Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

alle sollecitazioni quasi umili della sua tenerezza, e ne

anima la fisonomia schietta della sua infanzia; una fisonomia

sacerdozio, in ogni inflessione della voce di lei c

sole, fino alla estremità della veranda, simili anche nel

s'interruppe a metà della sua frase ardita e

voce lontana in favore della nepote. ¶ - È una piccola

propria iniziativa la balza della gonna turchina, alquanto sbiadituccia

comèta e nell'estremità della gonna l'arcobaleno, le

piacere che le regole della creanza. ¶ Il signor professore

odoranti, intorno alla tavola della signora Vanna, poichè Gesù

in sè il culto della storia, e non poteva

storia attraverso l'opera della cazzuola che edifica e

tomba; sopra le rovine della tomba un altro popolo

a Ermanno il senso della continuità della razza, gli

il senso della continuità della razza, gli trasfondeva in

compie il sacrificio incruento della messa sopra un altare

mordere. ¶ Quando sentì parlare della Santa Messa, alzò il

rabbiosamente. ¶ - Il sacrificio santo della messa è verità; i

facendole scomparire dalla faccia della terra - e don Vitale

di ciò il capo della diocesi. ¶ Ma Ermanno, pallido

vene il buon sangue della sua razza dominatrice, fu

dal recesso più oscuro della coscienza un lampo fugacissimo

e beatificarsi in virtù della grazia e del pentimento

e ricordava la storia della loro infanzia, quando passeggiavano

principio e dovere, difensori della fede, e Orlando fece

fede, e Orlando fece della sua croce una spada

si rendesse conto esatto della sua posizione finanziaria. Molte

nome, l'unico sostegno della sua casa, l'unico

casa, l'unico fiore della sua anima, a rinnegare

ad afferrare la coda della comèta ed a fuggire

un viale. ¶ Sull'ingresso della saletta a pianterreno, Vanna

zia Domirò. ¶ Nell'interno della saletta, Bindo Ranieri in

tavolo, rendeva conto trionfante della sua gestione. ¶ Vanna, con

fronte appoggiata ai cristalli della finestra, non ascoltava nemmeno

Ermanno, noi nel bilancio della nostra azienda abbiamo avuto

appariva benigna nel trionfo della sua bellezza, era tutta

luminosità, dalla croce superna della cuspide centrale al sommo

delle guglie, dalle smerlettature della finestra a rosone ai

orecchie e nel centro della testa, rendendolo così tonsurato

acqua per il sacrificio della Messa. ¶ Erano queste per

e intanto dai ricordi della infanzia un'altra figura

Dalla bianca stanza silenziosa della infermeria, Ermanno, inconsapevole, metteva

immagini appese alle pareti della sua stanza; Serena attendeva

si muovessero a pietà della sua angoscia e perchè

spese per il decoro della città; e frattanto il

vescovo, coltivando forse speranze della stessa indole per il

indole per il decoro della sua diocesi, andava soventi

e il bruno velo della notte incalzante, sparivano, ricomparivano

ciascuno, largendo l'amplesso della cristiana fratellanza, e ciascuno

i seminaristi dall'obbligo della lettura e del silenzio

casellari, le diverse occupazioni della giornata e dove l

di Gesù, la nettezza della cappella a lui affidata

studi e il prefetto della disciplina gl'inculcavano instancabilmente

intiera classe? Il pascolo della mente gli veniva offerto

svolta per savia predisposizione della Divina Provvidenza, la quale

suoi decreti? ¶ - In virtù della grazia - il maestro rispose

il banco il volume della geografia e non apparve

egli disse - i padri della chiesa, vissuti prima di

che credevano alla immobilità della terra, erano anche essi

a sospingerlo col filo della spada sulle vie della

della spada sulle vie della salute. E quale alacre

occasione del settimo Centenario della morte di San Pier

Il giorno precedente quello della processione in onore di

esile tra le pieghe della vestaglia di flanella, abbandonata

mani immerse nelle tasche della sottana, lo sguardo indifferente

sè con moto istintivo della mano aperta. ¶ Vanna appoggiò

e aderente. ¶ Serena, irosa della sua impotenza, cominciò a

a esempio dal prefetto della disciplina, caro all'economo

