parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
1
1986
gli errori, la disperazione del popolo!» ¶ Pagano ha un
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1986
racconta qualcosa a proposito del re. È Medici che
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1986
scritto: “Sotto il vessillo del Niun Dio raccolti / rubano
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1986
guardare. ¶ I tre lazzari, del tutto ubriachi, sgambettano pure
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1986
in quest’umido ottobre del ’94, al Largo del Castello
6
1986
ottobre del ’94, al Largo del Castello, muti, pallidi, dietro
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1986
In attesa, dalla Vicarìa, del tetro convoglio che recherà
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1986
fontana incandescente, al sommo del cielo vagavano strati di
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1986
ne narrano i cantastorie del Molo. ¶ Poi quel diavolo
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1986
scordare i balbettii allucinati del vecchio, mentre ci si
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1986
Gennaro mormora: «Fa parte del suo mestiere». ¶ Il boia
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1986
che fiottano alle torri del Castello? La forca nera
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1986
contro l’arco marmoreo del Laurana? ¶ Lei scruta il
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1986
ma soffre. ¶ “Acino” fa del proprio meglio: ha apparecchiato
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1986
lenta, nonostante le furie del vetturino: Gennaro decide che
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1986
predarsi Roccaromana, nuovo frequentatore del salotto. Si ridacchia, s
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1986
ascende sfolgorante l’astro del generale Napoleone Buonaparte. Un
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1986
un Alessandro, un Annibale del genere. ¶ «Lui ha apprezzato
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1986
apprezzato i miei cavalleggeri del “Regina”» spiega, compiaciuto. «Ho
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1986
un contrabbandiere di Torre del Greco, il quale porta
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1986
Miranda, gentiluomo di camera del re, amico dei Pignatelli
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1986
da Dio la quiete del Regno, udite le voci
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1986
esattamente quella di Capeto, del ministro Simonetti.» ¶ «Vincenzo sta
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1986
non risolverà i problemi del nostro popolo. Ci elargirà
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1986
chiudersi dentro un convento del suo paese, Parghelìa. ¶ Perché
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1986
Abruzzo ulteriore, a Civitella del Tronto. Scalpitìo di bestie
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1986
mai, con quel pazzo del marito. Costui deve godere
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1986
la ruvida, pesante stoffa del camicione che l’hanno
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1986
della Vicarìa, nel “carcere del popolo” dove l’hanno
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schifosi che dall’inizio del buio sentiva sotto di
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1986
hè escribido en honor del rei, de la reina
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1986
mosse lei. ¶ «In nome del re, aprite!» ¶ «Un po
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1986
coi fucili la gente del palazzo, accorsa a tumultuare
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1986
dovete seguire. Per ordine del re.» ¶ «Dovrei prendere qualcosa
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1986
si discuteva sugli scritti del marchese Beccaria, nel volumetto
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1986
giusti». ¶ Riappariva l’immagine del Guidobaldi feroce, irritato. ¶ «Sappiamo
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Per esempio?» ¶ «I libri del principe Filangieri. Dell’abate
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1986
Avreste preso il posto del signor Primicerio, che è
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cancellando l’ultima parte del discorso e riplasmando Guidobaldi
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1986
dobbiamo individuare i nemici del Regno che ancora ne
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1986
non risolverà i problemi del nostro popolo. Perciò, chiunque
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1986
Penso conosciate quella massima del signor de La Rochefoucauld
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1986
Crezia prelevava la destinataria del messaggio, la conduceva al
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1986
intendeva dire il resto del messaggio? Sembrava brutto, lugubre
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1986
dopo chiese il lavoro del carcere: calze e berretti
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1986
ad occuparla in nome del Santo Padre e con
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1986
cella, quello acidulo, dolciastro, del sangue mestruale. Meu Deus
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1986
sente. Sempre per colpa del re, vacilla l’emaciato
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1986
proietta l’immagine baffuta del lazzaro-mongolo di Visitapoveri
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1986
lazzaro Michele, l’aiuto del falegname don Eduardo. Ne
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1986
pasta bruciando la Costituzione del ’91. ¶ «Ben ti sta» pensava
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1986
pensava, con divertito rancore, del maledetto opuscolo, e agitava
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1986
esempio Toledo in Strada del Gran Patto. ¶ La casa
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1986
pochissima roba: una copia del povero libro Caravita, il
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1986
della «Gazzetta familiare» e del «Giornale delle Due Sicilie
