Alberto Moravia, I racconti, 1952
concordanze di «della»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1952 | ad allentare i cordoni della borsa. Già, nella persona | ||
2 | 1952 | Tullio non aveva nulla della secchezza rapace e diffidente | ||
3 | 1952 | addirittura il contrario giusto della figura tradizionale dell’avaro | ||
4 | 1952 | cose dell’arte e della cultura a provare che | ||
5 | 1952 | li trovava al circolo della stampa di cui era | ||
6 | 1952 | prima e sola fioritura della sua vita, senza che | ||
7 | 1952 | ubbie consisteva nella fobia della cifra irregolare e incompleta | ||
8 | 1952 | abitava in un palazzo della parte antica della città | ||
9 | 1952 | palazzo della parte antica della città, al quale certamente | ||
10 | 1952 | emigrata nelle parti moderne della città; e lì, così | ||
11 | 1952 | sopra la superficie grumosa della tela, e, non ultimo | ||
12 | 1952 | ultimo pregio, la verità della rappresentazione. In questo salone | ||
13 | 1952 | malaticce. A cinquant’anni, della grazia giovanile le restavano | ||
14 | 1952 | si affondavano ai lati della bocca appassita, nelle guance | ||
15 | 1952 | simili chincaglierie devote; ma della sua salute fisica si | ||
16 | 1952 | perché, per il resto della giornata, Tullio evitava quanto | ||
17 | 1952 | dei loro caratteri e della loro vita. Di Tullio | ||
18 | 1952 | queste condizioni a quelle della maggior parte dei suoi | ||
19 | 1952 | le donne alle regole della sua avarizia. Ora, fosse | ||
20 | 1952 | portavano tutti il segno della fatica e della falsità | ||
21 | 1952 | segno della fatica e della falsità? perché insomma nella | ||
22 | 1952 | avrebbe dato i manicaretti della cuoca e le flanelle | ||
23 | 1952 | cuoca e le flanelle della madre e ogni altra | ||
24 | 1952 | si ripeteva, l’edificio della sua felicità sarebbe stato | ||
25 | 1952 | così in quel tempo della vita in cui spesso | ||
26 | 1952 | più dolce e ricca della prima. Ella era alta | ||
27 | 1952 | Ma il portamento superbo della persona, la bianchezza calda | ||
28 | 1952 | bianchezza calda e profonda della pelle, una specie di | ||
29 | 1952 | Tullio l’impressione precisa della bellezza. Ne fu come | ||
30 | 1952 | soltanto che era invaghito della donna. E che quelle | ||
31 | 1952 | quelle serate, nel rapimento della sua ammirazione, passavano come | ||
32 | 1952 | cuore, quel riserbo estremo della donna. E sebbene ogni | ||
33 | 1952 | particolarità singolari del carattere della donna. Ella non era | ||
34 | 1952 | soggetta al penoso sentimento della vergogna. A Tullio, che | ||
35 | 1952 | aspetto disadorno e povero della loro dimora e di | ||
36 | 1952 | altro, fin dal giorno della sua nascita. Come se | ||
37 | 1952 | che mai i bruciori della sua perenne vergogna. ¶ Queste | ||
38 | 1952 | irritavano la sensibilità delicata della donna. Ella evitava di | ||
39 | 1952 | umiliata, si era fatto della donna un’immagine di | ||
40 | 1952 | aggiungendovi il gusto sadico della purezza minacciata. Ma salvarla | ||
41 | 1952 | effetto. Era la contropartita della sua avarizia, tutto quanto | ||
42 | 1952 | confinati nel limbo innocuo della più inerte fantasia. A | ||
43 | 1952 | e sollecito del bene della donna amata. Alle sue | ||
44 | 1952 | affollati intorno alla figura della donna e in certo | ||
45 | 1952 | di menzionare l’incidente della proposta, ma anche di | ||
46 | 1952 | tanto guardare al disopra della spalla al tavolino dei | ||
47 | 1952 | come l’anima nascosta della sua bellezza. Ma Tullio | ||
48 | 1952 | diventerei il tipo perfetto della mantenuta dell’uomo d | ||
49 | 1952 | nel mezzo della piazza della cattedrale. Lì finiva il | ||
50 | 1952 | sarebbe accorto dell’assenza della moglie. Gemma era riluttante | ||
51 | 1952 | commercio e tre ufficiali della guarnigione, abituati a mangiar | ||
52 | 1952 | dall’albergo al braccio della Coceanu e del Vittoni | ||
53 | 1952 | sapeva distaccare l’idea della virtù da quella di | ||
54 | 1952 | grandissimo chiarore. Dal parapetto della strada tutta la vasta | ||
55 | 1952 | da dentro le mura della città, un numeroso e | ||
56 | 1952 | latrato solitario e impotente della bestia ansiosa di compagnia | ||
57 | 1952 | silenzio e dalla serenità della notte, ella si sentiva | ||
58 | 1952 | a cui nulla importava della luna se non come | ||
59 | 1952 | immagine scura e dorata della Madonna. Un sentimento, cercò | ||
60 | 1952 | di bussolotti: al posto della colpa la Coceanu le | ||
61 | 1952 | non sarebbe tornata prima della notte. Dapprima Gemma avrebbe | ||
62 | 1952 | Coceanu ebbero a lodarsi della loro perspicacia. Il primo | ||
