Domenico Starnone, Fare scene, 2010

gesto di sfinita constatazione della nostra esistenza) e turnàte

i giochi all’aperto della primavera e dell’estate

si trovava poco prima della gelateria, dove d’estate

per districarmi dal viluppo della stoffa, affacciarmi finalmente sul

affacciarmi finalmente sul buio della sala. ¶ L’occhio andava

sigarette e dei sigari, della tenda polverosa e smanacciata

una delle rarissime foto della mia infanzia, allora ci

appena premuto il pirulino della macchina fotografica, ne ha

che non ha nulla della giovane donna affaticata, com

indice e il mignolo della mano sinistra abbandonata lungo

giù per la strada della Santarella disegnando col braccio

di lanciarmi dal davanzale della finestra di casa, al

d’occhio la porta della cucina, i vetri smerigliati

soffiasse provocatoriamente il fumo della sigaretta dalla parte di

fiammella, il cerchio rosso della cartina che bruciava col

torpore visionario, la banalità della strada, l’aperto del

aperto del tardo pomeriggio, della sera. ¶ Quanto mi piaceva

e per la rabbia della tentazione fallita la signorina

bionda dello stesso biondo della lavorante di mia madre

fosse raccolta dai marinai della scialuppa di salvataggio e

del poco sonno e della scuola al mattino e

letture a brandelli, sia della possibilità di entrare al

bene che il racconto della vita non è affatto

la bocca già piena della metà delle caramelle appena

estranei erano i rumori della via, i passanti. Non

visto il seguito probabile della pellicola. In pochi minuti

male. Dal seno nero della sala veniva lo spruzzo

squaw e non quello della prima moglie di Adamo

in seguito, alle donne della mia giovinezza, ho chiesto

con uno scatto allegro della fantasia, di premersi il

è un passaggio segreto della fantasia di cui sono

suo selvaggiume di re della giungla in presenza di

gelosia è un esercizio della fantasia, buono per vedere

Gregory Peck per amore della moglie in una scena

che restava sul tavolo della cucina aveva un destino

tavolo, quasi per risarcirli della loro mala sorte, li

o alla gamba accavallata della lavorante bionda, proprio sopra

sopra i peli lunghi della caviglia, in modo che

genere però lo sfridd della stoffa finiva nella spazzatura

tronchi trasportati a rischio della vita, lui con forbici

trascinava una nefrite, conseguenza della scarlattina. ¶ Nefrite. ¶ Nei nostri

una specie di rottura della parete divisoria tra cose

lato del cesso e della camera da pranzo. Al

assenza dovevo occuparmi io della macchina. Capito, mi chiedeva

militare i vetri smerigliati della porta della cucina. L

vetri smerigliati della porta della cucina. L’obiettivo era

motorino, ventola, il fruscio della pellicola. Ma c’era

le mani a rischio della salute. Lo respingevo, lo

Napoli, prima dell’avvento della televisione, eravamo veramente bizzarri

peso del provolone e della mortadella. Ma la volta

a provare l’ebbrezza della velocità, facendoci cacare sotto

Lido Mappatella. ¶ La casa della villeggiatura risultò naturalmente un

e Toni. Sul retro della foto c’è la

fastidio per la messinscena della posa. Se mio padre

di proposito al legno della sdraio, vuole essere come

certamente, se le circostanze della vita per miracolo diventassero

bagnarsi, perché a causa della malattia non poteva mettere

che erano nemiche giurate della pittura, e il solo

come se si trattasse della prima della Rosa tatuata

si trattasse della prima della Rosa tatuata, alla quale

padre si stancò presto della macchina da presa e

meglio del proiettore e della macchina da presa messi

fare l’amante invece della moglie, una simpatia per

chiacchiere sfottenti, dai rumori della strada e dalle scampanellate

e una parte consistente della notte per strada, riciclando

modo che, nel momento della sua realizzazione, risultasse una

ruzzolavano rumorosamente dal fondo della sala, lungo il pavimento

lo sguardo dell’adolescenza, della prima giovinezza, uno sguardo

