Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

e rinnovate al torneo dell'armata, ¶ ma non vi

ARCA SANTA, La Fisiologia dell'Egoismo, cap, XIIJ. ¶ La

dentro al cerchio sottile dell'orecchio, ¶ padiglione di morbidi

piacque ¶ numerare sul ritmo dell'ordigno, ¶ il batter nell

occhio al frullar breve dell'ali ¶ dei passeri sul

e stilizzate ¶ a richiesta dell'epoca: ¶ i petali di

che rinchiude il secreto dell'anima ancora, ¶ che serra

del mio volto disfatto, dell'abiti stinti; ¶ sarò all

disprezza. ¶ Sarò l'illusione dell'amore, ¶ per rinnovare, offertorio

edificazione, ¶ colla assistenza estrema dell'estrema unzione ¶ e magna

Padrone, ¶ sono il campione dell'italianità. ¶ La mia tuba

gode de' baffi provocanti, ¶ dell'adipe compressa e castigata

grave, ¶ appresta la sanzione dell'omicidio legale e necessario

ferrovie, ¶ e sono ancor dell'Oche molto capitoline, ¶ e

ardita ¶ interrompe i consigli dell'Oche podagrose, ¶ e ancor

dispetto la trepida innocenza ¶ dell'afono cappone, melenso ermafrodito

rose affacciati alle ringhiere ¶ dell'africana sponda: ¶ tal sia

per balzar sulla preda dell'isole, giojelli ¶ nel mare

speciosa. ¶ Ascoltate il consiglio dell'amico; ¶ attender che vi

intessuto nelli arazzi ¶ germanici dell'Heine ¶ (dolci notti al

a splender, dai topazzi dell'ogive, in faccia all

applaudiamo, Signora, ai forieri dell'italica gente! ¶ Tutto il

bellissima Regina di Cirene, dell'Africa romana; ¶ amore ignora

ospitare, ¶ nel giro affettuoso dell'amministrazione, ¶ uomini e avvenimenti

persuasi dei molteplici casi dell'azzardo. ¶ E il giardino

dettaglia. ¶ Inscriveran le cifre dell'antropometria ¶ vicino alle ricerche

d'Ottobre: ¶ vi son dell'Imbecilli inzimarrati, ¶ gravi e

ai mortori, ¶ nei dormitori dell'impotenza. ¶ Molti Imbecilli son

dispensiere ¶ al bel lavoro dell'Efebo Poeta. ¶ L'Imbecilli

Naturale spiega il Natale ¶ dell'una e l'altra

pazienti buoi, ¶ l'eroi dell'a venire. ¶ Ho veduto

la ferita sanguina. ¶ Molti dell'Imbecilli son canuti: sono

e, per le nostalgie dell'a venire, ¶ già mi

verso te nel sorriso dell'alba; ¶ l'altra sera

fiato. ¶ Dai terrori notturni dell'esilio, ¶ rivediamo la patria

comandiamo; arrechiamo il tesoro ¶ dell'indiscussa fraternità! ¶ Quindi..."" - ¶ - "Quindi

