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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

concordanze di «dell»

nautoretestoannoconcordanza
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quale sia l'intento dell'autore; se questo intento
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regole fondate nella ragione dell'arte, né connaturali all
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di stabilire un canone dell'arte, questa sua frase
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sia lì come parte dell'azione; quando è, per
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in lui dalle relazioni dell'azione col suo modo
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che le varie parti dell'azione hanno tra di
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lo spettatore è fuori dell'azione, l'argomento in
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con gli altri princìpi dell'arte ricevuti da quegli
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idea teorica del verosimile dell'arte definito da alcuni
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a secondar l'intenzioni dell'artista. ¶ Se dai teatri
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parlare di qualche violazione dell'unità di luogo che
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che parla in nome dell'intera umanità. E poco
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il difensore della causa dell'umanità: il Coro era
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d'una gran parte dell'effetto che producevano quelli
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legati con l'orditura dell'azione, non saranno mai
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Broletto. ¶ L'alta fama dell'esimio condottiero, l'entusiasmo
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che non volesse spogliare dell'armi un uomo nutrito
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andò con una parte dell'esercito, e cadde in
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dopo, Nicola Trevisani, capitano dell'armata veneta sul Po
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il Carmagnola s'avvide dell'inganno, e corse per
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d'andar col grosso dell'esercito a sostenere quest
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e le vendette private dell'amor proprio, bastino, per
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indole e all'interesse dell'uomo a cui fu
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allontanato, per una ripugnanza dell'animo, dal portare così
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sue forze istrutto ¶ come dell'arti sue; questo che
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vie del biasmo e dell'onor, ch'ei puote
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imprese. ¶ Qual prence allor dell'alleanza sua ¶ far rifiuto
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si pensi. ¶ La metà dell'impresa è nella scelta
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erra, e nostra è dell'error la pena, ¶ ché
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furibondo e stolto ¶ fuor dell'arcione, e lo gettò
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certo, io non entro; ¶ dell'opre mie, de' miei
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parola ¶ nel fido orecchio dell'amico stia, ¶ come nel
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della patria annunzi! ¶ FINE DELL'ATTO PRIMO ¶ ATTO SECONDO
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chiedean, come già certi ¶ dell'ottenerla, e dubbi sol
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a sostener gli scherni ¶ dell'inimico. ¶ PERGOLA ¶ Ed io
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e l'ama ¶ più dell'onor, ma che nel
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all'imboscate ¶ sulla destra dell'argine; raggiungi ¶ quei che
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nemico. Udite entrambi. ¶ Se dell'insidie egli s'avvede
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le spade; ¶ l'un dell'altro le immerge nel
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morti, ¶ e la pieta dell'arse città. ¶ Là, pendenti
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ciel. ¶ Giù dal cerchio dell'alpi frattanto ¶ lo straniero
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guai; ¶ torna in pianto dell'empio il gioir. ¶ Ben
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uno spirto immortal! ¶ FINE DELL'ATTO SECONDO ¶ ATTO TERZO
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tutta Italia; ogni disegno ¶ dell'inimico al vento; anche
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vento; anche il pensiero ¶ dell'offesa a lui tolto
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si diria di noi? ¶ Dell'alto ufizio che ci
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è il solo. ¶ FINE DELL'ATTO TERZO ¶ ATTO QUARTO
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punto il vostro cor, dell'occhio ¶ che imperturbato vi
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si faccia ¶ onor più dell'usato, e tutto questo
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tutte sentii ¶ le potenze dell'alma sollevarsi ¶ contro un
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prova ormai ¶ sa che dell'opre mie non è
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posto il cielo, ¶ e dell'oscurità l'aria affannosa
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rivedrò più mai? ¶ FINE DELL'ATTO QUARTO ¶ ATTO QUINTO
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sol diffuso! o strepito dell'armi! ¶ o gioia de
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infelice; il tristo oggetto ¶ dell'odio è tolto: è
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versato ¶ tutto il torrente dell'angoscia avria ¶ sul tuo
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innocente: testimon tu fosti ¶ dell'opre mie, de' miei