parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tentazione di essere felice, 2015

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
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Cesare Annunziata ¶ Il ticchettio della sveglia è il solo
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incida molto sulla formazione della creatività. ¶ Io ero molto
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a osservarmi allo specchio della nonna e rivedermi bambino
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uno dei misteri inafferrabili della scienza. Mi porto le
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sua. ¶ Chi si lamenta della vecchiaia è un demente
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a un certo punto della vita si apre un
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per molti inarrivabile, fare della propria vita ciò che
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una delle cose belle della terza età è che
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e poi dà sfoggio della sua potente fantasia: «Mia
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che scivolano dalla cima della collina, i palazzi sgretolati
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si insedia sul viso della gente. ¶ Mentre rifletto sulla
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lontano dall’amore egoistico della sua carceriera. ¶ Certe volte
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io a essere amico della gattara e, soprattutto, suo
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mettere bocca sulle condizioni della casa. Perché se lo
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nei come i puntini della settimana enigmistica e non
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lo sguardo al sedere della mia megera. Lei indugia
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gli occhi col dorso della mano. ¶ «Scemo, è che
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con la migliore domanda della serata: «Che dici, ne
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pianerottolo con due sacchetti della spesa in mano. ¶ «Uè
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si arrotola le maniche della camicia e comincia a
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piccolissimo istante quasi dubito della sua omosessualità, poi lo
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per fargli capire che della simpatia della mia vicina
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capire che della simpatia della mia vicina poco mi
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approccio per poi approfittare della sua disponibilità. Tranquilla, cara
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proprio adesso a preoccuparmi della mia salute. Ho pensato
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accompagno con uno schiaffo della mano nell’aria. ¶ L
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movimento dietro lo spioncino della porta di Eleonora. La
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fuori posto, il volume della tivù troppo alto, il
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troppo alto, il sacchetto della spazzatura puzzolente lasciato fuori
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quattro anni, i peggiori della mia vita. Essere il
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pipì e lo sciacquone della signora di sopra, un
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fuori tema. Stavo parlando della nuova coppia di vicini
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andarsene. Per il resto della giornata mi sono dimenticato
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giornata mi sono dimenticato della vicenda fino a quando
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ho fallito. ¶ Ma dicevamo della mia vicina. La violenza
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contro il bracciolo consunto della poltrona. Conosco Marino da
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circa quarant’anni, metà della sua vita. Ebbene, in
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cambiare neanche la federa della sua affezionata poltrona. ¶ Alla
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tutto il «non fatto» della tua misera vita. ¶ Ecco
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ragazzi che si accontentava della sufficienza. Gli mancava il
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sono rimaste sulla punta della lingua prima di trotterellare
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Sono fiero di Dante, della sua personalità, del suo
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lo ritengo, ormai, migliore della sorella, eppure continuo ad
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vuole ¶ Uno dei gatti della signora Vitagliano ogni tanto
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miagolio incessante nel silenzio della notte mi snerva. Vado
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Mi siedo al tavolo della cucina e lancio il
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ghepardi fra gli alberi della savana. Marino, invece, sarebbe
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un tono il volume della voce. ¶ «Dicevo... ne sei
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è inevitabile un bilancio della propria vita, di quello
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a trovare nel silenzio della notte, a parte mia
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piccolo e insignificante essere della classe inferiore, vali quanto
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conosce nulla dei trabocchetti della vita. E, in effetti
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ha cambiato il resto della mia vita. Perché io
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ascoltare per il resto della serata i mille aneddoti
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faccio con l’uomo della mia vita!» ¶ Sarei proprio
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essere io l’uomo della tua vita?» ¶ Invece non
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a stento si accorge della loro esistenza. ¶ Comunque questa
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immolazione iniziale in virtù della quale poi, un giorno
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sessanta e una segretaria della mia età. Non è
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gettato il periodo migliore della mia vita per tutelare
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mi riferisco ai nodi della vita, parlo di cose
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ad aprire la cassetta della posta e indugio finché
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indugio finché l’invasore della mia privacy non decide
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di un impiegato o della ragazzina che l’ha
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appena scorge la sporta della spesa. ¶ Nella cassetta della
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della spesa. ¶ Nella cassetta della posta ci sono un
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di vivacchiare in casa della signora Vitagliano, ma desidera
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piano, poso il sacchetto della spesa e tiro fuori
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nascosto dietro l’angolo della cucina. ¶ «Gradisce qualcosa?» domando
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si siede al tavolo della cucina, sul quale sono
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ancora lì, ai piedi della mia inaspettata ospite. ¶ «Volevo
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Forse se ne frega della mia opinione, di un
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i pomodorini dal sacchetto della spesa ancora sulla tavola
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chino sotto i mobili della cucina in cerca di
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a Sveva, come ricordo della madre. ¶ «E, allora, che
