Enrico Panzacchi, Donne e poeti, 1902

vivendo al di là dell'Appennino, letterariamente non si

o salivano dal cuore dell'uomo le voci degl

delle piccinerie della critica, dell'invidia, della diffidenza, delle

e le mirabili bellezze dell'Idillio operarono rapidamente molte

in faccia alla grandezza dell'Arte ci fa sentire

umido e adorante ancora dell'antimonio tipografico. ¶ Troppa fretta

ha confidata la manifestazione dell'ingegno suo pervenuto al

sublime traslato: «lo mar dell'essere», che doveva partorirne

ode col «solitario verno dell'anima» a cui tengono

ode, che col «verno dell'anima» aveva principiato! ¶ Non

superstite moderno alle vicende dell'arte classica: ¶ Ecco: di

letizia della rinnovata giovinezza dell'anno si mesce un

L'innesto, per esempio, dell'uomo e del cavallo

pochissimo m'è rimasto dell'ode che segue: Saluto

Carducci rappresenta nel linguaggio dell'Asinella, che si lancia

la invitazione del nume dell'antico Messico non possiede

fa verso la fine dell'ode, da questa regola

nulla. Sentiamo l'anima dell'uomo moderno che si

si rifugieranno al sommo dell'equatore; e di là

e corretta nelle linee dell'arte classica, il poeta

deserto ¶ I tedi insonni dell'infinito. ¶ Ma l'ode

senza un vago tremito dell'anima che, un manzoniano

asta nemica, nel coro dell'Adelchi? - Ma quella non

rivivere nella serena bellezza dell'arte le cose fa

poeti e dei navigatori dell'antichità. La descrive Pindaro

assurga alle sfere serene dell'arte liberatrice. I poeti

e alla grande bellezza dell'ode. ¶ Mi rimane anche

Contenne e i cavalli dell'Istro ¶ Ispidi in vista

auguri, tratti dalla evocazione dell'ombre magnanime e confidati

maremmana, la «Maria bionda» dell'Idillio. ¶ I poeti veri

le più belle testimonianze dell'ingegno poetico di Giosuè

vanti e le speranze dell'Egitto oggi minacciano di

fantastica di Alessandria e dell'ode: Presso l'urna

eroico. Al disegno perfetto dell'ode corrisponde la forma

è quel «palpido lucido» dell'astro di Venere, che

Mi rimane da parlare dell'ode: Il liuto e

il Carducci, a proposito dell'amore di Dante, «sulla

Nuoce quel subito intervento dell'io del poeta dopo

a un dato punto dell'opera tua magistrale. Ma

il bisogno di ricordare dell'autore di «Saul» e

periodo della sua «vigilia dell'armi» per essere consacrato

anche alle divagazioni facete dell'austero Parini lo scolaro

un richiamo al principio dell'inno «La Risurrezione», che

e là, nello svolgersi dell'inno burlesco: ¶ Era tanto

ironie della «Consulta Araldica», dell'«Intermezzo» e della «Sacra

per tutte le torture dell'attesa, dell'ansia, della

le torture dell'attesa, dell'ansia, della gioia, del

ruota del tormento». ¶ Eppure, dell'innamoramento di Desdemona egli

nella terribile scena V dell'atto III, dove, ad

fu la ragione occulta dell'amore. ¶ * ¶ * * ¶ Quasi tutte le

linguaggio che quello antichissimo dell'amore «peregrino» che è

fughe... ¶ * ¶ * * ¶ Nella eterna leggenda dell'amore e nel regno

ascendente fortissimo del nuovo, dell'imprevisto, dello sconosciuto e

del passato, i propositi dell'avvenire; scruta, indaga, indovina

fascino del nuovo e dell'ignoto ora non circonda

dagli Dei. Lontanissimi orizzonti dell'amore umano! ¶ * ¶ * * ¶ Una più

perfetta nel quarto libro dell'Eneide. ¶ - O Anna, sorella

sè; e la mèta dell'uomo, pur troppo, è

posta al di là dell'amore! Bacco, Giasone, Ulisse

salici lungo i fiumi dell'Eliso, essa, anima solitaria

ci fosse qualche cosa dell'asino selvatico in questo

che da quella «poesia dell'imperocchè» egli aveva pur

che è la sua, dell'Italia che adora e

caso accadeva nel campo dell'arte; e al povero

fruttuosa per la critica dell'arte e per la

integrante e non separabile dell'opera d'arte. Levate

sponde del Mississipì e dell'Ohio, la verde solitudine

quei due suoi versi dell'egloga VI: ¶ Incipiant sylvæ

peripezie inaspettate, coi rischi dell'ignoto. E in mezzo

Cristoforo tocca della fugacità dell'amore con una delicatezza

vede splendere le ampolle dell'olio santo, rompe a

lietamente specchiava un aspetto dell'anima sua, è morto

per tutte l'analisi dell'Amleto), ma raffreddano l

rapimento solitario e fantastico dell'anima della fanciulla scende

oggettivo di questo giudizio dell'autore dell'Aiace, certo

questo giudizio dell'autore dell'Aiace, certo è che

prova fu più forte dell'animo. Il triste fatto

lettere italiche le armonie dell'antica e della moderna

con tutte le forze dell'animo; ma una evoluzione

che dalla serrata rapidità dell'azione e dalla energica

fiero colpo alla tragedia dell'amore, mettendo in una

e cavato dalle viscere dell'anima. Dite lo stesso

specie quella proprio stupenda dell'atto quarto. ¶ Lanciotto. ¶ Di

si chiamerebbe la ricerca dell'ambiente storico. Nella prima

si leva dal fondo dell'anima, e col quale

serbano nemmeno la sincerità dell'accento e paiono esaltamenti