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1986
a godersi il successo del Matrimonio segreto. Dicono che
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Convenzione. ¶ Agita una copia del «Moniteur» che gli ha
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1986
si arrestano i nemici del popolo, qui gli amici
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1986
gusci. L’acre odore del limone strizzato sulla carne
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1986
dei Turchini, i ragazzi del Conservatorio. In passato li
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1986
cantare, cominciando dalla ballata del Guarracino. ¶ Gennaro vuole caponata
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1986
globi d’oro stupefatto del moscato, i capezzoli giovani
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1986
Carlotta di Borbone, principessa del Brasile, moglie di Sua
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1986
dei re. Ma quelli del Portogallo resteranno». ¶ Era rimasta
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1986
A lavorare pei re del suo paese? Il Portogallo
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1986
diventata davvero la città del suo destino, come aveva
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1986
un altare pei riti del culto all’Ente Supremo
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1986
come invito ai giacobini del Regno. ¶ «Il bello è
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1986
piedi verso il Largo del Castello: Ignazio suggerisce il
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1986
Girano dietro la locanda del signor Monconi, illuminata da
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1986
Pulcinella-Werther, una parodia del romanzo di Goethe. Pulcinella
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1986
spiritato, fra le risa del pubblico. ¶ Lei segue con
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1986
na montagna. ¶ Gli espedienti del barocco, del marinismo. Per
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1986
Gli espedienti del barocco, del marinismo. Per dilettare e
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1986
ammosciato, verso il buio del fondo. ¶ Tutti ridono, lei
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1986
lei si preoccupava più del solito) non le dà
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1986
a illuminare l’universo del buio. Angoli ed àstici
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1986
D. Eleonora Pimentel Fonseca del mensuale sussidio assegnatole con
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1986
sussidio assegnatole con dispaccio del 16 agosto 1779. ¶ Era la fine
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1986
i Francesi al gesto del re di Napoli.» ¶ «È
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1986
lei, reprimendo i battiti del cuore, ficcandosi a fatica
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1986
sui rivoli spumosi, sporchi, del ballatoio. ¶ Graziella riempie la
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1986
foglio spiegazzato: un cedolino del sifilicomio di Santa Maria
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1986
fatto dei lerci budelli del fondaco, delle polverose tane
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1986
fondaco, delle polverose tane del Mercato e, in mezzo
86
1986
quel grottone? Al Largo del Castello, sotto il San
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1986
Mentre imboccano il vicolo del Grottone, insiste: «Signo’, rispondimi
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1986
granate, cedri. ¶ Ai piedi del palazzo c’è “Acino
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1986
in casa. ¶ La gente del Grottone è educata, poco
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1986
cavalleria. Presso la statua del Gigante, otto cannoni a
91
1986
Graziella ha equivocato. Ma del tutto? ¶ Dalla cucina giunge
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1986
cucina giunge l’odore del coniglio. Balenano ricordi... Le
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1986
il suo corpo quello del Gennaro attuale, anche gli
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1986
cittadini marinai gli danno del tu.» ¶ «V’hanno accolti
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1986
di mare, carnummole, ostriche del Fusaro. Un servitore, abbigliato
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1986
Ma tacete voi, che del popolo non capirete mai
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1986
così presto dalla locanda del Mercato in cui alloggiava
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1986
Fonseca doveva farsi sentire. Del resto era contenta davvero
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1986
Leucio: un’idea magnifica, del futuro. Questa colonia di
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1986
Ferdinando.» ¶ Certo, il napoletano del sonetto mostrava qualche imperfezione
101
1986
di parlare a nome del popolo. A me fan
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1986
dai Cassano sta raccontando del marito di donna Caterina
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1986
ragazzi con tre numeri del «Moniteur». Manthonè è pallidissimo
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1986
Carlo, onomastico della regina, del re di Spagna, dell
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1986
Corte) con il commento del maestro Cimarosa al clavicembalo
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1986
Marra, Manthonè, Russo: quelli del gruppo scalmanato insediatosi in
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1986
ormai bastasse una cosa del genere per farsi sbattere
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1986
fondaco Visitapoveri, nella zona del porto. ¶ 2 ¶ In un pomeriggio
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1986
avventurò per la scesa del Gigante lucida, sdrucciolosa, percorse
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1986
lamento, poi trepestio lontano, del quale pareva restare un
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1986
restino fisse all’attimo del primo incontro.» Dopo un
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1986
