Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

male ricevuto, ¶ non gode dell’ingiustizia, ¶ ma si compiace

turbamento affiorava dalle profondità dell’animo. ¶ Zia Ninetta, l

padre Gaetano, il parroco dell’Albergheria, un quartiere vuciazzaro

all’ombra del serbatoio dell’acqua, un lungo obelisco

molto diverso dagli orfani dell’oratorio, che non perdevano

indietro attorno al volto dell’altro violaceo di piacere

Così, finita la scuola dell’obbligo, Melina era rimasta

affiorava guastandogli il piacere dell’incontro. ¶ “È solo una

quegli anni, nel mandamento dell’Albergheria, cominciarono ad arrivare

là allusioni, commenti, ma dell’amore non sapeva niente

vide riflesso nello specchio dell’armadio: aveva ancora la

il respiro con quello dell’altro. Dopo un po

bagnetto, provava la temperatura dell’acqua con il gomito

a venire, la puerpera dell’imperfezione della figlia ne

spiccava solitario sulla consolle dell’ingresso. “La fine di

sigaretta sbirciando in direzione dell’alcova. Allentati i freni

intasate. Adorava il chiarore dell’alba; le sue palpebre

viste diverse sul catalogo dell’AEG: “Saremo i primi

ombre allungate sulla superficie dell’acqua. Le tartarughe salivano

spenta ogni passione, godevano dell’affetto che resiste al

bello consegnare nelle mani dell’altro il carico della

di solito sono espressione dell’amore materno. La teneva

controllando con la coda dell’occhio che lui la

ciuffi rossi e bianchi dell’elleboro, l’abito marrone

troverebbe anche sulle pendici dell’Etna.» ¶ «Andiamocene a Roma

c’è la scuola dell’obbligo, è anche per

dai giornali ho appreso dell’incarico di formare un

cosa difficile, il regolamento dell’Arma è molto rigido

corbezzolo ai fiori pervinca dell’agapanthus. La serra monumentale

una formica al cospetto dell’universo. Accarezzò il fusto

chiese addentrandosi nel cuore dell’orto botanico. ¶ Raccolse un

la fiducia e prima dell’anno nuovo le sorti

anno nuovo le sorti dell’Italia e del carabiniere

Non si trattava semplicemente dell’assenza di rumori, ma

della guerra, gli abitanti dell’Albergheria emigravano in cerca

con gli spunzoni secchi dell’alloro. ¶ «Con tutto lo

In prossimità del castelletto dell’acqua un ragazzo prendeva

anni, eppure nel mandamento dell’Albergheria né le macerie

basso dietro il castelletto dell’acqua. ¶ «Se non hai

basse, accerchiava la torretta dell’acqua e ristagnava fino

denti. Il profumo delicato dell’anice mise in movimento

a inginocchiarsi ai piedi dell’altare. ¶ «Siamo dotati di

stanco. Attraverso il tessuto dell’abito sentiva la roccia

delle spalliere; il foro dell’aria al centro del

che l’intero manipolo dell’Albergheria fosse convenuto lì

refrigerio dal caldo torrido dell’estate, lo aspettavano per

luminosità oltre la linea dell’orizzonte. ¶ Ninetta dal canto

della trasgressione, il batticuore dell’imprevisto. Si girò allora

occhi diversi. Il velo dell’erotismo si era strappato

le unghie del fidanzato, dell’afrore dei piedi anche

interrompeva brusco il comizio dell’amica: «Ricreazione!» urlava e

le sigarette. ¶ Al mercato dell’usato, tra le bancarelle

in scacco la zona dell’Albergheria…”. ¶ La donna cominciò

ancora che una disposizione dell’animo, è un’elaborazione

cenno pigiava il tasto dell’accensione. Seduti vicini e

sue attenzioni al colon dell’amico, perciò non riusciva

misurate conversazioni. ¶ La sera dell’ultimo dell’anno ascoltarono

La sera dell’ultimo dell’anno ascoltarono tutti insieme

le lacrime degli abitanti dell’Albergheria, radunati attorno al

radunati attorno al castelletto dell’acqua. ¶ Melina tenne stretta

costeggiando la facciata posteriore dell’edificio del Bazzani tornò

serpeggiare tra le forze dell’ordine. ¶ «Talìa, parono ’nsignati

attimo la rigida disciplina dell’Arma. ¶ Quello scattò sulla

accorse con la coda dell’occhio che il comandante

state restaurate. I cavi dell’elettricità si arrampicavano lungo

di morbosità nella voce dell’amica. ¶ «Allora non sai

sotto lo sguardo comprensivo dell’insegnante, seguita dal mormorio

in una minuziosa descrizione dell’anatomia femminile, indugiando sulla

era pure il problema dell’imbastitura da scucire, se

camoscio. ¶ Capitolo 26 ¶ Le celebrazioni dell’8 maggio erano molto sentite

disse infilando il cancello dell’oratorio. ¶ «Avevate ragione voi

la testa sulla spalla dell’uomo e chiuse gli

considerò Mario. «In nome dell’amore i genitori fanno

Mancuso, della piazza e dell’intero mandamento. ¶ Il fatto

e conosceva le parole dell’amore, della fede, della

tuttavia, mentre si versava dell’altro liquore, considerò che

della fiducia, come quella dell’amore, passa per la

Melina Mancuso all’inizio dell’anno, in una di

dritto fino alla camera dell’amica. ¶ Ogni pomeriggio andava

che scaldò alla fiamma dell’accendino. Ne sbriciolò un

Maruzza. ¶ «Guarda che quelle dell’ambulatorio fanno aborti con

e scioccata dalle conseguenze dell’amore, lasciò Stefano e

movimento femminista. ¶ Capitolo 32 ¶ Fuori dell’Albergheria, gli studenti facevano

venendo meno alle regole dell’ospitalità. ¶ Mario se la

Ad aprile il ministro dell’Interno vietò ogni manifestazione

secca sprofondavano nella sabbia dell’arenile. Una colonia di

ragione. ¶ Capitolo 34 ¶ Il resto dell’estate trascorse nella noia

del padre alla dittatura dell’ideologia, e ora ne

suora. ¶ «È l’ultimo dell’anno, mi piacerebbe andare

il mio dalla parte dell’osso.» ¶ «Chi è il

Senta, è l’ultimo dell’anno, io devo uscire

mai esistito. ¶ In prossimità dell’ingresso del porto, il

capiva che c’era dell’altro. ¶ «Brigadiere, lo accetta

mediatrice infaticabile. ¶ Nel resto dell’Italia le cose volgevano

mulinava attorno al serbatoio dell’acqua che puntava dritto

l’uno alle carezze dell’altra. Le ginocchia scricchiolavano

si affrettava alla messa dell’Epifania, il cardinale in

la grande madre. ¶ Nota dell’Autrice ¶ Cortile Nostalgia è

precisare che la storia dell’umanità è già stata