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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
ancora bene la vita del paese, vita e miracoli
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1983
cose garantisce dal trascorrere del tempo e dai mutamenti
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1983
nei vicoli, l’inclinazione del sole sulle case, la
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1983
fatti acquistavano la forza del mito e si radicavano
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1983
a rompere il senso del limite, a infrangere l
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1983
altre cose «all’ordine del giorno». ¶ La pensione di
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1983
e forse piú alta del reddito ricavato in passato
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Gregorio appese la sporta del pane alla finestra della
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1983
accarezzava ad ogni spiro del vento. Sopra la rocca
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1983
l’elitra dallo zigomo del figlio; camminò tra i
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1983
averlo scoperto alle nove del mattino. Era già freddo
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1983
scendevano già nell’ombra del crepuscolo, mostrando una bellezza
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1983
funebre. ¶ Al di là del ritano, sulla sponda di
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1983
ricaduta in quel male del ferro che lo aveva
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1983
lampade della porta e del sentiero. ¶ Andò alla finestra
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1983
e Deneb della Croce del nord proprio dietro la
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1983
Le narrò dell’accaduto, del ragazzo trovato sulla scarpata
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1983
era stranita dal «male del ferro» che colpisce i
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1983
come in una ricaduta del male del ferro, murasse
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1983
una ricaduta del male del ferro, murasse pietre e
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scoperto su una parete del Nyon i marinai, puerili
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1983
Gregorio trascorse il resto del mattino in casa e
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1983
sue fasce. ¶ Alle due del pomeriggio il cielo come
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1983
quasi coricati a causa del vento; un leccio e
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1983
un masso al centro del pianoro. Era un masso
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1983
la collocazione, la Palla del diavolo. Ai piedi di
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1983
scoprí un altro gesto del ragazzo, un po’ piú
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1983
e uliveti dall’orlo del precipizio, dopo avere sostato
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1983
brulli, dominati dalla Pila del Corvo, una grande pietra
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1983
seppellendo adesso. ¶ Un giovane del gruppo venne a chiedere
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1983
sotto le rocce biancastre del confine. Vallone tortuoso, tra
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1983
contemplazione della lussuosa opera del tempo. ¶ I suoi compagni
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1983
testa all’angolo interno del gomito la donna salita
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1983
fumato! – e guardava fuori del finestrino gli stagni del
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1983
del finestrino gli stagni del delta, che spiccavano nella
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della cenere. I lineamenti del soldato erano afflosciati e
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senza cautele, dalla notte del desiderio all’ora della
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1983
di vedere il crepaccio del mondo – malinconie, oh solo
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1983
colline il bagliore turchese del mare. Sulle rocce, sopra
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1983
si accosciò sull’orlo del muro di sostegno. ¶ – Io
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1983
Lei è Grigò, Grigò del bastimento. ¶ Perché il musicante
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cosí bella, il cigolio del carro? ¶ – Non mi conosce
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il musicante. ¶ Dai ghiacci del Clapier alla costa falcata
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1983
le mani sulle spalle del compagno che lo precedeva
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1983
di petraia. ¶ Sedettero fuori del bar, su una roccia
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1983
comunale. Aveva la passione del canto gregoriano. Sovente lo
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1983
si spostò dalla parte del mare, a un’altra
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1983
l’andamento della clientela del mattino: era sempre venuto
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che dormono nelle fortificazioni del confine. ¶ – Nelle fortificazioni?... Però
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nemmeno per l’anticamera del cervello. ¶ – Che cosa gli
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lasciava intatto lo splendore del cielo e sembrava diretta
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erbe spigolose a contatto del cielo si doravano. Erano
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1983
cœur. ¶ Ma quale aldilà del cuore? Non glielo chiese
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1983
stessa roccia della compagnia del cieco. Tremava un poco
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1983
una sonnambula sul far del mattino, d’aver visto
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spariti anche i cirri del mattino, il cielo si
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1983
occidente, verso le rocce del confine. Dove voleva andare
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1983
certe volte le onde del mare e i sonni
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donna comparisse sulle rocce del confine. Ma non si
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1983
lino ¶ Era il canto del contrabbando, in tempi di
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spiegò dove abitava e del giovane amico perduto lí
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nuovi, oltre la foce del fiume. ¶ La strada sassosa
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1983
Poco lontano la corrente del Roya solcava la marina
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1983
non aveva la faccia del drogato, ma patita sí
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1983
al mare. Nel mezzo del fiume scendeva una canna
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1983
In fondo al vicolo del fico sopra gli orti
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1983
si facevano le donne del mare! Anche Martine credeva
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beninteso! Tutte le caste, del resto. Bastava pensare a
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1983
sogno. ¶ Egli si risvegliò del tutto: era Maria che
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1983
firmata da mezzo equipaggio del Nyon – tenerezza sí, ma
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1983
sottile incrinava il tepore del sole, e i tetti
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1983
aveva paura, per via del morbo di Parkinson, di
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1983
poltrona, alzò il bavero del giaccone di marinaio e
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1983
al sole sulla porta del bungalow. Martine rimase immobile
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saluti il Rodano... creatore del Mistral, il piú bel
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il piú bel vento del mondo. ¶ – Come ci saremmo
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tardi prese la strada del bar dell’olandese. ¶ C
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1983
guardarla. ¶ Ma dal fondo del locale, dalla banda dei
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dosso luccicante o qualcosa del genere. ¶ – Fortunato lui che
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1983
ulivi: muri come lapidi del passato, quasi in bilico
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drappello di capre fuori del gregge e già sul
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1983
mare sentiva lo stridio del ferrame. ¶ Andava, senza bisogno
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che attutiva il soffio del mare. Era caduto il