maniera generica, poi, eccitandosi del loro stesso implorare, eseguendo
113
1986
s’affacciò alla soglia del basso-bottega zeppo di
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1986
Dopo la Costituzione civile del clero si ficcarono in
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1986
a sindaco di Parigi del giacobino Pétion, parevano ammattiti
116
1986
invito per il galà del quattro di novembre, dové
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1986
aveva nascosto il materiale del Mandriere, cavò l’opuscolo
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1986
opuscolo con la Costituzione del ’91. ¶ «Non è proprio quella
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1986
innumerevoli tic degli occhi, del capo. ¶ «Il re ha
120
1986
L’idiozia dei nobili, del re, in Francia non
121
1986
certo “argot” malavitoso napoletano del passato. Per l’inesistenza
122
1986
UNDICESIMA ¶ 1 ¶ Nel tardo pomeriggio del 4 novembre s’avviò verso
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1986
lei sotto le stringhe del corsetto. ¶ Palazzo splendeva nei
124
1986
il Largo. All’angolo del Gigante un battaglione di
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1986
allineato contro i conventi del Santo Spirito e della
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1986
e turbolente, dal Largo del Castello, dai vicoli di
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1986
disporre lungo una parete del salone, per il baciamano
128
1986
Vide il segaligno inviato del re di Sardegna, il
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1986
tonda, gli occhi obliqui del musicista sembravano più cupi
130
1986
musicista sembravano più cupi del solito: ogni tanto tornava
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1986
nervosamente. In programma brani del Flauto magico di Mozart
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1986
Pignatelli, nella divisa biancazzurra del “Regina” Cavalleria. ¶ Arrivò Caracciolo
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1986
ci sta lo visir del sultano Selim. Che dici
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1986
bevve. Grida di sgomento del pubblico, mentre la coppa
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1986
mentre il fragoroso applauso del re dava il via
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1986
Cimarosa comunicare il titolo del quadro: Morte di Sofonisba
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1986
tunichetta bianca più trasparente del peplo. S’inginocchiò, posando
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1986
slacciarsi febbribilmente le stringhe del corsetto, cavò di furia
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1986
aspettava, teso, all’imbocco del salone. La prese sotto
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1986
Dopo la scriteriata impresa del galà si sentì male
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1986
libro, Sulla materia medica del regno animale, fresco di
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1986
malattie.» ¶ «Voi avete parlato del popolo. Avete detto che
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1986
d’una malattia vera. Del corpo. Continuate le gocce
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1986
fave fresche, mimose, vento del mare. ¶ Anche le persone
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1986
suo posto, un sonno del cervello. O curioso benessere
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1986
a protestare. La tensione del corpo e della mente
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1986
allora, in quel settembre del ’79, il vero istante in
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1986
tuttora un po’ partecipe del mondo sconosciuto dal quale
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1986
sentì trionfante al centro del letto monumentale sporco di
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1986
Tutto il lato sinistro del corpo gli s’era
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1986
sei il padre migliore del mondo...» ¶ Si mette a
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1986
il piccolino, l’ora del latte. Quando s’appartava
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1986
mesi dopo la nascita del bimbo era morta vovó
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1986
fine, come l’ovale del viso. Avrebbe dovuto fargli
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1986
letto, manco si curava del bambino, quasi lo sentisse
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1986
quelli per la morte del bimbo, quelli degli infelici
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1986
una settimana dalla morte del bambino (l’andava a
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1986
mi cacciano dall’esercito del re.» ¶ Fu allora che
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1986
dell’Inghilterra, dell’Austria, del Portogallo, e nemici co
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1986
pe’ mme al console del paese tuo? Una parola
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1986
tolto! Le innocenti lettere del vecchio, dolce, un po
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1986
re per i ragazzi del popolo grasso. Amico caro
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1986
caffettiera, sprecando acqua più del solito. Dava due carlini
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1986
tronchi, rottami, la lava del Petraio. Allora giungeva tardi
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1986
Scoraggiata, sedette sull’orlo del letto: le grandi mammelle
166
1986
Se nessuno s’occupa del giardino il mondo finisce
167
1986
viviamo in un caos, del quale non comprendiamo né
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1986
verso Toledo, nel palazzotto del marchese Sifola, un edificio
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1986
i suoi amici fuori del Regno si chiamavano Goethe
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1986
sono perfetti. Gli ideali del Grande Progetto son vivi
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1986
ne ringrazio dal profondo del cuore.» ¶ Rivide anche Primicerio
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1986
