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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

concordanze di «dell»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
primo è il lavoro dell’arte. E per quest
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i più comuni atti dell’esistenza, i più alti
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dello spirito, del corpo, dell’anima che è il
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sentimenti, altri costumi. Potenza dell’ignoto, poesia sacra e
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quelle improvvise ma violente dell’amore, sognano, desiderano vogliono
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schiavo della propria o dell’altrui passione? Quando mai
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il pessimista più ostinato dell’amore, quando mai in
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più inesplorate e paurose dell’anima! Quante volte dietro
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solenni degli antichissimi monumenti dell’Urbe e fra i
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fasto della fede e dell’arte, invocherà la leggiadria
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piacere dei sensi e dell’anima, in Roma, non
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intensa e più ignota dell’anima di Roma, gli
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quando tutti i fermenti dell’ira, della tristezza, della
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la valle, nel cuore dell’inverno: e tutta la
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cento volte dalla mano dell’uomo, coi loro parchi
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tempo lontano, nel colmo dell’estate: e ho avuto
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intorno alle pure bellezze dell’arte, ma una immensa
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Italia resta sette mesi dell’anno, con un senso
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esecrazion degli occhi, esecrazion dell’anima, che sono sorte
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a deputati, nel cuore dell’estate, è stata fissata
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e che nell’ira dell’impotenza, accusavano di incapacità
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fantasia, per uno sforzo dell’intelletto, per una elevazione
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profondo. Queste mortali lassitudini dell’anima, queste mortali stanchezze
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a un odio vibrante dell’umanità. Miseria della nostra
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e più candida elevazion dell’anima: miseria, miseria di
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troverà in altro paese dell’universo: e, forse, alcuni
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abbiamo i medesimi bisogni dell’anima, gli occhi stanchi
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fermano, innanzi agli scalini dell’albergo, ove fiotta appena
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di Ostenda, il corpo dell’edificio è restato intatto
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del sole, di limpidità dell’aria, di ebbrezza di
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arrivo del suo Pagello, dell’uomo semplice e simpatico
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e assoluta. Il mondo dell’amore è pieno di
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la colpa non è dell’uomo, non è della
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donna, non è neanche dell’ambiente, delle circostanze, delle
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occasioni: la colpa è dell’amore, è dell’amore
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è dell’amore, è dell’amore istesso, singolare sentimento
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portando seco la necessità dell’inganno, la necessità del
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Doveva. Poichè la natura dell’amore dell’amore è
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la natura dell’amore dell’amore è così duplice
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il più profondo rispetto dell’anima altrui, bisogna ingannare
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che si preoccupa più dell’altro che di sè
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materno è una forma dell’amore. Mentireste, voi, per
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arte che la mano dell’uomo e il tempo
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più lontani, il senso dell’arte è diventato più
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nulla verrà, di amore dell’arte e di separazione
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con la gran voce dell’Adriatico che la memoria
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queste sale, al diletto dell’anima, e chi diresse
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insieme, con un rispetto dell’arte singolarissimo, con un
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con un vantaggio singolarissimo dell’arte e degli artisti
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quegli artisti, nostri e dell’estero che accorsero, colà
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hai messo a servizio dell’onore e della fortuna
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armonia esteriore e quella dell’armonia interna, ognuna di
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arcano sia il volto dell’uomo! ¶ * ¶ Così, di nuovo
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differenti, che il catalogo dell’esposizione di Venezia indica
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mobili, ove il mistero dell’anima si fa anche
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a Venezia, questo ritorno dell’arte, sempre più forte
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insieme verso il fremito dell’anima manifestato in un
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li circonda di poesia dell’arte, si avviano verso
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si ode, sia quello dell’usignuolo o dell’allodola
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quello dell’usignuolo o dell’allodola! ¶ * ¶ La tomba della
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ellera. Ai due lati dell’antico cortile sono anche
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solinghi, sentirono la parola dell’amore scuotere il loro
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innanzi al segreto immortale dell’esistenza, ogni anima si
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noi abbiamo torto, disperando dell’amore e dubitando degli
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volti delle donne e dell’uomo mentre cantavano, restavan
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subito a Genova, ma dell’altra, oltre tutta la
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sa o saprà mai dell’altro! ¶ * ¶ Ebbene, non oltre
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delle piccole ville e dell’innocente tennis, conforto delle
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l’amore, l’adorazione dell’uomo ha resa perfetta
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più squisita della educazione dell’uomo; ineffabile beltà che
