Edoardo Nesi, Storia della mia gente, 2010

p.A. ¶ Nel settembre del 2004, il 7 settembre del 2004, ho

settembre del 2004, il 7 settembre del 2004, ho venduto l’azienda

a uno il nome del sommo poeta cieco e

tessitori, nei primi anni del secolo, a Narnali, un

legno piena di filato del color bianco sucido della

subito dopo la morte del primo Alvarado, nato anche

subito l’origine spagnola del suo nome, non s

secondo nome porto quello del nonno. Insieme ai miei

lo dissi, nell’estate del 1979, a quindici anni, dopo

a rotelle, tutti reduci del Vietnam. Non erano studenti

capivano – era il luglio del 1979, a Berkeley. Mi fecero

occhi e il vento del Pacifico in faccia, costantemente

solo, passai l’estate del 1982 a Cornell, il meraviglioso

incastonato tra i boschi del nord dello stato di

il ragazzo più ammirato del campus, e quando fu

giorni dopo la pubblicazione del libro, in un incidente

viene intonata alla fine del film da tutto il

nel campus più bello del mondo e non desideravo

pronto per le lezioni del giorno dopo. ¶ Tornato da

conoscere tutte le realtà del lavoro in una fabbrica

Finita questa versione pratese del cursus honorum, pian piano

Cimino durante la scena del ballo, la sera prima

Attenti a quei due del tessile), e mi occupo

avere una valutazione globale del magazzino più accurata), e

sul tasso d’interesse del conto; poi diventò più

seduto nell’ufficio spartano del giovane, ambizioso, malvestito direttore

sorridendo e la luce del sole ci illumina da

a visitare lo stand del Lanificio T.O. Nesi

questa l’ultima inquadratura del passaggio di tempo: sto

di settembre, nello studio del notaio D’Ambrosi, in

l’innata, noncurante crudeltà del popolo tedesco che finiva

fase intermedia della lavorazione del prodotto, ognuna col suo

rappresentazioni perfette della realtà del sogno più stimolante del

del sogno più stimolante del capitalismo, quel rarissimo fenomeno

sul lago di Garda, del quale una volta fui

avessero parlato per ore del tempo, delle abitudini vacanziere

degli austriaci, delle sorti del Bayern Monaco e delle

articolo Pisa, centomila metri del quale eravamo andati là

assortire nei colori classici del loden: un articolo perfetto

minuti avevano parlato, appunto, del tempo e del Bayern

appunto, del tempo e del Bayern e della politica

anche parlare un po’ del tempo, del Bayern e

un po’ del tempo, del Bayern e di Strauss

gettate, credo, nel Mare del Nord. ¶ Ardentemente desiderato ¶ Nemmeno

personaggi di Fitzgerald, o del lino delle camicie di

e un confuso senso del dovere, cercai di non

mi raccontava delle fortune del loro distretto di mobilieri

probabilmente una parte fondamentale del mio modo d’intendere

momento storicamente più difficile del tessile pratese, e dunque

che suggella il nome del lanificio, quell’annuncio di

richiedesse lo stesso ardimento del comandante d’una nave

finire perché il 21 dicembre del 1940, in quella Los Angeles

come una pianta tropicale del pensiero, e sempre lascia

sempre lascia il morso del rimpianto d’aver perduto

con gli occhi color del cacao puro. Siamo lei

da ballo più vecchi del mondo: una vanteria sorprendente

fortemarmino per il passato, del confuso e furbo desiderio

il marmo è tinto del rosa di quello che

signore ne avessero abbastanza del Tirreno scintillante e del

del Tirreno scintillante e del sole e del vento

e del sole e del vento leggero, e preferissero

testa, una testa piena del tintinnio di monete che

via, l’incessante carillon del povero… E Zelda sembrava

di affacciarsi sulla scena del mondo all’inizio di

migliore e più prospero del presente. ¶ Eccoli, i miei

pare. È persino migliore del primo, e lo dico

Apuane e il gelo del bicchiere mi anestetizza i

loro che cianciavano tanto del Made in Italy e

libro, su questa cosa del mondo fatto di cultura

anche le ultime gocce del secondo martini, quelle rimaste

tenacemente attaccate alle pareti del bicchiere, e mi chiedo

Gene Tunney, il campione del mondo dei pesi massimi

qualche secondo la bottiglia del vermouth, e poi versando

di punta ed editorialista del “Corriere della Sera”, forse

la persona più indipendente del mondo non sono e

anzi l’ultimo discendente del vecchio Ned Ludd, il

vennero annientati dall’esercito del re che, stanco delle

ospitati sulla prima pagina del “Corriere della Sera”, trovava

a cantare le lodi del Cotonificio Albini, una grande

una grande azienda tessile del Nord che, pur nel

nel momento già drammatico del tessile italiano ed europeo

tribuna equivalente a quella del professore. Per battere un

che fecero gli ultras del Prato in una lontana

Sergio Gonella, grande arbitro del passato e a quei

grande male della precarietà del lavoro, che è poi

