Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930
concordanze di «della»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1930 | sicuri, tagliavano la pelle della testa da un orecchio | ||
2 | 1930 | d’indiani per avvertirli della presenza sul luogo dei | ||
3 | 1930 | acqua corrente. Nel cuore della notte scorsero una spera | ||
4 | 1930 | cui tremolava il riverbero della luna. Il Tarmito dopo | ||
5 | 1930 | Tarmito e dal resto della carovana, corse su di | ||
6 | 1930 | sotto il vasto alito della bandiera s’ombravano e | ||
7 | 1930 | s’accordarono ai palpiti della selva. Colpi battuti su | ||
8 | 1930 | il capo. Col moto della immaginazione, in sogno, aveva | ||
9 | 1930 | del catrame, il palpitar della bandiera sull’ossa di | ||
10 | 1930 | fondo nero sulla parete della chiesa della Misericordia e | ||
11 | 1930 | sulla parete della chiesa della Misericordia e la gente | ||
12 | 1930 | cielo. ¶ — Pensate alla porta della Misericordia! Avanti di fare | ||
13 | 1930 | che è sulla porta della Misericordia. ¶ — Misericordia di noi | ||
14 | 1930 | Il Tarmito sui gradini della Misericordia vide Federico umiliare | ||
15 | 1930 | di alborg fu svuotata della midolla, vi fu fatto | ||
16 | 1930 | Josè Oriundo di Oviedo, della Penisola Iberica: memoria di | ||
17 | 1930 | A voi il vessillo della vostra Patria. ¶ Il Tarmito | ||
18 | 1930 | poi ricolto il vessillo della Patria vi ravvolse il | ||
19 | 1930 | del cuore ferrato. Due della carovana portarono dinanzi ad | ||
20 | 1930 | avviò verso l’orrore della foresta. Il campano di | ||
21 | 1930 | sembravano i lamenti ingigantiti della donna che, con l | ||
22 | 1930 | tuffato al di là della foresta, i tremiti della | ||
23 | 1930 | della foresta, i tremiti della sera muovevano le prunaie | ||
24 | 1930 | che al destin par della tua vita echeggi. ¶ Sull | ||
25 | 1930 | baleno tutto il pelago della sua vita travagliata e | ||
26 | 1930 | fratelli del peccato e della espiazione, gli si accosciarono | ||
27 | 1930 | per il cammino audace della negazione vanno dove li | ||
28 | 1930 | fiamme, ardeva sui confini della Patria, non più espressione | ||
29 | 1930 | conforto soltanto la bandiera della Patria, riposavano sotto il | ||
30 | 1930 | sogni. ¶ Tutte le reliquie della sua vita angosciata erano | ||
31 | 1930 | delle coltri, il tetto della casa con le travature | ||
32 | 1930 | gli rendeva il ribrezzo della cella dura. ¶ Sopra una | ||
33 | 1930 | del Paese. Le sorti della rivoluzione italiana sono riposte | ||
34 | 1930 | sono riposte a voi della generazione che sta crescendo | ||
35 | 1930 | parve sfebbrarla, i ricordi della Patria lontana lo intenerirono | ||
36 | 1930 | era tutto il travaglio della nostra stirpe: le reliquie | ||
37 | 1930 | testimoniava l’eterno martirio della nostra stirpe. I ragazzi | ||
38 | 1930 | I ragazzi, giovine sangue della Patria, sgorgato nelle città | ||
39 | 1930 | lubrificando il rosso acceso della linea d’acqua. ¶ Isaia | ||
40 | 1930 | sporgevano il capo fuori della murata, sicchè parevano tanti | ||
41 | 1930 | da poppa a prua della nave. Ogni passo egli | ||
42 | 1930 | moscerini, volavano nel liquido della luminella, e i peli | ||
43 | 1930 | di quali sei ? ¶ — Uno della gran torre accesa. ¶ — La | ||
44 | 1930 | la Società al domani della Rivoluzione di Grave, l | ||
45 | 1930 | chiamo Malfatti. ¶ Le gubìe della nave risucchiavano gli anelli | ||
46 | 1930 | nave risucchiavano gli anelli della catena, parve che il | ||
47 | 1930 | dialogo udito. ¶ Sulla coverta della nave passeggiava un signore | ||
48 | 1930 | merce crescono col crescere della domanda. ¶ — Il sottosuolo prospera | ||
49 | 1930 | cuore batteva nel petto della madre come l’orologio | ||
50 | 1930 | notte ¶ fino al punto ¶ della morte. ¶ Gli scossoni d | ||
51 | 1930 | in nero dal pensiero della morte, disse l’Ave | ||
52 | 1930 | lo scudo sul palmo della mano. ¶ Niccolao fece sapere | ||
53 | 1930 | chiese dei monti e della valle e del piano | ||
54 | 1930 | giunco, e all’occhiello della giubba un ramoscello d | ||
55 | 1930 | e celeste. Il ponte della Maddalena era nero di | ||
56 | 1930 | la “picada” nell’intrigo della foresta abbattendo tronchi giganteschi | ||
57 | 1930 | nel Paraguay. La forza della vegetazione aveva occultato le | ||
58 | 1930 | quelli atoni e distratti della gente acquattata sui margini | ||
59 | 1930 | gente acquattata sui margini della animalità. Il naso di | ||
60 | 1930 | uccelli rapaci. Nel mezzo della sala v’era collocato | ||
61 | 1930 | la testa sul seno della tormentatrice, sul rimanente del | ||
62 | 1930 | una bimba, essa era della terra dei Mocobi, di | ||
63 | 1930 | del Rio a piè della foresta. Il sonno fu | ||