63 | 1952 | la freddezza ed esteriorità della sua relazione con il | ||
64 | 1952 | per natura, appena sicuro della conquista, si era presto | ||
65 | 1952 | nonostante avvertisse la freddezza della loro relazione, un po | ||
66 | 1952 | po’ per la solitudine della sua vita, avrebbe forse | ||
67 | 1952 | le appariva il carattere della Coceanu. E se le | ||
68 | 1952 | incarnazione vivente e odiosa della frode. La sentiva fredda | ||
69 | 1952 | nutriva per la rumena. Della quale aveva subito capito | ||
70 | 1952 | uno dei maggiori inconvenienti della disgraziata avventura e se | ||
71 | 1952 | in una delle camerette della Coceanu. Ma la rumena | ||
72 | 1952 | viso contro il vetro della finestra. Il tempo si | ||
73 | 1952 | scura, le pietre annerite della casa di faccia erano | ||
74 | 1952 | A Gemma questi aforismi della Coceanu, che un tempo | ||
75 | 1952 | molto contenta. La frase della Coceanu, il tono, l | ||
76 | 1952 | lugubre. Sopra i vetri della finestra le ultime mosche | ||
77 | 1952 | immaginazioni, era l’idea della durata. Mai, ella si | ||
78 | 1952 | vicolo ed ai pensionanti della madre, le impedì di | ||
79 | 1952 | discorso, venne a parlarle della villa: la sua idea | ||
80 | 1952 | avveniva un tempo. Quelli della villa erano in debito | ||
81 | 1952 | russare alto e basso della Coceanu che le pareva | ||
82 | 1952 | oltrepassava ormai la figura della donna e investiva tutti | ||
83 | 1952 | errori e le aspirazioni della sua vita passata. Senza | ||
84 | 1952 | per anni, il ribrezzo della condizione in cui si | ||
85 | 1952 | andava liberando non solo della prima ammirazione per la | ||
86 | 1952 | materna, o alla perversità della Coceanu. ¶ Andò a finire | ||
87 | 1952 | finalmente liberata dalla tirannia della Coceanu. Era una fortuna | ||
88 | 1952 | indietro contro la spalliera della sedia. Ma la Coceanu | ||
89 | 1952 | pingue, perfido e impuro della donna chinato su quello | ||
90 | 1952 | e, fermandosi a metà della rampa, rispose con voce | ||
91 | 1952 | Gemma ritta a metà della rampa e la rumena | ||
92 | 1952 | moglie, venne a sapere della sua disgrazia. Ma intanto | ||
93 | 1952 | sedette presso il capezzale della moglie. ¶ L’infermità di | ||
94 | 1952 | il giorno al capezzale della moglie, di notte dormiva | ||
95 | 1952 | serena. Dalle frasi furiose della Coceanu e dalle risposte | ||
96 | 1952 | suoi sforzi alla guarigione della moglie. Dopo una quindicina | ||
97 | 1952 | all’estremità più lontana della tavola e cuciva o | ||
98 | 1952 | consolava con il miraggio della capitale. Dove la sua | ||
99 | 1952 | lasciava andare sul conto della società elegante e mondana | ||
100 | 1952 | uno di quei paradossi della vanità che sa trarre | ||
101 | 1952 | rivelazione fattale dalla madre della sua segreta parentela con | ||
102 | 1952 | parentela con la famiglia della villa, invece di avvilirla | ||
103 | 1952 | dei dintorni. Alle amiche della villa, Gemma scrisse una | ||
104 | 1952 | cedendo al vecchio istinto della menzogna, non poteva fare | ||
105 | 1952 | scritto alle due sorelle della villa. Ma tornati che | ||
106 | 1952 | situata fuori delle mura della città. La casa coi | ||
107 | 1952 | coltivati, pullulante all’infinito della vegetazione bassa e maligna | ||
108 | 1952 | bosco nano. Alla stagione della caccia vi echeggiavano brusche | ||
109 | 1952 | fumosa tra il giallume della sterpaglia; altre tracce di | ||
110 | 1952 | si vedevano. Dalla parte della città c’erano poche | ||
111 | 1952 | sporgenze e le rientranze della collina rocciosa. Poiché la | ||
112 | 1952 | rocciosa. Poiché la porta della città rimaneva nascosta da | ||
113 | 1952 | stupì perché, molto amante della natura ed entusiasta dei | ||
114 | 1952 | non si era accorto della malinconia delle mura e | ||
115 | 1952 | malinconia delle mura e della monotonia del paesaggio, boscoso | ||
116 | 1952 | ad abitare nel centro della città. Fu questa della | ||
117 | 1952 | della città. Fu questa della casa, la loro prima | ||
118 | 1952 | lance nere e nude della cancellata che facevano davvero | ||
119 | 1952 | prigione. Restavano le cure della persona e quei pochi | ||
120 | 1952 | a sedersi nella sala della pasticceria dove era il | ||
121 | 1952 | dove era il ritrovo della società locale: sulla soglia | ||
122 | 1952 | soglia i giovani eleganti della città l’accoglievano con | ||
123 | 1952 | trovava nell’antico teatro della città: una sala immensa | ||
124 | 1952 | accendevano che le lampade della prima fila di palchi | ||
125 | 1952 | di palchi, il resto della sala restando immerso in | ||
126 | 1952 | chiamava i giovani eleganti della città per cognome o | ||