idea m’ha folgorato. Del resto, ci pensavo anche
173
1986
adesso se ne infischia del re, delle sue donne
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1986
stia fuori dalle faccende del Regno. Vedi, Maria Carolina
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1986
sir Acton è libidinoso del potere. Senti a me
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1986
chiuso il bel palazzo del centro, per trasferirsi a
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1986
po’ sfrontata gli uomini del salotto. La sera tardi
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1986
al tempo dei tupè, del minuetto. “Puttana” è qualche
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1986
zi’ prèvete”. ¶ È contenta del suo salotto intelligente. È
180
1986
una serata, i discorsi del giorno dopo, le gazzette
181
1986
significa capire i segreti del mondo. Con la poesia
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1986
Contiene i primi fogli del lavoro cui s’è
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1986
maximi in Regno neapolitano del povero Caravita, che nessuno
184
1986
difesa dei diritti privati del cittadino»: queste parole lei
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1986
non con le armi del re di Sardegna, del
186
1986
del re di Sardegna, del re di Napoli o
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1986
Manthonè tornino dalla posta del Molo Beverello con le
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1986
Beverello con le copie del «Moniteur» appena sbarcate dal
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1986
alle quali collegarci fuori del Regno.» ¶ «E le vostre
190
1986
danno mano tre virtuose del San Carlo. Ruvo si
191
1986
novità: il pallone aeronautico del signor Lunardi. ¶ «Beaucoup plus
192
1986
cussì. Se quela canaglia del vostro marito non avesse
193
1986
nel reggersi il lembo del bandrié. ¶ Le capitarono due
194
1986
si capiva dal crescere del clamore esterno, dall’aumentare
195
1986
lei mutavano le cose del mondo. Com’è strana
196
1986
consolato portoghese, un palazzotto del duca di Villareale, su
197
1986
contro lo sfondo azzurro del Vesuvio. ¶ Occuparono insieme quattro
198
1986
avvisaglia dell’intima visione del mondo che andava maturando
199
1986
Ecco perché i signori del potere materiale, nobili e
200
1986
la Dichiarazione dei diritti del popolo americano. ¶ Importante anche
201
1986
non preparare la trasformazione del mondo? Educare i potenti
202
1986
nascita della seconda figlia del re, Luisa Amalia, scrisse
203
1986
Corte. Per la nascita del principino ereditario (che portava
204
1986
di Tito, la delizia del genere umano) compose una
205
1986
Tito di Borbone, figlio del divino Ferdinando e della
206
1986
regali, i confetti azzurri del bambino, un biglietto di
207
1986
Poi scappava nella saletta del gioco, l’altra fra
208
1986
d’istruirlo sulla vita del Regno, fu per abbandonarsi
209
1986
nessuno e il tavolo del “faraone” aspetta.» ¶ Nessuno, però
210
1986
Minutolo, un anziano Capece del Seggio di Nido, tossì
211
1986
premonizioni, per carità: senso del precario, timore sottile. Provò
212
1986
e gli altri discorrevano del Sambuca, il nuovo ministro
213
1986
cambia tutta la politica del Regno. Dalla Spagna e
214
1986
Pombal, il potente ministro del suo ex paese. Mah
215
1986
discreto matrimonio. Un ufficiale del re, nobile, sebbene non
216
1986
è prelato di camera del pontefice, una sorella suora
217
1986
non si parlava più del matrimonio e, dopo giorni
218
1986
a guardare, all’angolo del Sargento Maggiore, la mostra
219
1986
calzonetti di velluto nero del sonatore di tamburo, il
220
1986
giubbone in cuoio rossiccio del chitarrista. ¶ Saltava con gli
221
1986
la bella carne morbida del petto. ¶ Là avanzavano, aria
222
1986
iridescenti, gabbie con uccelli del Paradiso, guidavano levrieri dai
223
1986
mettevano su gli scenografi del San Carlo. ¶ Al mercatino
224
1986
tutta nera, dal fazzoletto del capo alle grosse calze
225
1986
nuove. Sbatté le tende del balcone, sprigionandone nuvole di
226
1986
rigirarlo, mentre l’odore del caffè si spandeva per
227
1986
in mente i versi del Parini «la nettarea bevanda
228
1986
immondizia dappertutto, il cono del Vesuvio, la cima del
229
1986
del Vesuvio, la cima del Somma erano bianchi di
230
1986
tio Antonio. ¶ Nell’atrio del palazzo titìo aveva fatto
231
1986
parlava d’un ritorno del vaiolo. ¶ Da parte Tria
232
1986
la tradizionale messa nuziale del Durante. Aveva patina antica
233
1986
s’impennava nelle note del Gloria e monsignor Rossi
234
1986
dello zio, il prelato del papa, ch’eran poi
235
1986
rispose con un cenno del capo, reprimendo la stizza
236
1986
anello coi brillanti), quelli del re e della regina
237
1986
e malattia. Il corpaccio del vecchio si gonfiava a
238
1986
a scostare un lembo del lenzuolo, scoprendo il volto
239
1986
sul davanti il gonfiore del sesso. ¶ «Scusami, ma io
240
1986
movimento della mano e del braccio, in un attimo
241
1986
Petto piccolo, breve rilievo del corsetto. I capelli gonfiati
242
1986
generale accompagnò il levarsi del sipario su una scena
243
1986
sonetto per le nozze del re? Ti fai conoscere
244
1986
raccontava al centro informazioni del mercatino. Avevano voglia preti
245
1986
avesse saggiato il gusto del congiungersi a un uomo
246
1986
o viceversa? In circostanze del genere si danno baci
247
1986
rileggere la prima copia del fascicoletto. ¶ Altre vennero distribuite
248
1986
regna, con i tesori del suo affetto.» ¶ «Così fa
249
1986
spirito creatore e generoso del Grande Architetto Universale. Perché
250
1986
imperfetto, vediamo il prodigio del progetto divino. Solo la
251
1986
di Portici, Ercolano, Torre del Greco, chi aveva spalancato
252
1986
i posti nella Paggeria del re, grazie ai Cassano
253
1986
cosa libertà dalle pene del bisogno. Qui avevano ragione
254
1986
aperto il piccolo mondo del lavoro di qualità. Soltanto
255
1986
all’Università né altrove. Del resto non ne avevano
256
1986
ai maschi: nello Stato del papa, per esempio. Ma
257
1986
Maestro, inviandogli una copia del Tempio della gloria, un
258
1986
conferma, poiché nelle lodi del vecchio poeta, al di
259
1986
a chiamarla “amabilissima Musa del Tago”, e via via
260
1986
più attesa, la lettera del re: un plico di
261
1986
quanto mai gradito omaggio del frutto del suo ingegno