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riluca il sogno tragico dell’ora estrema. Questo ritratto
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il lungo nobile esercizio dell’arte, lo studio continuo
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serene. Come sulla vita dell’uomo si è venuta
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sorpassata, come sulla esistenza dell’artista, si è allargata
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ultime, così emananti rammarico, dell’Adìeu mussettiane. Ma infinitamente
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primaverile in questi paesi dell’incanto, sappia che trentatre
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e fiancheggiato dalla veranda dell’Hotel de Paris, chiuso
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anticamera del paradiso e dell’inferno. Due o tre
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vicino, in una stanza dell’albergo o nei giardini
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lo avverte, all’orecchio, dell’ora che passa, per
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non con l’avidità dell’avaro, ma col sorriso
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brune, donne tinte* color dell’uovo e donne tinte
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corridoi, sembrano altrettante pagine dell’almanacco di Gotha; tanto
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ricordarsi in quale anno dell’almanacco di Gotha, vide
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uniforme correzione dalla mano dell’uomo che l’ha
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Hanotaux, fatto l’elogio dell’ arte e della poesia
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fotografie una più bella dell’altra, in quel quadro
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un anno, i paniers dell’uva che hanno compiuto
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come negli altri mesi dell’anno, si è agitata
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e preparare pacificamente quella dell’anno venturo. Il sole
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solo, ma l’insieme dell’opera di molti uomini
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livide, fredde e metalliche dell’alba, l’enorme città
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Quartiere Latino, il quartiere dell’Istituto, della Sorbona, dei
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parigina, cioè il Teatro dell’ Opera, che si distendono
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carrozza o a piedi, dell’ardente giornata di fatica
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Vendòme e la piazza dell’ Opera: in carrozza, si
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a una grande serata dell’[w:Opéra national de
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di Parigi, nella via dell’Arcivescovado, in quella Cité
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momenti eccezionali, nel cuore dell’inverno, quando la gente
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E l’onta crudele dell’ultima esposizione sarà risparmiata
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pagare la suprema eleganza dell’ambiente, e i morbidi
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famoso surtont de table dell’Impero che è una
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spesso possibile al restaurant dell’Hotel Ritz, in piazza
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moda, malgrado l’apertura dell’hótel Meurice: au Bois
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poiché niuno si occupa dell’altro, salvo per fare
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femminile e la nobiltà dell’esercito che veglia, amato
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dessero lo spettacolo maestoso dell’Oceano tumultuoso e poi
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fra le verdezze odorose dell’estremo bosco di Boulogne
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qualche cosa di più dell’imponenza, qualche cosa di
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tutto, un buon posto, dell’ombra, dello spazio, una
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consolazione del corpo e dell’anima; se mai soffriste
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sette od otto bimbi dell’albergatrice, mentre il cane
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dovunque si può bere dell’acqua, avere una gassosa
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dominante tutta la valle dell’Evanson e dominata da
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vacillante candela, la stanza dell’ospitalità, che il buon
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coloro che mi parlano dell’orrido di Busserailes mentre
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Guillemore, e l’altezza dell’abisso che curiosamente misurai
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arriva sino all’estremo dell’orrido. Se il vostro
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della chiusura, degli ostacoli, dell’ ombra. Guardando giù, voi
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paura, come il delirio dell’orribile, vi consiglia una
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era dolcezza e passione dell’esistenza: vi pare che
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brutale del masso e dell’acqua, che combattono da
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travolto nell’ira implacabile dell’acqua, nell’ira della
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sesto minuto, nel fondo dell’abisso. ¶ IL CERVINO ¶ dal
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di Milano. Oh vanità dell’alpinismo, oh chimera, oh
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o sia l’ora dell’alba purissima, o quella
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accanto a lui, parlandogli dell’eroico viaggio, che un
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ostinazione e la tenacia dell’uomo per vincere una
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Casa, che è quella dell’Italia. ¶ SANTUARII ALPINI ¶ Notre
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tutta la imponente valle dell’Allée bianche a cui
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qualche rarissimo giorno mite dell’inverno. Vi è un
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gruppo di quattro ragazze dell’Alta Savoia che viaggiavano
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essi, precedenti i custodi dell’ospizio, hanno dato la
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nevi, per sei mesi dell’anno, talvolta, senza uscire
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suo incarico per conto dell’Ordine Mauriziano che, adesso
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viaggio, cui egli rinunziò, dell’altro viaggio, cui gli
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voi non vi dolete dell’aridità e della banalità
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gelida dagli ultimi soffii dell’aria montana: ancora io
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tutta la mortale malinconia dell’autunno ci avrà vinti
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sparirai, o pallida stella dell’edelweiss, fiore della malinconia
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vero, l’ombra amica dell’antico curato Clotz, che