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1983
aprire, riprese la strada del ritorno. Ma al «serro
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1983
Avrigue sotto le rocce del confine. ¶ Una volta aveva
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1983
vedeva al di là del serro una luce, e
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1983
o pile a scala del lavato, pieni di giunchi
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1983
nuova e le crepe del muro erano cementate. ¶ Sentí
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1983
di pietrisco, dai dirupi del confine. Abitava veramente qualcuno
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demoliti per una clausola del trattato di pace. Ma
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1983
abitati. Con simile esperienza del fare e disfare adesso
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1983
era trasformata la carraia del ricordo. Che cosa credeva
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1983
se no ti svegli del tutto. È meglio se
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la investí la luce del suo compagno. ¶ – Da noi
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1983
tappeto, disseminata di viole del pensiero. In chiesa rombava
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1983
era San Sebastiano, patrono del paese. ¶ Eppure ripassava senza
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1983
accompagnarla al passo roccioso del confine; ne rivide il
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mare culla e sepolcro del sole per lunghe settimane
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polvere. Meglio il male del ferro piuttosto che vederlo
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gli ulivi? ¶ – Sulla parete del confine, sopra la Comba
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1983
Mah! ragionare, ragionano. Quelli del trentanove, del quaranta e
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ragionano. Quelli del trentanove, del quaranta e giú di
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risposta, o ti davano del «francese» i loro ufficiali
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1983
altopiani e sui crinali del confine, gente strana, con
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1983
il ramarro», a motivo del volto rugoso o delle
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usci disseminati di viole del pensiero, la strada andava
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ulivi radi. La strada del tepore. Da nord, dai
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forse drogati o qualcosa del genere. Probabilmente sono studenti
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1983
fingevano per scherno amanti del buio e della morte
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1983
il volo in direzione del mare. ¶ Dal cielo laggiú
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1983
Santo attraversava l’ombra del portico e usciva sui
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statua, consci della solennità del momento, procedevano a gambe
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numero due», la musica del prigioniero. ¶ Era il pezzo
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al maestro a guardia del campo. Non vedeva l
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1983
vuota. ¶ Era la «due del la vecchio», la sonata
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la vecchio», la sonata del «prigioniero derubato». Sorvolava gli
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1983
aveva sentito il rombo del motore. ¶ Stettero silenziosi davanti
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1983
prima che fosse notte del tutto. Si gettò il
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gomiti poggiati alla cappa del camino. ¶ Alzò le braccia
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continuò a non ricordare del passato che la dolcezza
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Stavano coricati. Sulla lastra del focolare si vedeva uno
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disse Gregorio; e ordinò del vino. ¶ Sapeva di sabbia
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la piegò sulla maniglia del balcone. Anche qui l
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vele nere la nave del lituano. ¶ – Mi pare che
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morti per condurli fuori del paese degli schiavi. ¶ – Era
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rabbuffo notturno, un assestamento del cielo tra il mare
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vado. ¶ – Ce ne sarà del latte? ¶ – L’ho portato
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sentiva anche il passo del ragazzo malato di Ester
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nella debole luce residua del mare. Il pietrisco scricchiolava
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1983
sulla banda ai piedi del letto. ¶ – Tu avresti avuto
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di nuovo sulla sponda del letto per spiegare il
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è innamorato delle rocce del confine... Non ti parla
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Non ti parla piú del suo lavoro, non ti
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bianco. ¶ Salí ai bordi del ritano. Gli ulivi erano
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all’orlo la Pila del Corvo, e rigoglioso il
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come barista. ¶ – Non è del mestiere, non sa il
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química ¡señor! la química del cerebro –. E continuò dicendo
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una mano sulla spalla del giovane, spalla scabra e
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spiovente (come la sua del resto), e gli chiese
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viva nella luce spiritata del mare. ¶ Sul pendio carreggiato
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di fare un tratto del sentiero che saliva alla
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avrebbero parlato, anzi, prima del viola serale. ¶ – E dov
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Parca camminava sui tetti del Barrio Gótico, come qui
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Pierre, secondo la ricostruzione del mattino, non lo convinceva
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forse dormiva: la luce del suo bungalow era spenta
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altro posto. ¶ Alla fine del lungo muro a secco
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da cosa dipendeva. Solo del cammino di Jean-Pierre
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poiché forse la seduzione del ricordo era solo la
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la copertura d’oro del rimorso. Perché non aveva
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veloce. Entrarono negli ulivi del Sonaglione, poi attraversarono il
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poi attraversarono il bosco del Comune e le querce
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una sigaretta. ¶ – Nel giugno del quaranta qui e ad
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tutti i giorni. Giugno del quaranta fu un mese
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Tutto ciò che rivive del passato, anche solo appena
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illuminava gli ulivi nuvolosi del Sonaglione. Tinniva il sonaglio
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riposo, di lui e del suo gregge che non
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che non tinniva e del suo cane. ¶ Ma quando
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canina sotto i coppi del tetto. Il sole batteva
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i morti. ¶ Passione antica, del resto, come l’animo
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in mare il bagaglio del povero Alfred. ¶ – Adesso sei
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all’improvviso nella luce del mistral. ¶ Doveva partire, e
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Si sentiva il soffio del mare, che il vento
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da quel buon vento del Rodano. Laurence si stava
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cosa non dubitava piú: del suicidio. Se avesse avuto
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miraggi distruttori dalle lamiere del barco? Non era piú
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romperle con la testa del magaglio, ondulando nel chinarsi
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la chiave nel buco del ramo col lichene. Entrò
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letto, nel lungo fosso del giaciglio. Cominciò a farla