127 | 1952 | vicissitudini passate e presenti della nobiltà italiana. Come quei | ||
128 | 1952 | impossessò di Gemma e della sua vita. Presero dunque | ||
129 | 1952 | e si faceva beffa della piccola città provinciale; finalmente | ||
130 | 1952 | sua amica ai segreti della propria eleganza. Era delle | ||
131 | 1952 | rancide esperienze parigine e della sua conoscenza della lingua | ||
132 | 1952 | e della sua conoscenza della lingua francese che si | ||
133 | 1952 | considerava come il segreto della sua vita: la storia | ||
134 | 1952 | sua vita: la storia della sua nascita e del | ||
135 | 1952 | in quanto il signore della villa, visto lo sconquasso | ||
136 | 1952 | ce n’era bisogno, della sua insensibilità e del | ||
137 | 1952 | è come il giuoco della roulette dove basta il | ||
138 | 1952 | vita sua amica migliore della rumena. Si trovavano in | ||
139 | 1952 | di palazzi era gremita della lenta folla del passeggio | ||
140 | 1952 | indifferenza per il mistero della sua vita, Gemma si | ||
141 | 1952 | ambizione, poco si curava della Coceanu matura e artificiosa | ||
142 | 1952 | il Corso nella direzione della cattedrale. ¶ Passeggiarono così un | ||
143 | 1952 | satira dei modi e della persona del marito, sopportò | ||
144 | 1952 | e allegri nel mezzo della piazza della cattedrale. Lì | ||
145 | 1952 | larghezze e gli agi della villa, la casetta del | ||
146 | 1952 | avere le stesse passioni della figlia, pareva intuire l | ||
147 | 1952 | più fredda ed evasiva della figlia. E mosse poche | ||
148 | 1952 | escludere Paolo dal campo della ricerca. "Ma è mai | ||
149 | 1952 | tono non era quello della felicità, pensò Gemma, semmai | ||
150 | 1952 | era all’ultimo gradino della scala. In cima alla | ||
151 | 1952 | e il fruscio innumerevole della pioggia, il funebre vento | ||
152 | 1952 | maltempo, il furtivo acciottolio della madre che assestava piatti | ||
153 | 1952 | a bussare alla porta della ragazza, così ora, morso | ||
154 | 1952 | cui, forse a causa della lontananza, ambedue si distaccavano | ||
155 | 1952 | che di sé e della propria vita. Descriveva l | ||
156 | 1952 | la tristezza, il tedio della città di provincia; esprimeva | ||
157 | 1952 | e ossuta il braccio della vedova: "Che ne direbbe | ||
158 | 1952 | e fece il giro della tavola saltellando e stropicciandosi | ||
159 | 1952 | nulla di lei, professore, della sua famiglia, della sua | ||
160 | 1952 | professore, della sua famiglia, della sua condizione... venga qui | ||
161 | 1952 | già irrequieto e combattutissimo della fisica moderna. E ad | ||
162 | 1952 | grossolani commercianti e bottegai della città ai quali non | ||
163 | 1952 | stramberie e la modestia della persona, anche un cieco | ||
164 | 1952 | riflettere, seduta a capo della tavola deserta, le mani | ||
165 | 1952 | occhi fissi nella luce della lampada. Pensava alla propria | ||
166 | 1952 | a quella appena incominciata della figlia, ma non per | ||
167 | 1952 | vedova, che nulla sapeva della corrispondenza dei due giovani | ||
168 | 1952 | molto sottomessa alla volontà della figlia, tornò ad insistere | ||
169 | 1952 | non parlasse alla figlia della proposta, neppure vi accennasse | ||
170 | 1952 | soffiare intorno le mura della città, intiepidì, perse la | ||
171 | 1952 | e vinto dal languore della nuova stagione. Fu questo | ||
172 | 1952 | uno dei periodi migliori della vita di Gemma. Tutti | ||
173 | 1952 | le andava al luogo della villa. Tra un mese | ||
174 | 1952 | di vedere: le vaghezze della natura, certe sensualità e | ||
175 | 1952 | dopo il solito passeggio della sera, trovò la madre | ||
176 | 1952 | girava per le stanze della casa tutta turbata e | ||
177 | 1952 | queste parole, il cuore della ragazza prese a battere | ||
178 | 1952 | il nome del signore della villa, "e mi dice | ||
179 | 1952 | debole, la stessa intensità della passione le precludeva le | ||
180 | 1952 | strappò dalle mani pietose della madre e balzò in | ||
181 | 1952 | la figlia fermandolesi innanzi, "della loro villa, dei loro | ||
182 | 1952 | del suo amore e della sua decisione di sposarsi | ||
183 | 1952 | sfuggire il tono grave della madre. Ma ostinata, fiutando | ||
184 | 1952 | il nome del padrone della villa, "ci siamo amati | ||
185 | 1952 | altro sentimento che quello della vanità. A lui aveva | ||
186 | 1952 | tono confidenziale e nostalgico della madre né le passò | ||
187 | 1952 | provocato, nulla pure comprendeva della sua vita e volentieri | ||
188 | 1952 | e risentendo i dolori della sera avanti, tende subito | ||
189 | 1952 | fissi sopra la porta della camera di Gemma. Come | ||
