Ada Negri, Il dono, 1936

nome ¶ e il senso della mia carne profonda ¶ e

al cieco fiume ¶ affluir della morte. Ma non può

come se l'ultimo ¶ della mia vita fosse, e

s'allunga il nero della tua grande ombra. ¶ Pronta

che tu sorella ¶ sei della vita: la natura, eterna

fra il basso peso della carne e il soffio

anno e sul riposo ¶ della tua vita. Il fisso

tutto maturò: chiarezza ¶ che della terra fa cosa di

nell'ore piú raccolte ¶ della giornata; e meglio all

schiera, ¶ e ai lati della strada oro di messi

acquitrini. ¶ Sgorga dal cuore della terra: terra ¶ di mezzo

con la piccola medaglia ¶ della Beata Vergine di Lourdes

sosta il mondo, ¶ fuor della tomba, aver non ti

tratti, sulle mani. ¶ Son della vite, che s'aggrappa

s'aggrappa ai ferri ¶ della terrazza a cui m

l'annata il fior della spirèa, ¶ fiore di gioventú

e sovra il lembo della veste accolgo ¶ il puro

di me le linfe ¶ della terra che premo – e

deserte, ¶ rossa Pavia, città della mia pace. ¶ Le fontanelle

fiaba, ¶ rossa Pavia, città della mia pace. ¶ STRADA REMOTA

cuor gemendo ¶ sulle sventure della patria, e il verso

il divino furore; – e della strofa ¶ tutta baleni e

foglia cadrà, fatta colore ¶ della ruggine, e al fango

qualche platano ancóra; e della vite ¶ vergine i tralci

delle rondini, ¶ la campanella della messa prima. ¶ LE PANNOCCHIE

ed ai fanciulli parlano ¶ della polenta che la madre

Or le supreme ¶ verità della vita io dire posso

DICEMBRE MCMXXXV. XIV. ¶ (Giornata della Fede.) ¶ O Madre Italia

dito. ¶ O piú tagliente della spada, o piú ¶ divorante

PER LA MORTE ¶ Insegnamento della morte, inermi ¶ siamo dinanzi

e l'innocente ¶ maestà della fronte, e il dolce

e il dolce uscire ¶ della voce dal labbro: melodia

fil di luna; ¶ e della sua dolcezza ¶ lucida e

rade stelle, nel presentimento ¶ della gelida notte senza luna

si fan le voci della terra, il tuo ¶ Volto

una gioia piú grande della morte. ¶ Resta con me

e l'acqua pura ¶ della mia povertà. Resta Tu