Edoardo Nesi, Storia della mia gente, 2010

storia, e la storia della mia gente. ¶ F. Scott

venduto l’azienda tessile della mia famiglia. ¶ Nata come

in bianco e nero della tessitura, datata 1926. Tre telai

fissano attenti l’obbiettivo della macchina fotografica. Da una

Nesi. All’estremità sinistra della foto, con una camicia

condottiero, l’ultimo eroe della repubblica ateniese – d’aver

del color bianco sucido della lana, coi pantaloni corti

più usuale di quelli della mia famiglia, di secondo

la terza generazione tessile della famiglia Nesi – e mi

qualche settimana direttore editoriale della Fandango Libri feci tradurre

mentre infesto gli uffici della ditta in giacca e

rappresentante dell’altro ramo della famiglia, il cui nome

giovane, ambizioso, malvestito direttore della filiale mentre ci stringiamo

lenta dissolvenza, lo sfumare della canzone ed eccomi seduto

aveva seguito ogni parte della trattativa, era d’accordo

D’Ambrosi, in viale della Repubblica, a Prato. ¶ Io

Questa storia. ¶ Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, mentre

dall’ideologia più insana della Storia. Prima di andarsene

distrussero anche il capannone della ditta di Temistocle e

rendere trascurabile l’impatto della concorrenza. Immaginate di poter

di una fase intermedia della lavorazione del prodotto, ognuna

in utile – rappresentazioni perfette della realtà del sogno più

a ovest a bordo della sua BMW 520, avvantaggiandosi della

della sua BMW 520, avvantaggiandosi della nota, incredibile assenza di

grande parco nel centro della città. Assistetti a una

Strauss, il ras democristiano della Baviera d’allora. ¶ Ero

delle piogge acide e della brina delle terribili mattine

mattine tedesche e persino della neve leggera, da assortire

e del Bayern e della politica perché, come spiegò

Firenze con un Airbus della Lufthansa e volavo a

mia storia e quella della mia gente, come diceva

di Salinger, l’estate della Bibbia, l’estate di

privati: la sostanza stessa della nostra intelligenza e sensibilità

i giorni più belli della giovinezza di chi ricorda

innegabile crollo d’idee della musica popolare (no, leggera

spalle, oltre la mole della Capannina. ¶ Forse è perché

io. Con lo spettacolo della giovinezza e della ricchezza

spettacolo della giovinezza e della ricchezza e dell’estate

tutti i tavoli vuoti della Capannina. Arrivano subito, si

Italia sia la culla della creatività mondiale, quella splendida

Mi chiede il titolo della canzone che hanno iniziato

solo un’altra vittima della sua potente mitologia, dell

odio barcollare. ¶ Alla fine della sua vita, Fitzgerald scriveva

ed editorialista del “Corriere della Sera”, forse il più

italiano dell’infinita bontà della globalizzazione, colui che più

mi sono sempre vantato della mia facilità a cambiare

il “Corriere” sul sedile della macchina e salendo in

economia mondiale; un altro della legione dei figli di

fabbriche meccanizzate dell’Inghilterra della prima metà dell’Ottocento

le armi i capi della rivolta; i ribelli che

prima pagina del “Corriere della Sera”, trovava un’azienda

quando sentii il clangore della cancellata di ferro battuto

i cancelli al “Corriere della Sera” e a Giavazzi

ideologici sul grande male della precarietà del lavoro, che

millennio, quando il fatturato della ditta si riduceva anno

ancora e sempre convinti della bontà del principio antico

dal destino loro e della loro azienda, allora telefonavano

o del freddo o della solitudine, o anche solo

sono i veri beneficiari della globalizzazione; ai padroni del

che promettono l’illusione della moda al prezzo più

crudeli e dai costi della pubblicità dei ragazzini sorridenti

entra nella fase terminale della storia della piccola imprenditoria

fase terminale della storia della piccola imprenditoria tessile italiana

tempo scaduto. ¶ La corda della mia sopportazione e della

della mia sopportazione e della mia rabbia si tirò

qualcuno sta già occupandosi della situazione. ¶ Vi dite che

la splendida Joan Didion, della quale ho letto in

pressoché liberi all’interno della base, a fare i

Sala Buzzati del “Corriere della Sera”, durante la Milanesiana

protetto, senza esser schiavo della necessità di esprimersi. Poi

vitali, l’immorale diffondersi della consapevolezza che il futuro

chiesi cosa pensava lui della stretta ferrea che le

esercitando ora sull’Italia della piccola industria e dell

risposta del grande cantore della normalità, di colui che

italiana, soffocate dalla stretta della globalizzazione. La vicenda si

mi accompagnasse alla fine della mia carriera di industriale

il giorno d’apertura della fiera. Il Carpini che

Prato e l’olio della Selva e il vino

per anni coi tessuti della sua ditta, i pochi

rinascimentali circondati dalla storia della moda di tutto il