262
1986
gradito omaggio del frutto del suo ingegno, Il tempio
263
1986
signora pregiasse presentarsi li 20 del giugno prossimo a Palazzo
264
1986
veruno tutto lo splendore del di lei talento. ¶ L
265
1986
giustizia. ¶ Altro dramma quello del vestito: dové rinfrescare l
266
1986
esser l’unica donna del certame. Ebbe moto di
267
1986
Marullo d’Ascoli, gentiluomo del re. ¶ La regina era
268
1986
Ferdinando con leggero cenno del capo dette inizio. Appariva
269
1986
il gioco d’occhi del re, con aria seria
270
1986
tutti: Tanucci in rappresentanza del re, l’arcivescovo Zurlo
271
1986
mogliera.» ¶ Aveva sentito parlare del miracolo di san Gennaro
272
1986
esser stato così fuori del senno. ¶ La ragione faceva
273
1986
una povera, volenterosa forza del bene, la quale faceva
274
1986
bene, la quale faceva del proprio meglio per contrastare
275
1986
per contrastare quella proterva del male, ma spesso ne
276
1986
sperare in un appannaggio del re» sorrise, per provocarlo
277
1986
vide tendere i muscoli del viso, in sforzo per
278
1986
Perché mai i ducati del re se l’hanna
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animale con sbiadite intermittenze del cuore, della mente. Pensieri
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prender corpo. ¶ Il villaggio del Vomero era abbastanza grande
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nero agitava le pieghe del camicione troppo largo. ¶ Bonito
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anche con i venti del mare. Una mattina si
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certi imbrogli all’ombra del triangolo!» ¶ Ci volle l
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per chiudere, nel conforto del loro affetto, quell’orribile
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di mamãe. La sera del primo attacco avevano mandato
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avrebbe attesa nei giardini del cielo? Mamãe non ci
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doveva vivere da sola, del suo lavoro, tanto più
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di sé, schifosa venerazione del Santo Graal che tu
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re giovinetto alla discesa del Gigante, in altri s
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ma nulla sull’origine del tutto. ¶ Titìo allora le
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la bevanda più gustosa del mondo. ¶ «Lascia stare, Lenòr
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che tu faccia parte del salotto. Fra l’altro
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a sentire, perché è del peggiore tipo umano: il
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il fanatico». ¶ «La voce del progresso vi fa sempre
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vie più ardite ¶ vittorie del saver che il Cuor
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la Francia è maestra del mondo. Ma non dovete
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s’andavano accapigliando più del solito (mamãe s’era
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colpita dal viso sereno del nuovo venuto, sotto la
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stesso Genovesi?» ¶ «È roba del passato. Abbiate fede in
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de Priore. Alla faccia del governo illuminato!» ¶ Molti risero
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fiorire sul visino tetro del minuscolo abate. ¶ 5 ¶ Verso le
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sensi di colpa. Come, del resto, la maggior parte
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Io sono il marchese del Frustino, sapete. Di quei
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e meritò l’impresa del frustino. Va beh che
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tessuti. Forse negli Stati del re di Sardegna, o
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La cosa più ridicola del mondo! Nel 1766! È anche
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giornali per l’educazione del popolo. Una grande città
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correndo dietro le ballerine del San Carlo. Nonostante tutto
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esseri straordinari e compagni del re. Chiese d’entrare
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Gielofreddo» spiegava Sanges. «Quella del Portiglione.» ¶ Esclamò, eccitato: «Laggiù
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a quei tempi! Degna del proprio nome.» ¶ «Perché?» ¶ «Perché
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greco Posillipo significa “pausa del dolore”.» ¶ Annuì, stordita per
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s’entrava in piazza del Mercato, il reame dei
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Poi, stufi e increduli del proprio potere, spaventati della
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Vidi impiccare un carrozziere del Pendino che aveva... Aveva
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futuro per la vita del cuore. Il desiderio di
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di sperimentare il sapore del sesso, il misterioso aprirsi
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devozione, né le familiarità del grosso, vanesio duca di
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dei Filaleti, su proposta del duca di Belforte. Una
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cara nipote. ¶ La luce del giorno declinava, sfavillarono i
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nespole dorate e ciliege del Monte. ¶ Belforte le stava
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era tornato nel gruppo del secondo salone, quello coi
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Soprattutto delle prossime nozze del re, del progetto tanucciano
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prossime nozze del re, del progetto tanucciano d’invadere
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pastello, la crinolina invece del guardinfante. Splendida nei capelli
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era sparsa la notizia del matrimonio regale raggiava, la
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sfotte su un passo del Nuovo Testamento, mi pare