190 | 1952 | semplice. Ma Gemma che della serenità non aveva che | ||
191 | 1952 | applausi, indicando l’autore della commedia. Finalmente le due | ||
192 | 1952 | sereno, privo, è vero, della primitiva albagia ma anche | ||
193 | 1952 | rompendo gli argini indeboliti della sua volontà, gli avesse | ||
194 | 1952 | scoprendo la vera natura della sua preoccupazione, "credi forse | ||
195 | 1952 | tutti gli altri mobili della stanza, l’aprì, ne | ||
196 | 1952 | giù in questo pantano della crudeltà e della fredda | ||
197 | 1952 | pantano della crudeltà e della fredda pratica. Assorto in | ||
198 | 1952 | Non pioveva più, fuor della stanza calda e rinchiusa | ||
199 | 1952 | venire." Ma il freddo della notte lo penetrava lentamente | ||
200 | 1952 | impiegati, professionisti e ufficiali della guarnigione. Come tanta altra | ||
201 | 1952 | nella sua sgraziata magrezza. Della madre aveva poco, salvo | ||
202 | 1952 | solo fatto: sui rapporti della figlia con una nobile | ||
203 | 1952 | e il solo svago della sua vita. "Andrò come | ||
204 | 1952 | del proprio stato e della propria povertà. Così che | ||
205 | 1952 | defunta moglie del signore della villa; ella aveva rifiutato | ||
206 | 1952 | per tacere quasi dubitando della propria memoria. Come fosse | ||
207 | 1952 | parte, su questa china della falsità e della vanagloria | ||
208 | 1952 | china della falsità e della vanagloria, era spinta proprio | ||
209 | 1952 | dimessa, la medesima dissennatezza della figlia. Sola differenza era | ||
210 | 1952 | difensore e il vendicatore della propria opera e della | ||
211 | 1952 | della propria opera e della propria riputazione, la vedova | ||
212 | 1952 | vedova considerava le follie della figlia con occhio più | ||
213 | 1952 | azzurri, lo sguardo ridente della gioventù, ella pareva cambiata | ||
214 | 1952 | commentava favorevolmente i discorsi della figlia. Gemma le riferiva | ||
215 | 1952 | commesse dalla piccola gente della città, ascoltava con compiacimento | ||
216 | 1952 | C’era nella mente della madre, ben più precisa | ||
217 | 1952 | ancora aperta e ingenua della figlia, l’immagine irreale | ||
218 | 1952 | risalivano alla prima giovinezza della vedova, a un’epoca | ||
219 | 1952 | messa. Da queste nostalgie della madre Gemma traeva conferma | ||
220 | 1952 | Risuonavano dal vicino campanile della cattedrale i rintocchi pesanti | ||
221 | 1952 | rintocchi pesanti e solitari della mezzanotte e Gemma continuava | ||
222 | 1952 | il figlio del signore della villa, una di quelle | ||
223 | 1952 | il colore delle pareti della propria stanza o il | ||
224 | 1952 | Questo avvenne un giorno della metà di agosto, nel | ||
225 | 1952 | terribilmente secca e polverosa della cicala; le lucertole, con | ||
226 | 1952 | l’eleganza e snellezza della coscia che dall’ anca | ||
227 | 1952 | con tutta la violenza della fantasia ingenua e chimerica | ||
228 | 1952 | Gemma era l’amica della sorella e, per la | ||
229 | 1952 | rispondeva alle chiare civetterie della ragazza in tutti i | ||
230 | 1952 | quasi furtivamente, nelle ore della siesta o della notte | ||
231 | 1952 | ore della siesta o della notte, per i corridoi | ||
232 | 1952 | a bussare alla porta della ragazza. Non sapeva neppur | ||
233 | 1952 | ospite in quel momento della villa, avesse chiesto alla | ||
234 | 1952 | ridiedero intero il sentimento della realtà che la confusa | ||
235 | 1952 | quanti avessero voluto abusare della sua debolezza, e si | ||
236 | 1952 | nel momento più afoso della giornata, di stare distesa | ||
237 | 1952 | sopra il basso livello della gente comune. Erano sogni | ||
238 | 1952 | dubbi, accadde la sorpresa della visita notturna di Paolo | ||
239 | 1952 | orizzonte, in un angolo della vasta pianura, i monti | ||
240 | 1952 | già notte. Nella piazza della cattedrale si separarono, Gemma | ||
241 | 1952 | arrivare alla completa seduzione della sua piccola amica; dare | ||
242 | 1952 | un tale pieno riconoscimento della propria debolezza, e nello | ||
243 | 1952 | quell’abbandono, quel riconoscimento della propria miseria non gli | ||
244 | 1952 | sia per l’infantilità della ragazzetta, sia per le | ||
245 | 1952 | fosse completa. L’idea della morte non sfiorò mai | ||
246 | 1952 | uscita. ¶ Venne il giorno della partenza del Brambilla. Costui | ||
247 | 1952 | capelli biondi nel mezzo della testa e con la | ||
248 | 1952 | i pendii, meno candido della neve, meno bigio delle | ||
249 | 1952 | si leva dal fondo della valle, compatto, ordinato, che | ||
250 | 1952 | dall’esplosione... Questa immagine della strage dei corvi tornava | ||
