Egisto Roggero, Komokokis, 1902

hanno tutta l’apparenza della realtà. Così abbiamo avuto

talento che all’originalità della trovata uniscono la vivezza

dello stile. Alla testa della schiera coraggiosa si va

venendo su da Piazza della Concordia s’ingorgava, per

dire, sotto l’arco della Stella per poi diramarsi

per approfondirmi nella conoscenza della lingua francese E per

di spensieratezza! ¶ L’ondata della folla varia e incalzante

folla varia e incalzante della sera parigina aumentava sempre

alto, sopra l’arco della Stella, una grande fascia

a soverchiare il ronzio della folla e invitavano i

la profonda, misteriosa quiete della montagna! i burroni, la

e alla noia cosmopolita della folla estiva che li

ora, verso i confini della Francia e le porte

moderno e innamorato sinceramente della scienza sua. ¶ Poichè egli

al confronto delle idealità della nuova Scienza trionfante, della

della nuova Scienza trionfante, della conquista luminosa della ragione

trionfante, della conquista luminosa della ragione moderna, del rinnovellato

pensiero, dell’inspirazione e della poesia dell’Avvenire. ¶ Ci

attraversati tre quarti buoni della Francia. ¶ Fino a quel

per l’umidità notturna, della lampadina elettrica posta in

e la luce blanda della lampadina invitava a chiudersi

miei occhi, il fondo della vallata si aprì come

in quel momento, stanco della sua diabolica parlantina durata

sono una caratteristica gentile della forte Savoia, aspra e

sole e nel verde della bellissima vallata alpina. ¶ Allora

la saletta d’aspetto della stazioncina e fummo dall

turbate dalla faragginosa vita della capitale. ¶ Edoardo guardava filosoficamente