le mani nelle tasche della sottana e intanto, madamigella

era scosso al passaggio della santa reliquia e Domitilla

i muri cogli occhi della sua fede; anche don

ma egli mentiva, consapevole della menzogna; mentiva e spergiurava

spergiurava per l'onore della Chiesa. ¶ - Dimmi che hai

monsignore, licenziando col gesto della mano l'allievo a

il canto; dalle figure della facciata del Duomo la

con lei in casa della signora Vanna, dove c

neri e devi contentarti della biga. ¶ - Anche gli eroi

camminando, verso l'interno della città. ¶ - Dunque una licenza

cui, durante la cerimonia della vestizione, Ermanno aveva ricevuto

conta sopra le unghie della signorina Serena, disposta, per

all'improvviso, per colpa della sua fede di nascita

forse esultava nel grembo della madre terra, udendo i

testamento mi consola quasi della sua morte. ¶ Parlarono d

quale con ogni sasso della sua città avrebbe voluto

con nervosità la punta della barbetta, esponendo con parole

tra loro in grazia della loro logica e si

voleva piegarli alle esigenze della sua filosofia di sacerdote

e la seconda parte della lezione, onde sovente, con

prosternato davanti all'altare della cappella, e stringeva con

talvolta anche più forte della volontà ch'egli ostinatamente

ed entrato nel portoncino della nuova dimora, salì cauto

sua stanza. In cima della scala, a sinistra, sorrideva

arguto, e ogni ricciolo della sua fronte, ogni fossetta

bene dentro le pieghe della sottana violacea! Come, i

giocondamente, nella sveltezza agile della sua snella andatura, ch

sguardo, nell'ampiezza libera della fronte; la contentezza di

allegre risa dalla parte della finestra per assicurarsi di

mente attonita le ore della propria giornata. Non avrebbe

da mesi al tribunale della penitenza. Come trovare il

in un pomeriggio piovoso della fine di autunno, Vanna

coscienza, inginocchiata al confessionale della sua cappella, quando monsignore

palpiti incerti, le insidie della primavera a Settecamini, l

avrebbe potuto dubitare perfino della presenza di lui, se

sfiorandole quasi le pieghe della veste di seta scura

bambino, sorvegli l'andamento della sua casa, rifugga dall

gesto affrettato, si spogliò della stola con furia non

di sè la porta della cappella. ¶ Vanna, rimasta sola

poichè nella fiamma oscillante della lampada di argento, ella

accostarsi ancora al tribunale della penitenza, giacchè mai come

contemplava attraverso il velo della pioggia, provando una sospensione

ecco, suola, una girativa della lesina e siamo d

cappella privata al sacramento della Confessione. ¶ Vanna accettò con

trionfanti dei terribili maestri della Chiesa, tantochè ella, con

era piccola, nei fogli della sua Storia Sacra: il

ignara dell'unico figliuolo della sua vecchiezza. E Vanna

atto, il più insignificante, della vita di Domitilla Rosa

e i restanti anni della sua vita fuggitiva per

ospizio per vecchi infermi della sua villetta e sarebbe

allora picchiato alla porta della sua cella. Vanna, in

orazioni, invocherebbe il soccorso della Vergine e un angiolo

ma, finito il supplizio della lezione, si recò appositamente

e impiegò il resto della giornata, solo nella sua

sul pavimento la punta della grossa scarpa, gonfiando le

concentrato, dette a Ermanno della talpa, invitandolo con parole

diritto dovrebbero menar vanto della loro stupidità e della

della loro stupidità e della loro ignoranza. ¶ - Questo disgraziato

di pepe». Al cospetto della sua logica adamantina le

gli sospendevano il lavorio della mente, facendogli supporre che

micio, il bravo guardiano della casa! - Esso fiutava i

Duomo la festa graziosa della bianca palombella che scioglie

di bimbo, nella penombra della stanza, dove il lumicino

con papà nel giardino della nostra villa; papà raccoglieva

conosceva esattamente l'entità della propria situazione economica, rimettendosi

le più svariate comodità della vita, perocchè egli era

Monaldeschi sta più saldo della torre del Moro e

non rifletteva alle discendenze della casata, decideva a cuor