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sa mère.» «Cosa farà del povero Ferdinando?» «Speriamo gl
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Lui soltanto si ricorda del fratello maggiore, il povero
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Paisiello, mentre dal salone del gioco tornava un gruppo
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al di dietro cospicuo del poeta. Scorto Paisiello, gli
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amico giovanissimo, uno studente del Conservatorio che si chiamava
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Fu verso la fine del piccolo concerto improvvisato che
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vedeva. Provò leggero tuffo, del quale restò a lungo
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il re... La venuta del re fu causa, invece
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pancione in zimarra braccata del marchese Tanucci. Infine avanzarono
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imparò le prime parole del dialetto, in quel circoscritto
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incantesimo verde e assolato del Pincio, la dolcezza di
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dolcezza di Santa Maria del Popolo. ¶ Qui, lungo la
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e José, alle rovine del Colosseo. Credeva si sarebbero
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potrebbero entrare nell’esercito del re.» ¶ «Mio Dio, Clemente
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il caldo, il brulichio del cervello. Dopo cena avevano
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di Lisboa sull’acqua del Tago, lo scintillìo nel
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famiglia, la più gelosa del passato, conservava, riproponeva i
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astrusi pezzi di cantigas del re Dom Alphonso o
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memoria l’ansa pulita del Tevere, quella al di
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figurò col viso gonfio del re portoghese José Primeiro
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buon passo ai fischi del postiglione, nonostante la via
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curiose pallottole lisce, color del burro. ¶ «A’nvedi li
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dalla cascata di pieghe del bandrié che s’andava
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lamentosi, rigavano la cenere del cielo. ¶ L’aria si
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posta di Terracina. ¶ Presagi del ritorno all’aria sana
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sana, alla vita: chiaro del cielo sopra i monti
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contro la fascia blu del mare. ¶ S’andava, tra
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isola. È il promontorio del Circeo. Quelle più lontane
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in là, in direzione del Circeo, bordeggiava un grande
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mare e la posta del pranzo. ¶ La locanda vicinissima
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via per il resto del viaggio. ¶ 6 ¶ Ci s’arrampicò
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pensò fosse splendido avanzo del tramonto. Ma la luce
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Chivemmuortooo!» ripeté, all’indirizzo del carro sorpassato. Chissà cosa
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sanguigna. In un luogo del cielo carico di stelle
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senza motivi. All’apparizione del semplice, sereno paesaggio. ¶ I
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paesaggio. ¶ I punti luminosi del presepe palpitavano, a volte
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la città non fosse del tutto vera. Ma un
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delle cere sciolte, asprigno del sugo di limone, maliziosi
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La scosse la vocetta del vetturino, recitante con frenesia
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tanto scivolava a causa del rigagnolo melmoso e puzzolente
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sistemare tutto negli appartamenti del secondo piano. Il palazzo
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in quello a fianco del conchiglione in marmo che
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verso Toledo la fenditura del vicolo. Giù giù, oltre
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erano sgarbati né protervi, del fatto che fossero signore
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da regina la coda del bandrié. L’accompagnavano due
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la porta mezzo accostata del basso. Lo caricavano con
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possenti sulla verde collina del Vomero. ¶ S’era spinta
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Era arrivata all’angolo del Gigante, voleva andare alla
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fragola scura. ¶ La carrozza del re, tutta dorature e
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rossicci, girò dal lato del Gigante, per scendere verso
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traffico e provocando baruffe. Del resto ciò avveniva pressoché
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con regolarità un salotto del sabato. Vovó ardeva felice
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Lopez, svelare il mistero del loro stemma, che partiva
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una scelta dalle opere del signor abate Pietro Metastasio
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galanterie intraviste in brani del Frugoni, del Rolli: ¶ Veggio
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in brani del Frugoni, del Rolli: ¶ Veggio il candido
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Scrollava tutto con moto del capo, canticchiandosi altri versi
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Informate dalle misteriose voci del carcere, le detenute più
