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invenzioni verbali


Giacomo Leopardi, Canti, 1837

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
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1837
S'ai patrii esempi della prisca etade ¶ Questa terra
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Ma dell'ingegno e della man daranno ¶ I sensi
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I LIBRI DI CICERONE ¶ "DELLA REPUBBLICA" ¶ Italo ardito, a
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sante, ¶ Non domito nemico ¶ Della fortuna, al cui sdegno
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e del rimoto letto ¶ Della giovane Aurora, e del
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amori, ¶ Che in età della nostra assai men trista
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vergogni. ¶ IV ¶ NELLE NOZZE DELLA SORELLA PAOLINA ¶ Poi che
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lido, ¶ Te nella polve della vita e il suono
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le montagne il rombo ¶ Della procella. O spose, ¶ O
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quei che indegno ¶ È della patria e che sue
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danni e il pianto ¶ Della virtude a tollerar s
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che disserra e scote ¶ Della virtù nativa ¶ Le riposte
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ed è men vano ¶ Della menzogna il vero? A
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e il dissueto orecchio ¶ Della materna voce il suono
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dall'immonda ¶ Polve tergea della sanguigna caccia ¶ Il niveo
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e quale, o figlio ¶ Della saggia Rebecca, in su
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valle, amor ti punse ¶ Della vezzosa Labanide: invitto ¶ Amor
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L'aonio canto e della fama il grido ¶ Pasce
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Scellerato ardimento inermi regni ¶ Della saggia natura! I lidi
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notte, e verecondo raggio ¶ Della cadente luna; e tu
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inganni e il sogno ¶ Della mia fanciullezza. Ogni più
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vecchiezza, e l'ombra ¶ Della gelida morte. Ecco di
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tosto io mi sentia ¶ Della vampa d'amor, che
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in su la vetta della torre antica, ¶ Passero solitario
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mio! Sollazzo e riso, ¶ Della novella età dolce famiglia
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natura asconde ¶ Agl'inesperti della vita, e molto ¶ All
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Resta a colui che della terra è schivo. ¶ Pur
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mano, ¶ Ch'ancor tenea, della diletta Elvira ¶ Postasi al
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gli ultimi battea ¶ Palpiti della morte e dell'amore
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uso ¶ All'amaro calcar della tua soglia, ¶ A quella
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torce; al duro morso ¶ Della brama insanabile che invano
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canuto amante. Io tutti ¶ Della prima stagione i dolci
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riponga ¶ L'ingrato avanzo della ferrea vita, ¶ Eleggerò. L
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Mancati i dolci affanni ¶ Della mia prima età: ¶ I
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volse un riso? ¶ Ahi della speme il viso ¶ Io
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rimembri ancora ¶ Quel tempo della tua vita mortale, ¶ Quando
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gli orecchi al suon della tua voce, ¶ Ed alla
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ed ascoltando il canto ¶ Della rana rimota alla campagna
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speranze, speranze; ameni inganni ¶ Della mia prima età! sempre
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sarà giunto il fine ¶ Della sventura mia; quando la
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per cieco ¶ Malor, condotto della vita in forse, ¶ Piansi
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il frutto ¶ Del mattin, della sera, ¶ Del tacito, infinito
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Così meco ragiono: e della stanza ¶ Smisurata e superba
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a còr dell'acqua ¶ Della novella piova; ¶ E l
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tempo, ¶ Quando ai dì della festa ella si ornava
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da' tetti, ¶ Al biancheggiar della recente luna. ¶ Or la
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la squilla dà segno ¶ Della festa che viene; ¶ Ed
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non vile ¶ La vita della morte è più gentile
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torno ¶ A riveder colei ¶ Della qual teco ragionando io
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E spesso al suon della funebre squilla, ¶ Al canto
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negletta plebe, ¶ L'uom della villa, ignaro ¶ D'ogni
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primavera, del color vestita ¶ Della bruna viola, a me
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mortal quindi la figlia ¶ Della sua mente, l'amorosa
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Giace per sempre, oggetto ¶ Della mia vita un dì
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con gli oscuri ¶ Silenzi della tomba i dì futuri
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SCOLPITO NEL MONUMENTO SEPOLCRALE ¶ DELLA MEDESIMA ¶ Tal fosti: or
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dolor custode, il simulacro ¶ Della scorsa beltà. Quel dolce
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ordini e modi, ¶ Ma della vita in tutte l
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quando sonava il nome ¶ Della speranza al mio profano
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concedon gli Dei; già, della nova ¶ Felicità principio, ostenta
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salutare, o prima ¶ Luce della famosa età che sorge
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spanne. ¶ XXXIII ¶ IL TRAMONTO DELLA LUNA ¶ Quale in notte
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melodia, ¶ L'estremo albor della fuggente luce, ¶ Che dianzi
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è frutto, ¶ Durasse tutto della vita il corso. ¶ Troppo
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si desse in pria ¶ Della terribil morte assai più
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che all'occidente ¶ Inargentava della notte il velo, ¶ Orfane
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Sol per cui risorgemmo ¶ Della barbarie in parte, e
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perigli e nelle angosce ¶ Della guerra comune. Ed alle
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Del numero infinite e della mole, ¶ Con l'aureo
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minaccia. ¶ E nell'orror della secreta notte ¶ Per li
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aggiri, ¶ Corre il baglior della funerea lava, ¶ Che di
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era la voce e della gente; ¶ Quand'ella, volta
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In sul varco fatale ¶ Della plutonia sede, ¶ Ai presenti