martirio per il decoro della Chiesa e particolarmente per

parlari col capo supremo della diocesi, e dopo tali

di novembre, all'imperversare della tramontana e mentre il

colpi sopra la campana della torre, venne accompagnato in

furono peraltro adeguatamente puniti della loro comune pervicacia, giacchè

invitati, la bella cerimonia della vestizione. ¶ Vanna, abbigliata di

solenne fra i merletti della sua cotta, tenendo piegata

tenerezza austera la professione della fede e ne benediceva

mano il lembo estremo della gonna violacea e abbracciò

nelle particolarità più minute della fiamma che guizza, dello

in dono la scimmietta della colonna a Mamsell' Pfefferkorn

chino, sopraffatta dall'impeto della sua dolcezza. - ¶ - Io l

fu silenzioso nella soavità della sera stellata. I cavalli

echeggiando sotto le vôlte della porta vetusta: ¶ Edite, bibite

di accenti, a irrisione della tiranna prosodia, i giovani

inveito contro la beghineria della morta, la quale, in

in verità, nel giro della sua breve esistenza, non

sempre nelle prime ore della sera, in quel breve

col più affilato rasoio della sua bottega prima di

sul marmo il dorso della mano, quasi per invitare

di nuovo - L'Opera della fabbrica costituiva da sola

all'indietro sullo schienale della seggiola e si teneva

tenergli fronte sulle faccende della storia. ¶ - Certo, certo, la

peste del comune, peste della chiesa. ¶ - E noi gli

piedi, sfidando col gesto della mano grassoccia l'altro

estrema nei moti irrequieti della testa. ¶ - Buttatemi un laccio

nella schiena la consistenza della suola. ¶ - A chi? - urlò

a passeggio? ¶ Aveva paura della rivoluzione la nobile figlia

fumando affacciato alla finestra della propria stanza - Avrei voluto

dimessamente, chiusa nell'egoismo della sua devozione minuta di

i suoi alla conquista della rocca ardua, e i

nobile guerriero al seguito della podestà imperiale di Arrigo

del Paterino, nelle vicinanze della torre del Moro, rimaneva

celere, avviati dalla parte della funicolare. ¶ Certo, cose gravi

fiume Paglia dalle vette della roccia; il buon Maurizio

suo martellare, in cima della sua torre, e non

si trovava nel centro della via, che si apre

cane fedele a guardia della sua porta. Vuole? - E

si addossò all'angolo della viuzza di fronte. ¶ Ella

Cornelio ed i canarini della mia padrona sono rimasti

ricurve, grondavano sull'orlo della veste violacea. ¶ - Süsses Dummerchen

capelli, studiava il volto della signora dentro lo specchio

stessa e le sbarre della gabbia fabbricata dalle sue

terrori, le minuscole vicende della sua esistenza quotidiana, ed

Duomo fiammeggiavano nell'inquadratura della finestrella a sinistra, i

le narrava episodi burleschi della sua scapigliata giovinezza; ella

per lui gli anni della sua adolescenza, quando si

dell'onda. ¶ La mattina della domenica Fritz Langen uscì

A trovare gli alberi della Selva Nera. ¶ - Come sono

Come sono gli alberi della Selva Nera? ¶ - Sono molto

se appena un nastro della sua acconciatura o una

il polso sull'orlo della tavola, desolatamente. ¶ - Io so

Ermanno riprese il filo della sua idea al punto

vada al supplizio, forte della sua innocenza, superbo della

della sua innocenza, superbo della sua idea. E si

elemosina presso i gradini della chiesa. ¶ - Un soldo, per

forchetta secondo le norme della buona creanza, perchè, nei

Vitale si precipitava fuori della stanza e tornava subito

gli narrasse la favola della strega, la quale diventa

in cambio la restituzione della zampa tagliata al gatto

gli specificava il nome della strega, precisando epoche e

quasi intiero il vano della porta. ¶ Egli chiese, con

Monaldeschi, il compianto consorte della signora Vanna, la quale

gonfaloniere del popolo e della giustizia per tutto il

cervo, del cane levriere, della vipera, dell'aquila, e

prestezza le due rampe della scala e mostrò il

ridere forte nell'impeto della sua allegrezza. Le due

acqua del bagno e della doccia. ¶ - Compreso anche il

abbandonandosi alle bizzarrie loquaci della sua umoristica giovialità... ¶ - Quale

