parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
Diva, ¶ E al limitar della gran sala il volto
2
1867
una man la mano della Diva, ¶ l'asta pigliò
3
1867
se dal grembo uscisti ¶ Della casta Penelope. Ma dimmi
4
1867
sempre ¶ Avea l'imago della Dea scolpita. ¶ I baldi
5
1867
e il dolce ¶ Suon della cetra, fino a tarda
6
1867
temea l'ire gelose ¶ Della consorte. Con la face
7
1867
par d'un Nume, della stanza uscendo, ¶ Ai banditori
8
1867
adunati, aspirano alle nozze ¶ Della mia genitrice, e presentarsi
9
1867
cui fidato avea partendo ¶ Della reggia la cura e
10
1867
gli averi ¶ A rischio della vita. Io ben m
11
1867
Breve fôra il gioir della sua sposa, ¶ Che pur
12
1867
sete che lo strugge ¶ Della vendetta, ei condurrà fra
13
1867
E per le vie della città correndo, ¶ A molti
14
1867
caduto, ¶ Sorsero l'ombre della notte, e in mare
15
1867
barcollando ¶ Per l'ombre della notte ai loro alberghi
16
1867
spiaggia al forte ¶ Scuotitor della terra un sacrifizio ¶ Gli
17
1867
ei parmi ¶ Non maggior della mia: ricevi adunque ¶ Tu
18
1867
città, dove sepolto ¶ È della Grecia il fiore. Ivi
19
1867
di Patroclo, nell'arte ¶ Della guerra maestri; ivi riposa
20
1867
ecatombi ¶ L'acerbo sdegno della Dea placato. ¶ Stolto! che
21
1867
e per sett'anni ¶ Della bella Micene ebbe l
22
1867
ne vestì le corna ¶ Della giovenca, onde in suo
23
1867
che, tronco il nervo ¶ Della cervice, a terra stramazzò
24
1867
in quel giorno e della figlia ¶ Celebrava le nozze
25
1867
e a parte entrate ¶ Della nostra letizia. Il nome
26
1867
sovvenne, ¶ Dal figlio ucciso della bella Aurora. ¶ Ma sazio
27
1867
nemici. Ivi un Celeste ¶ Della gloria sollecito de' Teucri
28
1867
le Foche, informe prole ¶ Della vaga Alosidne, e lunge
29
1867
In quante il seno della terra alberga ¶ Serpi e
30
1867
strascinato al lembo estremo ¶ Della contrada, ove Tïeste un
31
1867
pensiero. Ei venti elesse ¶ Della plebe, i più forti
32
1867
elisii campi ¶ Al confin della terra, ove soggiorna ¶ Il
33
1867
s'appresta ¶ Perché, marito della bella Elèna, ¶ Sei genero
34
1867
d'Ulisse, usato campo ¶ Della lor tracotanza. Erano soli
35
1867
Antinoo il lume offusca ¶ Della ragione, come bragia rossi
36
1867
Euriclea tempra l'angoscia ¶ Della misera donna, e su
37
1867
Sedean, l'ombre aspettando della notte. ¶ Ma la saggia
38
1867
e sente il core ¶ Della gioia balzar, che in
39
1867
lido, al frusto avviticchiato ¶ Della carena che lo stral
40
1867
mio cor la brama ¶ Della terra natìa. Che se
41
1867
Orsa, che per consiglio della Ninfa ¶ Egli a manca
42
1867
i foschi ¶ Monti apparir della feacia terra, ¶ Quasi uno
43
1867
Capovolto; e il furor della tempesta ¶ L'albero in
44
1867
novo il Nume ¶ Scuotitor della terra un furïoso ¶ Immenso
45
1867
ogni istante ¶ Il terror della morte il cor gli
46
1867
Dai lombi il cinto della Dea si tolse, ¶ E
47
1867
serbar vivo il seme della fiamma ¶ Che raccender non
48
1867
davansi festose ¶ Al gioco della palla, ed era a
49
1867
me n'andrò. - Fuor della macchia ¶ Uscì, ciò detto
50
1867
vene ¶ Emunto il gel della paura; e sola ¶ Gli
51
1867
venuto ¶ Alle rive beate della Scheria. ¶ Egli, che a
52
1867
Offerta ad Alcinòo, re della Scheria, ¶ Dalle genti onorato
53
1867
Poi su l'entrata ¶ Della città comparve a lui
54
1867
Il gran Nettuno ¶ Scuotitor della terra primamente ¶ Nausitoo generò
55
1867
Nausitoo, il primo ¶ Reggitor della Scheria; e da Nausitoo
56
1867
mostra per le vie ¶ Della città, la gente se