251 | 1952 | colloquio con la madre della signorina Polly, la quale | ||
252 | 1952 | colpevolezza, era così convinto della propria indegnità, che, in | ||
253 | 1952 | la stanza, già piena della penombra del crepuscolo, uno | ||
254 | 1952 | il tintinnio dei sonagli della slitta che portava via | ||
255 | 1952 | udì anche l’uscio della stanza attigua sbattere, e | ||
256 | 1952 | aveva detto a proposito della sua piccola amica, ora | ||
257 | 1952 | sotto la luce bassa della lampada; gli parve ad | ||
258 | 1952 | che portava il vassoio della cena, lo fece balzare | ||
259 | 1952 | al quale quella particolarità della peluria ispirava una grande | ||
260 | 1952 | tono indifferente, s’informa della salute..."; ci fu un | ||
261 | 1952 | destò. ¶ La nota oscurità della sua stanza empiva i | ||
262 | 1952 | la luce, la tranquillità della propria stanza, in quel | ||
263 | 1952 | momento, con quell’ululato della sirena per l’aria | ||
264 | 1952 | la porta, l’ululato della sirena cresceva sempre più | ||
265 | 1952 | il letto nella direzione della porta, ma il letto | ||
266 | 1952 | si posarono sul vassoio della cena, carico di piatti | ||
267 | 1952 | e lo spinse fuori della tavola: ci fu un | ||
268 | 1952 | stupore che quell’ululato della sirena, e quello scalpiccìo | ||
269 | 1952 | a turbare la tranquillità della stanza. E ad un | ||
270 | 1952 | quella neve, nel cuor della notte invernale. ¶ Dal sollievo | ||
271 | 1952 | passando sotto l’angolo della finestra, veniva a battere | ||
272 | 1952 | su tutta quella, parte della stanza dove era situato | ||
273 | 1952 | mente tutti gli aspetti della realtà che l’opprimeva | ||
274 | 1952 | l’aria il puzzo della notte..."; si muoveva, non | ||
275 | 1952 | dire?, politico, lo spettacolo della viltà di fronte al | ||
276 | 1952 | a cacciare i rottami della cena sotto il letto | ||
277 | 1952 | mancava. Poi si ricordò della ragione di questo suo | ||
278 | 1952 | del suo corpo, non della sua anima, soltanto del | ||
279 | 1952 | deformazione erano le stesse della prima, anzi, semmai, parevano | ||
280 | 1952 | macchina per le vie della città e sentiva che | ||
281 | 1952 | vetro piovoso, la leva della marcia che nel mezzo | ||
282 | 1952 | dev’essere il giorno della liberazione"; ma, il mattino | ||
283 | 1952 | sempre dalla patina opaca della sua pena, per essere | ||
284 | 1952 | alla strada già piena della luce matura del mattino | ||
285 | 1952 | sudori e delle impurità della notte, rinchiusosi nel bagno | ||
286 | 1952 | riflessione, erano le sole della giornata durante le quali | ||
287 | 1952 | e languida, poco prima della cena sarebbe tornata a | ||
288 | 1952 | mesi nelle parti inferiori della sua coscienza, rompendo gli | ||
289 | 1952 | di distinguere il corpo della principessa, noti avevano veduto | ||
290 | 1952 | si chinò sul corpo della donna, gli altri gli | ||
291 | 1952 | dunque non s’accorgeranno della sua sparizione prima di | ||
292 | 1952 | padre passava a beffarsi della sorella del ragazzo. Nei | ||
293 | 1952 | immerso, che quasi dubitava della sua memoria; "e se | ||
294 | 1952 | stesso cominciasse a parlare della sua famiglia per il | ||
295 | 1952 | faccia vedere la fotografia della sorellina a Joseph..., su | ||
296 | 1952 | malincuore, tendeva il ritratto della sorella all’infermiere; questo | ||
297 | 1952 | pareva, con questa commedia della preghiera, di vendicarsi delle | ||
298 | 1952 | quelle sue compiacenti viltà della giornata; poi, stanco, penetrava | ||
299 | 1952 | il sogno: nel cuor della notte egli si destava | ||
300 | 1952 | costernati erano gli abeti della foresta vicinissima; il gran | ||
301 | 1952 | esterno dava una idea della fittezza e dell’estensione | ||
302 | 1952 | fittezza e dell’estensione della nevicata. Ma se la | ||
303 | 1952 | e l’aria viziata della notte non se ne | ||
304 | 1952 | apparecchi ortopedici pendenti fuor della tasca del camice. S | ||
305 | 1952 | ha conquistato il cuore della signorina Polly." ¶ Era, questa | ||
306 | 1952 | signorina Polly." ¶ Era, questa della signorina Polly, una delle | ||
307 | 1952 | questa bambina per via della madre, che, desiderosa di | ||
308 | 1952 | stanza tanto più spaziosa della sua e dove tutte | ||
309 | 1952 | i primi passi fuori della sua prigione. Senonché, ad | ||
310 | 1952 | riguardo verso la madre della ragazzetta che non cessò | ||
311 | 1952 | quella sera l’argomento della piccola inglese non fu | ||
312 | 1952 | Avveniva così che amici della famiglia di Girolamo, gente | ||
313 | 1952 | tutti impietositi dalla sensazione della propria bontà, dalla prospettiva | ||
314 | 1952 | ispirate, un tale rimpianto della presenza materna assaliva ad | ||