signor professore, la finestra della sua camera da letto

Berliner Tageblatt, pei canarini della sua padrona di casa

certezza, tormentato dal bisogno della verità lampante, ostinato a

dotto sopra un punto della pagina ingiallita, trascrivendo con

semplice, per puro amore della scienza, ch'egli coltivava

ricostruiva i segni corrosi della bolla plumbea intorno alle

davanti alla persona minuscola della bimba, disse: ¶ - Buongiorno, Mamsell

volte almeno nel corso della giornata; da Bindo Ranieri

come di una gloria della città, a sentirla proclamare

tele assumono le immagini della Vergine Annunziata, quando l

si sprofondi nelle viscere della terra, signora, oggi che

dello sterrato, in vista della rocca, guardando la conca

rocca, guardando la conca della campagna sottostante, dove il

tra le guglie molteplici della cattedrale gotica. ¶ Vanna provava

per illustrare i fasti della sua piccola Orvieto, e

suoi molti studi e della sua vasta erudizione. ¶ - Perchè

foresta, e le guglie della cattedrale servono di asilo

giorno, nella solitudine melanconica della sua casa, la visione

oramai tutte le bizzarrie della pronuncia. Era strano come

si fermava nel mezzo della strada, con le braccia

sè per l'eccesso della sua commozione. Sovente gli

allo straniero gli onori della città, e, d'altronde

d'altronde, l'andamento della sua vita non rimaneva

riunioni Vanna appariva amabile della sua naturale amabilità altera

lontano. Forse, nel tepore della saletta ben riscaldata, pensava

seggiola, vicino al davanzale della finestra. ¶ Allora la conversazione

i santi, le sante della facciata a sciogliersi dai

sciogliersi dai veli azzurrognoli della nebbia, ed a letificare

a letificare la piazza della loro giovinezza rinnovata. ¶ Il

giovinezza rinnovata. ¶ Il giardinetto della casa dove abitava Fritz

coppe dalle mani industri della signora Maria. ¶ - Ave Maria

alta nelle pieghe leggere della veste colore smeraldo, mite

rivolto verso l'interno della carrozza a chiacchierare con

e intanto il fondo della coscienza ci avverte che

al cuore dal presentimento della nostalgia che, ripensando a

e svolazzavano i nastri della bionda treccia. ¶ Ermanno, con

svolgendosi lentamente dall'interno della navata, usciva nel sole

il miracolo cogli occhi della sua fronte? ¶ - C'era

e il velluto nero della giacca di lui, la

viluppo, travolto dall'impeto della gente adunata, che adesso

verso l'altra parte della città per assistere di

socialista, libero pensatore, schernitore della religione cattolica, al punto

il ventre. Il tempo della cuccagna sta per finire

roba nostra. L'epoca della inquisizione è finita da

Io voglio il trionfo della classe proletaria! Il Duomo

proletaria! Il Duomo è della città, la città è

di suscitare; i colori della basilica trionfavano, spiegati al

lampi nel torrente luminoso della via soleggiata, facevano pensare

e jeratico nel bagliore della sua mitra e i

colore solo: il colore della riprovazione unanime per il

per assistere allo spettacolo della tombola, ella entrò nei

di teste, le cartelle della tombola palpitavano in tutte

fosse l'amico personale della gente adunata nella piazza

capo verso l'interno della sala, acciocchè i signori

si asciugava il sudore della fronte e non trovava

una solenne fischiata invece della somma. ¶ Si estrassero ancora

giorno, sotto l'arcata della sua piazzetta, tirar lo

tu, è una ingiustizia della sorte. Ma il giuoco

moto impaziente, i merletti della coltre e tese l

