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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
braccio l'aita e della voce ¶ a me tu
2
1810
sol perch'io ricusai della fanciulla ¶ Criseide il riscatto
3
1810
tua preda, ed io ¶ della mia privo rimarrommi? E
4
1810
ecatombe la rosata guancia ¶ della figlia di Crise, e
5
1810
rapiro; essi le biade ¶ della feconda popolosa Ftia ¶ non
6
1810
al comando obbedì. Fuor della tenda ¶ Briseide menò, guancia
7
1810
l'ancore gittate, e della poppa ¶ annodati i ritegni
8
1810
diersi ¶ presso i poppesi della nave al sonno. ¶ Poi
9
1810
e strepitoso, ¶ nel passar della nave, il flutto azzurro
10
1810
che Noto ed Euro ¶ della nube di Giove il
11
1810
riguardando intorno ¶ col dosso della man si terse il
12
1810
a cui ¶ nulla cal della guerra. Ove n'andranno
13
1810
rispose Atride, ¶ in tutti della guerra i parlamenti ¶ nanzi
14
1810
ed incurvato all'ara ¶ della vittima il collo, la
15
1810
grido degli araldi diede ¶ della pugna agli Achivi il
16
1810
degli Achivi i condottieri. ¶ Della turba infinita io né
17
1810
Ocalèa. ¶ Seguono i prodi della ben costrutta ¶ Medeone e
18
1810
il seguìan preste carene ¶ della locrese gioventù venuta ¶ di
19
1810
di là dai fini della sacra Eubèa. ¶ Ma gl
20
1810
questi eran le vele. ¶ Della splendida Atene ecco gli
21
1810
essi di Trezene e della lieta ¶ di pampini Epidauro
22
1810
opulenta ¶ Corinto, e quella della ben costrutta ¶ Cleone e
23
1810
onta e i sospir della rapita Elèna. ¶ Di novanta
24
1810
guado d'Alfèo, ¶ e della ben fondata Epi, con
25
1810
Litto, di Mileto e della forte ¶ Gortina e della
26
1810
della forte ¶ Gortina e della candida Licasto ¶ e di
27
1810
neghittoso si giace, e della tolta ¶ Briseide l'ira
28
1810
d'Esculapio i figli, ¶ della paterna medic'arte entrambi
29
1810
e d'Elona ¶ e della bianca Oloossona i figli
30
1810
sermonar come ne' giorni ¶ della pace; né pensi alla
31
1810
li metta. ¶ Conobbe Ettorre della Dea la voce, ¶ e
32
1810
dell'arco Apollo istesso. ¶ Della città d'Apesio e
33
1810
turbossi il drudo, ¶ e della morte paventoso in salvo
34
1810
Elèna dalle bianche braccia, ¶ della cognata Laodice assunto ¶ il
35
1810
del primiero marito e della patria ¶ e de' parenti
36
1810
stille rugiadosa il ciglio, ¶ della stanza n'usciva; e
37
1810
petto più largo e della spalla. ¶ Gittate ha l
38
1810
due trascelti agnelletti, e della terra ¶ giocondo frutto generoso
39
1810
lunghe lancie ¶ l'acquisto della sposa; e questa e
40
1810
che alla gran vagina ¶ della spada portar solea sospeso
41
1810
alle giacenti ¶ armi diverse. Della ben chiomata ¶ Elena intanto
42
1810
come il negro ceffo della morte ¶ abborrito da tutti
43
1810
disse al vicino: ¶ Arbitro della guerra oggi vuol Giove
44
1810
quando ei vide ¶ fuor della polpa l'amo dello
45
1810
ratto ¶ volar nel campo della gloria. Il carro ¶ e
46
1810
scorgea ritrosi e schivi ¶ della battaglia, con irati accenti
47
1810
guardi intorno ¶ le scampe della pugna? Ah! non solea
48
1810
armi, lo traea ¶ fuor della mischia: ma fallì la
49
1810
Non combatte qui, no, della leggiadra ¶ Tètide il figlio
50
1810
bile. ¶ Così dall'alto della rocca il Dio ¶ terribile
51
1810
assisti, e al tiro della lancia mia ¶ manda il
52
1810
con tale un colpo della grande spada, ¶ che gli
53
1810
dire, ¶ no, questi spregi. Della pugna il volto ¶ cangerà
54
1810
e a trarne fuori ¶ della pugna indugiar tanto che
55
1810
con sì gran rischio della dolce vita ¶ Bieco guatollo
56
1810
gli Achei. Son essi ¶ della stirpe gentil di quei
57
1810
e prestamente ¶ all'anse della biga avviluppate ¶ le redini
58
1810
ferro l'assalse, e della man gentile ¶ gli estremi