incerto tra I cavalieri della tavola rotonda e Il

maratoneta, un povero ragazzo della mia età, si fermò

ecco che dal fondo della stanza partiva un sogno

mi chiedevo, il gelo della fronte di una persona

nascita calda del calore della vita? Mi rispondevo sì

i miei figli, esseri della mia stessa natura, e

capitato ieri. ¶ Il padre della psicoanalisi era sul punto

si vede nello specchio della toletta nel modo più

nostro tempo il protagonista della famosa favola, cui capitò

mescolate in fasi diverse della vita. ¶ Sono passato oltre

di essere, nel corso della storia abbagliante e tormentata

fantastico, né quello realistico della vicenda. E presto alla

spaventato piuttosto il dileguarsi della figura dentro cui fino

tram numero 3, negli effetti della pretesa di rappresentarmi, insieme

che investirono ogni settore della vita del regista, al

storia del cinema e della letteratura per entrare, a

Tenevo chiusa la porta della mia stanza per evitare

coda i drammatici sviluppi della storia. Nello non si

storia complicata. ¶ Nella sede della sua società di produzione

permettere all’ufficio stampa della produzione di far pressione

servizio entusiastico sul Corriere della Sera che apparve incorniciato

Raggalli, grazie al successo della serie sulle Poste, era

con la gelida impassibilità della giocatrice di poker, che

titolo giusto: La fine della coscienza di classe». ¶ Nello

con Alda degli esiti della riunione. Ma forse discutere

è? Se stiamo parlando della moglie dell’operaio va

vecchia nonna, un guardiano della fabbrica. Ma quando seppi

ne andammo a spese della produzione nel Ravennate per

Raggalli filmava i luoghi della sua infanzia, amici e

una testimonianza molto sofferta della moglie di Giorgio; riprendeva

eravamo ormai a ridosso della prima scadenza contrattuale (prima

convocavano regista e produttore della serie sui camorristi e

alla mia, il guardiano della fabbrica mi sembrava un

le facce, i toni della moglie, dei figli e

buttai giù l’abbozzo della numero 78, vale a dire

dedicheremo totalmente alle necessità della tua pancia». ¶ Ma mi

si leggeva La fine della coscienza di classe: «Come

protagonista, era la morte della nonna. Ma a che

di fornire prove concrete della nostra libertà mentale. Raggalli

chiunque. E a proposito della qualità del denaro Raggalli

nel Ravennate: le facce della moglie e dei figli

Angeles, più spesso scienze della comunicazione a Roma, ma

sottolinearono che il personaggio della moglie-operaia era stato

iPod, di Facebook e della globalizzazione. Alcuni segnalarono che

stava costando un occhio della testa. Dal terrazzo, pieno

soprattutto aveva urgente bisogno della sensibilità di una sceneggiatrice

ma deformata dalle martellate della storia». E gli occhi

che, incollandosi ai luoghi della sua infanzia, al suo

tenesse conto dei desideri della funzionaria Rai e dei

sentiva costretto a privarsi della mia collaborazione. Mi attaccai

mai che mi privo della tua collaborazione, chi ti

puntava tutto il resto della sua esistenza sulla realizzazione

venire incontro alle richieste della funzionaria Rai, saremmo stati

sia il di più della nostra mascolinità, mentre voi

di un anziano luminare della medicina famoso nel mondo

sono bellissime, raccontano frammenti della sua vita; ti sto

deponeva sulla fronte gelida della nonna morta. Si sa

poi arriviamo alla morte della nonna, scena 62, e la

accucciata contro i piedi della morta. Poi gli occhi

lavoro. Ma mentre scrivevo della gatta e della nonna

scrivevo della gatta e della nonna accadde una cosa

nell’opera di Jacopo della Quercia. Quante immagini ho

in forma di gatta della nonna, nel nostro film

risolvevano davvero il problema della rappresentazione del gelo della

della rappresentazione del gelo della morte o incoraggiavano emozioni

proprio secondo le esigenze della pancia di Raggalli, proprio

riuscivamo in quel settore della verbalizzazione a dare il

era mai abbastanza contento della lettera che l’operaio