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è assordante, la polvere del pavimento e quella da
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sotto la giamberga blu del primo si spande una
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d’afferrare le mani del lazzaro, che ride. ¶ «Viva
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teste rotte. Sui gradoni del Conte di Mola un
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bagno. Le dà amorevolmente del tu. ¶ «Ma chérie, tu
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Si protende a versarle del vino. «Ma è presto
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vicario quel vecchio rimbambito del principe Francesco Pignatelli.» ¶ Michele
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avevano ospitato in nome del re.» ¶ Lei sorride. ¶ «Ma
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verso i Polveristi. ¶ Largo del Castello: sull’arco del
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del Castello: sull’arco del Laurana sventolano le bandiere
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contro Napoli. Sulla prua del maniero i candidi stendardi
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della città, alle falde del Vesuvio cenerognolo. Sembra aver
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in uniforme di soldati del re. O sono patrioti
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i preti, l’esercito del traditore Capeto? Questi son
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della Maddalena: come delegato del governo provvisorio, a trattare
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vogliamo ricordare o no del punto sette? Senza denari
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rallentare il ritmo vertiginoso del parlare. ¶ «Ora possiamo distribuirci
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brutta copia della Costituzione del ’91. Noi la rifiutiamo in
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occorre passare la linea del fuoco, tanto per cominciare
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Caracciolo di Roccaromana, fratello del cittadino Lucio qui presente
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scrivere... Sono sempre figli del glorioso e ignorantissimo Regno
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Repubblica gli ex impiegati del Regno. Gl’impieghi pubblici
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un tempo! Le copie del «Moniteur», i vecchi numeri
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Moniteur», i vecchi numeri del «Caffè», della «Gazzetta veneta
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quattro. Forse, agli angoli del primo foglio, in alto
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pochi saranno i lettori del giornale. Rammenta quando discorrevano
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lei, ripresa dall’ansia del reale: sarà Gennaro, finalmente
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Pignatelli, sobbalza al galoppo del cavallone baio, che sprizza
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scintille sui bàsoli consunti del Monte di Dio, leva
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imbocca l’infernale salita del Petraio. Le bestie fioccano
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la prora rossa, verdazzurra, del Monte Echia e di
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la Repubblica!». ¶ Sul pennone del rostro sta salendo, lenta
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a destra i componenti del Governo provvisorio. Pagano le
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squillante, grida: «In nome del popolo napoletano! Dichiaro decaduta
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tradimento e abbandono vile del Regno! In nome del
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del Regno! In nome del popolo finalmente libero, dichiaro
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di fumo, il campanile del Carmine, la porta bianca
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si levano ai piedi del castello. ¶ «Alzo più su
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di polvere, sulla punta del fortino a mare. ¶ Arriva
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Dei preti? Le promesse del re?» ¶ «Quali promesse?» ¶ «Se
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Si sono autoeletti guardie del corpo, collaboratori. ¶ «Buonanotte, cari
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papài. Dove, nella casa del marchese Sifola, visse il
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gli strani, delicati momenti del rapporto con Gennaro. Dov
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energia di soda, cenere, del sapone di piazza, le
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l’arresto, nell’appartamento del Grottone rimasto alla mercé
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che era anche redazione del «Monitore». ¶ «Ne ho una
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orgoglio, vanità: il figlio del vincitore di Valmy, colui
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pranzo! Il maggior responsabile del dolore alla testa. ¶ Organizzò
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moveva nell’ex palazzo del re. Volle far preparare
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all’ultima moda: quella del Direttorio lanciata da madame
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janvier!» esclamò Ciaia, ridendo del gioco di parole. ¶ «Mon
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accompagnatori, per non parlare del Mercato, dei vichi della
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gerani, in ogni ora del giorno e della notte
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ampolle con il sangue del santo. ¶ Le ampolle giunsero
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Seguiva disciplinatamente le liturgie del rito, alzandosi quando tutti
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Iddio, affinché, per intercessione del nostro santo, miracoloso patrono
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tua ricevette il governo del Regno liberato, riceva l