essendo, ovviamente, quella cancellazione del lavoro rappresentata dalla catena

sbeffeggiare dalla prima pagina del “Corriere” quegli imbecilli di

I tessuti più belli del mondo ¶ Erano i giorni

arrabbiato, quelli a cavallo del nuovo millennio, quando il

dare importanza alla qualità del tessuto, all’affidabilità del

del tessuto, all’affidabilità del servizio, alla puntualità delle

sempre convinti della bontà del principio antico che, dove

faccia sporca dell’idea del libero mercato e sembrava

ci metteva fuorigioco, noi del Lanificio T.O. Nesi

interessi passivi, l’affitto del capannone, la luce e

e tutti i Giavazzi del mondo che invece di

ordini in ogni parte del mondo, e quando arrivavano

prender sonno per via del caldo o del freddo

via del caldo o del freddo o della solitudine

leggendo una cosa fantastica del Barrocciai e per questo

della globalizzazione; ai padroni del nostro spaurito mondo globale

in un’altra parte del mondo, in fabbriche del

del mondo, in fabbriche del tutto diverse – credetemi, le

viste – e da persone del tutto diverse, che non

in tutte le Borse del pianeta e sono gestiti

i tessuti più belli del mondo, devono licenziare la

solo una minima parte del costo del capo, mentre

minima parte del costo del capo, mentre la parte

è rappresentata dall’utile del confezionista dalle mani crudeli

successe dopo l’impatto del primo aereo. Non so

nella parte più profonda del nostro cuore (Our heart

Hawaii, dall’altra parte del mondo, dove dopo qualche

due fontane – una ornata del leone alato di Venezia

nel posto più bello del mondo, tra le palme

o no, alla fine del romanzo, e lui mi

nel 2007, alla Sala Buzzati del “Corriere della Sera”, durante

la farò. Il battito del cuore accelera mentre mi

futuro sarebbe stato peggiore del presente. ¶ Mentre sfogavo la

nella Milano da bere, del nigeriano e del Made

bere, del nigeriano e del Made in Italy, e

fuori luogo, ¶ l’SOS del peschereccio al transatlantico nel

di vedere le cose del mondo prima che accadano

di un agente immobiliare del New England. Volevo la

England. Volevo la risposta del grande cantore della normalità

rispondermi così. ¶ Alla conclusione del suo intervento Richard si

di Arezzo al capezzale del padre malato, Sergio Carpini

la vigilia di Natale del 2006 lasciandomi una decina di

lavatrici industriali le tele del cashmere più fine, cuoceva

io, e nella luce del tramonto gli mostrava orgoglioso

stendeva fino alle colline del Montalbano e gli diceva

a distesa la sirena del battello finché i clienti

due posti più belli del mondo, e portare alla

provenienti dalla collezione permanente del Los Angeles County Museum

le consorti, di rammaricarci del fatto che non ci

assolto dalla natura transitoria del messaggino, che evita di

sul telefono il numero del giardiniere, mio padre mi

stia sbraitando nel microfono del vivavoce –, ma la maggioranza

fedele delle capacità intellettive del guidatore e ogni commento

pioniere e un sostenitore del cambio automatico fin dai

compaiono nemmeno sullo schermo del navigatore, dove la freccetta

sicuro perché sulla copertina del disco i titoli sono

a Narnali, alla fine del mio viaggio. Sono davanti

gran donna dall’anagramma del nostro cognome – un trucco

Era un’altra versione del nostro nome, e dunque

l’affitto ai proprietari del capannone, che eravamo noi

L’incasso delle fatture del nostro unico cliente serviva

consonanti. ¶ Era un divertimento del cazzo, certo, e le

e quella più polverosa del cotone che sembra essersi

a indovinare il nome del tessuto. Ascolto questo silenzio

di taglio dai finestroni del tetto a botte e

e le ditate nere del capotessitura Ciabatti, e collocarli

coltre di nuvole color del piombo, e mi abbaglia

chiusi due scene meravigliose del film che Orson Welles

un fischietto all’avvicinarsi del tram, il tram si

storia memorabile della distruzione del film e della contemporanea

di come in assenza del regista, che subito dopo

televisione, in un bungalow del Beverly Hills Hotel dove

polizia, siete i vigili del fuoco, siete i vigili

per piangere. Perché dovrebbe, del resto? ¶ Non sta succedendo

dal capo dei vigili del fuoco, scuote piano la

più gentile della storia del mondo. ¶ I due titolari

poliziotti e ai vigili del fuoco. Avranno poco più

poliziotti e dei vigili del fuoco in quella loro

e tutta l’Italia del tessile manifatturiero sono entrati

Sul tetto a botte del capannone, lassù in alto

Il capo dei vigili del fuoco viene da te

collegato a una bombola del gas in un modo

il capo dei vigili del fuoco. – Renditi conto di

ti stacchi dal fianco del Ceccato, il tuo amico

spande un’idea marcia del lavoro. ¶ A Prato, oggi

i verbali dei vigili del fuoco e i sequestri

