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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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appiattossi dentro alla cortina del letto. Zenobia pian piano
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rabbia egli non desse del capo ne’ muri. Lamentossi
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puoté amaramente si dolse del ricevuto inganno. Monna Tebaldina
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albergo ove ella abitava, del quale, per essere del
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del quale, per essere del marito, non ne pagava
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al par dei raggi del sole, fatta di radice
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la terza è fatta del rosso dell’uovo, che
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ebbe, ritornò al pentolino del fuoco a ristuffarsi. Puose
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parevale che nera doventasse. Del che fortemente sbigotita et
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in dosso et uscì del letto per aprir l
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parve veder la faccia del demonio e diedesi tostamente
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maniera che la moltitudine del popolo la impediva che
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fosse divenuta; e pentita del romore che fatto ne
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rappacificata, et amorevolmente condogliti del caso occorsole dicendole: “Madonna
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alla imagine della reina del Cielo, ella n’era
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notte, apparecchiò la testola del fuoco, stuffossi, lavossi, strisciossi
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lei pregava la reina del Cielo, e del continuo
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reina del Cielo, e del continuo pregava il diavolo
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più benigne e più del consueto amorevoli. ¶ Novella III
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altrui, altri spesso gode del suo. ¶ Fenice, figliuola di
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core credeva alle parole del bugiardo marito. ¶ Advenne ch
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quale con i parenti del marito assai di questo
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femmina e maggior fuoco del suo gli dovea scaldare
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facessi avere i panni del medico, et io ti
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fu, diedegli le vesti del medico et esso di
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Vitelliano era nelle case del medico; et un figliuolo
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ora in quella dando del capo. Taccio di dirvi
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prega non si muova del letto, ma che lasci
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panni, a casa lietissimo del successo ne andò. Fatto
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ritornò. Fenice, al venir del marito, se gli fece
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non potendo più quei del regno ch’erano di
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che da un lato del palagio v’era minore
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manifestandogli e la morte del re Manfredi et il
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fuggire l’impetuosa ira del popolo armato. ¶ Il re
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per moglie una figliuola del re di Portugallo, bella
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camminare lungo il lito del mare, tutto il giorno
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una fossa nel lito del mare et ivi ritrovò
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Vitrio, per lo travaglio del camminare sentendosi molto lasso
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Or qui Vitrio ricordossi del precetto paterno di non
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Nicosia. Quivi nella corte del re Troilo lungo tempo
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quasi tutti i baroni del regno. Advenne che una
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gli aveva libera donazione del core et amavalo più
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Vitrio, sovvenendogli il precetto del padre di non congiungersi
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per esserne favorito presso del sovrano, sì che non
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fatta maniera combatte, sovennegli del ricordo dato dal padre
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finalmente nella real terra del re Severo e la
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imagine e la voce del suo caro sposo, incontanente
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Vitrio appresentossi nel cospetto del re et amorevolmente ne
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torneamenti, né minor letizia del suo ritorno dimostrò il
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avolo, poi a quello del suocero e finalmente, morto
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cittadini: predisse la morte del re Roberto e predisse
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delle gambe storpiato cavalcava del continuo un bellissimo asino
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cosa stesse nel mezzo del cielo e qual segno
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ad essaminare le tempre del cielo con tutte le
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subitamente la chiara faccia del sole. Da settentrione venivano
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ponente riceveva nel mezzo del cielo per opra de
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maravigliare che vi facciate del gallo, il quale vi
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quanto v’ho detto del mio asino». ¶ Ugo, che
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di confermare le bugie del padrone, ma di dirne
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budella non gli uscissero del corpo, prese la spina
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corpo, prese la spina del barile, ch’era di
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posegliele in quella parte del corpo donde n’usciva
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brache, con grande scorno del canonico, in terra rimasono
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detta Pomarina, assai dimestica del sire, da cui molto
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veggiate e vergognasi molto del vostro importuno amore. Ma
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voleva che, per parte del sire, io ti facessi
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lieta andossene alla volta del sire, credendo che altri
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dolente, maggiore affanno sentendo del non aver potuto veder
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giuoco e ciascuno rise del successo, eccetto quei che
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molto ringraziò la Pomarina del savio adviso che dato
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e, chiuse le porte del primo claustro, tutte vi
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monache, significando la morte del Genovese e che, per
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in su la riva del lor sagrato e, portatone
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molto vicina al capo del cataletto; e dirimpetto a
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la mano al naso del sire: come il sire
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e tutti quelli che del fatto consapevoli non erano
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colonna mia, fermati, core del corpo mio! Fermati, luce
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sepoltura. Dopo la morte del padre, rimase Nicolò fra
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ottimamente sapeva, pareva che del costei amore tanto più
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è che Lucina, moglie del calzolaio nostro vicino, vi
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a Nicolò che morta del tutto non fosse, ma
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uscì dalle braccia e del petto percosse nei gradi
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giamai a farti monaca, del certo per disperato me
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andrò nell’estreme parti del mondo». ¶ Lippa, che si
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amante fin nel centro del cuore, disse con flebil
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et andarsene ai poderi del padre di Ludovico et
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mano, et il giovane, del tutto inesperto dell’arte
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a percuotere nei fondamenti del ponte e, riversata la
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qual fuggiva l’ira del marito, che la voleva
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una umil capanna chiesto del pane per l’amor
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più che il cor del corpo suo, si contentò
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udito la dolce novella del caro amante, spogliossi incontanente
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che apprendeva l’arte del dipignere, che non aveva
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costui pose la moglie del maestro l’occhio addosso
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casa, acconsentì alle lusinghe del tristarello. Venuta l’ora
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forastiera. Era la moglie del mugnaio la più brutta
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colore, già fatto certo del fallo nel quale era
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giaciuto con la moglie del mugnaio e non con
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ladro era e vago del danaio quanto esser si
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la più folta parte del giardino, andava pian piano
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sollazzare, diterminando appresso che del tutto Milione consapevole fosse
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egli sempre le chiavi del giardino. E questo reputavano
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sopra dissi) amico molto del denaio: non v’era
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suo fante alla porta del giardino; e posta la
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ucciselo e dalla famiglia del podestà fu subitamente preso
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sarà aperto l’uscio del giardino». ¶ La buona vicina
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ira di Dio sopra del capo suo non si
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Cardona, oltre la nobiltà del sangue, fu un raro
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perfido e disleale, indegno del nobil sangue di Cardona
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che legittimo sii tu del sangue di Cardona, sì
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ognuno vi stima, che del caso mio vi prenda