parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «dell»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
sentire dentro il petto dell’uccello migratore, quando arrivano
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1983
vita che veniva prima dell’ospedale la vedevo come
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1983
insieme anche l’ombra dell’uomo che Irina aveva
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1983
nel tempo. ¶ Il caldo dell’estate mi chiamava nei
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1983
e ripensava ai misteri dell’universo. S’era convinto
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1983
neve e i ghiacci dell’inverno. Le maestre di
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1983
reverenza, per l’imponenza dell’impresa, e le attese
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1983
questo, e per via dell’età, pareva ancora avvolto
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1983
lontano dei soliti luoghi dell’emigrazione, pareva dovesse produrre
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1983
Si era già investito dell’evento di cui eravamo
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1983
direttore della dogana o dell’ufficio imposte. Ognuno aveva
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1983
cuore anche il caso dell’ultimo dei suoi sudditi
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1983
tavoli di ogni palazzo dell’Imperatore, perché arrivavano da
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1983
bisnonni, magari all’epoca dell’invasione della Russia da
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1983
della Russia da parte dell’Anticristo francese. Il popolo
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sapeva della mia vicenda dell’ospedale, e a volte
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1983
e ambedue si occupavano dell’evento che presto sarebbe
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più, rispetto all’epoca dell’ospedale, era soltanto una
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muratore in una città dell’Ucraina, il quale poi
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1983
prima. ¶ Perciò Bastiano diffidava dell’estero, di qualunque paese
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1983
attraversava era un affluente dell’Irtyš, che a sua
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1983
che gli sforzi maggiori dell’impresa adesso si concentravano
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1983
eclissi di luna, fuori dell’isba, mi restò un
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1983
diverse di alzarci prima dell’alba, per ributtarci nella
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1983
notti fredde e nevose dell’inverno. «Perché nevicava anche
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1983
intagliate e la torretta dell’orologio, e qualcuno saliva
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1983
testa incredulo. I soli dell’alba o del tramonto
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1983
contro le muraglie gelate dell’inverno… ¶ Che cosa sarebbe
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1983
ero proprio nel cuore dell’Asia. Ma dove con
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1983
abbreviare il periodo ansioso dell’incertezza. Partimmo con un
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1983
da tutti i paesi dell’Asia e dell’Europa
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1983
paesi dell’Asia e dell’Europa, e per anni
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1983
una paga migliore, ma dell’altro, qualcosa di sottile
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1983
Ero meravigliato dalla secchezza dell’aria e dalla straordinaria
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1983
sopra il ponte sospeso dell’ansia, perché quello starosta
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1983
che fu più forte dell’abbattimento. Tutti quanti sentivamo
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1983
curiosità. ¶ In un angolo dell’isba c’era un
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1983
apparire, quando una finestra dell’isba sbatteva, o sentiva
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1983
muoveva tra le pareti dell’isba come se da
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1983
che le prime difficoltà dell’arrivo erano superate, rispuntavano
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1983
sopra i sentieri riarsi dell’estate, lasciando una scia
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1983
vedere l’altra faccia dell’impresa prima ancora di
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1983
mie speranze, ma anche dell’altro, per esempio di
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1983
grandi carichi di neve dell’inverno. ¶ Mentre i cavalli
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1983
non volevano la fine dell’opera e l’ostacolavano
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1983
avrebbe portati nei territori dell’Impero, nelle Germanie, nelle
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1983
Sentì la desolazione acuta dell’inverno senza fine, quando
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lupo e il bramito dell’orso. Si perse dentro
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anni, andando nei boschi dell’Austria. Ma a quell
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parlare di miniere e dell’oro trovato nelle sabbie
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1983
vera e propria febbre dell’oro. Gli uomini, e
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Ma se il miraggio dell’oro si era spento
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oppure dopocena, nel chiuso dell’isba, mi confidava le
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1983
tanto veniva sul pelo dell’acqua col muso per
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1983
specie le fastidiose zanzare dell’estate. «Eh, il Bajkal
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1983
smorfia per la stilettata dell’artrite, ma subito si
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si ritiravano nell’interno dell’isba. Si sedevano su
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1983
dargli per l’affitto dell’isba. «A me nulla
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1983
importava se si trattava dell’impresa di un altro
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1983
lavorare, tendere alla conclusione dell’opera, il che era
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1983
in tasca, nei pressi dell’isba, giù al cantiere
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1983
Ajdym uno dei vertici dell’eleganza. ¶ Per la figura
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morte. ¶ Tutte le finestre dell’isba erano piene di
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1983
era anche la casa dell’abbondanza. Farina, miele, fagioli
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1983
si accordavano al senso dell’abbondanza e dell’opulenza
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1983
senso dell’abbondanza e dell’opulenza che la riempiva
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1983
o su una sedia dell’isba, mi pareva di