59
1810
sfiorò verso il confine ¶ della palma. Forò l'asta
60
1810
dalla ferita ¶ l'icóre della Dea, sangue immortale, ¶ qual
61
1810
e livida le nevi ¶ della morbida cute. Alla sinistra
62
1810
morbida cute. Alla sinistra ¶ della pugna seduto il furibondo
63
1810
per te non sono della guerra i fieri ¶ studi
64
1810
Apollo, ¶ che, fuor condutto della mischia Enea, ¶ nella sacrata
65
1810
prima Ciprigna ¶ al carpo della mano; indi avventossi ¶ a
66
1810
assise alto sul colmo ¶ della pergàmea rocca, e il
67
1810
sino a quando ¶ permetterete della vostra gente ¶ per la
68
1810
fratei bastavi alla difesa ¶ della città. Ma niuno io
69
1810
che mi sono ¶ pur della lega, di lontana al
70
1810
e ognuno ¶ nel calor della pugna il guardo tema
71
1810
Cretone, ¶ figli a Diòcle, della ben costrutta ¶ città di
72
1810
vien dell'orrendo ¶ tumulto della zuffa; e Marte in
73
1810
bellicoso ¶ Tidìde; e quale della strada ignaro ¶ viator che
74
1810
onor qui tosto ¶ darai della vittoria, e l'alma
75
1810
tornò ne' primi uffici ¶ della vita gli spirti; e
76
1810
umilemente ¶ su le ginocchia della Diva, e dodici ¶ giovenche
77
1810
vidi unqua ne' campi ¶ della gloria finor. Ma tu
78
1810
numi ¶ con quel superbo. Della luce il caro ¶ raggio
79
1810
e più presto ¶ qui della morte toccherai le mete
80
1810
sangue. E quando apparve ¶ della decima aurora il roseo
81
1810
altro inganno, e scelti ¶ della Licia i più forti
82
1810
caro, ¶ prendilo, e umìle della Diva il poni ¶ su
83
1810
peplo, ¶ su le ginocchia della Diva il pose ¶ la
84
1810
corte edificaro ¶ sul sommo della rocca, appo i regali
85
1810
chiusa ¶ su l'alto della torre era salita: ¶ e
86
1810
padre io sono e della madre. ¶ M'uccise il
87
1810
giorno ¶ lo stesso figlio della Dea sospinse ¶ l'anime
88
1810
mandre ed alle gregge. ¶ Della boscosa Ipòplaco reina ¶ mi
89
1810
tenessi in disparte, e della pugna ¶ evitassi i cimenti
90
1810
acerbi conflitti alla tutela ¶ della paterna gloria e della
91
1810
della paterna gloria e della mia. ¶ Giorno verrà, presago
92
1810
mio figlio ¶ sia splendor della patria, e de' Troiani
93
1810
tristo parlar si dipartìa ¶ della consorte. Favellò primiero ¶ Paride
94
1810
spinge? a portar forse ¶ della pugna agli Achei la
95
1810
In man de' numi ¶ della vittoria i termini son
96
1810
calle, ¶ ove il rotar della ferrata clava ¶ al suo
97
1810
buon veglio: Arbitra sia ¶ della scelta la sorte, e
98
1810
notte già cade, e della notte ¶ romper non dêssi
99
1810
accompagnaro. Dall'opposta parte ¶ della palma superbo il lor
100
1810
piedi ¶ il bel marito della bella Argiva ¶ così Pari
101
1810
Atridi ¶ di Paride, cagion della contesa, ¶ riferisca la mente
102
1810
Se quetar vi piaccia ¶ della guerra il furor, finché
103
1810
degli Achei fu piena. ¶ Della sera allestite indi le
104
1810
croceo velo ¶ sul volto della terra, e co' Celesti
105
1810
volgi, ¶ come un codardo della turba, il tergo? ¶ Bada
106
1810
in mezzo ¶ ai guerrier della fronte, avanti al cocchio
107
1810
di presente l'onor della battaglia. ¶ Darallo, se gli
108
1810
Ida, e fe' securi ¶ della vittoria con quel segno
109
1810
unghioni ¶ tolto al covil della veloce madre ¶ un cerbiatto
110
1810
e questi, ¶ come fanciullo della madre al manto, ¶ ricovrava
111
1810
io ¶ nel folto apparirò della battaglia. ¶ Qualcun per certo
112
1810
onde sgombrarlo ¶ o circondarlo della sacra nube. ¶ Cigolando s
113
1810
guerra ¶ pur contemplaste, e della guerra i duri ¶ esperimenti
114
1810
s'anco ai muti ¶ della terra e del mar
115
1810
traendo su la terra. ¶ Della luce l'occaso i
116
1810
fiacchi ¶ corne pur cianci, della Grecia i figli? ¶ Se