64 | 1930 | mi riportano alle peripezie della mia infanzia. Quello è | ||
65 | 1930 | ardori, palpitare ai venti della primavera, quelli che sollevano | ||
66 | 1930 | avrete tremato al tremito della foresta il vostro cuore | ||
67 | 1930 | essere dimembrato dalla zanna della jena. Tutto egli avrebbe | ||
68 | 1930 | corpo inanimato all’ugna della belva”. Forse in cuor | ||
69 | 1930 | affebbrato dal perpetuo desiderio della terra incognita, che gli | ||
70 | 1930 | mollezza sulla robusta ossatura della fronte nata a cozzare | ||
71 | 1930 | rombano dalle terribili fenditure della cascata di Itacà? ¶ — No | ||
72 | 1930 | gli consigliò le prove della sete. Il Tarmito stette | ||
73 | 1930 | sete. ¶ XVIII. ¶ Il capo della spedizione stava nel mezzo | ||
74 | 1930 | al gruppo, l’ossatura della fronte dura come una | ||
75 | 1930 | d’avventurarsi nella solitudine della foresta, il naso uncinava | ||
76 | 1930 | cotenna. La guida era della tribù Cimatococa dove chi | ||
77 | 1930 | rosso accesso, l’osso della sua noce può essere | ||
78 | 1930 | soltanto con la provvidenza della natura. ¶ Il Tarmito ascoltava | ||
79 | 1930 | prunaie, oltre l’assaettamento della foresta e oltre l | ||
80 | 1930 | i rospi. Dall’intrigo della boscaglia gli indiani scendevano | ||
81 | 1930 | parevano, appiattate nel fondo della foresta. Anche la boscaglia | ||
82 | 1930 | saette. Cominciò lo scento della selva; gli alberi scosciati | ||
83 | 1930 | essi colti. Al tenebrore della selva era succeduto un | ||
84 | 1930 | Il Tarmito nel profondo della foresta, poggiato il capo | ||
85 | 1930 | ventilassero sotto le ceppaie della foresta. Una cateratta spaventosa | ||
86 | 1930 | nel profondo. ¶ Dall’intrigo della foresta si videro uscire | ||
87 | 1930 | gittarono sdraiati sull’orlo della fenditura. Luciano, la guida | ||
88 | 1930 | i cavalli nel folto della foresta su la traccia | ||
89 | 1930 | gineprai. Mentre gli uomini della carovana zappavano la terra | ||
90 | 1930 | accampamento. ¶ XX. ¶ Gli uomini della carovana abbattendo alberi e | ||
91 | 1930 | degli nomini. Le noci della grossezza di una testa | ||
92 | 1930 | ramo mettevano sullo sfondo della foresta una macabra vegetazione | ||
93 | 1930 | i carovanieri, nell’intrico della foresta, catturarono due indiani | ||
94 | 1930 | camminava uno degli uomini della carovana col comandamento preciso | ||
95 | 1930 | forno bollente. Gli alberi della foresta fremettero sotto la | ||
96 | 1930 | nella foresta. All’epoca della creazione universale il Grande | ||
97 | 1930 | della libertà, dell’uguaglianza, della giustizia.. ¶ — Parole. ¶ — Il pentagono | ||
98 | 1930 | è letale il morso della tigre; e pure più | ||
99 | 1930 | stoffa rosa ricucite con della peluria. Egli aveva l | ||
100 | 1930 | nulla. ¶ Con la rapidità della belva uno della comitiva | ||
101 | 1930 | rapidità della belva uno della comitiva afferrò per la | ||
102 | 1930 | un pozzo, lo sciabordio della foca, un muglìo bevuto | ||
103 | 1930 | egli è stato vittima della parola libro al plurale | ||
104 | 1930 | stanza alitava il fetore della carta stantìa. I libri | ||
105 | 1930 | cavolo riscaldato, il fetore della sapienza agitava lo stomaco | ||
106 | 1930 | d’aglio, i fori della lesina la empivano di | ||
107 | 1930 | caffè verde, il disco della grande stadera d’ottone | ||
108 | 1930 | viso uguale al colore della stadera, ravvolto in gramaglie | ||
109 | 1930 | agonizzava fuori. Il battito della spazzola sulla cassetta rendeva | ||
110 | 1930 | furono gettati sui mucchi della lordura, le lettere nere | ||
111 | 1930 | impalpo insieme ai groppi della verminaia. ¶ Cesare condusse il | ||
112 | 1930 | avesse perso gli anelli della coda, gli zoccoli e | ||
113 | 1930 | segue la ruota numerata della mentaia. Il globo cigolava | ||
114 | 1930 | donne mettono nel pedale della calza quando la rammendano | ||
115 | 1930 | sotto cui, qualche miscredente della incredulità, aveva scritto “veleno | ||
116 | 1930 | seduta al tavolo, priva della cassetta del becchime impalpo | ||
117 | 1930 | Oh Signore! ¶ Dal seno della fanciulla ad averlo spremuto | ||
118 | 1930 | smarriva entro gli occhi della ragazza, su quel volto | ||
119 | 1930 | dal tumido labbro tifoide della giacchetta esalava il fetore | ||
120 | 1930 | giacchetta esalava il fetore della pelle squamosa e capponita | ||
121 | 1930 | l’animo all’anelito della povertà, della fame, al | ||
122 | 1930 | all’anelito della povertà, della fame, al pericolo, all | ||
123 | 1930 | acqua. Le mani pallide della ragazza passavano carezzevoli su | ||
124 | 1930 | stringevano le anche scarnite della ragazza. ¶ — Oh Signore! ¶ L | ||
