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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Zavattini, Totò il buono, 1943

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
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in un quartiere solitario della città di Bamba. Vestita
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ripetere sovente il racconto della scena finale. “Non fiori
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tutto dietro l’orlo della siepe, anzi si alzavano
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il signor Contis, padrone della casa, lo seppe aumentò
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si avvicinava al tetto della casa e i colori
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far ripulire la facciata della casa. ¶ Il vagito continuava
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di Totò il giorno della dipartita della signora Lolotta
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il giorno della dipartita della signora Lolotta da questo
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di abituarlo all’idea della sua scomparsa nascondendosi dietro
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raggiungono, sommergono la casa della signora Lolotta. La quale
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Egli seguì il corso della malattia della signora Lolotta
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il corso della malattia della signora Lolotta con grande
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erano chiusi nella camera della malata. Totò aveva guardato
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aveva guardato dal buco della serratura: uno era alto
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guardato ancora dal buco della serratura. C’era un
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strette entrarono nel cuore della città, bisognava attraversarla per
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andato al di là della sua strada corta e
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a un gancio fuori della finestra, quando gli invitati
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Appena fuori del centro della città il cocchiere mise
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guida diceva gli anni della sua nascita e la
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grande senza il fastidio della vostra troppo comoda pietà
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si recava sulla tomba della signora Lolotta che la
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proprio nome sull’uscio della baracca. Aveva anche un
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il sole per via della latta facevano un bellissimo
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che il problema principale della vita non sia quello
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a pranzo, i maggiorenti della città, per farsi strada
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una perla nella gamba della poltrona, un diamante in
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incidente occorsogli nel salone della “Società delle conferenze”, di
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terreno al margine settentrionale della città e di regalare
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battuto contro lo stipite della porta. Totò non si
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un palmo dal muso della vacca, e ormai senza
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a parte il musone della vacca che cominciò a
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Poc i migliori amici della terra. Quando si rividero
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Era sceso il freddo della notte che faceva diventare
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a una col nome della casata; invece delle macchine
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piano piano l’uscio della capanna quando quello era
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tardi spuntarono dal fondo della strada 12 guardie. ¶ Totò aveva
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guardò intorno. Gli oggetti della camera si vedevano come
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cielo con la scia della musica che fanno le
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ingraziarselo, lo pregava prima della visita quotidiana di cantare
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aveva una gran paura della morte: per questo non
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di petrolio alle porte della città. Il che permetterà
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essi ravvisava il segno della forza e ne parlava
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abitava un vecchio impiegato della ditta Mobic. A passetti
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sole. I baracchesi approfittarono della tregua per andare a
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di vedere, per virtù della sua voce, animarsi in
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circa. Guardava la statua della fanciulla che era la
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di darle un segno della sua ammirazione e staccò
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a tremare a causa della frase detta da Totò
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ottenere qualche cosa più della cifra segnata). ¶ Gero volle
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arrendersi dopo la storia della uova al burro. “Andiamocene
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interpretava come felice conseguenza della sua azione bellica. Non
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di lucidare il pavimento della sua capanna. Diventato padrone
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qualcuno venne l’idea della pelliccia e andò a
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fare la cronaca obiettiva della situazione devo dire che
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afflosciò a terra sfinita. Della cosa nessuno seppe dare
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e riempiendo il cielo della città. Dopo un lungo
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ho raccontato, a causa della mia impazienza, all’inizio
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ciò molto naturale. ¶ Approfittando della immobilità del nemico, Totò
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gli occhi nel ricordo della cara donna. In fondo
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Su tutto la voce della signora Lolotta che gli
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mondo, invaso dallo spirito della vendetta: “Tac, voglio qui
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il più bel giorno della vita di Carmelo. Rispose
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desiderio, gli sguardi stupiti della folla. Molto ammirato era
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aver dato alcune prove della loro maestria di volatori
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a Totò le chiavi della città. L’idea era
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a offrirgli il governo della città. Totò obiettava che
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primi giorni si occupò della città in un modo
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proprio incarico di Governatore della città. Al suo posto
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strada. Però, l’incidente della trave sulla testa gli
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toro, dall’altra parte della città, fiammeggiava l’orizzonte
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estremo con il ricordo della fulgida quiete delle ore