117
1810
desidera. Ma giovi or della fosca ¶ diva dell'ombre
118
1810
spoglia era del sacco ¶ della città d'Eezïon distrutta
119
1810
furor la mente), e della nuova aurora ¶ già le
120
1810
primo andrai, ¶ nel partir della preda, a ricolmarti ¶ d
121
1810
in Ilio accolta ¶ pria della giunta degli Achei, né
122
1810
a te nell'opre ¶ della lingua maestro e della
123
1810
della lingua maestro e della mano. ¶ A niun conto
124
1810
fu pieno. ¶ Carco allor della sacra ira del padre
125
1810
l'altro alle soglie ¶ della mia stanza nell'andron
126
1810
nell'andron. Ma quando ¶ della decima notte il buio
127
1810
l'uscio sconfissi, e della stanza evaso ¶ varcai d
128
1810
varcai d'un salto della corte il muro, ¶ né
129
1810
e giunto ai campi ¶ della feconda pecorosa Ftia, ¶ trassi
130
1810
riposa. ¶ Nel chiuso fondo della tenda ei pure ¶ ritirossi
131
1810
de' forti Agamennón: Preclaro ¶ della Grecia splendor, inclito Ulisse
132
1810
porte ¶ il roseo dito della bella Aurora, ¶ metti in
133
1810
germano; ¶ ed alla poppa della nave il trova ¶ che
134
1810
chiama del padre e della stirpe, a tutti ¶ largo
135
1810
di questa guerra e della clade achea. ¶ De' Dànai
136
1810
orecchio appena, che veloce ¶ della tenda n'uscì con
137
1810
vita ¶ stanno sul taglio della spada. Or vanne ¶ tu
138
1810
ad Amìntore d'Ormeno, ¶ della casa rompendo i saldi
139
1810
gittossi, e la persona ¶ della pelle vestì di bigio
140
1810
di paura ¶ smorto tremando, della bocca uscìa ¶ stridor di
141
1810
schietto e sincero. ¶ Quei della Caria, ed i Peonii
142
1810
e priva ¶ lui tredicesmo della dolce vita. ¶ Sospirante lo
143
1810
sta la Discordia, e della strage esulta ¶ a cui
144
1810
trafelando ¶ suda al pensier della possente belva: ¶ così nullo
145
1810
nel più caldo ¶ tumulto della pugna, e l'accompagna
146
1810
intanto dell'armi e della polve, ¶ delle stragi, del
147
1810
e al dì caduto ¶ della notte succeda il sacro
148
1810
bambinetto in propria casa ¶ della bella Teano il genitore
149
1810
da dodici navigli accompagnato ¶ della venuta degli Achei la
150
1810
e nel più folto ¶ della mischia coll'impeto si
151
1810
Tidìde, e qual disdetta ¶ della nostra virtù ci toglie
152
1810
pugna, ¶ e l'orror della strage. Infuriava ¶ pedon tra
153
1810
di Peon spogliava. ¶ Ma della ben chiomata Elena il
154
1810
de' suoi figli ¶ e della sposa che le gote
155
1810
di denti ascolti, ¶ e della belva si sostien l
156
1810
lo colpì nel mezzo ¶ della salda rotella. Il violento
157
1810
da' Teucri ¶ nel forte della mischia oppresso e chiuso
158
1810
la ruina, ¶ ch'ei della zuffa sul sinistro corno
159
1810
se il bel marito della bella Elèna ¶ Alessandro ritrar
160
1810
guatava intorno ¶ nel mezzo della turba, e tardi e
161
1810
le cavalle nelèe fuor della pugna ¶ traean col duce
162
1810
in su la poppa ¶ della sua grande capitana, e
163
1810
campo ¶ preso a drappelli della sera il cibo, ¶ tutti
164
1810
opra. ¶ Brillò sul volto della terra il sole, ¶ e
165
1810
quante ¶ l'almo sen della terra erbe produce, ¶ la
166
1810
medesmi ¶ Molioni, se fuor della battaglia ¶ non li traea
167
1810
auriga. Erano i duci ¶ della seconda Paride, Alcatòo ¶ ed
168
1810
Paride, Alcatòo ¶ ed Agenorre. Della terza il divo ¶ Dëìfobo
169
1810
e biondo pelo. ¶ Capitan della quarta era d'Anchise
170
1810
monte avvicinarsi ¶ il fragor della caccia: impetuosi ¶ fulminando a
171
1810
fatto ora l'amico ¶ della menzogna? Chi pensar potea
172
1810
di Marte. ¶ Sul confin della cintola ei percote ¶ Ippomaco
173
1810
daga, per lo mezzo ¶ della turba si scaglia, e
174
1810
quai repente all'orlo della fossa ¶ irresoluti s'arrestâr
