Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

si lanceranno alla conquista dell'avvenire, integri e audaci

tra i cortinaggi serici dell'uscio socchiuso, protese il

di Maurizio il suono dell'ora giunse, sospingendo altrove

gesto energico i colpi dell'orologio. Egli aggrottava le

e, ad ogni scoccar dell'ora, batte di un

colpevole agli occhi scrutatori dell'Onniveggente. Egli è solo

inculcato che i frutti dell'eterna gioia si maturano

bambino è l'emblema dell'innocenza - monsignore disse - ha

vassoio, entrò dalla porta dell'anticamera in compagnia di

a poco nella trasparenza dell'ombra ancora lieve. Dagli

verde i petali paurosi dell'oscurità imminente. ¶ Vanna sospirò

aiuto del dottore e dell'equipaggio, finchè arrivava la

in una parte remota dell'America. Invece no; un

a cuore le sorti dell'orfanella e l'aveva

cadde tramortito sui gradini dell'altare, e il Corporale

pensiero le città dolcissime dell'Umbria, quando San Francesco

godimento le foglie brune dell'edera tappezzante i fianchi

arte di qualche maestro dell'opera, di qualche artigiano

sfiorando con l'ombra dell'ala le faccie gravi

turbata dal fremito precursore dell'estasi, entrò nella chiesa

dove le spire odoranti dell'incenso s'innalzavano lentamente

salmi sopra l'accompagnamento dell'orchestra. ¶ Domitilla Rosa andò

del Signorelli. ¶ La predicazione dell'Anticristo non le incuteva

cospetto la verità unica dell'unico Figliuolo di Dio

Dio. ¶ Ma la figurazione dell'Inferno l'annichiliva, ed

si arricciava pel bruciore dell'alito di un demonio

si diffondevano le nubi dell'incenso bruciante nei turiboli

ginocchio sui gradini marmorei dell'altare, imprecò alla vita

balconi drappeggiati del palazzo dell'Opera, si snodava per

bulino e di smalto dell'orafo senese, e dove

Hai letto i registri dell'Opera del Duomo? Sai

saloni affollati del palazzo dell'Opera e procedè oltre

andava cedendo, il presidente dell'Opera, un bel vecchio

le scale del palazzo dell'Opera e invase i

a una maestra elementare. ¶ Dell'atto generoso di Vanna

per quattro a scherno dell'esecrato capitale. ¶ Vanna si

timido fruscìo, i veli dell'alcova si gonfiavano appena

pietruzze, e la superficie dell'anima ondeggiava, e dal

tremava per l'impeto dell'emozione. ¶ Era una fresca

premendo con la punta dell'indice i vari mucchietti

a loro la bottiglia dell'acqua. ¶ Avevano imparato il

una mano, il secchio dell'acqua benedetta nell'altra

gustare la preziosità letteraria dell'allusione, e riprese, tripudiante

cane levriere, della vipera, dell'aquila, e le fazioni

facendo scattar la calotta dell'orologio d'oro: - Vede

prima risolvere la questione dell'alloggio. ¶ Bindo Ranieri si

varie e subitanee impressioni dell'animo. ¶ - Maledettamente! Maledettamente! - egli