la più grande mascalzonata della storia delle sceneggiature, un

consegnare la nuova versione della sceneggiatura me la rilessi

cresciuta come tutti quelli della sua età davanti alla

in un angolo segreto della testa le matrici del

era l’asse portante della nostra economia. ¶ Nello era

stesura di La fine della coscienza di classe e

l’anno seguente: ristrutturazione della casa nuova, figli di

hanno la stesura definitiva della sceneggiatura, appena diventa chiaro

è arrivato il momento della loro sovranità assoluta e

set di La fine della coscienza di classe, sicché

il tempo col direttore della fotografia, che strillava: finora

a lavorare. Il direttore della fotografia ci chiese: ¶ «Restate

severo spirito di difensore della legalità, si sarebbe detto

che altro alla battaglia della gente perbene contro le

adesione agli ultimi bagliori della passione nelle persone alle

nelle persone alle soglie della vecchiaia, si sarebbe detto

sarebbe detto, a causa della sua natura di filmetto

Silvio Berlusconi; per ultimo, della Fine della coscienza di

per ultimo, della Fine della coscienza di classe, grazie

luce studiati da direttori della fotografia, profili, primi e

se premesse il pulsante della sedia elettrica, e uscì

sale. ¶ Finalmente La fine della coscienza di classe finì

è finita la morte della nonna? Perché lei dice

stesso. ¶ In corridoio, prima della proiezione, incontrai il dirigente

pensava di La fine della coscienza di classe. Fece

palcoscenico migliore». ¶ La fine della coscienza di classe fu

si disse veramente persuaso della grandezza di Raggalli – aveva

del cinema italiano e della stessa Rai contro di

Nello, a nome anche della Rai e della distribuzione

anche della Rai e della distribuzione, disse con fermezza

andava cambiato. La fine della coscienza di classe era

seduta su un gradino della scalinata che portava alla

coglioni. Baciò la mano della madre di Raggalli e

cinema, è una necessità della testa e del sangue

loro per gran parte della notte e parevano felici

la data di consegna della prima stesura era vicina

avesse disegnato una mappa della prigione, precisa come quelle

sveglia, apparentemente il leader della classe, mi rivolse la

porte, dei reticolati e della centrale elettrica. Feci del

mentre contemplava la pianta della prigione e memorizzava la

ansia perché la stesura della serie sul filosofo si

film fosse venuto meglio della media dei film che

gli attori, il direttore della fotografia, ma non me

ha migliorato la qualità della riunione. Clo ha smesso

malavoglia. Quando il filo della scrittura si imbroglia, quando

che fa a meno della vigilanza snervante sulle parole

ricordare anche lo scempio della loro malattia, l’orrore

sull’idea che aveva della pittura. Ricordo con commozione

vuole FINE a chiusura della storia, e lei invece

col tutù nel circo della logica e delle congetture

una linea tra immaginazione della cosa e realtà effettuale

abilità mimetica la parte della diva che pareva fosse

ricovero in ospedale, poi della prima operazione, e le

più tormentose, la notizia della morte, e ancora l

cui affonda la punta della lama, della veste che

la punta della lama, della veste che stringe le

passa invece nella forma della battezzata, della redenta, il

nella forma della battezzata, della redenta, il viso d

a Tancredi il segno della pace. Passa, e par

Dopo il discreto successo della Vita di Tommaso Campanella

meno scomposte a seconda della consuetudine che si ha

sé, capta un po’ della sua verità e la

cui diventò una diva della televisione, guadagnò una forza

natura. E non parliamo della vita artificiale che ti

E invece il segnale della parabola si è indebolito

mescolare l’esperienza infantile della fine dolorosa dei giochi

c’è molto più della gatta di Susi ai

di Susi ai piedi della nonna. Il segnale che

la finzione meglio riuscita della morte. Anzi, adesso che

la storia, la struttura della storia, il genere dentro