125 | 1930 | tondi. — È tutta colpa della mercanzia. Qui non si | ||
126 | 1930 | calasse il grande sipario della notte profonda. Come in | ||
127 | 1930 | le labbra col dorso della mano e incitò con | ||
128 | 1930 | sudore aveva il freddo della guazza notturna sul ferro | ||
129 | 1930 | Sognò il tempo lontano della adolescenza travagliata: una notte | ||
130 | 1930 | tra le ultime ore della domenica e le prime | ||
131 | 1930 | argento grigio, strepito stemprato della città, cadenzato come il | ||
132 | 1930 | raddoppiati su l’argento della strada, fiancate abbaglianti e | ||
133 | 1930 | scomparve fuggendo nell’intrico della foresta. ¶ Un desiderio di | ||
134 | 1930 | gran Madre. Il profumo della vegetazione lo dinervò in | ||
135 | 1930 | selva, inebriati dall’aroma della tartufaia che vapora dai | ||
136 | 1930 | il mare, le radiche della selva che rombava sul | ||
137 | 1930 | e snebbiato dall’idea della morte. ¶ La foresta si | ||
138 | 1930 | fantastiche luminare nell’intrico della foresta, su i lor | ||
139 | 1930 | in rilievo nei fregi della carità, agli uomini, proferendo | ||
140 | 1930 | chiesero stupiti gli uomini della “picada”. ¶ Il Tarmito raccolse | ||
141 | 1930 | negro, la nenia melanconica della negra: Aldilik, Aldilik gli | ||
142 | 1930 | Isaia proveniva dalle terre della Lucchesia, il suo paese | ||
143 | 1930 | monti sotto lo schienale della grande Pania. Da fanciullo | ||
144 | 1930 | slargava al di là della valle, scese lungo le | ||
145 | 1930 | barbottando disse le generalità della sua progenie: Beppe di | ||
146 | 1930 | in perdizione nelle acque della Sardegna a Rosei. Attenti | ||
147 | 1930 | ritornava verso le isolette della Capraia e di Montecristo | ||
148 | 1930 | verso la parte alta della città, sulla rupe che | ||
149 | 1930 | Genova, tra le spolverate della fuliggine e i torbati | ||
150 | 1930 | torbati di fumo, aveva della città messa a fuoco | ||
151 | 1930 | in sù. Dalle finestre della casa si scorgevano delle | ||
152 | 1930 | corridoio uscivano le sorelle della sposa che sembravano essere | ||
153 | 1930 | tra il pigia-pigia della sala: — Stasera mi sono | ||
154 | 1930 | una bevanda del colore della creolina che la cavava | ||
155 | 1930 | mareggiavano a mezzo fondo della sala. Tra coteste etere | ||
156 | 1930 | il selciato. ¶ — Maledetta avanzo della morte! ¶ — Ah Toscana?! ¶ — La | ||
157 | 1930 | padella ¶ Massimamente l’osso della spalla ¶ Il fegato, il | ||
158 | 1930 | gridò trepida una voce della casa dirimpetto. ¶ — Siete sempre | ||
159 | 1930 | luce calda nel grigiore della stanza. Nella intelaiatura di | ||
160 | 1930 | alla ragazza la movenza della fantasma e pareva ch | ||
161 | 1930 | viso sotto il cono della luce e tutte le | ||
162 | 1930 | tutta l’orbita con della tinta, le labbra, secche | ||
163 | 1930 | le aveva dipinte con della tinta rossa, i denti | ||
164 | 1930 | esangui, parevano i battistrada della tubercolosi. Il petto era | ||
165 | 1930 | roso dai gargarismi, aveva della lamentazione preagonica. ¶ — Avvicinati! ¶ Il | ||
166 | 1930 | saponacei. Sotto il cono della luce il viso del | ||
167 | 1930 | fissò attento il viso della ragazza, stregato dal tempo | ||
168 | 1930 | occhi, con le increspature della bocca che voleva aggraziare | ||
169 | 1930 | suo viso un lampo della sua infanzia. ¶ — Non mi | ||
170 | 1930 | la testa alla bocca della ragazza che vi soffiò | ||
171 | 1930 | uno rado, la scatola della cipria, lo specchio, una | ||
172 | 1930 | stemprato dall’alito diaccio della notte, piovigginava lucente sull | ||
173 | 1930 | su tutta la linea della carena. Il mare aveva | ||
174 | 1930 | sospinta dall’alito freddo della notte, continuava il lento | ||
175 | 1930 | intrecciati con la corona della regina del cielo. ¶ Passano | ||
176 | 1930 | conserva. ¶ Passa una vela della morte, anche lo scafo | ||
177 | 1930 | bisognerebbe aspettare il riempifondo della luna e vegliar tutta | ||
178 | 1930 | rientreranno stanotte al sorgere della luna, quando le acque | ||
179 | 1930 | sul mare il profumo della ragia. La sera diaccia | ||
180 | 1930 | sopra le piante millenarie della foresta, un uomo guardava | ||
181 | 1930 | il mare. ¶ I battiti della maretta parvero la eco | ||
182 | 1930 | potermi ridurre nel centro della città — egli chiese agli | ||
183 | 1930 | si trovò nel centro della città tra lo strepito | ||
184 | 1930 | oico catupiribe. ¶ Al riparo della corrente impetuosa in un | ||
185 | 1930 | del celebre brigante Mayno Della Spinetta: Il bandito di | ||
186 | 1930 | ascia risoluto, l’osso della mandibola scarnato poteva essere | ||
187 | 1930 | ciglia folte, alle rughe della fronte rattratta. Egli parlava | ||