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1983
aveva la faccia spaventata dell’uomo perseguitato e cacciato
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1983
che facevamo gran conto dell’onore e nessuno, invece
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1983
del lago più profondo dell’inferno. ¶ Quando ascoltai il
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1983
Quando ascoltai il racconto dell’ultima apparizione di Ghircik
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1983
territori della malinconia e dell’abbattimento. Pur essendo per
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1983
di esso la sostanza dell’impresa in cui diecine
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1983
neppure le noiose zanzare dell’estate, che riuscivano a
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1983
ognuno entravano in quelli dell’altro, come i piedi
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1983
irrazionale si fosse impadronito dell’impresa, o l’avesse
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1983
il lavoro di riempimento dell’acquitrino, e diecine e
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1983
in una radura segreta dell’anima, che forse non
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1983
Forse sentivamo la stanchezza dell’inverno che ritornava. A
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1983
Bajkal, nello stesso periodo dell’anno. Oppure si trattava
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1983
che al primo segno dell’inverno fosse corso via
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1983
ero ancora in attesa dell’apparizione di una cometa
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1983
almeno in quel periodo dell’anno. Ci trovavamo anche
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1983
inverno, come i soldati dell’antichità, che aspettavano negli
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1983
far perdere le tracce dell’alce femmina agli uomini
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1983
a picchiare alla porta dell’isba che faceva ancora
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1983
muovessimo dentro la favola dell’addormentata, in cui ogni
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1983
Proprio così. Alla fine dell’inverno l’orsa sarà
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che riguardava le cose dell’amore e della riproduzione
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1983
immenso desiderio di libertà dell’animale, così simile al
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1983
assorbire calore dal corpo dell’uomo, per scaldarsi e
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1983
appassire i grandi arbusti dell’illusione… ¶ «Credi che io
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1983
in un angolo trascurato dell’isba. ¶ «Salve, Falalej. Cosa
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1983
Bajkal. Nemmeno i mari dell’Italia del Sud.» ¶ «E
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1983
di me all’epoca dell’ospedale. Per un attimo
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1983
di porte e finestre dell’isba. Gurka ci prestò
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1983
caldo riparato e segreto dell’isba, e per far
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1983
per una sua rimeditazione dell’intera faccenda. ¶ Usammo a
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le più remote campane dell’allegria. ¶ «Bella! Solida! E
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per essere al centro dell’attenzione e per avere
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1983
fare anche il bramito dell’orso in modi così
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1983
ad imitare il rumore dell’alce in fuga, che
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1983
che teneva nella cantina dell’isba, scavata nella terra
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1983
dondolio e il sussulto dell’animale erano diventati il
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1983
per lei il modello dell’uomo solo, che eternamente
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1983
e discendere della febbre dell’oro. Finché venne a
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1983
in un punto preciso dell’oceano, discendendo dalle paludi
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1983
erano più forti persino dell’istinto di sopravvivenza, e
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1983
attraversato vittoriosa le paludi dell’Amur e dell’Ussuri
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1983
paludi dell’Amur e dell’Ussuri. ¶ Capivo, vedevo bene
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1983
di essere un risultato dell’emigrazione secolare del mio
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1983
diceva che la pace dell’anima e il sentimento
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attingere l’ultimo segreto dell’esistenza bisognava arrivare a
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1983
meno certezze del salmone, dell’anguilla o del beluga
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1983
erano spente nel cuore dell’uomo, e il loro
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1983
lei dimenticavano la noia dell’inverno interminabile. Ci andavano
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1983
trascinata via dalla corrente dell’allegria e dell’attesa
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corrente dell’allegria e dell’attesa. Attesa di che
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1983
avrebbe generato la fine dell’opera. ¶ Ora stavamo lavorando
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1983
in moto il meccanismo dell’ansia e dell’inquietudine
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1983
meccanismo dell’ansia e dell’inquietudine, e ogni resistenza
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1983
impressione della solitudine e dell’abbandono. Si diceva che
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1983
di violazioni così gigantesche dell’etica dell’impresa che
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1983
così gigantesche dell’etica dell’impresa che non riuscivamo
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1983
niente funzionasse. Mi ricordavo dell’opinione di Silvestro, che
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1983
ai funzionari il tintinnio dell’argento? Di quale natura
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1983
parodia, della non serietà, dell’irrisione. Era già difficile
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1983
di ammirazione nei confronti dell’ingegnere che l’aveva
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1983
paludi e gli acquitrini dell’Amur e dell’Ussuri
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1983
acquitrini dell’Amur e dell’Ussuri, e che la
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1983
formando sopra la persona dell’Imperatore l’immagine di
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faccende di corte e dell’etichetta. ¶ Gurka e Anataj
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eran fatti l’idea dell’Imperatore come di una
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un po’ alla maniera dell’ingegnere. Costui era la