175
1810
tremi ¶ tu dei perigli della pugna? Ov'anco ¶ cadiam
176
1810
dì vernali ¶ i fiocchi della neve, allorché Giove ¶ versa
177
1810
dappresso ¶ Teucro pur dianzi della tenda uscito. ¶ Ma non
178
1810
Giacea sull'ardua cima ¶ della muraglia un aspro enorme
179
1810
anco gli porgea speranza ¶ della vittoria, e al suo
180
1810
parti ¶ cresce il travaglio della dura impresa. ¶ Perocché né
181
1810
di terra è tutto della lite il campo: ¶ così
182
1810
alte assiso ¶ selvose cime della tracia Samo ¶ contemplava di
183
1810
passi, il cor ripieni ¶ della speranza d'occupar le
184
1810
dì supremo è questo ¶ della nostra caduta. Oh cielo
185
1810
a fronte ei giunse della densa ¶ falange s'arrestò
186
1810
all'urto io spero ¶ della mia lancia piegherà, se
187
1810
il figlio d'Oïlèo, ¶ della morte d'Amfimaco sdegnoso
188
1810
lui poc'anzi ¶ fuor della pugna dai compagni addutto
189
1810
anch'io ne' campi ¶ della gloria so starmi in
190
1810
cangia né volto, e della zuffa ¶ il momento sospira
191
1810
e nel più denso ¶ della battaglia. Ma non più
192
1810
l'orrenda ¶ coppia lasciati della Tracia i lidi ¶ va
193
1810
intero ¶ voglia lo scempio della gente achea, ¶ ma sol
194
1810
costui ¶ venuto al grido della guerra, e a sposa
195
1810
lancia, e la lorica, ¶ della persona inutile difesa, ¶ gli
196
1810
il petto ¶ del desìo della pugna, ed alla volta
197
1810
l'asta l'incavo ¶ della corazza, e gl'intestini
198
1810
scosse ¶ del vagliator sussulta della bruna ¶ fava o del
199
1810
sente sazietà, del sonno, ¶ della danza, del canto e
200
1810
genti segue alla sinistra ¶ della battaglia, e che omai
201
1810
a morte il german della matrigna ¶ Eriopìde d'Oïlèo
202
1810
il seno ¶ si squarcia della terra; a questa immago
203
1810
l'arte a quei della danza, ad altri il
204
1810
ti cinge il fuoco della guerra. I Teucri, ¶ con
205
1810
sinistra ¶ vide egli poscia della bella Argiva ¶ lo sposo
206
1810
lato memori gli Achivi ¶ della virtù guerriera, e del
207
1810
acuta cuspide impugnata ¶ fuor della tenda si sofferma, e
208
1810
saper lo stato impazïenti ¶ della battaglia, ne venìan conserti
209
1810
farsi. Entrar nel forte ¶ della mischia non io però
210
1810
giova il vallo ¶ né della fossa né dell'alto
211
1810
canuta agli ardui fatti ¶ della guerra incitò, finché ciascuno
212
1810
s'oda ¶ questo sermone, della bocca indegno ¶ d'uom
213
1810
in tutto il vezzo della sua persona, ¶ infiammarlo d
214
1810
volo. ¶ Ivi al fratello della Morte, al Sonno ¶ n
215
1810
poscia ¶ per lo rispetto della bruna Diva ¶ placossi. E
216
1810
giunti alla falda, uscîr della marina ¶ alla punta lettèa
217
1810
monte la salita, e della selva ¶ sotto i lor
218
1810
avvisarne il nume ¶ scotitor della Terra; e a lui
219
1810
veloci ¶ destrier che fuori della pugna a lui ¶ tenea
220
1810
n'ha l'impronta della razza in viso. ¶ Così
221
1810
inseguìa, quando ne' petti ¶ della fuga il terror Giove
222
1810
del pronto ¶ loro obbedir della consorte ai detti, ¶ ad
223
1810
bellicoso Ettòr. Lo scotitore ¶ della terra evitando il nostro
224
1810
Se ciò non era, ¶ della pugna il rimbombo avrìa
225
1810
avendo ¶ un diletto german della matrigna ¶ Eriopìde d'Oïlèo
226
1810
sospinti, entro il riparo ¶ della muraglia: ed alto alle
227
1810
e loro ¶ del gelo della fuga empiesti il petto
228
1810
spinto ¶ rugge e sormonta della nave i fianchi; ¶ tali
229
1810
lo vide il guardo ¶ della mente di Giove, che
230
1810
e disse: Ohimè! precise ¶ della nostra battaglia un Dio
231
1810
v'entri la fiamma ¶ della vergogna, e l'un
232
1810
infiammi la presenza altrui. ¶ Della sua donna ognuno e
233
1810
