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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Mario Sobrero, Pietro e Paolo, 1924

concordanze di «dell»

nautoretestoannoconcordanza
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un tratto la stanchezza dell’età gli sia divenuta
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testa cocciuta la causa dell’antipatia che prova. Ma
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più che l’angustia dell’abitazione e le masserizie
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mano al visitatore, scusandosi dell’abito da lavoro, con
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tanto meglio! C’è dell’altro da fare, c
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Toccando la cupola tesa dell’ombrello con le sue
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essersi ridestato dal torpore dell’ubbriachezza. L’orrore di
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mano verso la caraffa dell’acqua. ¶ — E la mamma
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di Ronchi l’eroe dell’imperialismo siderurgico....” Un formidabile
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aver trovato lo scopo dell’esistenza; poi aveva compreso
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se ne veniva ammucchiando dell’altra. Metteva un brivido
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nell’aria il gorgogliar dell’acqua che non cessava
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fretta il capo fuori dell’uscio: – Ma Eligio non
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questo, Vi sarà certamente dell’esagerazione. ¶ — Ma che li
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che nelle ore solite dell’uscita. E vi si
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avuto origine nel profondo dell’essere loro e fossero
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è diversa da quella dell’operaio. Tuttavia penso che
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lavoro. Poichè l’ora dell’uscita era prossima, Davide
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lo rivoltava la bassezza dell’inganno, del quale aveva
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Adesso rivedo la prosa dell’Agenzia Stefani.... ¶ Li aveva
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a furia di sgobbare. Dell’amico, tornato alla sua
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vi sono nella vita dell’umanità dei momenti in
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muoiano e gliene producano dell’altro. ¶ L’espressione ostile
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delle tante leggi immutabili dell’esistenza. La mercede dell
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dell’esistenza. La mercede dell’operaio e il costo
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banco per farsi servire dell’acquavite, che tracannarono d
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il disgusto che provava dell’esistenza. Pensava all’uomo
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i gommai, coi lavoratori dell’arte bianca quelli dell
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dell’arte bianca quelli dell’edilizia. Su per lo
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ammutolì e la voce dell’oratore cominciò a risonare
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con cui la vocetta dell’oratore tagliava il silenzio
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una notte, un “Vangelo dell’anarchia”. Questa parola le
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specchio della sua vita, dell’avvenire a cui è
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l’uno a fianco dell’altro, davanti ai quali
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uguali nell’aspetto innocuo dell’infanzia. Poi si videro
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di gente in direzione dell’angolo ov’era la
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gli soffiò. – Va via! ¶ Dell’atto, dell’intenzione di
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Va via! ¶ Dell’atto, dell’intenzione di Pietro lo
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bandiera rossa col troncone dell’asta, cercava con ostinazione
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andare infine a liberarsi dell’arnese. ¶ Di là dalla
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depose presso il luogo dell’eccidio, popolato ora di
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se non il ricordo dell’unione, della pace famigliare
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questi danni a paragone dell’opera gigantesca che si
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dei ginocchi. La camera dell’assente pareva ora una
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o le notizie segrete dell’organizzazione, oppure commentava gli
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produceva sempre l’idea dell’avvenire, a cui ella
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si recava per incombenze dell’ufficio alla cancelleria del
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rivedeva sempre la scena dell’aggressione degli ufficiali. Riferì
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non dissipava la sfiducia dell’amico, il maestro volle
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pratica, insegnare il procedimento dell’operazione. Quello applicato in
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nuova se lo sfacelo dell’antica si produceva. ¶ Ad
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a Davide la personificazione dell’utopia. ¶ A un certo
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sulla lastra di marmo dell’ospedale, morto nell’ubbriachezza
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di vedetta, sulla torre dell’orologio, sugli angoli dell
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dell’orologio, sugli angoli dell’edificio che dominavano gli
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traforavano il nero volume dell’edifizio; la squadra diurna
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silenziosa dava la tristezza dell’autunno. Radunate nello studio
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della giacca. Al piede dell’antenna che la bandiera