57
1867
con miranda arte condotti ¶ Della magione a custodir l
58
1867
navi, ¶ Così le donne della Scheria esperte ¶ Son ne
59
1867
prenci e i consiglieri ¶ Della Scheria facean le libagioni
60
1867
sposo e a questi della Scheria egregi ¶ Principi e
61
1867
allor l'illustre ¶ Re della Scheria al fido araldo
62
1867
riprese: ¶ Principi e capi della Scheria, udite. ¶ Poiché tarda
63
1867
mi venìa Nettuno ¶ Scuotitor della terra. Un'improvvisa ¶ Bufera
64
1867
Radamanto ¶ A Tizio figlio della Terra. E quivi ¶ Condurlo
65
1867
cittadi Ulisse. ¶ Il signor della Scheria innanzi a tutti
66
1867
araldo, ¶ Correa le vie della città, gridando: ¶ Orsù, principi
67
1867
il canto. ¶ Nel mezzo della sala, innanzi a lunga
68
1867
far l'usate prove ¶ Della palestra, perché, a' suoi
69
1867
mano, il conducea ¶ Fuor della reggia, su la via
70
1867
Altri alla prova ¶ Scesero della lotta, e vincitore ¶ Eurïalo
71
1867
sospeso. ¶ Finito il gioco della palla, entrambi ¶ Aprìan la
72
1867
commosse il saggio ¶ Re della Scheria, e disse ai
73
1867
rispondea: ¶ Glorïoso Alcinòo, re della Scheria, ¶ L'ospite placherò
74
1867
E lieto il suono della cetra ascolti. ¶ Ed io
75
1867
Che le grotte lasciò della ricciuta ¶ Prole d'Atlante
76
1867
il collocò nel mezzo della sala ¶ Presso ad alta
77
1867
a tardar l'eccidio ¶ Della sua terra sia caduto
78
1867
parenti, ¶ E gli abitanti della tua contrada ¶ Solean chiamarti
79
1867
bella Circe ¶ Ritenermi sperò, della mia mano ¶ Desïose ambedue
80
1867
nel girar la punta ¶ Della Malea respinto non m
81
1867
di pirati, ¶ Con rischio della vita il mar correte
82
1867
argento Eolo nel fondo ¶ Della mia nave assicurò quell
83
1867
periglio; ¶ E il timor della morte li spingea ¶ A
84
1867
malvage ¶ Arti fra tanto della Maga apprendi. ¶ Nel vino
85
1867
ascesi. Quattro fide ancelle; ¶ Della Dea governavano la casa
86
1867
mesto ¶ Non mi curava della mensa, a canto ¶ Sollecita
87
1867
ad aprir la porta della stalla, ¶ E tosto uscirne
88
1867
lasciar costui ¶ A guardia della nave, e noi conduci
89
1867
cor bandito. ¶ Il parlar della Dea ne persuase; ¶ Sì
90
1867
tempo ¶ Che ti ricordi della patria terra, ¶ Se pur
91
1867
albergo, ¶ Ed alla stanza della Dea salendo, ¶ Io le
92
1867
infecondi; il corso arresta ¶ Della volante prora, e ai
93
1867
Un arïete, il fiore della greggia ¶ E tutto nero
94
1867
giunta è l'ora ¶ Della nostra partenza: a me
95
1867
Giù dal tetto cadea. Della cervice ¶ Si ruppe i
96
1867
un arïete, ¶ Il fiore della greggia, e tutto nero
97
1867
salma ¶ Deposta in casa della Diva, ad altre ¶ Opre
98
1867
foglie tra i filari ¶ Della sua bella vigna, ov
99
1867
che commise ¶ Per error della mente un gran misfatto
100
1867
Teseo ¶ Ai pingui campi della sacra Atene ¶ Da Creta
101
1867
vecchio ¶ Fra gli eroi della Scheria, Amici, disse, ¶ Non
102
1867
né mentitor tu sei, ¶ Della mala semenza, che la
103
1867
moristi pugnando alla difesa ¶ Della patria e de' figli
104
1867
lo spettro ¶ d'Agamennóne, della tua ti fida, ¶ Né
105
1867
t'affatichi a consolarmi ¶ Della mia sorte; ché più
106
1867
ed ora l'elsa ¶ Della spada brandendo, ed or
107
1867
Telamon, l'ombra, crucciosa ¶ Della vittoria, ch'io su
108
1867
il crin di polve. ¶ Della possa d'Alcide alfin
109
1867
evitar del mare ¶ E della terra vi sarà mestieri
110
1867
il Sol disparve, e della notte ¶ Sorsero l'ombre
111
1867
le invïava ai prati ¶ Della Trinacria, le vellose greggie