parlava al mio cuore della cara patria vicina; il

indorare le alte cinte della montagna che ci sovrastava

tratto, ad uno svolto della viuzza, incassata sempre nella

era il buon Diavolo della favola, che invecchiando s

paesello accucciato ai piedi della collina ove esso troneggiava

arrivammo in sul far della sera, mentre il sole

alta, librata nell’azzurro, della piccola chiesa empieva di

fu possibile all’osteria della locanda, per assicurarci un

slanciammo quindi all’attacco della cena con un entusiasmo

nel paese, il silenzio della notte.... ¶ Il mistero ci

torrente ben più formidabile della sua fame di pria

su per i fianchi della montagna. ¶ Tutti i suoi

da noi, per opera della sua diabolica loquela. ¶ Egli

apriva la vastissima sala della biblioteca: piena di vecchi

precisamente accanto alla sala della biblioteca, si apriva nel

gongolante il quartier generale della sua loquace curiosità e

cerbiatta, fra le moine della mamma e le cure

accordati con il padrone della famosa osteria che il

giù i vari luoghi della valle, ci passavan tutte

frate Francesco di Andrea della città di Turras, sopra

frate Francesco di Andrea della città di Turras, scriverò

Chiamato a parte Edoardo della mia scoperta, anch’egli

in tutti gli angoli della Biblioteca, mettemmo sossopra tutti

caddero sulla parte posteriore della legatura chè, come già

tolsi tutta la parte della pergamena deteriorata e ammuffita

Era manoscritta, recente, e della stessa mano che aveva

ad un certo punto della sua lettura, sente il

davanti a quale tratto della narrazione di frate Francesco

conosciamo ormai ogni angolo della valle e.... ¶ Sorrisi. ¶ — Sopra

d’un pozzo.... e della verità!.... tu conosci il

nascosto sotto la pergamena della copertina del Codice.... documento

mistero, cioè la rivelazione della mirabile cosa mai veduta

stato il primo scopritore della misteriosa mirabil cosa – egli

avevamo regolato le dimensioni della cesta-navicella. ¶ La bocca

una parte del muro della cameretta. Quando tutto fu

su tutti i particolare della nostra.... discesa, li congedammo

nè scosse. Il capo della fune era tenuto a

che sotto il peso della trazione della cesta si

il peso della trazione della cesta si disgregavano sempre

l’altro, sul fondo della nostra navicella di vimini

altro sopra il fondo della cesta, noi sentivamo il

anche una discreta illuminazione. ¶ — Della quale non riesco a

dal nostro.... nelle viscere della terra!... il meno che

Noi siamo nelle viscere della terra. ¶ — Di questo te

durante la caduta precipitosa della nostra navicella ora cambiata

passeggiarsene verso il centro della terra.... ¶ — Gli è che

volli togliergli l’illusione della sua speranza. ¶ A che

è solo il manifestarsi della natura stessa ne’ suoi

Perfettamente. ¶ — Ora il moto della materia – moto molecolare – essendo

come sai, moto essenziale della materia; in ogni luogo

ogni corpo in virtù della propria dinamica molecolare è

diverso colore a seconda della sua composizione. E il

e se le vôlte della caverna – poichè noi in

cratere – se le vôlte della caverna, diceva, si abbasseranno

sonno, direi quasi.... ¶ — Effetto della mia predica scientifica forse

si teneva, per effetto della corrente stessa, rasente verso

questo era l’inizio della vita ignota dell’al

anche meglio dalla superficie della Terra, luogo pieno di

finora non abbiamo veduto della preziosa razza alla quale

tessuto pari a quello della tenda e così cominciò

a dire “Il paese della pace”. Il nostro paese

vuol dire “il palazzo della pace suprema”. Ed essa

che, giunto al termine della mia lunga opera di

come un uomo qualunque della Terra. ¶ Egli parlava latino

tutti gli abitanti, su, della Terra – e credeva e

buon vecchio si preoccupava della quiete de’ suoi giovani

lo stesso: grandi cespi della pianta che ho detto

fanno corona alla “città della pace suprema”, – si degnò

a Komokokis.... ¶ — Il paese della pace perfetta. ¶ — Purchè non

accento profondo, – la città della pace perfetta. Lassù, in

la città la città della “pace perfetta”. ¶ Appena entrati

nostri polmoni di figliuoli della superficie del globo, imprigionati

salendo verso la sommità della collinetta, come un senso

nascondeva la vôlta smisurata della immane caverna. ¶ Davanti ad

ch’erano negli angoli della stanza. ¶ Noi ci lasciammo

hanno condotto dalla superficie della terra.... che vi posso

superficie superbetta e vana della vostra Terra, ha creduto

tutti gl’infiniti misteri della Natura, quasi della potenza

misteri della Natura, quasi della potenza di Dio, e

potenze, di mille disegni della gran Mente suprema, di

che sfuggon alla percezione della sua angusta scienza, racchiusa

vermiciattoli striscianti sulla superficie della Terra. Ma era un

se un giorno, stanco della mia lunga esistenza – avea

spirito inquieto di uomo della superficie terrestre, furon una

come essi, nel paese della luce eterna e fedele

l’ignoranza il fondamento della vostra.... della loro felicita

il fondamento della vostra.... della loro felicita? – mormorò Edoardo

trascorrer tutto il resto della nostra vita quaggiù, nel

indumenti che ancor indossavamo della vita passata, e consegnatili

conversava con gli spiriti della Luna e con altri

studiata nelle profondità sconosciute della caverna del Mammuth nel

sacrate ormai dalla verità della Scienza – ma continuate, applicate

per tutto sulla superficie della Terra?... Il dubbio non

senza fondo, nelle viscere della terra. ¶ La plaga abitata

di Komokokis “il paese della pace perfetta” non era

un’idea topografica esatta della giacitura di essa, sotto

