Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

quanto avviene nel campo dell’Arte, della Letteratura, del

che ora, al colmo dell’imbarazzo, mi inseguiva trafelato

come smarrita nella penombra dell’anticamera. «Il salotto è

scusi, Sonja, ma forse dell’arredamento potremo discorrere più

uno di quei paesi dell’Est…» ¶ «No, signore, sono

uno di quei paesi dell’Est, come dice lei

era semplicemente una provincia dell’Impero, ma già mio

arcobaleno sulla cruda realtà dell’affermazione. Perché lei afferma

nebbiolina accogliente alla debolezza dell’ascoltatore, volevo dire del

soltanto attraverso le nebbie dell’esilio, come quella Terra

sparito nella luce bianca dell’alba. ¶ V ¶ Era convinta

e anche il resto dell’arredamento era stato sostituito

è l’ora precisa dell’arrivo. È un piacere

nebbia dolce e rosata dell’infanzia, la tappezzeria Jugendstil

fossero numerosi questi detriti dell’antica vita famigliare sopravvissuti

agli occhi, alla luce dell’abat-jour, l’alto

a cancellare la presenza dell’usurpatore. ¶ Dopo tanti anni

cui non scorgevo traccia dell’abituale timidezza. Anche lui

tardi, già negli anni dell’orfanotrofio, di queste e

pareti della scuola e dell’orfanotrofio: l’aveva seguita

sempre contare sulla protezione dell’ex studente di medicina

quando, verso la fine dell’atto, le effimere coppie

trovarci dalle lontane terre dell’Est. Quelle figure familiarmente

orientale (i dolci frutti dell’Est, come dicevano una

possibile l’estrosa versatilità dell’infanzia. Dovevano disegnare, dipingere

interruzione pubblicitaria, la cronaca dell’ultima guerra in Medio

Oriente e l’abbuiarsi dell’immagine quando mancava il

Sonja affrontava i misteri dell’apertura siciliana. ¶ «Ma come

sua missione di apostolo dell’Arte e della Bellezza

ombra sul verde brillante dell’erba, ordinò a Sonja

fosse reso ben conto dell’accaduto. «Che sbadato,» disse

di tastare il polso dell’epoca, come lei deve

vecchio ancora sulla lettiga dell’ambulanza, e ogni volta

medico e i lettighieri dell’ambulanza, quando al loro

per raggiungere la fermata dell’autobus, mentre a pochi

nelle lunghe sere immobili dell’estate. Eppure, di quel

avvenuto proprio la sera dell’anniversario di nozze (meglio

quale quell’angolo godeva dell’extraterritorialità che spetta all

notturno…». Ora, insperatamente padrona dell’antica casa, nella sua

soltanto confidare nelle nebbie dell’incoscienza, che non si

lucida; con la coda dell’occhio aveva continuato a

e lenta, all’angolo dell’occhio. Sedici, diciassette anni

nel cassetto in cerca dell’album che aveva sempre

in un uniforme stile dell’epoca. I cappellini, le

che per anni, prima dell’Annessione, si era presentato

e nemmeno di lei, dell’ansiosa trama di compromessi

regalano le ultime settimane dell’estate; una brezza amica

sguardo oltre le spalle dell’autista, Sonja si sorprese

nulla al valore inestimabile dell’aiuto che già mi

proprio ora (a dispetto dell’inferno, per così dire

erano il vecchio lettino dell’ambulatorio, dove si erano

erano stati gli addetti dell’agenzia immobiliare, o quelli

agenzia immobiliare, o quelli dell’impresa di traslochi, a

tutori legali l’informassero dell’avvenuta vendita della casa

né di altro. Neppure dell’antiquata ortodossia, o delle

rosse che mi davano dell’«ebreuccia» ma non potevano

sbiadita sotto la luce dell’abbaino, esibiva la tipica

titolo e il nome dell’autore. Che bel titolo

un pezzo proprio o dell’avversaria. ¶ «La prego, cerchi

posso azzardare la parola, dell’amore che per anni

negli occhi l’orrore dell’ospedale militare? Quando gli

ora indossava la divisa dell’esercito tedesco e il

nella stoffa grigio acciaio dell’esercito. E a ogni

titolo e il nome dell’autore. Stranamente, per quanto

per giunta dalla calotta dell’ombrello. Insomma, senza farmi

mano, posandosi sulla maniglia dell’ultimo cassetto a sinistra

una nave sulle acque dell’oceano; e lì sopra

in quelle insanguinate terre dell’Est dalle quali era

forma l’assoluta vanità dell’amore. ¶ Sono scesa dal

ci entrai al seguito dell’ausiliaria, sulle prime ebbi

nell’angolo più buio dell’anticamera, pensando con disperazione

come le mie antenate dell’Est, quando andavano a

a Kurt. All’inanità dell’amore che sperimentavo in

rappresentare, per gli amanti dell’esotico, il tipo fisico

toccava vivere il senso dell’episodio, dell’eccezione, e

il senso dell’episodio, dell’eccezione, e rendevano possibile

tante: è l’ultima dell’anno (non domandarmi di

nella fissità senza tempo dell’imperfetto, eludendo quello che

in una zona inaccessibile dell’anima: in un cassetto

commesso fino al primario dell’ospedale, rispettavano il dottore

giorno, sotto la vigilanza dell’infermiera diplomata che veniva

che importava, a Sonja, dell’apocalisse? Come se già

nel giorno più breve dell’anno, il vecchio fu

destino; la morte precoce dell’una, il lento declinare

una, il lento declinare dell’altra. Sino al punto

al solito l’atrio dell’ospedale, dove in quei

uno specchio i bagliori dell’albero di Natale, le

stelle.» ¶ «Sono le lucine dell’albero di Natale. Perché

Era l’ultimo giorno dell’anno, il giorno in

umida, desolata camera ardente dell’ospedale, dove il corpo

ospedale, dove il corpo dell’usurpatore un tempo odiato

d’acqua alla custode dell’obitorio. ¶ «Se torna nell

Se torna nell’atrio dell’ospedale,» le fu risposto

i fantasmi alla fine dell’anno vecchio, trovarsi a

parte nelle fosse comuni dell’Est. Con discrezione, uscì

del vecchio», «mia e dell’usurpatore», forse perché le