188 | 1930 | onde pregustare le gioie della libertà senza limiti verso | ||
189 | 1930 | limiti verso il fondo della foresta, partiti in tanti | ||
190 | 1930 | tale era la gioia della liberazione, agitava in testa | ||
191 | 1930 | possibilista traditore. In nome della libertà mi tolsero la | ||
192 | 1930 | uomini sono vili, indegni della libertà, dell’uguaglianza, della | ||
193 | 1930 | il corpo, il ribrezzo della saliva che aveva preso | ||
194 | 1930 | ripulì con una cocca della giubba, ci sgusciò sopra | ||
195 | 1930 | S’approssimava il giorno della partenza. Le acque, in | ||
196 | 1930 | figlio. ¶ Amedeo, estraniato, mantrugiava della mollica di pane e | ||
197 | 1930 | sembrò decapitato. Sullo squallore della giubba emergeva il promontorio | ||
198 | 1930 | sul fondo. ¶ Sulla cima della torre balenò un pallore | ||
199 | 1930 | aveva preso l’impeto della corsa sfrenata e Amedeo | ||
200 | 1930 | treno falciava le sterpaie della Migliarina risoffiando fumo e | ||
201 | 1930 | del fiume. La groppa della Tambura ispida, si accampava | ||
202 | 1930 | mare abbacinati dalla idea della fortuna. Seduti sui lor | ||
203 | 1930 | croce. ¶ Quella poveraglia meschina, della tribù di Brandano, i | ||
204 | 1930 | intaccati come le ghiove della terra angolosa, dalle bocche | ||
205 | 1930 | fatica dello stilo e della vanga, con i corpi | ||
206 | 1930 | degli emigranti, il bestiame della terza classe fu spurgato | ||
207 | 1930 | voltate di bandone nero della tettoia dove strepitava, con | ||
208 | 1930 | e instradati nei saloni della “Navigazione” sulle calate del | ||
209 | 1930 | dell’altro. Coll’istinto della bestia, che rinasce nelle | ||
210 | 1930 | che vende sul canto della Posta. ¶ — E dove va | ||
211 | 1930 | strepito stemprato dai battiti della maretta, il trepestìo d | ||
212 | 1930 | conducono, abbacinati dal miraggio della fortuna, verso il sacrifizio | ||
213 | 1930 | sulle spalle il tricolore della Patria. ¶ Il più giovane | ||
214 | 1930 | salivano verso il cuore della città, gruppi di uomini | ||
215 | 1930 | tutti i gerghi, con della peluria sulle labbra laide | ||
216 | 1930 | dei divani. Il fetore della semenza, fermentata nel bigongio | ||
217 | 1930 | rifiuta mai. ¶ L’aria della taverna era densa e | ||
218 | 1930 | era appesa l’immagine della Madonna del Soccorso a | ||
219 | 1930 | non comprese il significato della parola. “Fare il sacco | ||
220 | 1930 | sonno, il dondolìo lento della carena gli sconvogliava lo | ||
221 | 1930 | e salì al ghiaccio della coverta. Il guardiano di | ||
222 | 1930 | occhi spenti erano quelli della gente usa a sceverare | ||
223 | 1930 | infernali fino agli scheggioni della rupe su cui si | ||
224 | 1930 | le reliquie, i pianeti della fortuna. Ognuno di questi | ||
225 | 1930 | il mare l’onta della schiavitù. ¶ Le eliche del | ||
226 | 1930 | gubìe, risucchiarono gli anelli della catena assommando l’ancora | ||
227 | 1930 | corrente; giunto alla sommità della salita si trovò sopra | ||
228 | 1930 | faceva portare dall’impeto della corrente. Ad un tratto | ||
229 | 1930 | quella sassaia. ¶ Nel centro della piazza sopra un piedistallo | ||
230 | 1930 | dell’antichità. ¶ La testa della statua era potente, quadrata | ||
231 | 1930 | ancora è il simbolo della speranza. Dove ora è | ||
232 | 1930 | erano distesi i decreti della Repubblica, alle pareti vecchie | ||
233 | 1930 | aggelati sulle increspature rattratte della fronte, la carne molle | ||
234 | 1930 | molle, sotto il peso della cera, aderiva all’osso | ||
235 | 1930 | acqua, ma diventa amico della terra che smusa il | ||
236 | 1930 | delle vele, al profumo della pece bollita nelle caldaie | ||
237 | 1930 | breve vicino al battito della terra, il vento dell | ||
238 | 1930 | pericoli e le fatiche della spedizione di Pisacane. La | ||
239 | 1930 | zavorra, che il rullìo della barca faceva schizzare in | ||
240 | 1930 | di far la fine della “Madonna del Soccorso” che | ||
241 | 1930 | carabinieri intabarrati. All’apparire della cassa si levarono come | ||
242 | 1930 | sulle fiancate il ritmo della rivolta. La forza stava | ||
243 | 1930 | delle illusioni, i morsi della iniquità, le fosse dell | ||
244 | 1930 | sguardo palpebrava ai margini della notte eterna. ¶ I catecumeni | ||
245 | 1930 | sui monti col fardello della nostra miseria e del | ||
246 | 1930 | armato con l’impeto della passione distruttrice e inseriva | ||
247 | 1930 | illusioni cadute nel fondo della galera, narrava la vita | ||
248 | 1930 | delle speranze, l’ombra della sconfitta, il crepuscolo della | ||
249 | 1930 | della sconfitta, il crepuscolo della cecità, il vagabondaggio senza | ||