di sabbia, la quiete della nostra dimora sono il

da Dio il regno della Sapienza e della vera

regno della Sapienza e della vera esperienza – quella che

deserto gli Ebrei fuggiaschi della Bibbia. ¶ Questa leconora sul

stessi, che dal momento della nostra inaspettata comparsa in

quindi per la mancanza della causa principale della lotta

mancanza della causa principale della lotta fra gli uomini

lotta fra gli uomini della nostra superficie terrestre: la

placide eran le funzioni della vita animale, così del

secolo.... Giacchè la media della loro vita, secondo i

che il divino fatto della generazioni, dovesse per loro

la grande unica festa della loro vita. Intendo: unica

far felice, come segno della grazia divina, il placido

lentissimo era lo sviluppo della giovane creatura. Ricordo la

festeggiate come un segno della grazia e benevolenza divina

benevolenza divina, l’equilibrio della tribù era presto stabilito

per condurre, al termine della loro tranquilla e lunga

potei comprendere, l’idea della Morte non era per

perfezione. ¶ * ¶ Essi nulla sapevano della nostra civiltà. Ignoravano la

cinquecent’anni circa avanti della nostra era cristiana. Esso

consisteva dunque l’impiego della lunghissima vita di quella

le donne, si occupavano della pulizia non solo delle

a terreno, ma benanche della pulizia dirò così pubblica

che noi nell’ignoranza della lingua e del loro

ad afferrare, dei doveri della Vita.... ¶ Chè, se semplici

di questo strano attimo della nostra vita, che ora

che mi lanciasse fuori della mia natura d’uomo

Creato, la formidabile potenza della Natura, così ricca e

gravemente: ¶ — Ora, o figliuoli della terra, io aprirò le

quasi – si fe’ padrone della mia mente. ¶ L’alta

possibile afferrare il suono della sua voce. ¶ Invece Kalika

sono stato un uomo della vostra Terra. ¶ — Sicchè. – riprese

esistono nella grande ricchezza della Natura. Così è di

alla prima crisalide materializzata della vita: esse sono ora

compier la prima parte della loro materiale esistenza. Voi

lassù si farà signore della vostra mente. Ma le

prudenti, nè vi fidate della vostra ragione di un

suo linguaggio ora risentiva della grave profondità di quello

lui, a far parte della vita dei fratelli di

ora egli viveva veramente della loro vita. ¶ Io no

fantastica e nervosa vita della nostra superficie terrestre che

come i candidi fiori della notte si reclinano sullo

fronte, indi il petto della salma, indi alzata una

vero diavolo nostro, su della Terra, se li porti

luogo in questo regno della pace perpetua, ed è

Io so la cagione della tua nervosità. ¶ — Spiegati dunque

foggia degli uomini, precisamente, della nostra lontana superficie terrestre

parlato del mio amore? Della mia decisione? ¶ — Sì. ¶ — E

che per una legge della quale neppure lui conosce

averlo intuito. La morte della gentile creatura.... ¶ — Ma è

Vedi? io che son della stessa tua creta.... io

mio mondo, il desiderio della mia luce, della mia

desiderio della mia luce, della mia aria, del sole

del verde delle piante della mia terra.... tutto il

tutto il magico splendore della vita e della natura

splendore della vita e della natura nella quale io

e di fragranze silvestri, della mia madre terra, della

della mia madre terra, della quale, con il desiderio

nell’olezzo dei fiori della terra, tra le carezze

sopra tutte le figliuole della terra del bacio di

bacio di quel sole, della carezza di quelle fragranze

Edoardo comparve sull’uscio della mia capanna io balzai

ma la segreta voce della fede mi dice che

sorgeva Komokokis, la Città della pace perfetta. ¶ Mentre camminavamo

esser dovea la strada della nostra liberazione: quella che

nessuna fiducia nella riuscita della nostra impresa. ¶ Ad un

Edoardo. ¶ E nel tono della sua voce sentii chiaramente

e piana, la fine della terribile scala a picco

salvezza, forse la riuscita della nostra fantastica impresa. ¶ Un

ai primi passi: approfittiamo della bella strada che la

nè vasta, nel fondo della quale correva un velocissimo

finire evidentemente sulla superficie della terra. ¶ — Ne sei sicuro

il posto più sicuro – della nostra imbarcazione di nuovo

circondavano, nella rapida corsa della nostra bizzarrissima barca, fu

più nell’assenza totale della luce solare, assenza che

intanto? ¶ — Intanto contentiamoci ancora della nostra solita razione. ¶ — Ne

dalle tasche un pugno della preziosa erba che il

perduto – malgrado la vicinanza della superficie terrestre, – la sua

spiare fuori de’ bordi della nostra barca – rispose: ¶ — Una

sempre attaccato ai margini della nostra barca di nuovo

a riposare alquanto.... cosa della quale sentiamo, mi pare

Ci allungammo sul fondo della barca – Kamelia sempre al

siamo vicini al termine della nostre peripezie. ¶ E la

supino in avanti, battei della testa sul fondo della

della testa sul fondo della imbarcazione, e perdetti i

a sedere sul fondo della barca. ¶ Il mio primo

esser dovea l’uscita della grotta. ¶ Dalle pareti pendevano

per gli altri uomini della terra, non per i

per noi la porta della nostra terra! ¶ — Tanto porterebbe

urto villano ed improvviso della barca che poco mancò

nostro arrivo alla bocca della galleria. ¶ — E Kamelia? ¶ — Bisognerà

e discesi sulla sabbia della riva ove Edoardo mi

si fermò. ¶ L’apertura della grotta era a poche

buona volta alla superficie della terra! ¶ Riprendemmo più celeri

che fummo all’imboccatura della grotta. ¶ Ah, la prima

la spruzzò sul volto della mia adorata. ¶ Io seguiva

la posai sul fondo della barca, sopra un verde

il volto di neve della piccola morta. ¶ E più