strisciante dell’intolleranza e del razzismo? Perché, certo, è

il capo dei vigili del fuoco che continua a

trova l’ennesima bombola del gas vuota proprio accanto

negli sguardi, nelle espressioni del volto, nelle parole e

della polizia, dei vigili del fuoco, della polizia municipale

un sistema di valori del quale è giusto avere

formare la nostra legislazione del lavoro, quel vecchio arnese

regalo che l’Occidente del XX secolo – quell’immane

essere sempre all’altezza del tesoro di valori e

coscienziosamente, ma alle cinque del pomeriggio, caschi il mondo

di trovarsi nella fabbrica del mondo. Intorno a lui

ruota dentata della fabbrica del mondo: non la trova

Respirava l’aria frizzante del mattino, guardava la gente

lo spettacolo eternamente mutevole del cielo, a sorprendersi di

c’era ben più del lavoro, e che bisognava

cielo. Provò a passare del tempo nei bar. Gli

euro nel self-service del distributore, ma poiché la

scarpe nuove e lucide del ragazzo cinese. ¶ Fabio si

e lucida delle scarpe del ragazzo cinese – e in

è. ¶ Nemmeno il padre del ragazzo cinese, che pure

il lavoro. Il padre del ragazzo cinese, come quasi

furto la regola principe del nostro mondo impoverito, la

protezione assoluta della mobilità del lavoro, l’unanime consenso

s’era nemmeno accorto del piccolo problema di Fabio

dover andare nella babele del pronto soccorso e aspettare

a quel ragazzino cinese del cazzo col portafogli pieno

a tutti i ventiduenni del mondo, e non può

Dicevano che dall’apertura del mercato cinese ci avremmo

nostri prodotti, il meglio del meglio del gusto e

il meglio del meglio del gusto e dello stile

proprie teste di ponte del futuro sbarco dell’intera

il mercato più importante del mondo! ¶ Dicevano che niente

iniziata l’invasione italiana del mercato più grande e

grande e più ricco del mondo. ¶ Ci avremmo fatto

venderli laggiù, nel mercato del futuro, a quel miliardo

cui tutti gli abitanti del mondo sarebbero stati cittadini

dalla televisione, clienti perfetti del paradiso delle multinazionali perché

decadenza nella corsa pazza del pollo decapitato; un mondo

considera nullo il costo del trasporto delle cose – poiché

non includere nel prezzo del petrolio l’impatto deflagrante

persone, e sul futuro del pianeta e sul futuro

ignoranti dell’antica lezione del Guicciardini che, dalla Firenze

Guicciardini che, dalla Firenze del Rinascimento, ammoniva che de

ai primi ovvi scricchiolii del nostro sistema industriale manifatturiero

dei napoletani – coi quali, del resto, come ci ha

trasferisce dall’altra parte del mondo e cresce di

nate negli anni prosperi del dopoguerra erano ancora condotte

era nata dalle rovine del dopoguerra e aveva trasportato

al riparo dell’occhio del fisco e delle leggi

epoca erano le regole del libero mercato. Un sistema

e crudele e anabolizzata del libero mercato. ¶ È un

articoli a una frazione del nostro costo? E come

con l’acqua chiarissima del Bisenzio, il loden con

rapace collocato nel centro del Mediterraneo, disponibile a svalutare

e incurante dell’astronomicità del suo debito, perché quasi

vita. ¶ Smarriti ¶ Alla fine del film Il verdetto c

perla. ¶ Lame di luce del sole calante di gennaio

immobile di un’aula del tribunale di Boston e

Si sente la voce del giudice: ¶ – Signor Galvin, l

accorgerci che l’inquadratura del regista, il grande Sidney

grigio. ¶ È il 28 febbraio del 2009, e sono sceso in

una manifestazione a sostegno del tessile pratese, appoggiata ecumenicamente

essere l’elementare declinazione del meccanismo della rappresentanza, questo

stentorea i politici cittadini – del governo di Roma non

rispettatissimi e imbarazzati, compiaciuti del venir riconosciuti padroni anche

parte dell’attenzione e del denaro dedicato ad altre

di posti di lavoro del tessile di Prato, come

sia lo status quo del mondo, e mi pare

un’affilata, maledetta paura del futuro, sì, ma nell

scritto sulla prima pagina del “Corriere della Sera” un

mai condiviso le idee del presidente della Bocconi, ma

mercati nazionali, e che del concetto stesso di crescita

per usare le parole del maestro Fitzgerald, ignorata come

Abruzzo e il distretto del jeans nel Montefeltro. A

i sistemi d’illuminazione del Veneto, com’è scritto

le persone più potenti del mondo, altrimenti ci metto

e lo sguardo fosco del contadino, durante l’ora

loro, quello col cartello del Made in Italy, che

anche i tre uomini del capannello hanno posato a

sportswear. Sul campo bianco del tricolore, ripetuta decine di

che nasce dal ventre del grande camion e inizia

adorati arricchiti, invece che del loro declino; quanto più

è come uno scarto del corteo, ed ecco che

e a sentirsi padrone del proprio futuro, persino io