250 | 1930 | destino, gl’imprescindibili diritti della carne, la lusinga brucente | ||
251 | 1930 | di sole, i drammi della maternità tra assiti sconnessi | ||
252 | 1930 | uomo asciuttandosi col dosso della mano. ¶ — Trema? ¶ — Di freddo | ||
253 | 1930 | tenevasi a una cocca della sua giacchetta, e il | ||
254 | 1930 | gli leccasse il dente della nuca. La testa pareva | ||
255 | 1930 | avvicinarsi. Era il libretto della Sorveglianza; il nome ivi | ||
256 | 1930 | cui lampava il bagliore della lanterna. Con un timbro | ||
257 | 1930 | da spie. ¶ Il muro della prigione, stregato di alberi | ||
258 | 1930 | ciabattino era lo zio della spia numero 13. Nell’andrione | ||
259 | 1930 | lo teneva sul palmo della mano, e fece la | ||
260 | 1930 | cotenna. La moglie prendeva della pece, la struggeva al | ||
261 | 1930 | signoria dell’istinto. ¶ Quelli della Delenda odiavano i timorosi | ||
262 | 1930 | quando necessitava il soccorso della scienza, era per loro | ||
263 | 1930 | da tutte le pusillanimità della morale, da tutti i | ||
264 | 1930 | Orgia dionisiaca o mortificazione della carne e dello spirito | ||
265 | 1930 | placido sulla gran coltre della rena, si scervellavano intorno | ||
266 | 1930 | I cervelli di quelli della Delenda furono messi in | ||
267 | 1930 | su un’isola disabitata della Patagonia e di aver | ||
268 | 1930 | per tutti i mesi della siccità. — O fanti, la | ||
269 | 1930 | uomo cambiano, le leggi della natura no! O fanti | ||
270 | 1930 | levò primo la bandiera della rivolta. ¶ Le scarpe chiodate | ||
271 | 1930 | autunno del 1896 i gabellotti della Barriera Migliarina scorsero approssimarsi | ||
272 | 1930 | l’ultime voci spaurite della notte. Sulle piante dei | ||
273 | 1930 | dalla grata, lo spettro della Zoppa colla pancia agli | ||
274 | 1930 | coraggio, il perpetuo delirio della madre, per i castighi | ||
275 | 1930 | madre, per i castighi della divinità, gli parvero povere | ||
276 | 1930 | corpo egro sulle pareti della Casa, come gli uccelli | ||
277 | 1930 | gli uccelli nelle spranghe della gabbia. Un dì o | ||
278 | 1930 | tra l’acre profumo della terra sconvolta, tra esiti | ||
279 | 1930 | fece desiderare l’isola della Patagonia, con gli alberi | ||
280 | 1930 | chimere. ¶ Gli uomini rudi della montagna, i cavatori che | ||
281 | 1930 | inalberato il 1873 il vessillo della rivolta. Sopra un cippo | ||
282 | 1930 | COLLEGIO ¶ PER LA LIBERTÀ DELLA MORTE ¶ UN FUGGITIVO DELLA | ||
283 | 1930 | DELLA MORTE ¶ UN FUGGITIVO DELLA SAPIENZA E DELLA RICCHEZZA | ||
284 | 1930 | FUGGITIVO DELLA SAPIENZA E DELLA RICCHEZZA ¶ CARLO CAFIERO ¶ TRA | ||
285 | 1930 | mare!... — E nella voce della signora Dina tragittò allora | ||
286 | 1930 | s’udiva il respiro della madre affannoso come quello | ||
287 | 1930 | vedendo rilucere le fessure della porta di salotto. Aprì | ||
288 | 1930 | destò conturbata dal pensiero della partenza del figlio. Ella | ||
289 | 1930 | sul petto. Sul tetto della chiesa si sentì ruzzolare | ||
290 | 1930 | Sul tetto al posto della croce c’era una | ||
291 | 1930 | colletto e il piastrone della cravatta gli rasentavano la | ||
292 | 1930 | si aprivano nelle case della Pinciana ravvolgevano lo scheletro | ||
293 | 1930 | Quella sera in casa della signora Dina ci sembrò | ||
294 | 1930 | delle famiglie! ¶ Il silenzio della gente che ascoltava, impietrita | ||
295 | 1930 | saputo che nel Casone della Pinciana c’era organizzata | ||
296 | 1930 | celle esalava la peste della femmina, il fermento delle | ||
297 | 1930 | di frate. Il Brigadiere della Sicurezza s’era sistemato | ||
298 | 1930 | funghi morecci. La salda della montura di bordato aveva | ||
299 | 1930 | risucchio tutti gli straccali della vita. ¶ La domenica ci | ||
300 | 1930 | davano fondo sul piazzale della chiesa vecchia fino a | ||
301 | 1930 | due palmi più su della terra, tutti gli stinchi | ||
302 | 1930 | terra, tutti gli stinchi della famiglia eran visibili, gialli | ||
303 | 1930 | vecchietto rispulizzito il soffitto della camera contesto di travi | ||
304 | 1930 | non volevano le seccature della famiglia entravano nella Casa | ||
305 | 1930 | clienti fissi parevan tutti della medesima leva; frustini sulla | ||
306 | 1930 | ciocca di capelli rossi della sua prima passione. Avvicinandosi | ||
307 | 1930 | me. — Era la padrona della Casa che scendeva a | ||
308 | 1930 | scandali! — diceva la padrona della Casa. ¶ — Certo te li | ||
309 | 1930 | a spinte, uno spigolo della cassa gli schiacciò un | ||
310 | 1930 | era sotto. Sull’uscio della stanza mortuaria, dove c | ||
311 | 1930 | cadde carponi sui gradini della Croce, si gelò la | ||
312 | 1930 | rogo! Fargli una camicia della pece medesima e dargli | ||