112
1867
sia ¶ All'albero legato della nave; ¶ Ma se prego
113
1867
legate. ¶ Poiché il pensiero della Diva io feci ¶ A
114
1867
Proruppero cantando: O glorïoso ¶ Della Grecia splendor, divino Ulisse
115
1867
E il cenno ¶ Dimenticato della Diva, io cinsi ¶ L
116
1867
aperto mare ¶ Nel buio della notte errar dovremo ¶ In
117
1867
procella? All'ombre ¶ Obbediam della notte, e sul vicino
118
1867
il sonno. ¶ Già scorsi della notte eran due terzi
119
1867
Ad aprirmi la via della partenza. ¶ Finito il prego
120
1867
compagni un tal misfatto! ¶ Della trista novella annunziatrice, ¶ Lampezia
121
1867
avermi trucidati i buoi, ¶ Della cui vista, sia che
122
1867
che il flutto, urtando, ¶ Della carena non disciolse i
123
1867
i sospirati avanzi ¶ Erompean della nave; ed io le
124
1867
ostello, ¶ Ove il sir della Scheria un pingue toro
125
1867
eroe ¶ Grato il cader della dïurna luce. ¶ Quindi ai
126
1867
felice. ¶ Ciò detto, Ulisse della sala uscìa. ¶ Il re
127
1867
li locâr nel fondo ¶ Della concava nave, e su
128
1867
l'avevi ¶ Col cenno della fronte acconsentito. ¶ Ma su
129
1867
e con un tocco ¶ Della sua destra la converte
130
1867
voti ¶ Faceano i prenci della Scheria e i duci
131
1867
e gli alberi frondosi ¶ Della foresta. In piè levossi
132
1867
celar? Perché alle rive ¶ Della Scheria approdar mi fece
133
1867
che dal labbro uscìa ¶ Della figlia di Giove, al
134
1867
ristoro bisognoso, ¶ Si curò della cena, e su la
135
1867
che dagl'illustri ¶ Principi della Scheria offrir ti feci
136
1867
Giove in mar disperse ¶ Della Grecia i guerrier, su
137
1867
Nel mezzo il troverai ¶ Della sua mandra, che vicino
138
1867
malvage opre ai Celesti, ¶ Della bontà, della giustizia amanti
139
1867
ai Celesti, ¶ Della bontà, della giustizia amanti. ¶ Anche il
140
1867
Mi legarono ai banchi della nave, ¶ E poi tutti
141
1867
pastor dimenticossi; ¶ Ché svelto della fronte un ciuffo al
142
1867
re. Con una scheggia ¶ Della quercia spaccata indi al
143
1867
già corso ¶ Il terzo della notte, e già cadendo
144
1867
al figlio ¶ L'ora della partenza, ad affrettarne ¶ Alla
145
1867
con Pisistrato nell'atrio ¶ Della reggia d'Atride. Dolcemente
146
1867
il governo le commetti ¶ Della famiglia, fin che degna
147
1867
il forte Atride, ¶ Lasciando della bella Elena il letto
148
1867
poco ucciso. ¶ Era indovino, della stirpe uscito ¶ Di Melampo
149
1867
Diede poscia il segno ¶ Della partenza a' suoi nocchieri
150
1867
Affè che stanco ¶ Sei della vita, se mischiarti ardisci
151
1867
che teco io rimanga, della madre ¶ E del padre
152
1867
Dell'assente figliuolo, e della moglie, ¶ Che vecchio e
153
1867
d'Aribante, un ricco ¶ Della chiara Sidone abitatore. ¶ Mentre
154
1867
il dì sia giunto ¶ Della partenza, a me ne
155
1867
e sotto un lembo ¶ Della veste gli asconde; ed
156
1867
in Itaca più grande ¶ Della stirpe d'Ulisse, e
157
1867
LIBRO DECIMOSESTO ¶ Allo spuntar della novella Aurora ¶ Sorsero il
158
1867
fossi ancor nel fiore ¶ Della mia giovinezza! o prole
159
1867
Tosto l'eroe, che, della stanza uscendo ¶ La seguì
160
1867
altro alberga. ¶ Nel calor della mischia, riprendea ¶ Il saggio
161
1867
sovr'esso ¶ Nel buio della notte, e trucidarlo. ¶ Ma
162
1867
di fiele asperso: ¶ Ma, della calca uscendo, ei si
163
1867
Che per le vie della città guidava ¶ Lo straniero
164
1867
de' figli e poscia della madre ¶ Duro scempio commette
165
1867
si commosse il core ¶ Della casta Penelope; ma il
166
1867