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trovò ad ogni angolo dell’edificio sentinelle che vigilavano
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un peso al disopra dell’ostacolo, puntò di scatto
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nuovo la voce iraconda dell’uomo che si era
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che pareva l’annuncio dell’autunno e il presentimento
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popolo, dopo il ritorno dell’organizzatore dal suo viaggio
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che rivelavano l’agitazione dell’infermo. Li percepiva nettamente
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Era il segno luminoso dell’eternità che non muta
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notte. Nella stanza chiusa dell’assente, donde non traspariva
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dicendogli invece nel profondo dell’anima l’addio per
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riflettere. E i bambini dell’altra? ¶ — Mi vogliono già
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a forza dall’alveo dell’idea fissa? ¶ Giuliana, quasi
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braccio sopra la spalla dell’altra e accarezzandole adagio
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era salita all’altare dell’Addolorata, si era aggrappata
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lei, in uno slancio dell’anima, come per riprenderla
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perchè il concetto informatore dell’opera, vasto com’era
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pratici”, distillavano le formule dell’adattamento, della rinuncia, coprivano
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a manifestarsi il contraccolpo dell’azione proletaria ch’era
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Paolo non rincasava prima dell’alba; anche il suo
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proscritti sebbene nel periodo dell’occupazione la sua opera
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fabbrica nell’ultima giornata dell’occupazione, sebbene Pietro non
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Le salì dal fondo dell’anima il segreto che
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solito fischio. ¶ — Finchè bevi dell’acqua, non ti passa
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era rimasto dal tempo dell’occupazione a causa d
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degli scioperi le giornate dell’occupazione avevan lasciato uno
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in segreto...! Al tempo dell’occupazione ha ucciso il
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n’è tanti! Fuori dell’ignoranza non vi è
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E per quel distacco dell’anima da ogni cosa
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fosse prima. ¶ Alla realtà dell’esistenza dovette richiamarlo Carlo
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sparso. Pensava ai reparti dell’esercito ch’erano andati
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alla memoria il colore dell’alba, quando andava alla
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più ricomparso. A proposito dell’aiuto di Emma aveva
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erano schiavi del vino, dell’alcool che li abbrutiva
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I bambini, i figli dell’altra, li avevano ripresi
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della festa, di vestiti, dell’innamorato, dei corteggiatori, cercando
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altri reparti, agli uomini dell’ambulanza il caso apparve
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persone. – Un poco prima dell’alba.... Brucia ancora.... Abbiamo
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che usciva dal tetto dell’edifizio, i suoi occhi
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ad Ancona nelle giornate dell’esodo; sapeva pure che
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dinnanzi due giovani vestiti dell’uniforme fascista. L’uno
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figli, intatta, la dote dell’estinta: così aveva anche
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seguiva il miracolo quotidiano dell’anima maturante entro il
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non vedeva altro fine dell’esistenza terrena. ¶ Quasi ogni
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compagno. Tra il fumo dell’incendio aveva anche sofferto
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si decise. ¶ L’uscio dell’appartamento ove Paolo abitava
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ordine abituale. Nel mezzo dell’arioso spazio stava il
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rondoni, come al disopra dell’esistenza. Camminando al piede
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esistenza. Camminando al piede dell’edificio, là dov’esso
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si riscosse al rumore dell’uscio, richiuso da Pietro
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il fallimento della Banca dell’Industria. ¶ — Non leggo più
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con le inflessioni sguaiate dell’ebrietà. Davide si trovò
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accompagnare il viaggio silenzioso dell’acqua. Quando ne ebbe
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entrare come un preannunzio dell’alba. Disperata di vederlo
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tempo. E il nome dell’officina riprese a sonargli
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nominarono un istituto medico dell’Università. ¶ Via via che
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spirito nella calma divina dell’infinito. Pure, ciascuno che
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istinto e l’ansia dell’elevazione, l’anelito che
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libraio, con la fretta dell’impiegato che teme il
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gioco, empiendo l’aria dell’impeto furioso di vita