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gatto?» ¶ «No, macché, è della signora Vitagliano, la nostra
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nei piatti s’impadronisce della scena per alcuni minuti
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con difficoltà, troppi ricordi della madre. Il fatto che
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la tentazione di parlarle della mediocrità della sua vita
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di parlarle della mediocrità della sua vita. ¶ «E poi
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a letto. Nel silenzio della casa si odono solo
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sono riusciti a impossessarsi della prima fila e non
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avessi lasciata alle cure della madre ora sarebbe diverso
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ad ascoltare il racconto della vita artistica di Perotti
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annoiarmi.» ¶ Dante sembra compiaciuto della risposta. ¶ «Piuttosto, ti volevo
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che il pezzo migliore della sua galleria sia in
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conduce dall’altro lato della sala e mi piazza
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dipingere per essere soddisfatti della propria vita, mi iscriverei
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trovassimo su un vagone della metropolitana senza nessun tubolare
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o alla pressante presenza della giovane che sembrava volermi
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dentro per il resto della vita, il tempo di
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sua pancia. A causa della gravidanza ero costretto a
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via un altro giorno della propria esistenza. Ma credo
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occhi, afferra i braccioli della poltrona e si tira
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sento, inequivocabile, la voce della signora Vitagliano. Pochi secondi
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prima di rendermi conto della presenza di una signora
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sopra. Appeso al pomello della mia porta di casa
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fronte alla voce delusa della mia amante. Che poi
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o tre, a seconda della sosta più o meno
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e per il resto della serata (trascorsa in una
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dire qualcosa di carino della tua famiglia?» ¶ Be’, in
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il naso nella vita della figlia. Come sto facendo
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io adesso. ¶ La luce della stanza si spegne. Afferro
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mi frega più nulla della cena, di Rossana e
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corro verso la fine della strada, dove c’è
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altro sguardo, l’ennesimo della serata, io annuisco, come
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pedinando un potente boss della camorra anziché un vecchio
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la corsa, l’ennesima della mia vita. ¶ «Ma lo
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Posillipo, dove la gente della mia età cena con
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ridere di noi e della vita, finché lei mi
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queste luci, i sorrisi della gente, le bancarelle, i
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con l’altra faccia della città. ¶ Ci alziamo e
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di rompere il silenzio della casa: «Ti volevo solo
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affrontarlo. ¶ Appena si accorge della mia presenza, rallenta e
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invece accade al sacchetto della spesa il cui contenuto
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è salita all’altezza della tempia, poi provo a
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una denuncia da parte della sua ex per maltrattamenti
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chiedo con un tono della voce troppo alto. ¶ «Voglio
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di fronte all’urlo della ragazza. Allora passa a
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sguardo verso il busto della ragazza, poi, rivolto all
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sguardi inopportuni da parte della gente. Sì, lo so
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incamminati verso l’ufficio della madre. Solo che, si
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Federico per il cappuccio della felpa e l’ho
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giovane non mi accorgevo della vostra infelicità. E ti
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convinzione di essere contenta della tua vita?» ¶ Lei guarda
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commettere l’ennesimo errore della mia vita, ma è
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piaccia recitare il ruolo della vittima. Io ho fatto
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sembra l’unico componente della famiglia a non essere
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stato l’ultimo uomo della sua vita, avrei messo
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Dovetti rifugiarmi nel bagno della libreria per nascondere al
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il volume nel cassetto della scrivania e rimasi due
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tornare alla quotidianità, fatta della malattia di Caterina e
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reggere meglio gli urti della vita. In vecchiaia capisci
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tradimento e il disprezzo della tua famiglia possono annoverarsi
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ogni più piccolo dettaglio della storia di Caterina e
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storia di Caterina e della sua vita a me
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la parte meno interessante della mia esistenza. ¶ Quando sono
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unica volta che parlammo della nostra crisi. Anzi, che
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io e nel silenzio della casa il verso sembra
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Caterina conservava gli urti della vita e se ne
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se lei era felice della sua vita segreta, innamorata
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tutti si siano ricordati della mia esistenza. Vado ad
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odore delle patate e della carne, e d’improvviso
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Belzebù, intrufolatosi dallo spiraglio della solita finestra socchiusa. ¶ «Ah
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muso sbucare dalla porta della cucina. ¶ Per due giorni
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strofinio deciso sulle gambe della sua nuova sirena. A
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non vuole approfittare troppo della situazione. ¶ «Ho deciso di
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l’unica cosa buona della mia vita!» ¶ «Fai bene
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questa era la casa della madre, troppi ricordi.» ¶ «E
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per passare il resto della vita con un individuo
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le tute sulla spalla della sedia al mio fianco
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qualcosa che il resto della famiglia sa già da
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fiumiciattolo nel bel mezzo della casa non ci troverei