315 | 1952 | secondo luogo la madre della Polly, richiamata per affari | ||
316 | 1952 | la sua piccola amica della prima classe. ¶ A queste | ||
317 | 1952 | per lui la madre della Polly. "Mi crede un | ||
318 | 1952 | sanatorio; alla gialla luce della lampada elettrica, subito dopo | ||
319 | 1952 | riaprì era già fuori della porta, nel corridoio. ¶ Il | ||
320 | 1952 | letto accanto a quello della ragazzetta, se ne fu | ||
321 | 1952 | a scacchi colorati quello della fanciulla, si toccavano, e | ||
322 | 1952 | per il calore eccessivo della stanza, sia per un | ||
323 | 1952 | posta. Ma quel gesto della ragazzetta era stato così | ||
324 | 1952 | sue labbra quelle immobili della fanciulla. ¶ L’atteggiamento della | ||
325 | 1952 | della fanciulla. ¶ L’atteggiamento della Polly fu poi sempre | ||
326 | 1952 | rapide chiaroveggenze, non tanto della qualità morale, quanto della | ||
327 | 1952 | della qualità morale, quanto della goffaggine e della scompostezza | ||
328 | 1952 | quanto della goffaggine e della scompostezza dei suoi atteggiamenti | ||
329 | 1952 | l’espressione d’attesa della Polly gli facevano capire | ||
330 | 1952 | con lui dell’innocenza della sua piccola amica, di | ||
331 | 1952 | letto contro lo stipide della porta della sua stanza | ||
332 | 1952 | lo stipide della porta della sua stanza, lo destò | ||
333 | 1952 | forse bastata la seduzione della piccola inglese a procurargli | ||
334 | 1952 | tutta la deformità viziata della propria persona e delle | ||
335 | 1952 | una prova di più della propria irreparabile anormalità; non | ||
336 | 1952 | che avrebbe fatto e della gente che avrebbe veduto | ||
337 | 1952 | ormai giunta alla soglia della vecchiaia, che sarebbe stato | ||
338 | 1952 | lo rassicuravano sulla decadenza della donna. Finita Marité, pensava | ||
339 | 1952 | aspettava una comunicazione telefonica della massima importanza. "Tutto qui | ||
340 | 1952 | nervosamente. Ora il calore della bevanda scioglieva il gelo | ||
341 | 1952 | gli occhi dalla figura della donna chinata sopra il | ||
342 | 1952 | chinata sopra il vapore della teiera. Così, nel silenzio | ||
343 | 1952 | trappoco la voce stessa della sua giovinezza come dall | ||
344 | 1952 | le cascate di pizzi della camicetta. Il corpo aveva | ||
345 | 1952 | ondeggiare tra le spire della gonna, avevi un bel | ||
346 | 1952 | su pietra, l’architettura della sua antica dimora. Quidi | ||
347 | 1952 | trasse soppesandola sul palmo della mano una minuscola. rivoltella | ||
348 | 1952 | negli occhi il fumo della sigaretta incollata al labbro | ||
349 | 1952 | di marmo, nel mezzo della cucinetta abbagliante di luce | ||
350 | 1952 | le contraeva gli angoli della bocca. Piangeva senza rumore | ||
351 | 1952 | e corte dei capelli della nuca. Gli pareva, di | ||
352 | 1952 | scala, aprì il portone della casa. Sulla soglia si | ||
353 | 1952 | incamminò verso il centro della città. ¶ (1927) ¶ DELITTO AL CIRCOLO | ||
354 | 1952 | noti circoli di tennis della nostra città, decise di | ||
355 | 1952 | champagne, dei liquori e della pasticceria e per il | ||
356 | 1952 | orchestrina, passò alla compilazione della lista degli invitati. I | ||
357 | 1952 | che sedevano nella stanzetta della direzione, il fumo delle | ||
358 | 1952 | caldo umido a causa della calce ancor fresca dei | ||
359 | 1952 | là, attraverso i vetri della finestra, si vedeva un | ||
360 | 1952 | e dello stesso colore della balaustrata pendeva dal soffitto | ||
361 | 1952 | raggiungere i quattro angoli della sala; parimenti verniciato di | ||
362 | 1952 | fondo, sotto l’angolo della scaletta che saliva al | ||
363 | 1952 | donna voltandosi. La faccia della principessa non era bella | ||
364 | 1952 | venuta?" ¶ Gli occhi illusi della donna mostravano chiaramente che | ||
365 | 1952 | contro il petto inamidato della camicia di Ripandelli, palpitante | ||
366 | 1952 | a causa dell’emozione della danza, "mi promette di | ||
367 | 1952 | da bere. ¶ "Alla salute della più bella fra le | ||
368 | 1952 | principesse," brindò in piedi, "della donna a cui penso | ||
369 | 1952 | altra e lo scolorimento della carne ingiallita e grinzosa | ||
370 | 1952 | molto; la maggior parte della giornata, la passava al | ||
371 | 1952 | una sola voce, quella della passione." ¶ "E tu amor | ||
372 | 1952 | Padre e figlio innamorati della stessa donna: bisogna che | ||
373 | 1952 | dovete sapere che prima della guerra ci fu anche | ||
374 | 1952 | Adelina parvero il massimo della ridicolaggine e della stupidità | ||
375 | 1952 | massimo della ridicolaggine e della stupidità; dalle risa si | ||
