Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

anche ai piccoli interessi della poesia, essi dicono a

e senza far parola della presente qualsisia tragedia: e

di un fatto; cioè della pratica più generale del

che riconoscere l'irragionevolezza della regola, e si sono

oltrepassare il tempo materiale della rappresentazione; ma chi ha

in chiaro l'erroneità della opinione, bisogna indicare dove

relazione con l'arti della parola, e coi diversi

e poi il difensore della causa dell'umanità: il

nel campo più tranquillo della contemplazione.(8) Ora m'è

il Carmagnola come artefice della potenza di Filippo. Fu

Pietro Verri, "colle nozze della infelice Duchessa,(9) e colla

levato così dalla direzione della milizia. Aveva conservato il

fu preso al servizio della repubblica con 300 lance.(12) ¶ I

delle genti di terra della repubblica; e il 15 gli

quattro insigni condottieri, Angelo della Pergola, Guido Torello, Francesco

guerra secondo le leggi della guerra comunemente seguite; e

spedizione, il cattivo esito della quale non fu d

tra le due colonne della Piazzetta, e decapitato. La

chi parla in favore della forza. Senza perdersi in

quali furono piuttosto cagione della sua morte che altro

basta leggere il passo della sua Storia, che si

vedere addotto in prova della reità d'un uomo

ognuno vede gli errori della relazione che ho trascritta

Veneziani ebbero del segreto della lega di Cambrai venne

per farne il materiale della presente Tragedia, s'è

Milano: ¶ CARLO MALATESTI, ¶ ANGELO DELLA PERGOLA, ¶ GUIDO TORELLO, ¶ NICOLÒ

intanto ¶ ei ci dà della sua. Taccio la vile

Taccio la vile ¶ perfidia della trama, e l'onta

necessaria la guerra, e della guerra, ¶ se oltre il

Duca? ¶ Perché il momento della guerra ei vuole ¶ sceglierlo

questi ¶ l'ama più della patria; e per me

che sia ¶ minor pensier della guerra istessa. ¶ Finor fu

la man nell'elsa della nostra spada, ¶ potrem noi

il buon consiglio tor della paura, ¶ nasconderla nel core

i giorni trar, vivendo ¶ della gloria passata, in atto

tua ¶ con la salute della patria annunzi! ¶ FINE DELL

il Duca ¶ l'arbitrio della guerra: io v'ho

del furor, le grida ¶ della fiducia e del coraggio

ai vinti, ¶ il pensier della fuga. Ad atterrarlo ¶ due

vanguardia; il mezzo tenga ¶ della battaglia Fortebraccio: e il

SOLDATO ¶ Qui tutti ¶ fuor della tenda i principali; e

un sogno, ¶ un sogno della rabbia; ed ora è

io sento il dì della battaglia... E s'io

che ai casti pensieri ¶ della tomba già schiudon la

volgo che vincer dispera, ¶ della vita rinasce l'amor

Udir l'alto trionfo ¶ della patria; vederlo; essere i

orecchio ¶ rimbomba il suon della minaccia ancora, ¶ veder la

essa vi sia misura ¶ della riconoscenza; e ben ci

or si vuole ¶ assicurar della vittoria il frutto. ¶ IL

È questo un uso ¶ della guerra, il sapete. È

scemo; ¶ tutta la scelta della guerra in noi; ¶ nostre

compagni del periglio e della gioia, ¶ quei che fidano

difender pronto ¶ l'onor della milizia ed il vantaggio

noi l'empia fortuna ¶ della giornata; alfin voi feste

tolta un'antica ¶ cortesia della guerra,... ei che sapria

capitano è l'onta ¶ della sconfitta; e sempre ben

supremi, all'alta creatura ¶ della sua spada, più terror

Ma se nemico ¶ è della patria? Mi si provi

qual ch'ei sia, della guerra? ed al Senato

Quando nascoste ¶ all'ombra della pubblica vendetta, ¶ le nimistà

pensier non fu; fu della patria mia ¶ l'onor

pietà, non vi stancate ¶ della nostra sventura; il ciel

Matilde; il tristo grido ¶ della vendetta e del rancor

spesso ¶ stringesti il dì della battaglia, e quando ¶ dubbi

battaglia, quando ¶ sul campo della strage il sacerdote, ¶ tra

temer più resta. ¶ FINE DELLA TRAGEDIA ¶ (1) Sono differenti in

esaminati da loro, e della quale la più parte

fu capo de' soldati della fazione Braccesca. ¶ (15) Istos quoque