conto che il costo della vita sono i ricordi

sempre; che la lavagna della mia vita, insomma, non

macchina per le strade della mia città, insieme e

giovinezza, quando la qualità della guida era considerata la

nemmeno se ne andasse della mia vita. Lo stesso

tono, per il colore della musica, persino per l

non so cosa sia. Della musica mi piacciono i

passato davanti alla casa della mamma di Francesco Nuti

è lì a casa della sua mamma, a guarire

cinquanta metri dalla casa della mamma di Francesco, sulla

atto che il capannone della tessitura non ha numero

Sbuffo, apro il lucchetto della cancellata arrugginita, la spingo

dei temporali. Il rumore della tessitura non si ferma

il canto più antico della nostra città, e ai

pressione, liberato dal peso della proprietà e dalla soma

via la peluria soffice della lana e quella più

interregno come direttore editoriale della Fandango Libri: Mi sa

nelle stanze meravigliosamente ricostruite della loro meravigliosa casa-castello

è la dolce sequenza della narrazione iniziale in cui

ricordo la storia memorabile della distruzione del film e

distruzione del film e della contemporanea distruzione di Welles

rimasto bloccato per via della guerra e aveva diretto

terrorizzati dall’esito disastroso della prima proiezione pubblica davanti

in mezzo al capannone della mia tessitura ferma e

e ritti al sommo della testa e lunghi e

acquosi come tanti ragazzi della sua età. Non è

per tutta la durata della visita, se così la

l’irruzione più gentile della storia del mondo. ¶ I

vittime dell’inganno infernale della tecnologia che simula la

strappa la plastica bianca della confezione sottovuoto e mostra

unico gruppo etnico che della nostra legalità, quand’anche

uomini e delle donne della polizia, dei vigili del

dei vigili del fuoco, della polizia municipale, della guardia

fuoco, della polizia municipale, della guardia di finanza, dell

essere l’ultimo anello della catena di un sistema

noi occidentali: la condivisione della profonda giustizia che sta

accompagnato dentro un cellulare della polizia insieme agli altri

pensino di noi e della nostra vita e delle

di infilare nella fessura della macchinetta una banconota da

grandi passioni, a esclusione della Juventus e della musica

esclusione della Juventus e della musica disco americana degli

la prima ruota dentata della fabbrica del mondo: non

camminate per il centro della città. Respirava l’aria

visto tutto, il centro della sua città: di conoscere

sconnessioni tra le pietre della strada. Perché, certo, aveva

vesciche ai piedi. Fine della riscoperta della libertà. ¶ Ogni

piedi. Fine della riscoperta della libertà. ¶ Ogni giorno diventa

spiegare che è colpa della macchinetta, non sua. ¶ Si

e la protezione assoluta della mobilità del lavoro, l

come tutti i ragazzi della sua età è giustamente

di colpo il tono della voce e fa: ¶ – Brutto

rappresentavano che i corollari della favola bella che ogni

che vive agli antipodi della saggezza e utilizza tecnologie

di risorgere dalle macerie della guerra, garantito diritti e

per assaggiare i manganelli della polizia belga, perché era

ricorda tutte le pause della nostra vita. Tutto il

forze economiche e politiche della città. Dal comune agli

elementare declinazione del meccanismo della rappresentanza, questo ritrovarsi ridotti

sta dall’altra parte della piazza rispetto al palco

bandiera con lo stemma della Santo Stefano, la sua

che sceglie solo chi della lana e nella lana

ha passato gran parte della sua vita, ma tra

la parola d’ordine della manifestazione: PRATO NON DEVE

CHIUDERE. ¶ Chi non sapeva della cosa dava di gomito

per scattare foto aeree della manifestazione, non c’è

voler ascoltare la voce della mia città che protesta

modo almeno il rifinanziamento della cassa integrazione straordinaria per

a identificare un destinatario della protesta, un colpevole, un

prima pagina del “Corriere della Sera” un editoriale nel

le idee del presidente della Bocconi, ma ho sempre

storia meravigliosa mia e della mia gente, per usare

di Lecco e Carpi, della Val Seriana e di

scritto pedestremente nel testo della legge 99. In crisi è

a scuotere i cancelli della Bocconi. ¶ E un se

taciturno, Rolando al tempo della scuola era basso, ma

NOI SIAMO MOLTO MEGLIO DELLA FIAT; sul secondo: E

palio, un immenso palio della speranza, a giudicare dalla

profondità dello struggimento e della commozione che mi assale

infinita. È quella parte della vita che non capisco

possa essere aspro scrivere della vita vera invece di

successo e l’eccesso della mia città; quanto più

Sono quasi tutti uomini della mia età, molti di

vissuto senza neanche accorgersi della loro fortuna, padroni di

dei miei libri e della mia famiglia, e il