né spinto ¶ dall'ardor della pugna alle fatali ¶ dardanie
234
1810
mura avvicinar le schiere ¶ della strage de' Teucri insuperbito
235
1810
tal trasse un colpo della grande spada ¶ che netta
236
1810
eroe l'asta privata ¶ della sua cima, che lontan
237
1810
l'impeto io veggo della fiamma ostile. ¶ Deh che
238
1810
cantate ¶ danze la vide della Dea che gode ¶ del
239
1810
strale; ¶ la vide, e della casa alle superne ¶ stanze
240
1810
loco il tenne. ¶ Capitan della terza era il valente
241
1810
Pelìde Achille, ¶ siate valenti; della vostra possa ¶ ricordatevi, amici
242
1810
colpisce ove più ingrossa ¶ della gamba la polpa. Infrange
243
1810
strepito fuggivano. ¶ Nel folto della mischia il grande Aiace
244
1810
un sasso a mezzo della fronte, ¶ e in due
245
1810
tempo alla Parca, or della negra ¶ Diva ritorlo alla
246
1810
e raddrizzârsi ¶ al cenno della briglia obbedïenti. ¶ E qui
247
1810
ed esaudillo il nume: ¶ della piaga sedò tosto il
248
1810
visto, addietro ¶ i combattenti della fronte: ei pure ¶ piegò
249
1810
confin dell'orecchio e della gota, ¶ e tosto l
250
1810
caddero ¶ anime forti quando della pugna ¶ a Giove piacque
251
1810
comando, ¶ schivato ei certo della Parca avrebbe ¶ il decreto
252
1810
che de' mortali. ¶ Arbitro della tema ei mette in
253
1810
ed ei nel vortice ¶ della polve giacea grande cadavere
254
1810
Chi sa che questo della bella Teti ¶ vantato figlio
255
1810
man di Panto e della dìa Frontìde ¶ le deporrò
256
1810
tonâr l'armi; e della chioma, a quella ¶ delle
257
1810
Telamone, e alla sinistra ¶ della pugna il mirò, che
258
1810
conflitti ¶ scalda gli amici della patria veri, ¶ noi dentr
259
1810
quanti la feconda gleba ¶ della Licia nudrisce. Or veggo
260
1810
salvarsi o perir, ché della guerra ¶ questo è il
261
1810
popoli reggete; ¶ nell'ardor della zuffa il guardo mio
262
1810
il picchio e tanto della mano il pondo. ¶ Schizzâr
263
1810
e tutta al sommo della spalla ¶ la ferrea punta
264
1810
Sol detto avresti e della Luna ¶ spento il chiaror
265
1810
questi ¶ puro si spande della luce il fiume: ¶ nessuna
266
1810
co' Teucri al centro ¶ della battaglia. E intanto essi
267
1810
posa ¶ fino al tramonto della luce. A tutti ¶ dissolve
268
1810
forza novella, ¶ onde fuor della mischia a salvamento ¶ adduciate
269
1810
lancia ¶ ferito al sommo della spalla, mentre ¶ tenea vôlta
270
1810
Ettore poscia ¶ al carpo della man colse Leìto ¶ germe
271
1810
si franse ¶ alla giuntura della ferrea punta ¶ il frassino
272
1810
L'asta al confine ¶ della gota lo giunse e
273
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sinistra ¶ alfin lo vide della pugna in atto ¶ di
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volava l'eroe fuor della pugna ¶ nunzio ad Achille
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pugna ¶ nunzio ad Achille della rea novella. ¶ Del dipartir
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era la fossa ¶ e della fossa il margo; e
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disastro, e nel segreto ¶ della grand'alma sospirando, dice
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le navi inutil peso ¶ della terra mi seggo, io
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è spesso ¶ nel calor della pugna un sol respiro
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mischiossi agli Achei, ché della madre ¶ al precetto obbedìa
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dell'amena Meonia e della Frigia ¶ molta ricchezza ne
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man ponendo ¶ nella man della Dea, così le disse
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uccidea ¶ tra i combattenti della fronte Apollo, ¶ esaltandone Ettorre
