenzino Sticco, che
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Santangelo voleva fargli bere del Marsala, per avvezzarlo presto
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E come la manina del cristianello si agitava, Carluccio
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ditino: e la manuccia del neonato si strinse attorno
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arrivava ormai alla fine del polpaccio: bisognava cominciare una
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calza intorno al collo del piede. Attentamente, con l
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Attentamente, con l’unghia del pollice che strisciava sui
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posto, alla piccola finestra del granaio, mostrando la testa
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non era la magrezza del collo; erano quelle due
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in quella calda pace del pomeriggio estiva, in quel
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guancia. Sotto l’urto del ferro la pelle floscia
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lana, e il gomitolo del filo era caduto per
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è guarito così miracolosamente del vaiuolo, dille che Paolino