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mai mutati. La figura dell’Imperatore in lui era
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rivolta. Ci si ricordava dell’uomo che era stato
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le mazze, li svuotammo dell’acqua e cominciammo a
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materiale del dovere e dell’accettazione. Accettavamo il lavoro
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in loro i lineamenti dell’orgoglio misterioso che provavano
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con la disorganizzazione generale dell’impresa, ma anche con
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Ma c’era anche dell’altro. Sapeva bene di
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spalancarsi la cateratta precipitosa dell’irrazionale, e rovesciare i
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segherie in molti boschi dell’Europa, e che il
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ostaggio della bufera silenziosa dell’irrazionale, che irrompeva e
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nel clima d’incertezza dell’anno prima, in quell
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doveva arrendersi ai ghiacci dell’inverno. Stavolta mi parve
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e l’ondeggiare tremendo dell’incertezza, che rullava e
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caldo e le zanzare dell’estate parevano un ricordo
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che anche nelle montagne dell’Irpinia, da soldato, una
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sonno solo le trombe dell’apocalisse avrebbero potuto risvegliarci
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stato sfiorato dalla dolcezza dell’arrendermi, del lasciarmi andare
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la notte, dall’alto dell’ultima collina ci apparve
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al piolo di legno dell’isba, prendeva l’immagine
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oppure in un angolo dell’isba gremita di ombre
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tramonto, in qualche angolo dell’orizzonte. ¶ A volte muoveva
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nella notte più buia dell’ignoranza. Ebbe delle pause
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all’epoca della febbre dell’oro, perché ad essa
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in un angolo nascosto dell’isba, o del paese
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volare negli spazi capricciosi dell’immaginazione. Anataj gli aveva
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Anataj gli aveva parlato dell’oppio e dei suoi
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Mi raccontò le leggende dell’origine della taiga, quella
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origine della taiga, quella dell’alce madre di tutti
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sempre soltanto un giocattolo dell’Imperatore e dei suoi
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la fine della ricerca dell’oro. Tutti prima o
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per niente. Il lavoro dell’uomo è sempre una
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sentivamo che il compimento dell’impresa avanzava, con un
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vento del dubbio e dell’inquietudine, e ci chiedevamo
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bastava rimuovere le zolle dell’erba; di miniere d
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Per me il procedere dell’amministrazione era sempre stato
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ben note. ¶ Alla fine dell’estate il ponte fu
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sconfitte, e il compimento dell’impresa fosse dipeso interamente
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nenie della tristezza e dell’abbandono, ma anche le
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incontrammo con gli operai dell’altro cantiere, che al
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cinquant’anni, alla vigilia dell’assalto di un intero
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paura e lo spavento dell’ignoto. Si rintanò nell
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vento che mulinava fuori dell’isba e ululava nel
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e picchiando i gradini dell’isba e gli steccati
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a venire. Nel cuore dell’estate un giorno lo
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in qualche spiaggia ghiacciata dell’Artico, o come i
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mai potuto avere esperienza dell’acqua azzurrissima del Bajkal
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da lui. La storia dell’origine della taiga, creata
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dai temporali, o quella dell’alce primitivo, che aveva
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considerato il maggiore poeta dell’antichità, e trenta città
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volavamo verso la fine dell’opera tutti i compagni
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e alla città proibita dell’Imperatore. Una volta il
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prolungasse apposta il tempo dell’attesa, perché in fondo
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sé. Ripensava all’epoca dell’abbattimento degli alberi, all
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le paure, i tormenti dell’infinito purgatorio di coloro
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giorno, nel luogo privato dell’isba. ¶ Con l’avvicinarsi
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suoi attraverso le montagne dell’Asia Minore, mentre il
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Allora l’antica paura dell’epidemia non era solo
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sviluppato quella peste sinistra dell’intestino, quel malanno ancora
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Dio era la stessa dell’universo e del suo
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giudizi e ai sofismi dell’intelletto occidentale, e conosceva
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ricavato da noi statue dell’attesa e dell’indecisione
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statue dell’attesa e dell’indecisione, che non sapevano
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girare per i corridoi dell’ospedale con le gambe
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sullo Zar, che prima dell’incidente gli erano parse
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nella vita, con quello dell’addio e della partenza
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sotto il sole impietoso dell’estate, perché era tutto
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di riproporre il modello dell’antichissimo poeta non vedente
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in noi il sentimento dell’esistenza di una persona
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anche nella disastrosa invasione dell’avventuriero di Ajaccio doveva