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solo. ¶ Il cardinale faceva del proprio meglio, intonando a
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lanciò strilli all’indirizzo del santo, la zittirono. ¶ D
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passare per i vicoli del Lavinaio avvenne una cosa
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senza ritegno, al passaggio del grande busto d’oro
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pure tu.» ¶ 6 ¶ Questo problema del rapporto coi lazzari e
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a San Lorenzo, sede del Governo provvisorio, per farsi
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Un giornalista ha bisogno del conforto del pubblico, degli
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ha bisogno del conforto del pubblico, degli amici, delle
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ordine e l’invito del Governo. ¶ Qua non s
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linea, la battaglia principale del mio «Monitore». È contenta
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imitato, ribassando il prezzo del cacio bianco che suole
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scritta: QUI CI ONORIAMO DEL TITOLO DI CITTADINO. ¶ «Che
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amico esercito francese e del nuovo esercito repubblicano, che
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Insomma, un po’ fuori del reale.» ¶ «Ma bisogna abituare
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tener conto degli interessi del popolo, ma non bisogna
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linguaggio, non sono quelli del popolo. Ho sentito io
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certo Baccher, ex ufficiale del re, l’altro un
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Gente così vive così. Del resto la libertà è
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s’espongono alla luce del sole cose delle quali
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parte, e i cantastorie del Molo. Sta aspettando Peppe
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dichiarato nullo il decreto del Direttorio, rispedendo a Parigi
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da Ferdinando Vicario Generale del Regno, sbarcò inopinatamente a
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Championnet aspettava le decisioni del Direttorio. Così Ruffo prese
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volerlo assume l’aria del palcoscenico, fa la voce
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fare nemmeno coi “Rinaldi” del Molo: quelli contano favole
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dei vicoli, dei bassi, del tempo. Resteranno così? Com
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Repubblica Madre i palazzi del re, Capodimonte, Ercolano), studiate
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verrà eseguito al Largo del Castello: volete darne notizia
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danaro di privati e del Governo, Rey ha ordinato
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ordinato ai Napoletani insigniti del toson d’oro e
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naviga verso le isole del golfo, vuol dimostrargli, ancora
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Lontano dalla costa ineffabile del golfo, che lui fin
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occupato uno degli studi del re. Le sembra riconoscere
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è il nuovo numero del «Monitore» da preparare. Ne
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altro. Guardate.» ¶ Dal taschino del panciotto estrae un foglietto
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denunziato, la Repubblica difesa. Del resto Cuoco si rivolgerà
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a sedersi al tavolo del «Monitore». ¶ «È buono il
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incosciente, dal protettivo rifiuto del domani. Al tempo stesso
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un carrettino coi pacchi del «Monitore» numero 35 del 20 di
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pacchi del «Monitore» numero 35 del 20 di pratile. ¶ «Signo’! Donna
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fan tintinnare l’aria del quartiere, manca il rumore
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Ruffo. E il numero 35 del «Monitore» è proprio l
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Il numero più brutto del giornale. Bugie. Tutte bugie
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forse, serviranno, ha esperienza del carcere. Ma adesso sarà
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e soci al Largo del Castello.» ¶ Impallidisce. Brutto, marcio
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scatenare i lazzari prima del tempo. Dobbiamo andarcene immediatamente
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carne mancato per scelta del mio corpo, non del
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del mio corpo, non del mio desiderio. Prova pietà
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po’ stizzosa all’immagine del proprio grassume bianco, sfatto
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volto con la spinta del proprio, in cerca delle
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tenero, nonostante la spossatezza del corpo. La chiesa è
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quadratino. Andiamo. ¶ I ciottoli del Petraio riverberano fuoco. Ininterrotto
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avventura chiusa nelle pieghe del tempo. ¶ Invece chiasso, trepestio
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Lei ha un tuffo del cuore. ¶ «Gennaro! L’hanno
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batterie nascoste nelle terre del Vomero. Giù, in rada
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se fosse il vascello del re? ¶ Il vascello del
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del re? ¶ Il vascello del re se n’è
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scalfendo il durissimo traliccio del tufo, un’altra ha