sul letto. ¶ La porta della stanza di Ermanno aveva

vento, il vento cauto della notte, che, entrato maliziosamente

isolatamente; ma l'insieme della fisonomia le sfuggiva, e

durante le prime settimane della vedovanza, Vanna sentiva che

non deturpato dall'umidore della tomba, un Gentile che

ansia insostenibile. ¶ Il movimento della giornata, il chiasso, le

i volti, il brulichìo della gente, le musiche, il

vesti chiare, il riflesso della propria bellezza riprodotta nelle

bianco nel biancore luminoso della notte lunare. ¶ Da via

prolisse le grandiosità eccessive della moglie del capitano, che

vivere, una paura confusa della morte, una curiosità affannosa

quale non si curava della sua presenza; e allora

conosceva tutte le arti della malia. S'inginocchiava in

di toccar la pelle della signora, ma anche troppo

anche, in parte consapevole della sua fiacchezza morale: ma

femmina, la diffidenza ostile della chiesa cattolica contro la

verso i fogli scompaginati della brutta grammatica. ¶ Don Vitale

e batteva col dorso della mano destra la grammatica

e dal pavido balbettìo della sua voce. ¶ Don Vitale

passeggiando sopra la mole della Summa Theologiae, senza curarsi

testa dentro le screpolature della superficie. ¶ Don Vitale credè

con Ermanno il giuoco della colezione in trattoria, il

pontefice, magnanimo pastore, lustro della chiesa, pilota esperto della

della chiesa, pilota esperto della Navicella di Pietro. ¶ Monsignore

precipitoso e, sul limitare della piazzetta, si vide Bindo

anni, ossia dal giorno della sua nascita, era vissuto

acceso faccione alzato, approfittando della sosta per asciugarsi le

aveva chiamato dalla soglia della sua botteguccia. ¶ - Ieri è

la casata dei Monaldeschi della quale era entrata a

dita la stoffa leggera della vestaglia color d'acqua

come avvolta nel mistero della luce che scompariva adagio

richiamando i ricordi confusi della traversata da lei fatta

Serena si precipitava fuori della cassa, annaspando con le

parlato mai, le disse: ¶ - Della vostra nipotina non vi

ed entrasse nel grembo della madre chiesa. Quella creaturina

povero e i parenti della madre vivevano sconosciuti, in

Era chiamata «la figlia della città» perchè era l

leggeri ed i pensieri della ricamatrice diventavano alati. ¶ Serena

si addormentava ai piedi della zia fra le sete

la gota sulle ginocchia della madre; Titta e Palmina

meraviglia le andate storie della sua città. ¶ Domitilla Rosa

tedesco dubitava del mistero della incarnazione nella particola consacrata

che io gusti veracemente della tua carne e che

loggiato breve, a colonne, della casetta a un sol

verso destra, dalla parte della rocca, e verso sinistra

che mena all'interno della città; il viso le

e misurare gli spasimi della passione di Cristo; sconforti

narrano gli antichi fastigi della città. ¶ Ella camminava nel

Nessuna di queste leggiadrìe della sua città sfuggiva a

già esperto nei lavori della pietra e, divenuto esperto

simbolici su qualche colonna della facciata, ovvero di ornare

domato, mercè l'esercizio della bellezza, la sete inestinguibile

bellezza, la sete inestinguibile della sua anima; forse anche

con i molti vezzi della sua persona ormai sfiorita

e cresciuta nell'ombra della sua casetta orvietana, ella

Ranieri accorse dall'uscio della sua bottega per dare

quale, diritta nell'ombra della torre, scherniva Maurizio, lo

i due piccoli despoti della loro casa e dei