313 | 1930 | Qualcuno piovigginò sul capo della signora Dina e le | ||
314 | 1930 | dissepolti. Il Tarmito aveva della mummia, i pertugi del | ||
315 | 1930 | quando tu sarai preda della demonia tu diventi uno | ||
316 | 1930 | a una vana mollezza della vita fino a che | ||
317 | 1930 | mare annunziava l’avvento della grande idea. ¶ La mitraglia | ||
318 | 1930 | grande idea. ¶ La mitraglia della strada, i cacciati dal | ||
319 | 1930 | poteva nascondere agli occhi della Sicurezza. ¶ Nelle città il | ||
320 | 1930 | che aveva la misurazione della fatalità. Egli era accorto | ||
321 | 1930 | rettilinea del destino. ¶ Due della Sicurezza lo seguivano di | ||
322 | 1930 | petrosa aveva il conio della potenza e dell’audacia | ||
323 | 1930 | riso tra il gelo della saliva. I denti intatti | ||
324 | 1930 | del cieco nello schianto della rivolta cadde Argante Salucci | ||
325 | 1930 | uguali con la pesantezza della casamatta. La terra, immane | ||
326 | 1930 | vedo, o gente timorata della legalità — urlava esasperato il | ||
327 | 1930 | gendarmi, carnefici: gli uomini della menzogna, dell’iniquità, del | ||
328 | 1930 | iniquità, del male e della morte... della morte — ripeteva | ||
329 | 1930 | male e della morte... della morte — ripeteva con voce | ||
330 | 1930 | sterminio i neri vessilli della rivolta. ¶ Il cieco era | ||
331 | 1930 | passò come l’arcangelo della rivolta. Egli aveva travalicato | ||
332 | 1930 | s’accenderà nel buio della cella ed egli vivrà | ||
333 | 1930 | pietra batteranno i tremiti della speranza. ¶ — Udite, una notte | ||
334 | 1930 | disilluso, arcato dal pondo della disperazione, vagava in riva | ||
335 | 1930 | tristi e pusilli, timorati della legalità e codardi egli | ||
336 | 1930 | razzolanti tra la lordura della terra, incapaci di scagliarne | ||
337 | 1930 | rullava nella profonda valle della Cisa tra una nuvola | ||
338 | 1930 | attorcigliamenti risollevava la peste della trincea. ¶ La guerra era | ||
339 | 1930 | di stolli. La romba della fiumara ovattava il rotolio | ||
340 | 1930 | da Cristo: il beccato della Dina, il fratello del | ||
341 | 1930 | siam tutti fratelli. ¶ Quelli della sua classe lo guardarono | ||
342 | 1930 | che erano al pilastro della porta – Cristo trafitto sulla | ||
343 | 1930 | celle, per le fessure della bussola, avendo scorto un | ||
344 | 1930 | soldato traversò la piazza della pescheria: sui lastroni di | ||
345 | 1930 | Il campanile di mattoni della SS. Annunziata, partito dalla | ||
346 | 1930 | gialla e sulla facciata della chiesa. ¶ Quello di S | ||
347 | 1930 | era il secondo-genito della signora Dina: chiamavano così | ||
348 | 1930 | screziati. Il cipiglio altero della gente di Liguria era | ||
349 | 1930 | era sbalzato sul viso della signora Dina; le ciglia | ||
350 | 1930 | ambigua austerità il volto della signora Dina, la bocca | ||
351 | 1930 | al tombolo sull’angolo della Piazza Grande. Sotto il | ||
352 | 1930 | come di cerro, aveva della pitonessa o della indovina | ||
353 | 1930 | aveva della pitonessa o della indovina. Molti ragazzi l | ||
354 | 1930 | faceva stridere i denti della signora Dina che, filando | ||
355 | 1930 | paue, paue! ¶ Il primogenito della signora Dina si chiamava | ||
356 | 1930 | era situato sull’angolo della Piazza Grande dove a | ||
357 | 1930 | nero, col cappellone largo della Misericordia ricalcato fino alle | ||
358 | 1930 | sapeva incutere la paura della Divinità. Federigo conosceva anche | ||
359 | 1930 | l’olio dalla bocciuola della libbretta sul capo dei | ||
360 | 1930 | una rosa, l’umidore della bocca aveva la dolcezza | ||
361 | 1930 | delirante, andò in corte della sua vaga e si | ||
362 | 1930 | detto che eri stufo della vita. ¶ — La volevi fare | ||
363 | 1930 | prendeva con due dita della mano sinistra il pollice | ||
364 | 1930 | mano sinistra il pollice della destra e faceva il | ||
365 | 1930 | tetto pendeva la corda della campana che suonava a | ||
366 | 1930 | perdizione. ¶ Il secondo-genito della signora Dina si chiamava | ||
367 | 1930 | altri, istradato sulla via della religione, ma Amedeo s | ||
368 | 1930 | Federigo, quella di rota della signora Dina e quella | ||
369 | 1930 | bagnate sul capo bollente della signora Dina, che s | ||
370 | 1930 | volevano sottrarlo dall’ira della madre il gobbo, sbracalato | ||
371 | 1930 | stasera.... ¶ II. ¶ La peste della spartana era stata portata | ||
372 | 1930 | più tardi il gonfalone della repubblica era stato issato | ||
373 | 1930 | i pomeriggi dalle secche della Pinciana, chiamavano così il | ||
374 | 1930 | occhi e l’istinto della volpe. I nomi di | ||
375 | 1930 | che era nel mezzo della Cortaccia. Quella chiavica terrorizzava | ||