376 | 1952 | ghermì crudelmente il petto della donna. Ella si divincolò | ||
377 | 1952 | faceva tremare gli angoli della bocca: ¶ "Non è vero | ||
378 | 1952 | viso e sul petto della disgraziata. Una specie di | ||
379 | 1952 | prima volta la sensazione della gravità della situazione nella | ||
380 | 1952 | la sensazione della gravità della situazione nella quale coi | ||
381 | 1952 | con forza sulla nuca della donna, una sola volta | ||
382 | 1952 | sua attenzione sul dorso della donna. All’altezza dell | ||
383 | 1952 | c’era un neo della grandezza di una lenticchia | ||
384 | 1952 | che era nel mezzo della stanza impediva loro di | ||
385 | 1952 | Nora e dell’interruzione della tempesta, a questa invocazione | ||
386 | 1952 | tempesta, a questa invocazione della donna, Luca si scosse | ||
387 | 1952 | è vero, gli stessi della sorella ma con un | ||
388 | 1952 | ché la sola vista della ragazza gli ispirava un | ||
389 | 1952 | disse avanzandosi nel mezzo della stanza, "piano un momento | ||
390 | 1952 | passare i migliori anni della sua vita!... io non | ||
391 | 1952 | da una erronea visione della vita che dal tornaconto | ||
392 | 1952 | di lei, buttarla fuori della porta... ma a me | ||
393 | 1952 | riteneva fosse il bene della sorella; Marta debole, passiva | ||
394 | 1952 | a qualsiasi altra persona della sua vita. Levò gli | ||
395 | 1952 | improvvisamente fermandosi nel mezzo della stanza, "è inutile che | ||
396 | 1952 | e ritto nel mezzo della stanza, ora la sorella | ||
397 | 1952 | e intanto, al disopra della spalla di lei, fissava | ||
398 | 1952 | gli era facile disfarsi della sorella. Intanto il bambino | ||
399 | 1952 | si avanzò nel mezzo della stanza. ¶ Rivedendolo, Luca si | ||
400 | 1952 | dorso, osservando al disopra della spalla della donna gli | ||
401 | 1952 | al disopra della spalla della donna gli sforzi che | ||
402 | 1952 | dovere." Prese la mano della donna riluttante, la costrinse | ||
403 | 1952 | rumori diffusi e mescolati della pioggia e del vento | ||
404 | 1952 | seduta davanti allo specchio della toletta, nell’angolo di | ||
405 | 1952 | con attenzione. Quest’allegria della ragazza, l’aria soddisfatta | ||
406 | 1952 | nel corridoio. ¶ La porta della sala da pranzo era | ||
407 | 1952 | che attestava la finezza della cucina alla quale erano | ||
408 | 1952 | di ferro dal collo della bottiglia, avvolta la mano | ||
409 | 1952 | il fastidio del fumo della sigaretta che gli stava | ||
410 | 1952 | fervida traboccò dal collo della bottiglia. Sorridendo con compiacimento | ||
411 | 1952 | lampadario. "Alla salute," disse, "della bruna e della bionda | ||
412 | 1952 | disse, "della bruna e della bionda, di Nora e | ||
413 | 1952 | dava intero il senso della vastità e dell’altezza | ||
414 | 1952 | ebbe veduto il fondo della coppa. Erano dunque tanto | ||
415 | 1952 | due mani gli orli della gonna e se la | ||
416 | 1952 | per afferrare il ritmo della musica, poi, tutto ad | ||
417 | 1952 | col piede l’altezza della fronte. Ma sia che | ||
418 | 1952 | la gamba al ritmo della musica, il solo piede | ||
419 | 1952 | quasi non si accorsero della loro uscita. "Cos’è | ||
420 | 1952 | collo e in quelle della faccia. Ma ancora una | ||
421 | 1952 | quei due tristi anni della loro separazione. Poi senza | ||
422 | 1952 | le labbra da quelle della donna, tese un braccio | ||
423 | 1952 | Luca. Ritto nel mezzo della stanza si toglieva col | ||
424 | 1952 | rassicuranti, la spingeva fuori della stanza, la trascinava attraverso | ||
425 | 1952 | le grosse gambe muscolose della sorella di Marta. L | ||
426 | 1952 | aveva reso nel buio della camera da letto. Con | ||
427 | 1952 | la luna quasi rotonda della bianchezza e del nitore | ||
428 | 1952 | silenzio e nella frescura della notte, l’appartamento affocato | ||
429 | 1952 | e le rotaie inzuppate della strada. "Domani riporterò quest | ||
430 | 1952 | girato intorno l’angolo della strada e percorrevano di | ||
431 | 1952 | l’adolescenza, ogni minuto della giornata, ogni giorno del | ||
432 | 1952 | sperare; e gli anni della maturità lo trovavano non | ||
433 | 1952 | era che questa inclinazione della donna per lui veniva | ||
434 | 1952 | suoi occhi in quelli della donna, "perché ne ho | ||
435 | 1952 | evidentemente dai molti anni della sua pratica amministrativa, la | ||
436 | 1952 | alla direttrice garanzie indubitabili della propria onestà. Esitò un | ||
437 | 1952 | di nuovo alla stanza della direttrice, entrò in furia | ||
438 | 1952 | ripiegò insieme con quello della direttrice e se li | ||
439 | 1952 | sicuro, andò alla porta della sala da pranzo ed | ||