ai due punti estremi della facciata, che sotto il

che sotto il bacio della luce viveva tutta nello

e arcangeli, quanti dottori della legge divina, quanti profeti

penne intorno al capo della Vergine, sotto il padiglione

travolgeva verso il fondo della navata, dove le spire

a destra, nella cappella della Madonna, dov'ella era

fissò il gruppo isolato della bellissima donna nuda, cavalcioni

strofette d'amore. Cantava della povera inglesina: ¶ La povera

di sentire il calore della sua bocca ardente sulla

bocca ardente sulla frescura della sua pelle nuda! Ahimè

ha scritto tante pagine della sua storia, s'inoltrarono

festoso annunziava l'uscita della processione, si dettero a

si pose nel centro della via, allargò le gambe

addosso, aggrappandoglisi alle maniche della giacca. ¶ - Dove si corre

abbarbicati ancora alle radici della razza, taluni irrequieti e

sagace nei fasti passati della sua terra, il dottissimo

assorta all'ombra secolare della sua chiesa magnifica, così

I. ¶ Tutte le campane della piccola antica città umbra

distesa per l'esultanza della festa imminente, e sopra

intorno alla fioritura marmorea della facciata per raccogliersi, quasi

nel sole. ¶ L'ombra della stanza, dove la Monaldeschi

mal frenando gli scoppi della sua garrula ilarità, si

misurare replicatamente il circuito della stanza e ad imitare

cader bocconi sul letto della madre dormente. ¶ Un grande

suo martello i fianchi della campana. Quello strano uomo

lo irrideva dai balconi della sua casa, lo invitava

agnello Gesù». ¶ L'orologio della torre del Moro suonò

contemporaneamente, tutti gli orologi della città suonarono, segnando le

il vero le collere della mamma non erano tali

il volto nel giro della barba fluente. ¶ Erano trascorsi

scendevano verso il fondo della memoria, sopraffatti dal peso

collocata presso un angolo della stanza. ¶ Ella aveva l

di assorbirsi nella contemplazione della propria immagine. Non già

indovinare perchè al disotto della sua cute, intatta e

quale ansia nei tempi della sua gioia, ella accorreva

aveva il suono fioco della eco, quando la eco

esperienza che il topolino della mamma era un animaluccio

due finestre, un lato della parete ottagonale. ¶ Vanna aveva

creatore del cielo e della terra, e gli domandava

Domini e nono anniversario della sua nascita, gli giungessero

perchè mai, all'epoca della sua morte, monsignore gli

che sopra la faccia della terra mai era apparso

statuetta sopra la palma della mano e rifletteva, guardandola

giglio è l'emblema della castità e San Luigi

donne e si vergognava della propria madre. ¶ - Sì, sì

si rifugiò nel grembo della madre, cingendole il collo

estasiarsi tuttavia al cospetto della sua nobile signora, come

Monaldeschi per un'apparizione della Madonna. ¶ La signora si

Palmina baciò un lembo della mantiglia di Vanna, baciò

si rovesciassero nel mezzo della fronte a mostrarne il

fra lo spumeggiare azzurrino della sua veste. ¶ Distolse il

più morbida la pastosità della sua voce. ¶ Vanna rispose

lui, spiccanti sul nero della veste talare. ¶ Ella ripensava

quando, nei tempi primissimi della vedovanza, il dolore la

frase amara all'indirizzo della Provvidenza, e Vanna si

sarebbe assisa ai fianchi della sposo, ammantato di forza

guidarlo fra i pericoli della vita, quando il mio

in confessione. ¶ - Il tribunale della penitenza è fatto per

io sono l'amico della sua famiglia, il tutore

volontà maschile più vigorosa della sua. ¶ Titta, portando in