Papa, nè contro quelli dell'Imperatore? ¶ - Nossignore, non infastidisce

Orvieto è la Mecca dell'Umbria verde, e ogni

bolle, passeremo all'archivio dell'Opera. Insomma, disponga di

giorno, Fritz Langen disponeva dell'archivista, sfogliava con lui

a cui gli studenti dell'Università di Bonn avevano

potenti romani, allora padroni dell'universo, lasciarono sulle spiagge

e anche l'archivio dell'Opera del Duomo. ¶ Oramai

ed era il giorno dell'Annunziazione di Maria. Davvero

e teneri nel bacio dell'aria mossa appena, si

che precipitavano dai gioghi dell'Olimpo, avidi insaziabilmente di

fulgori. Al limite estremo dell'orizzonte il fluttuare dei

si scorgeva l'influenza dell'arte greca e che

per attendere gli eventi dell'indomani. ¶ Fritz Langen si

disse, con la freddezza dell'uomo superiore: ¶ - Credi tu

in lei sui terrori dell'Inferno. Quando non avrà

Le mostrerò i luoghi dell'eccidio. ¶ - Grazie, non ho

tremito e lo sbigottimento dell'uno faceva aumentare lo

sbigottimento e il tremito dell'altra. ¶ - Gott! Gott! Dio

sarai sempre l'anima dell'anima mia. ¶ Il bimbo

una all'altra stanza dell'appartamentino, allegri come farfalle

l'uno dalla bocca dell'altro e si slacciavano

collera; spinse Serena fuori dell'uscio e minacciò Ermanno

udito forse lo scoccar dell'ultimo bacio, scambiato da

di gioia alle parole dell'amato, che le domandava

aspirare le timide fragranze dell'aria notturna, che gli

nivee come lo spumeggiare dell'onda. ¶ La mattina della

sotto la cupola rossa dell'ombrellino di seta. ¶ - Ah

lambiva quello stesso punto dell'arcata, Vanna era felice

per la fiamma interiore dell'amor suo verso Gesù

cigolìo, se le stile dell'olio, invece di salire

pigre entro il volume dell'acqua. ¶ - Oh! lo stregone

inginocchiatoio collocato a sinistra dell'altare, e fatto in

impiccioliti fra l'umidore dell'ombra gelida, privi di

consueto, e le parlò dell'avvenire di Ermanno con

implacabile la faccia ignara dell'unico figliuolo della sua

nobiltà è la spada dell'altare e l'altare

aveva sospinto il volo dell'aquila romana, perchè la

per avviarvi sulla strada dell'eresia. ¶ Un soffio di

i chierichetti, al colmo dell'orrore, ne seguirono l

stuzzicarle il roseo padiglione dell'orecchia. ¶ Pericle Ardenzi la

Ermanno, stringendo la mano dell'amico. - Potevate rivolgervi a

si dice in paese dell'avvenimento? - Ermanno interrogò, schiudendo

ascoltare le volubili parole dell'amico, e frattanto una

sospettando i pensieri confusi dell'amico. ¶ Ermanno si arrestò

speranza insito nel cuore dell'uomo. ¶ Ermanno taceva accigliato

nè il mormorio soave dell'acqua zampillante. Di nuovo

e si spogliò furiosamente dell'abito secolare. Ah! come

non aveva un moto dell'animo, che non volasse

È il lavoro faticoso dell'adolescenza, che distrugge per

di una sopraffatta divinità dell'Olimpo. ¶ Non tutti i

affacciarsi sopra i confini dell'universo, la campana del

rimase avvolto dai fumi dell'incenso. Di fuori la

fuori la trasparenza ampia, dell'azzurro primaverile, le note

ceri, i boati possenti dell'organo, il tripudio delle

mentre la destra insignita dell'anello episcopale, che si

scendevano lungo i gradini dell'altare, abbassandosi nelle genuflessioni

aperto davanti al portale dell'antica chiesa, che gli

madre, all'ombra rosea dell'ombrellino di seta! La

di rossore. ¶ - Pei riflessi dell'ombrellino - pensava Ermanno - e

sole, il velo scherzoso dell'aurora e il bruno

inerte, toccando i limiti dell'abisso, ove il tempo

piacere. Nello sfondo puro dell'esistenza, che per lui

diventavano docili all'impulso dell'istinto. ¶ Mangiare, bere, dormire

qualsiasi indagine, valendosi anzi dell'intelletto, esercitato alla ginnastica

ordinato suddiacono; nell'attesa dell'ordinazione, monsignore consigliò di

di modestia agli elogi dell'archeologo. ¶ - Sì, credo anch

punto nel più vivo dell'anima dal rifiuto inaspettato

di verzura, il melo dell'orto, la secchia gocciolante

schietta semplicità! ¶ Il melo dell'orto gli rammentava un

secondare le vezzose bizzarrie dell'industria casalinga. ¶ Come supporre

dette a riflettere. ¶ Così dell'uomo! Bisogna possedere uno

improvvisa, imperiosa la rivelazione dell'io, non già meschino

campagna, durante i calori dell'agosto, tanto la povera

muore con la paura dell'inferno - diceva Serena a

dal cervello le nebbiosità dell'errore, ed Ermanno sentì

propizie, alla operosità assidua dell'intelletto, alla illibatezza dei

mi pare Ebe, dea dell'eterna giovinezza. ¶ - Il signor

che predica il perdono dell'offesa e la dolcezza

alto schiamazzo. L'ubbriacatura dell'ira cedeva; ma il

la canicola, alla ricerca dell'acqua. ¶ Una quercia isolata

tentando sottrarsi al dominio dell'istinto. ¶ Il giovane chiuse

narrò che, all'approssimarsi dell'alba, Gesù era entrato

di ondeggiare ai sospiri dell'aria. Aprì la bocca

non ricordare le parole dell'amico, limpidissime adesso; cercò

daranno gioia allo scemare dell'unico pensiero che ti

mente? Forse dal silenzio dell'ora, dalla trasparenza vasta

ora, dalla trasparenza vasta dell'aria? No, da lui

gesto indicò il biancore dell'alba; Villa rientrò. ¶ - Fra

sè, le nubi fiammanti dell'aurora, i voli canori

per gli spazi raggianti dell'idea, ora abbattendosi impaniato

le prese un lembo dell'ampia manica e glielo

passione, tutto il fondo dell'anima saliva a galla

dettero la rivelazione intera dell'umano dolore; del dolore

future battaglie. ¶ Nel bruciore dell'orgoglio ferito, rivolse fra

esistenza sempre in balìa dell'altrui desiderio! Povera madre

sorse completo il sentimento dell'umana fratellanza, ond'egli

Non ho la pace dell'anima, monsignore, e senza

e senza la pace dell'anima, il resto è

cosa consiste la pace dell'anima, figliuolo? Consiste nell

per la insolita concitazione dell'anima; sopra le gote

alto, perduta nelle immensità dell'azzurro, Serena volava; in

resi sbiaditi dai veli dell'età, e il buon

parla - in sè gioioso dell'antitesi fra lo scherno

con tranquillità alle cose dell'anima. Tu provvederesti alle

sdegnoso di menzogne, nauseato dell'ipocrisia entro le cui

propria anima le pene dell'Inferno! Don Vitale aveva

credo turbata dalle ansietà dell'incertezza. ¶ Vanna, al colmo

le sfuggissero. Voleva assicurarsi dell'evidenza del fatto mostruoso

accogliere dentro il recinto dell'ovile, a cura della

benedicendo. ¶ Ma quella mattina dell'ordinazione, in cappella, durante

giudico impegolato nella pece dell'eresia, e da pastore

più nemmeno le ansie dell'amore peccaminoso, gli spasimi

del rimpianto, gli slanci dell'anima nell'offrire in