i simboli si gloriano ¶ dell'eterno statu-quo e

Venti secoli al passo dell'istoria! ¶ L'Asino e

seppe le stellette ¶ bianche dell'Unione. ¶ Non pregio il

rugiada, ¶ consolatore caustico, ¶ signor dell'a venire, ¶ memoria eterna

bastardo vagabondo; ¶ nel profondo dell'anima incoraggia: ¶ precipita e

e pia ¶ ai ministeri dell'agricoltura. ¶ Ma, per pietà

petali, ¶ il liquido argento dell'acque: ¶ e tutte le

Ribollon l'onde umane dell'oceano; ¶ braccia nel sangue

oceano; ¶ braccia nel sangue dell'ora occidua, ¶ braccia a

prepara, in sull'ajuto ¶ dell'urne affaturate e lusinghiere

alle stragi... ¶ pel Sol dell'avvenire,..." ¶ D'oro una

schietta, ¶ tra i medaglioni dell'orologio; ¶ perché s'affranchi

di sopra al flutto dell'ovazione. ¶ Antica processione di

partita. ¶ Sorge dal fango dell'urna politica ¶ tra il

corteggio e la pudicizia dell'inclita, benemerita e real

fabricò il bel dogma dell'imperativo divino e regale

sopprime, ¶ allibito, l'ingombro dell'augusta tresca. ¶ No, non

ma il festino orientale dell'inversione: ¶ lasciate andare queste

cime, ¶ dove, in omaggio dell'Academia, ¶ ventri, poppe e

e le vallette ripiegate dell'inguinaja. ¶ Colpa vostra, concorrere

aretinesco ¶ sbocciato al fresco dell'Istituto; ¶ mirabili e marmoree

E viene sul ritmo dell'anno segnato, ¶ se primavera

birra, ¶ in sul disgusto dell'ultimo amplesso. ¶ Vedo, con

immelmati ¶ nel rauco canto dell'armonía da trivio: ¶ parlan

Siam le lampade spente dell'altare ¶ verso cui turbinarono

rutto ¶ e lo sciaquio dell'intima stoviglia. ¶ Venite a

champagne, ¶ sopra il clangor dell'aulica fanfara: ¶ "Qui regna

sembrano il metallo freddo dell'iridi martoriate ¶ senza lagrime

larga di sé e dell'avito erario; ¶ o una

burchiello fragile, ¶ sul moerro dell'onda del tappeto, ¶ intessuto

si mareggia, ¶ sul moerro dell'onde intessute; ¶ dondola in

il rituale ¶ della croce, dell'acqua e del sale

è il rotto rantolo dell'agonia. ¶ Uno sbadiglio al

s'infonde ¶ colla tempesta dell'onde del mare, sopra

in sulle rive piane ¶ dell'Isonzo, trapassi per l

vostra simiglianza ¶ la gioventú dell'odio ¶ millennario irrorato di

feritore anonimo e sarcastico ¶ dell'anonimo imberbe studente italiano

preistoriche, ¶ la folgorante distruzione dell'uragano; ¶ la Coppia selvaggia

di fiamme, ¶ l'aspetto dell'Iddio innominato ¶ tra lampi

campato in sull'albore dell'età troglodita, ¶ ritto sul

è divino ¶ a riflesso dell'Uomo! ¶ Serenità, riflesso del

dalla porpora d'oro dell'aurora allo scarlatto tragico

e allucinato, ¶ nelle pigrizie dell'acque morte di bonaccia

piú il buon vin dell'Isole dispilla ¶ dall'anfora

hai suscitato, ¶ dal caos dell'anima tua, l'Iddio

delirio ¶ delle lussurie atroci dell'angoscia; ¶ Cristo, che hai

ultima ingiuria, ¶ alla necessità dell'Amore immortale. ¶ E Bisanzio

a te, che fuor dell'onde avare ¶ del salso

imperituro, ¶ sopra i frontoni dell'Urbe in futuro. ¶ Li

reduce da Tolosa, fratricida dell'Albigesi: ¶ postrema erede di

del tuono, al canto dell'uccello; ¶ dalla Vita alla

via lunga e infangata dell'esilio. ¶ Ora, concediti, terra

vano alla fine comune ¶ dell'ampia foce ondosa i

mare e la cresta dell'Alpi, ¶ ha imbracciato lo

Italia delle Arti e dell'Agricoltura ¶ che affranca la

si riscatta all'obbrobrio dell'arresa oscura ¶ al Bonaparte

ferite, nell'onore atavico ¶ dell'illustre casato dimenticato. ¶ E

ferito, ¶ all'ombra vaga dell'ontano, accostava, ¶ strisciando, il

sovrano; ¶ cantami il fascino dell'occhi chiari ¶ come la

rifratte tra li ori ¶ dell'acque occidue; l'Isole

attingere li spruzzi eccelsi dell'onde, ¶ inargentarsi di sale

franare muraglie ¶ nella bufera dell'artiglieria, ¶ e, col troncone

ribenedire le straziate ¶ vittime dell'eterne sue alleate. ¶ Polvere

Ipocrisia ¶ il reciproco amor dell'alleata: ¶ l'una risponda

ignivomo della Comune, ¶ ultima dell'Impero eroicomico, ¶ sorretto dal

nell'ultimo sogno, ¶ sorgere dell'Atlantico fiammante, ¶ tra le

comprese dallo scrosciar fecondo ¶ dell'onde sulli scogli, rombare

noi sentiamo il battere dell'onde, ¶ dalle arterie del

sta, nel rosso bisogno dell'anima che ascende. ¶ In

proclamare, invocare la Vita. ¶ Dell'acquile scarlatte battono l

qual sia la ragione ¶ dell'una morte e dell

dell'una morte e dell'altra non vogliam dimandare

amore abrucia, ¶ le fiamme dell'amore s'avvelenano d

i millenni ¶ il carico dell'onte e fu l

ad Oreste sulle porte dell'Hades: ¶ ed Ecuba vociò

verbene ¶ sopra il mistero dell'impaziente Umanità. ¶ Breglia, il

per la densa fanghiglia ¶ dell'alba lutulenta e miseranda