resi opachi dal ghiaccio della limonata, e Palmina offriva

tirare ancora il numero della leva. Dopo, quando avrò

mentre sotto le pieghe della veletta scura la felicità

occhi dove il raggio della vita risorta brillava. ¶ Bindo

In quei primi giorni della convalescenza Ermanno era veramente

era accanito nello studio della teologia con furore cieco

cervello con la prepotenza della volontà, in lui imperiosa

lui ribelle. Le fonti della rivelazione, il mistero del

archeologia biblica, le virtù della vita illuminativa erano state

disposti naturalmente a seconda della logica, e li snaturavano

ombre dai massi ciclopici della sua vasta mole: sincere

instancabile, lambiva i muri della patristica, ed i muri

di essi il vessillo della loro fede. ¶ Ermanno difficilmente

Perchè dunque, nel benessere della convalescenza, egli si turbava

inabile tuttavia all'esercizio della volontà. ¶ Da circa dieci

quale si rendeva interprete della gratitudine inesprimibile di mammà

dolcezze, la bontà amabile della signora in favore di

soddisfazione le vicende amene della sua ultima punzecchiatura a

senza paura alla conquista della fortuna. ¶ - Ma non è

savio dei sette savi della Grecia, pensando questo. ¶ Pericle

al buono e cattivo della vita. E poi mi

tardi, mentre i cavalli della carrozza trottavano per la

intorno alla chioma biondissima della stornellatrice. ¶ Spera di sole

beffa verso l'interno della carrozza. ¶ - Già, è la

sera avanti le stanze della villa, ove egli da

avevano narrato episodii gentili della sua infanzia, trasfondendogli un

minuti giacevano nel fondo della sua memoria, ch'egli

grazia nella blanda luce della casa, in comunione indistruttibile

che il gesto grave della contadina, togliente il pane

ed usciva, senza che della sua rapida apparizione egli

lavacro per l'umidore della rugiada. ¶ - Come si sta

lei fino all'ora della morte e ch'ella

sola nella vastità muta della sua casa cittadina; ma

donato; il puro fiore della sua anima, il vivo

può largire la solitudine della campagna ad uno spirito

proprio modo l'edificio della propria coltura in quelle

dentro le stanze afose della casetta orvietana. Si nutriva

dormiva il buon sonno della giovinezza in una stanza

in pieno sui vetri della finestra - Oh! buon Gesù

aride invocavano il refrigerio della bevanda. ¶ - L'ostinazione è

si faceva il segno della croce, accusandosi d'innumerevoli

dalla memoria le argomentazioni della scolastica per allinearle davanti

ci ha fatti schiavi della sua volontà, ma nello

in viso l'origine della sua allegria; ma il

capo, perchè l'aria della notte le sgomberasse dal

melanconia nè il singhiozzare della civetta aveva per lui

notturno è l'emblema della sapienza, ed Ermanno lo

carattere altero, al rigore della disciplina ch'egli medesimo

dal Signore alla miseria della nostra carne. La donna

fra i velati bagliori della via lattea. ¶ Non si

per l'esercizio razionale della bicicletta, vestito di tela

contentissimo di sè e della vita, egli rideva di

riconosciuto le quattro colonne della sua villa e sono

si pensa alla grandezza della patria! ci vogliono uomini

Lei è il simbolo della mia giovinezza. ¶ Vanna, piangendo

era sempre più forte della volontà? Se Fritz Langen

del divano, bianca più della sua veste candida, atterrita

in cuore pel tramite della sua strana voce. ¶ Bindo

trovare parole per felicitarsi della superba improvvisata fatta agli

volto, la placante schiettezza della sua gioia comunicativa. ¶ Il