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queste campeggia al centro della stanza: fili di alluminio
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poco sorpresi nei confronti della mia accompagnatrice. Distolgo l
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ultimi e i soli della terra mi hanno segnato
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persona che non sia della sua stessa estrazione sociale
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lei non ha bisogno della mia autorizzazione, né di
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risata un po’ sguaiata della mia amica sbuca dalla
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ingozzarci per il resto della serata, altrimenti mi alzo
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mezzo sorriso. ¶ I rumori della cucina fanno da sottofondo
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il gomito sullo schienale della sedia vicina, e affermo
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trovi in quel punto della vita nel quale serve
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Mia figlia si preoccupa della mia salute, di non
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discorso e stavo parlando della libreria, dove trovai rifugio
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Sistemo Superman al centro della parete del salotto, proprio
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legato per il resto della vita. Marino divenne ben
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hai una compagnia migliore della nostra!» esclamai, e gli
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cena. Quando avvertii Caterina della novità, che Marino non
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fissa, quindi con tono della voce fiero ribatte: «Ti
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la lettera nel cestino della spazzatura e torno in
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l’agente si accorge della mia presenza e si
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lei, ma la nipote della signora Vitagliano. Deve essere
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capiti. Sono un generale della Guardia di finanza in
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ogni giorno in casa della signora, mi vedrò costretto
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punto interrogativo sulla punta della lingua. Eh no, cara
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è l’ultimo tassello della lacerazione di un rapporto
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il buio s’impossessa della stanza, resto solo con
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seducenti. Trascorsi il resto della giornata pensando al sorriso
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tanto per la scomparsa della giovane musa, quanto per
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fosse intervenuto il ragazzo della sicurezza, che ha consegnato
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le caselle ancora vuote della funzione di nonno, invece
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accompagnerà per gran parte della vita. Perciò me ne
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attimo che si trattasse della stessa persona che riduceva
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po’ come le nuvole della mattina. ¶ A una prima
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il tempo di preoccuparmi della gattara. Mi avvicino alla
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spazzolini e la tenda della vasca da bagno. Le
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pianerottolo giunge la voce della gattara, solo che non
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lontana, come la voce della signora Vitagliano, come i
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un passo all’interno della stanza e ci guarda
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ti parlai, la donna della quale sono stato perdutamente
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compagnia solo il ronzio della macchinetta del caffè in
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Mi guardo il polsino della camicia imbrattato di sangue
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sala operatoria una donna della stessa età che combatte
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bene fino alla creazione della scimmia, dopodiché deve essersi
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a capire il perché della nostra presenza sulla terra
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a sentirsi più importante della formica al suo fianco
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teste che si cibano della mia irrequietezza per crescere
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Mi arrotolo le maniche della camicia e mi accorgo
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dei rapporti più intensi della mia vita, a riprova
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che si stava passando della crema sulle mani, mi
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sarà stato per via della pellicola noiosa, a un
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il passo più lungo della gamba. Eppure, quando lei
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un biglietto nella tasca della giacca. C’era scritto
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sulla spiaggia, l’odore della brace la sera, il
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del pomeriggio, il cigolio della porta che dava sul
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modo, quasi alla fine della vacanza, Emma cedette e
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l’ennesimo colpo basso della sua vita. Napoli rispetta
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da sola, si vergognava della sua situazione. Chissà quale
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voltarmi. ¶ Poso il pacchetto della pasticceria sulla tavola della
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della pasticceria sulla tavola della cucina e sprofondo nel
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braccio verso lo stipite della porta e mi blocco
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lui, il gatto nero della signora Vitagliano che, da
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testa a questo gatto della malora. Invece decido di
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per arrivare a ridere della vita. Alla mia età
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ribattere. Dante, al contrario della sorella, sa come prendermi
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la sua statua simbolo della libertà, noi, grazie alla
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potremmo rispondere con quella della volgarità: basterebbe che avesse
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rosse e il tremore della voce. ¶ Siamo in ascensore
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Mi piace il rumore della ghiaia calpestata e le
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estate e il rumore della risacca di notte. Mi
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Mi piace il borbottio della caffettiera sul fuoco, i
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pomodori e l’odore della crema sul corpo. Mi
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alle dita, e quello della terra scura che si
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Mi piace il picchiettio della grandine sui vetri e
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scompare piano e quello della cioccolata fondente che sopraggiunge
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Mi piace l’odore della brace e i muretti
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nei campi ai bordi della strada. Mi piace chi
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tiravo calci alla ricerca della mia strada e c
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lei. ¶ Ringrazio l’editore della Longanesi, Stefano Mauri, che