440 | 1952 | stavano già a metà della cena. "Buonasera, buonasera," si | ||
441 | 1952 | appena con un cenno della testa e andò dritto | ||
442 | 1952 | largo e brillante sorriso della sua bocca scura e | ||
443 | 1952 | li spinse nella mano della ragazza. "Queste sono le | ||
444 | 1952 | le fasi dell’impazienza, della rabbia e della disperazione | ||
445 | 1952 | impazienza, della rabbia e della disperazione e avere escogitato | ||
446 | 1952 | suono solitario e funebre della voce del ferroviere che | ||
447 | 1952 | che grida il nome della stazione, apra gli occhi | ||
448 | 1952 | binari. Finalmente, nel mezzo della notte, senza sapere quel | ||
449 | 1952 | la ristretta luce gialla della lampada del comodino, quindi | ||
450 | 1952 | l’orologio, la spilla della cravatta e qualche altro | ||
451 | 1952 | proprie condizioni dalla voce della donna. "La Rinaldi è | ||
452 | 1952 | peso e l’opacità della sua delusione sentì sorgere | ||
453 | 1952 | anche durante i momenti della sua maggiore esaltazione per | ||
454 | 1952 | come il naturale contrapposto della ragazza volgare e torbida | ||
455 | 1952 | di distrarsi in attesa della catastrofe incombente. E infatti | ||
456 | 1952 | Meglio del viso e della persona, quella voce di | ||
457 | 1952 | da quegli accenni misteriosi della donna ad una sua | ||
458 | 1952 | con la furia ispirata della persona che sappia appena | ||
459 | 1952 | tratto abbattuto sui tetti della città uno spesso e | ||
460 | 1952 | pur camminando al fianco della donna, Luca guardò in | ||
461 | 1952 | gonfie pieghe e circonvoluzioni della nuvolaglia temporalesca simili a | ||
462 | 1952 | la nozione dell’agiatezza della donna e, insieme, il | ||
463 | 1952 | sposarla, e il suono della sua voce gli mandava | ||
464 | 1952 | appassionato del viso e della persona di lei gli | ||
465 | 1952 | silenzio, uscirono dal centro della città e incominciarono a | ||
466 | 1952 | fili luccicanti e immobili della pioggia, si fermò finalmente | ||
467 | 1952 | targa inchiodata sullo stipite della porta, "commendatore, avvocato Riccardo | ||
468 | 1952 | vivissimo desiderio di valersi della mia opera senza pagarmi | ||
469 | 1952 | magre. Questo silenzio inesplicabile della donna agitata e afflitta | ||
470 | 1952 | afflitta, il fruscio interminato della pioggia, mescolato a certe | ||
471 | 1952 | occhi e nel quadro della stanza fastidiosamente elegante, irritavano | ||
472 | 1952 | disse fermandosi nel mezzo della stanza. "Come, vorresti forse | ||
473 | 1952 | con la severità imparziale della giustizia. "Mi fa piacere | ||
474 | 1952 | fece tintinnare i vetri della finestra e pareva preludere | ||
475 | 1952 | intensità il fruscio monotono della pioggia e gli scricchiolii | ||
476 | 1952 | odio contro la sorella della donna. "Quella strega di | ||
477 | 1952 | vetri e le pareti della camera tremarono e vibrarono | ||
478 | 1952 | raddoppiata, il fruscio monotono della pioggia e le raffiche | ||
479 | 1952 | neri e tersi stivali della sorella, ché, per il | ||
480 | 1952 | splendette all’estremo orizzonte della nera campagna su cui | ||
481 | 1952 | pugnace, vola al capezzale della ragazza, la quale gli | ||
482 | 1952 | piedi, le magre gambe della ragazza; vorrebbe stendere un | ||
483 | 1952 | sue labbra da quelle della ragazza: "Fermi, canaglie!" vorrebbe | ||
484 | 1952 | desta. ¶ La fredda oscurità della stanza l’avvolgeva d | ||
485 | 1952 | sapore aspro e sgradevole della tela, quello carnoso delle | ||
486 | 1952 | miracolosamente, fioriva la bocca della ragazza. Questa sensazione strana | ||
487 | 1952 | la tela tutta bagnata della sua saliva, fradicio di | ||
488 | 1952 | sul comodino il bicchiere della limonata e lo vuotò | ||
489 | 1952 | la porta, non inconsapevole della bizzarra ridicolaggine del suo | ||
490 | 1952 | marcia insieme con altri della sua età, su e | ||
491 | 1952 | che erano nelle adiacenze della caserma. Pur durante le | ||
492 | 1952 | piano inferiore e inconsapevole della coscienza, il pensiero di | ||
493 | 1952 | che erano nel cestino della frutta, quando la direttrice | ||
494 | 1952 | caldissime, grazie." ¶ Gli occhi della donna erano inespressivi; invece | ||
495 | 1952 | al nastro del cestino della frutta. Finalmente: "Ho qui | ||
496 | 1952 | una lettera per lei della signorina Rinaldi che è | ||
497 | 1952 | di legno, nel mezzo della sala vuota. Poi, sempre | ||
498 | 1952 | subito profondamente. Il nervosismo della giornata avanti, l’alzata | ||
499 | 1952 | a differenza di quello della notte, questo fu un | ||
500 | 1952 | si incurvava agli angoli della bocca mal dipinta. Senza |