Duomo e i canarini della sua padrona. Bere qualche

qualcuno? Era la voce della sua infanzia candida ovvero

candida ovvero la voce della sua adolescenza torbida? O

in mezzo alla desolazione della campagna riarsa. ¶ Ermanno, avido

stringendola alla gola, folle della feroce lussuria dei padri

mescevano ai gridi spaventosi della femmina agonizzante. ¶ La vedova

allontanò, secondando il pendìo della corrente; Ermanno, in ginocchio

per esprimere l'ardore della sua sete spirituale. Si

di settembre, nel cuore della notte, essa, che di

rimpianto. ¶ La domenica, festa della Natività di Maria Vergine

Villa, seduta al capezzale della morta, recitava il rosario

che ondeggiava all'impeto della pioggia; poi un cappellino

rami navigare alla superficie della secchia piena. Tutto era

cielo, i raggi diafani della luna, eppure Ermanno non

era melanconico anche più della morte di Domitilla Rosa

Pericle. ¶ Tutto il chiarore della luna raggiò al chierico

poi guarire i mali della gente che soffre è

dolcezza assennata, nella pace della notte lunare. ¶ - Cosa speri

vorrei distendermi al posto della povera zia Domirò. ¶ - Non

cielo. Vedi? Il chiarore della luna pare che illumini

miliardi, e allo scemare della luna esse brilleranno e

prati e l'acqua della secchia; l'erba esalò

dita i capelli sparsi della povera zia Domirò, le

mostravano nemiche e turbatrici della sua pace; ma egli

con le copiose lacrime della contrizione. Così pensava Ermanno

e tutto in signoria della sua balda giovinezza, che

in cui nel sommovimento della passione, tutto il fondo

legato indissolubilmente alle vicende della specie. ¶ Si picchiò all

monsignore apparve nel vano della soglia. ¶ - Perchè state al

giovane, e non parlate della vostra infelicità. Offendereste Iddio

infantili e di quelli della sua adolescenza, una certezza

affezione verso il figlio della donna adorata, Dio sa

di bellezza, scopo unico della vita. ¶ - I suoi consigli

monsignor vescovo mi onora della sua parzialità, lo pregherò

fece comprendere l'errore della sua condotta generosa: aveva

nel proposito di approfittare della parzialità di monsignor vescovo

sotto i risvolti fulvi della pelliccia gli batteva un

adesso egli andava, armato della sua scienza, a strappare

guardava, al di là della finestra, i secchi rami

di tristezza la sommità della muraglia giallastra. Tutto era

sorgesse nei campi devastati della sua coscienza. Una stanchezza

pensare, girar la pietra della macina, simile a Sansone

trovar un altro sacerdote della sua pasta. ¶ - Bene; bene

lo attendeva nella saletta della direzione. ¶ Pericle Ardenzi uscì

vecchia cassa; le figure della facciata sarebbero apparse sbiadite

volte incalcolabile sui fianchi della campana, senza che Ermanno

era vano e vacuo, della vacuità incommensurabile che si

di martello sui chiodi della bara, un risuonar di

in attesa nella saletta della direzione. ¶ Egli la vide

fissava tra gli scacchi della finestra lembi di cielo

accento reciso: ¶ - Il capo della famiglia sono io e

voglio che la polvere della nostra casa vada dispersa

Ecco perchè nel calore della discussione ho alzata la

essere suscitato dall'impulso della nostra volontà, e quantunque

già inscritta nell'esercito della chiesa, fu indotto da

incertezza. ¶ Vanna, al colmo della meraviglia, girò l'occhio

respiro i bottoni rossi della veste violacea; Vanna, paurosa

gran voce il grido della liberazione, quando Vanna, terribile