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sire, ¶ tacito e lieto della molta messe. ¶ Sotto una
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lorica ei fece ¶ che della fiamma lo splendor vincea
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donativo; e il sangue ¶ della vittima fermi il giuramento
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e noi che vivi della mischia uscimmo ¶ confortiamci di
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trafier l'Atride, e della belva i primi ¶ peli
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l'apra il grido ¶ della battaglia sanguinosa. Or tutto
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cadente ¶ l'amaro annunzio della morte mia. ¶ Così geme
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nemico il petto. ¶ Se della guerra si librasse eguale
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egli potesse ¶ riparato schivar della vorace ¶ Orca l'assalto
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perché tant'oltre ¶ fuor della turba ti spingesti? Forse
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dice la fama, ¶ e della bella equòrea Teti. Io
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femminette che nel mezzo ¶ della via si rabbuffano, col
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varrà questo Dio. Ma della colpa ¶ altrui la pena
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flutto. ¶ Così l'oltraggia; della morte il buio ¶ coprì
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lo ferì sul polso ¶ della tempia, né valse alla
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oprar so l'armi della lingua io pure, ¶ e
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di spada al mezzo della testa, ¶ e la spaccò
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e al nero artiglio ¶ della Parca involarsi. Alza il
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un tra i fanti della prima fronte ¶ già domasti
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lignaggio? Dai remoti campi ¶ della Peonia qua ne venni
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è genitor, pur egli ¶ della folgore trema, e dell
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sera, e il volto della terra adombri. ¶ E tu
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presero per mano, e della terra ¶ sì disse il
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un Immortale. ¶ Spense Vulcano della madre al cenno ¶ quell
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Tidèo Dïomede, e dirigendo ¶ della sua lancia tu medesma
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archi e quadrelli ¶ raccogliea della figlia, e la seguìa
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fianco, ¶ onde lungi tenergli della Parca ¶ i gravi artigli
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lor morte il pianto ¶ della madre ed il mio
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gran lode: abbi pensiero ¶ della cara tua vita, abbi
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Acheo venisse i giorni ¶ della pace a turbar, solean
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tauro non già, né della pelle ¶ si gareggia d
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di corsa vincitor, ma della vita ¶ del grande Ettorre
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seppellir tutta quanta, e della guerra ¶ ai Teucri il
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innesta, ¶ nuda una parte della gola appare, ¶ mortalissima parte