376 | 1930 | le candele, il soffitto della taverna era graticolato, dalla | ||
377 | 1930 | una sala che aveva della cisterna. Sul soffitto congiuravano | ||
378 | 1930 | foglietto: Cremazione. ¶ Le donne della Pinciana non sapevano della | ||
379 | 1930 | della Pinciana non sapevano della parola cremazione, credettero che | ||
380 | 1930 | fecero conturbate il segno della Croce. ¶ — Gli dànno il | ||
381 | 1930 | filtravano i toni cera della carne marmata. Al collo | ||
382 | 1930 | una alzò la cocca della pezzuola che copriva il | ||
383 | 1930 | si levò il vessillo della Giordano Bruno, con le | ||
384 | 1930 | fiocchi scarlatti. ¶ Il campanile della S. Annunziata chiamò a | ||
385 | 1930 | boato uscì dalle interiora della nave: segnale di salpare | ||
386 | 1930 | cui passa la luce della stiva, e il brusìo | ||
387 | 1930 | pulsazioni simultanee al ventre della nave, le cavatoie al | ||
388 | 1930 | le cavatoie al disotto della linea d’acqua balenavano | ||
389 | 1930 | sua immensità. Gli uomini della gleba proverbiavano con austerità | ||
390 | 1930 | alla gente non cognita della navigazione, che pur li | ||
391 | 1930 | occhio verso il cielo della patria ancora lontana. I | ||
392 | 1930 | filò accecata sul mare della Patria. Nella notte le | ||
393 | 1930 | apparvero due uomini uguali, della statura medesima, incerati di | ||
394 | 1930 | Tarmito lungamente: erano due della sicurezza. Il Tarmito affrettò | ||
395 | 1930 | persero strada a cagione della bestia ma apparvero tosto | ||
396 | 1930 | si affacciò al mezzanino della finestra. Poco dopo apparvero | ||
397 | 1930 | porto sotto la protezione della notte, e si diresse | ||
398 | 1930 | chiatte. Appena sul precipizio della calata il Tarmito gettò | ||
399 | 1930 | portò sulla via solitaria della Lanterna, là dove la | ||
400 | 1930 | piccolo, quando il giorno della partenza lo mirò contristato | ||
401 | 1930 | mano aperta, sul fondo della città aveva l’illusione | ||
402 | 1930 | era rotta dalla base della lanterna che mai il | ||
403 | 1930 | un campanile. L’archetto della base, sotto cui transitava | ||
404 | 1930 | degli uomini, il bestino della comunità. I fermenti biliari | ||
405 | 1930 | rossi bruciava i tetti della caserma, dalla parte del | ||
406 | 1930 | uguali nei vestiti color della pietra, con la carnagione | ||
407 | 1930 | schiena dava il ribrezzo della serpe. I corpi diacci | ||
408 | 1930 | tenebrata sitò il tanfo della merceria, l’agro dell | ||
409 | 1930 | dell’anilina, il collame della ghinea rinsaldata, il salmastro | ||
410 | 1930 | per terra i tricciuoli della montura. ¶ Il Tarmito nella | ||
411 | 1930 | cuore giovanile, la mania della distruzione di tutto quello | ||
412 | 1930 | che davano il tremito della voragine, la vertigine dell | ||
413 | 1930 | guerra! La spinta terribile della sensazione occulta che mette | ||
414 | 1930 | sicuro nelle narici dilatate della bestia che dà l | ||
415 | 1930 | quando schiavarda il pozzo della miniera era nell’animo | ||
416 | 1930 | gli davano l’alito della sera, le facciate s | ||
417 | 1930 | sepolto sotto il pietrame della strada. La bettola era | ||
418 | 1930 | granfia nella sacca ladra della giubba e tirò fuori | ||
419 | 1930 | lampò giallo sul viso della donna. ¶ — Vieni con me | ||
420 | 1930 | tanti saluti da parte della sua sorella ma non | ||
421 | 1930 | ingabbiò in un ponte della Liguria, di quelli che | ||
422 | 1930 | dette risalto al martellìo della tradotta e l’udivano | ||
423 | 1930 | un vocìo nelle stie della tradotta, i soldati ne | ||
424 | 1930 | ascoltava malfidato il tremito della suonerìa. La famiglia del | ||
425 | 1930 | s’attediava sul davanzale della finestra di camera. ¶ Le | ||
426 | 1930 | via ferrata. La dolcezza della campagna, argentata dai gelsi | ||
427 | 1930 | dovevano nutrire. Un uomo della terra e uno del | ||
428 | 1930 | di sogno, guardò quello della terra che gli aveva | ||
429 | 1930 | nostri figli. ¶ L’uomo della terra e i ragazzi | ||
430 | 1930 | valido premeva lo stilo della vanga affilata, il granturco | ||
431 | 1930 | uomini erano sulle frontiere della Patria. La plebe che | ||
432 | 1930 | suppliziata dal pungolo iroso della fame e del destino | ||
433 | 1930 | oggi era nel cuore della sua terra. Là nei | ||
434 | 1930 | uomini che dagli abissi della notte risalissero alla luce | ||
435 | 1930 | scompartiti sul tavolo squallido della Camera del Lavoro, oggi | ||
436 | 1930 | furono colti dal ribrezzo della morte improvvisa. ¶ — Fate della | ||
437 | 1930 | della morte improvvisa. ¶ — Fate della nostra vita torchio ma | ||
438 | 1930 | prima volta il rombo della Gran Cascata: — La gran | ||
