Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

non lubriche candide piume ¶ Del soavissimo tuo Trono al

E all'ombra Delfica del sacro alloro ¶ Temprando l

disprezzate sotto gli occhi del Lettore mi fanno temere

alle rappresentazioni i suffragj del Pubblico. Ma vi abbisognano

inciampare gli Autori immortali del Cid, d'Atalìa, d

Letterati, e dei Talenti del suo Secolo profondeva tesori

in poi. La Sofonisba del Trissino a Vicenza, la

a Vicenza, la Rosamonda del Rucellai a Firenze facevano

io offro agl'occhi del Pubblico è stata da

è, che l'effetto del ribrezzo, con cui io

la presento agl'occhi del Pubblico tal quale è

detto un celebre Letterato del nostro Secolo. L'ingiurie

irrigar l'impallidite guance ¶ Del commosso Uditor, spezzare il

caddero al tuo piede ¶ Del severo Censor le rigid

coroni. ¶ Va', che se del feroce estinto Achille ¶ Sulla

Pirro appoggiato sulla tomba del Padre denota in un

t'astringe ¶ A consultar del Padre tuo la tomba

te svela ¶ Esser brama del Ciel, che tu ti

quì si vedono quasi del tutto estinte le faci

le faci in lontano ¶ Del Campo omai le faci

Spettro infernal non puote ¶ Del già vicino Sol soffrir

Ebben? forse non può del tuo gran Padre ¶ Fatta

in mezzo ¶ Allor splendor del più brillante giorno? ¶ PIRRO

Oedip. Trag. ¶ Quest'organo del Cielo? Un sacro rito

ed inseguendo irato ¶ Polite del Re Teucro uno de

bieco impugnando, invano ¶ Sorto del Figlio a vendicar la

E di Calcante, e del maggiore Atrida … ¶ Ah! se

o Dei! ¶ siede ¶ hellip; Del grande Achille il Figlio

anni ¶ Spingendo il piè del Padre tuo sull'orme

pria sulla marziale arena ¶ Del bel sudor della Palestra

infelice avanzo. ¶ Dell'uccisor del grande Achille, è vero

dal Cielo, e che del Dio dell'acque ¶ Molcer

ardor. Spesso si rende ¶ Del favore de' Numi un

Che mai sarà! … ¶ CALCANTE ¶ Del Padre tuo la voce

Sai, che per man del rapitore infame, ¶ Che contro

che penetrò le vie ¶ Del cuore augusto al Padre

in faccia ¶ Di vendicar del Padre tuo la morte

fin privato ¶ Dello sdegno del Ciel la falsa voce

tende, e i gridi ¶ Del Popol folle han preceduto

al Campo, ed io del Cielo ¶ Implorato il favor

un gran delitto ancor. Del nobil sangue ¶ Che lo

mani io fuggo appena ¶ Del crudel Polimnestore, e sull

ravviva; ¶ Sorgi: Non vacillar; Del Ciel irato ¶ Con me

Disvelatemi alfin l'orror del sogno, ¶ Che ogni pace

questi orrendi spettri ¶ Son del vostro furor gl'infausti

stessa in questo stato ¶ Del pianto mio chieder mi

tu di pianto asperta ¶ Del Padre tuo sul sanguinoso

in faccia ¶ All'Uccisor del Padre mio condurre ¶ Dovrò

larva notturna? Una Germana? ¶ Del grande Ettore dovrà temer

sventure il nunzio infausto. ¶ Del pari un sogno i

fameliche fiamma orribil gruppo ¶ Del mio German corre sul

re de' Traci ¶ Onde del Figlio suo cura egl

vivea sicuro in braccio ¶ Del crudel Polimnestore, e lontano

L'empio in favor del vincitore Argivo. ¶ Né quì

fu sazio, ¶ Che avido del tesor, la morte mia

si dispongono nel fondo del Teatro ¶ POLISSENA ¶ Che mai

mi scorgerai, tel giuro, ¶ Del Mondo ad onta a

con passione ¶ POLISSENA ¶ Modera del tuo cuor tanta bontade

sua destra ¶ Al par del cuor schiava non sia

infuse? ¶ Quanto a ragion del nome tuo la Terra

armi ognor mi siegue. ¶ Del dì la luce, e

tua destra ¶ Fuma ancor del mio sangue … Il Padre

tutti ¶ I fidi miei del furor tuo fur preda

un tuono toccante ¶ Che del cuor mio le temerarie

che adoro, ¶ E che del mio dover schiava infelice

ten prego, ¶ Prence, esultar del tuo trionfo. ¶ PIRRO ¶ Io

e quando ¶ I segreti del cuor celar saprai? ¶ Ma

ha che in questi ¶ Del nemico Sigèo barbari scogli

che l'odio incontro ¶ Del Ciel, della mia Patria

vedo io stesso ¶ Esultar del lor fuoco, e in

contento, ¶ Se all'Uccisor del Padre mio, trafitto ¶ Con

opra tal da coronarti ¶ Del Sesso tuo fra l

alfine estingui ¶ Ne' flutti del suo sangue il fuoco

ben presto ¶ Le tempeste del cuor, che tu, repressa

brama, ascolterai le voci ¶ Del pianto mio, del tuo

voci ¶ Del pianto mio, del tuo dover soltanto. ¶ Me

io sono ¶ Di Te, del Cielo, e di Me

tutto l'orror dipingi ¶ Del mio delitto, onde sanar

e sull'indegno corpo ¶ Del fido suo cadrà da

sua … cosa mi cal del resto? ¶ Eccola … ¶ (vedendo Polissena

POLISSENA ¶ Con quest'acciar del sangue tuo vermiglio ¶ A

liquor, potero i lumi ¶ Del barbaro Idol mio mescervi

questo sen la libertà del pianto. ¶ PIRRO ¶ Polissena … ¶ con

Vedran tra i flutti del lor sangue … in mezzo

muggir gl'aditi aperse ¶ Del seno suo, d'onde

il recinto sacro ¶ Ove del grande Achille è l

ove l'inulta ¶ Ombra del Padre tuo gemé sovente

Figlio mio ¶ L'ombra del Padre? - ah! va; Di

ARSINDO ¶ Almeno ¶ Di' se del sacrifizio … ¶ PIRRO ¶ alzandosi confusamente

breve pausa ¶ Oh! folle ¶ Del mio guasto pensier placido

Un teatro d'orror del Campo intiero. ¶ arriva Polissena

la fiamma; Io, che del Ciel spregiando ¶ L'Oracol

morta ti vuole, ¶ E del mio Genitor l'ombra

non paventi ¶ L'ira del Ciel? Spengi una folle

e sono, ¶ Misera! ancor del suo destino incerta. ¶ ARSINDO

Amante ¶ Dell'Averno, e del Ciel l'ira minaccia

Omai l'ira placar del Cielo offeso. ¶ EROPE ¶ Principessa

Ella è in poter del Cielo. ¶ PIRRO ¶ Carnefice crudel

aure, e i Numi del Mar sperar propizj ¶ Finché

ascoltar le sacre leggi ¶ Del Ciel, del tuo dover

sacre leggi ¶ Del Ciel, del tuo dover, d'un

e debba ¶ L'ombra del grande Achille, e il