lor queste parole, ¶ Fuor della reggia si venìano i
167
1867
Sul pavimento, consueto arringo ¶ Della lor tracotanza. Ma vicina
168
1867
vicina ¶ Essendo l'ora della cena, e giunti ¶ Con
169
1867
che i concenti uditi ¶ Della cetra, che Femio, il
170
1867
Mi fêre, ed odo della cetra il suono, ¶ Che
171
1867
e grida: Udite, amanti ¶ Della casta regina. Io già
172
1867
tremar la vòlta ¶ Fa della sala. Rise, e al
173
1867
mio parlar Telemaco starnuta? ¶ Della vendetta è l'ora
174
1867
fornirà del manto e della veste ¶ Che t'abbisogna
175
1867
volentieri appagherò le brame ¶ Della regina, perché vidi Ulisse
176
1867
sua beltà, le guance ¶ Della stessa immortal soave essenza
177
1867
Oblìano i Proci. Quando della figlia ¶ D'alcun ricco
178
1867
Ulisse, ite alle stanze ¶ Della casta regina, e quivi
179
1867
così: M'udite, amanti ¶ Della bella regina. A qualche
180
1867
non giunga ¶ Il vapor della fiamma ad insozzarle. ¶ E
181
1867
sdegno ¶ Alfin si svegli della tua regina, ¶ O, come
182
1867
Ma non voler che della stirpe io parli ¶ E
183
1867
stirpe io parli ¶ E della patria mia, perché il
184
1867
appena il lido ¶ Abbandonâr della Trinacria. Ei solo ¶ Fu
185
1867
Questo a me narrava ¶ Della Tesprozia il regnator Fidone
186
1867
e questo ¶ Al finir della mensa in sui ginocchi
187
1867
Pelle in un canto della sala. A Giove ¶ Alza
188
1867
Ulisse ¶ Ragionando venìa, fuor della reggia, ¶ In segreto raccolti
189
1867
Già la sua parte della mensa il novo ¶ Straniero
190
1867
Sol la vampa, e della terra il volto ¶ Una
191
1867
avverso, ¶ E peso inutil della terra; e l'altro
192
1867
sui malvagi. Intanto, uscita ¶ Della sua stanza, e su
193
1867
asta poderosa, unico pegno ¶ Della loro amistà; né più
194
1867
Filezio, chiudi ¶ La porta della casa a chiavistello, ¶ E
195
1867
così favella: ¶ O voi, della regina illustri amanti, ¶ Tutti
196
1867
onde crucciati ¶ Il cacciâr della sala, e orecchie e
197
1867
e il più codardo ¶ Della plebe dirìa: Giovani imbelli
198
1867
vostra? Grande ed aïtante ¶ Della persona è lo straniero
199
1867
la cena, ¶ E sposar della cetra al dolce suono
200
1867
più che le nozze ¶ Della tua sposa, conseguir lo
201
1867
Era ad un lato della sala un uscio ¶ Chiuso
202
1867
la porta ¶ Non chiusi della stanza; e qualcheduno ¶ Del
203
1867
su la soglia ¶ Stavansi della sala, e dentro un
204
1867
e solo il carpo ¶ Della mano a Telemaco scalfìa
205
1867
dono ¶ Prendi in mercé della bovina zampa, ¶ Che poc
206
1867
mente: ¶ Se fuori uscendo della sala, asilo ¶ Cercasse all
207
1867
era accovacciato, ¶ E ricoperto della fresca pelle ¶ D'una
208
1867
colpiti ¶ Boccheggiano sul lido, della salsa ¶ Onda bramosi; così
209
1867
eroe corse alla stanza ¶ Della nudrice il buon garzone
210
1867
curansi di me, né della tua ¶ Pudica sposa; perché
211
1867
che lesta il marmo ¶ Della soglia varcando, a lei
212
1867
ti farà: la cicatrice ¶ Della ferita, che gli aperse
213
1867
lido. Orsù, nudrice, ¶ Fuor della stanza maritale il letto
214
1867
Giugnesse all'aureo cocchio, della luce ¶ Ai mortali e
215
1867
apparecchiando. ¶ Quindi uscîr frettolose della stanza; ¶ E a dormir
216
1867
così, ne' tenebrosi ¶ Recessi della terra, ìvan quell'ombre
217
1867
l'eroe, la cicatrice ¶ Della ferita che un cinghial
218
1867
regno ¶ Assecuri. L'oblìo della vendetta ¶ Nel cor de
219
1867
o figlio, l'ora della pugna, ¶ In cui dal
220
1867
tornarvi illesi. ¶ Al parlar della Dea, còlti da fredda