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trapassò, ma non offese ¶ della voce le vie, sì
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ed il perduto ¶ fior della forte gioventude. E a
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nell'Orco obblivion scendesse ¶ della vita primiera, anco nell
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gloria e il sostegno della patria tutta ¶ che t
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valor secondo. ¶ Così dicendo, della reggia uscìo ¶ qual forsennata
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entro il profondo ¶ sen della terra, e me qui
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gemiti e sospiri ¶ e della molta in perseguendo Ettorre
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ché preda io sono ¶ della Parca crudele a me
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avrìa ¶ colti il cader della diurna luce, ¶ se non
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strascina. ¶ Come poi nunzio della luce al mondo ¶ Lucifero
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mezzo ei si giacea ¶ della catasta, e gli altri
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che paia il mozzo ¶ della ruota volubile toccarla; ¶ ma
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a tutti ¶ per desiderio della palma il core; ¶ e
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fe' netto ¶ il giro della meta. Ei forse quivi
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cocchio ¶ che appena vedi della ruota il solco ¶ nella
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lambendo ¶ co' crini estremi della coda il cerchio ¶ del
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arco il certame e della lotta, ¶ e del corso
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a trasportarlo pronti ¶ fuor della lizza da mie forze
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giuoco ¶ propose, il giuoco della dura lotta, ¶ e de
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frodi Ulisse. ¶ Nel mezzo della lizza entrambi accinti ¶ presentârsi
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l'Oïlìde il bue. Della selvaggia ¶ fera il corno
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spaventarsi gli Achivi, e della pugna ¶ gridâr la fine
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onor del rogo e della tomba? E tante ¶ onte
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Ma non sazio costui della già spenta ¶ vita d
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mar sotto le piante ¶ della Diva muggìa. Quindi s
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e fatto un nodo, ¶ della gombìna ripiegâr la punta
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guidate, e lo seguièno ¶ della biga i corsier che
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corsieri ¶ così pel buio della dolce notte ¶ mentre gli
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che tal mi manda della via compagno ¶ ben augurato
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benché supplice mio, fuor della tenda, ¶ e del Tonante
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ed obbedì. Balzossi ¶ fuor della tenda allor come lïone
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coricârsi; entro i recessi ¶ della tenda il Pelìde; ed
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somigli ¶ dai dolci strali della luce ucciso. ¶ A questo
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la terra il raggio ¶ della decima aurora, lagrimando ¶ dal