439 | 1930 | sulle vie il mattino della processione. ¶ Soldati sfaldati dal | ||
440 | 1930 | ritornano dalla mietitura, invece della falce fienaia tenevano sulle | ||
441 | 1930 | castagno schiezzato, il nero della sciaminèa, il cunicolo sgozzato | ||
442 | 1930 | tatto e il contatto della terra, le mani pesavano | ||
443 | 1930 | si fecero il segno della Santa Croce e pensarono | ||
444 | 1930 | un teschio a piè della croce, la mano, la | ||
445 | 1930 | il fiele, il telo della Sindone si stamparono in | ||
446 | 1930 | improvvisa: Se volete, faremo della nostra vita torchio, ma | ||
447 | 1930 | ricciaia e diventeranno tenebra della cecità, ma lasciate, nel | ||
448 | 1930 | le quote. Il nero della linea strisciava come un | ||
449 | 1930 | soggolo, avevano la pesantezza della pietra, gli occhi assuefatti | ||
450 | 1930 | tu, che sei pratico della sassaia. ¶ — In terra non | ||
451 | 1930 | Mostrati! Te, il Beccato della Dina? Abbracciami, io sono | ||
452 | 1930 | Remito, ti ricordi? uno della “Delenda”. E che vento | ||
453 | 1930 | che avvallavano nei crepacci della terra. ¶ I soldati trovarono | ||
454 | 1930 | Per te ho fatto della mia vita torchio, diceva | ||
455 | 1930 | rapina. ¶ — Son le vampate della polvere nera. ¶ — L’ossa | ||
456 | 1930 | e scentano la paniccia della terra grumata. Piove terriccio | ||
457 | 1930 | morire schioppettati sul campo della via e invece moriremo | ||
458 | 1930 | capito. Loro si spaventano della guerra ed invece avremo | ||
459 | 1930 | dove anche la bandiera della Patria, in testa ai | ||
460 | 1930 | che aspettassero la voce della madre: svegliatevi ragazzi è | ||
461 | 1930 | mura basse del cimitero della Brigata “Arezzo” li stesero | ||
462 | 1930 | v’era il ravoglio della morte. Sulle barelle appoggiate | ||
463 | 1930 | sangue come sul drappo della Croce. ¶ Lettere scritte su | ||
464 | 1930 | serpe schiacciato dai piedi della Vergine sul mondo. Cristo | ||
465 | 1930 | sul mondo. Cristo: caricato della croce, quando incontra Maria | ||
466 | 1930 | da Cireneo, lo stampo della Veronica, la Sepoltura, quando | ||
467 | 1930 | delle fanterie. ¶ Sulla sagoma della nave fu steso un | ||
468 | 1930 | schiantò l’altro lato della nave sparpagliando pietrame. L | ||
469 | 1930 | argento lampò sul teatro della guerra; tinse di giallo | ||
470 | 1930 | delle acacie. ¶ I baraccamenti della “Padova”. ¶ — Cercano qui i | ||
471 | 1930 | anche poeta. ¶ Il tetto della chiesa di Doberdò, sotto | ||
472 | 1930 | di sotto l’arcate della loggia dell’organo speculava | ||
473 | 1930 | organo speculava sulla stazione della Via Crucis – quella dove | ||
474 | 1930 | seconda volta sulla capriata della croce che lo sacrifica | ||
475 | 1930 | di passare l’eternità della vita nell’inferno. ¶ — È | ||
476 | 1930 | gocciolavano nero sulla fiancata della cattedrale. ¶ — Là è a | ||
477 | 1930 | prete apparve sull’uscio della canonica tagliato in metà | ||
478 | 1930 | guerra; passino. ¶ Il selciato della chiesa era ondulato e | ||
479 | 1930 | insieme. ¶ Sotto la fiancata della Cattedrale che guardava la | ||
480 | 1930 | fino ai limiti estremi della sassaia. ¶ — Leggano qua. — Il | ||
481 | 1930 | tu serbi le primizie della forza nei tumuli di | ||
482 | 1930 | v’era lo schioppettìo della calce e il cielo | ||
483 | 1930 | volta stellata. ¶ Gli affreschi della cripta si stampavano sullo | ||
484 | 1930 | sullo sterminato: lo strazio della madre disumanata dalla sofferenza | ||
485 | 1930 | Cristo affettato dai tagli della terra rossa, con la | ||
486 | 1930 | terra. ¶ Il ghigno atroce della morte improvvisa diacciava il | ||
487 | 1930 | che cercavano il tepore della carne slabbrata. Il bavero | ||
488 | 1930 | slabbrata. Il bavero unto della giubba leccava il collo | ||
489 | 1930 | voltò trasfigurato. ¶ — Tu prima della guerra eri uno di | ||
490 | 1930 | pareva roderlo, il cuoio della cintura. Tutt’intorno, per | ||
491 | 1930 | dal sangue. ¶ La rupe della 209 tagliata nella montagna di | ||
492 | 1930 | ossa. Ripassava il gelido della morte. ¶ Pioviggina a settimane | ||
493 | 1930 | ammollato mette la pelle della biscia tra il cuoio | ||
494 | 1930 | biscia tra il cuoio della risolatura e l’ossa | ||
495 | 1930 | l’annata. ¶ — All’avvicinarsi della pioggia le rondini strisciano | ||
496 | 1930 | capovolta sotto lo scroscio della grondaia. ¶ Il gelo della | ||
497 | 1930 | della grondaia. ¶ Il gelo della sera bruciava, nel pensiero | ||
498 | 1930 | sulla sassaia. ¶ Alla base della quota v’erano piazzati | ||
499 | 1930 | la casamatta, la buccia della mulattiera dalle gambe sfasciate | ||
500 | 1930 | tamburava al di là della quota, l’aria spiattellava |